A PORTATA DI ALA (DI FARFALLA)
Psiche, anima in greco, significa anche “farfalla“. Nasciamo con un bruco di anima, il nostro lavoro è dargli ali e volo. (Alejandro Jodorowsky)
Lo scorso giugno, nel verde della campagna brianzola, una grande farfalla si è posata più volte sulla mia maglia di seta a righe bianche e rosa. La vedevo avvicinarsi, seguire il mio passo, non andarsene. Io camminavo, lei volava, ma lo stavamo facendo insieme, quel pezzo di strada.
Qualche settimana fa, una farfalla dalle ali colorate si è fermata sulla finestra del salotto, poggiata sul bordino di legno. L’ho fissata bene, in tutta la sua bellezza. E lei sembrava fissasse me, così apertamente, così di fronte.
Ogni primavera, quando torno a fare colazione in balcone, una piccola farfalla bianca volteggia sopra i vasi di fiori e compare quasi ogni mattina. E so che non può essere sempre la stessa a venire, ma di fatto la scena si ripete ogni anno.
A Natale, un’amica mi ha regalato una collanina con un ciondolo, con una piccola farfalla smaltata, di colore verdeacqua. Appena l’ho vista, ho sentito quanto fosse giusto quel dono, quel pensiero.
Spesso parlo di rinascita, su queste mie/nostre pagine. Un percorso profondo è iniziato da parecchio, è in atto e va sempre più avanti. E la farfalla questo simboleggia: la rinascita, la metarmorfosi, l’evoluzione, le varie tappe che portano dall’essere crisalide al volo.
Prima si viene al mondo, poi ci si forma, poi si aprono le ali. Sono fasi, bisogna attraversarle tutte. E aspettare il momento finale: l’essere pronti ad andare, a fendere l’aria, a planare sulle cose e a scovare (solo) i petali migliori, che meritano la nostra sosta.
Le farfalle non ci appaiono mai per caso. Molti le associano alle persone care che non ci sono più, ma ci vengono a salutare. Io le vedo come una donna che sceglie la luce, la libertà, la Vita. Come una donna in piena trasformazione, che si prepara al suo meglio. Che sa la forza delle sue ali variopinte. Che vuole spargere nel mondo la sua polverina magica, come a lasciare una traccia di sè.
Anche quando si cucina…
La stagione della rinascita, secondo il calendario, è vicina. A Roma non ci sono dubbi: le giornate sono miti, il sole splende, le prime margherite sono spuntate nei parchi, dove si passeggia senza giacca.
E tante farfalle già sorridono: nuovi prati e nuovi fiori sono lì. A portata di ala.
FARFALLE INTEGRALI CON PESTO DI CAVOLO NERO, NOCCIOLE, OLIVE TAGGIASCHE E ARANCIA
Per due persone:
160 g di farfalle
Le foglie più tenere del cavolo nero (a piacere)
Nocciole intere (a piacere)
Olive taggiasche (a piacere)
Scorza d’arancia (q.b.)
Pecorino grattugiato o parmigiano (a piacere)
Uno spicchio d’aglio (facoltativo)
Olio extra vergine d’oliva
Sale
Prelevate dal cavolo, ben lavato, le foglie più piccole e più tenere. Unitele in un mortaio o in un tritatutto, insieme agli altri ingredienti. Sminuzzate fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Cuocete le pasta, conditela con il pesto (se necessario, per ammorbidirlo, aggiungete un po’ di acqua calda di cottura) e servitela decorando con una spolverata di pecorino o parmigiano, di scorza d’arancia e qualche nocciola tostata.
28 Comments
Anna
17 Febbraio 2019 at 19:50
Comodamente adagiata sul divano, questa sera, continuo a scorrere le foto, su e giù, e poi ancora.
E sorrido, mentre ti guardo, tu che raramente appari, sempre a capo chino e con lo sguardo celato.
Sorrido, perché io le scorgo comunque, la tua raffinata bellezza, la tua eleganza, la tua dolce timidezza… le tue favolose ali variopinte!
Verde acqua una ciotolina che ieri avrei comprato, al mercato, per fartene dono, sai Francesca?
L’ho vista, e subito il pensiero è corso a te, a quanto ti sarebbe piaciuta, credo, a come magistralmente l’avresti riempita e fotografata…
” scovare (solo) i petali migliori, che meritano la nostra sosta”… Già, lo si impara, nella vita, che solo alcuni (petali) ci meritano. Sono quelli che ci regalano profumo, colore, abbracci, sostegno… Noi farfalle lo sappiamo, che vale la pena fendere l’aria e continuare a cercare!
Buona settimana Francesca, a presto!
Ah, bellissimo questo taglio di capelli 🤗!
Anna
Francesca P.
18 Febbraio 2019 at 15:15
Anna, sai che c’è una foto in cui guardo dritta l’obiettivo, mentre accarezzo l’altro gatto, quello rosso? E lì gli occhi si vedono tutti e bene… ma poi non l’ho messa, non so se per timidezza o pudore, forse semplicemente preferisco lasciar correre l’immaginazione e non mostrarmi troppo, non se sento il bisogno… semmai, amo che a parlare di me siano i dettagli, i gesti, l’atmosfera, i piccoli pezzi che si possono sommare, come un mosaico che si compone nel tempo, con lentezza… ma ti dico un “segreto”: in alto a destra, nel riquadro “follow me”, al terzo posto c’è il link per andare sul mio profilo di Instagram e se scorri le foto, a fine dicembre ne ho messa una in cui viso e sguardo si vedono… cliccaci dentro, troverai tanto verde 😉 E a proposito di questo colore che mi scorre nelle vene, sono certa che avrei amato quella ciotolina e l’avrei usata subito! Me la vuoi spedire, se dovessi ritrovarla? 😀 Vedi, chi cerca trova… in ogni campo, in ogni luogo, in ogni frangente. Trovare significa saper cercare bene, evitare e scartare alcune cose e accoglierne altre… più esperienze si fanno, più l’istinto si affina… e quando abbracciamo, noi, lo facciamo perchè ci sentiamo sicure. Come Ulisse quando mi guarda, perchè legge e riconoscere tutto l’Amore che c’è.
ps: è la prima volta in 40 anni che taglio i capelli così corti… ci ho messo un po’ ad abituarmi, ma non sono affatto pentita, anzi, credo che oggi, più che mai, questa sia io… in questo modo, così.
emanuela
17 Febbraio 2019 at 20:27
Bella Fra, bellissima sei, meravigliosa… Tu, tutta…
Ce l’ho una canzone che le mette le ali di farfalle… aaaaaaaaaahhh è la Peppina nel caffè… vabbè volevo essere più profonda! Io ho un passerotto che viene sempre a salutarmi sul davanzale del terrazzo ed io lo vedo mentre sono al pc… alzo lo sguardo e lui è lì. Anche io so che non è sempre lo stesso, non può esserlo, ma ‘il rito si ripete sempre’. Anche qui si respira aria nuova Fra, anche qui le prime margherite si aprono al sole ed io, come loro, timidamente mi metto sul terrazzo in canotta ad occhi chiusi e il volto alto all’insù per prendermi tutto il calore possibile.. Anche io voglio spargere nel mondo la mia polverina magica e lasciare traccia di me; anche io voglio scegliere la luce, la libertà, la VITA… Voglio scegliere il MIO MEGLIO..quello che è meglio per me…solo per me….
Ed io so che tu sarai al mio fianco, tu volerai con me, fenderemo l’aria assieme e planeremo su fiori meravigliosi che sono lì solo per noi… mi vedo, ti vedo, ci vedo….
Grazie ..<3
Manu
Francesca P.
18 Febbraio 2019 at 15:27
Il passerotto è molto poetico, nella casa dove abitavo prima, che aveva il terrazzo, uno veniva sempre a trovarci e gli lasciavo le molliche… 🙂 Secondo me gli animali sanno scegliere… e sceglierci. Capiscono subito se sono ben accolti, se possono fidarsi, se scorre energia positiva. Io adoro i pettirossi, qui in città raramente si vedono, ma il tuo passerotto me lo immagino così, un po’ tondo e panciuto, con il becco curioso e gli occhi vispi 🙂
L’aria nuova va respirata tutta, inalare, inalare, inalare… poi, avendo tu la fortuna di avere i campi, puoi davvero rigenerarti e sentire il profumo della primavera che avanza, ogni giorno! Ogni anno questo è un momento importante e delicato, anche psicologicamente… bisogna far attenzione a tutto, a ogni sensazione… il tuo meglio ci sarà perchè sarai tu a volerlo, non dipenderà da nessuno, è tutto nelle tue mani… sì, è tutto nelle nostre mani, Manu, per questo accarezzo le farfalle, i gatti, ogni attimo bello, ogni raggio di luce, ogni buon proposito, ogni passo in più, ogni mese che può stupirci…
Manuela Conti
18 Febbraio 2019 at 9:40
Me la ricordo ancora quella farfalla quasi insistente che ci seguiva mentre camminavamo per le strade della mia campagna. A distanza di mesi mi chiedo cosa avesse da dirci proprio lì,mentre ci raccontavamo l’una all’altra 😉
Mi godo la luce della tua stanza, anche lei parla di una trasformazione: quella di una donna che sta trovando il suo spazio, quella della primavera che si fonde con l’inverno, quella che vedo sempre negli occhi di Ulisse mentre ti guarda.
E il pesto, beh, sorriderai, perché a breve lo vedrai anche altrove 🙂 Chissà dove ci porteranno queste ali!
Francesca P.
18 Febbraio 2019 at 15:32
Adesso sappiamo che quella farfalla non ci ha seguite per caso, che magari ci ha proprio puntate e noi eravamo il suo approdo, per quel momento… era anche un portafortuna, per come poi si sono evolute le cose, no? Chissà quante altre farfalle incontrerai percorrendo quella strada… e tornerò anch’io, era solo una prima visita a quel luogo splendido che è diventato un pezzo di destino 🙂
Ulisse mi guarda con gli occhi dell’Amore… l’unico sguardo che voglio avere dentro e intorno, regalare e trovare. Solo uno sguardo così ha senso, ha valore e ha posto, nella mia casa e nella mia vita… e tu ci sei, in entrambe 🙂 Il fatto che poi cuciniamo le stesse cose è solo un (altro) piccolo dettaglio 😉
ipasticciditerry
18 Febbraio 2019 at 15:13
Mi piace questa tua pasta e anche il condimento, penso presto me la preparerò. Mi piace quando ti mostri per presentare i tuoi piatti. Mi piace vedere il tuo sorriso, il tuo sguardo fiero, il tuo amore che traspare per i tuoi gatti e per quello che hai intorno e hai saputo costruire. Bella donna in rinascita, direi che sei diventata ormai una bella farfalla e vai in giro di fiore, in fiore lasciando il tuo segno. Come lo hai lasciato con me, che ti seguo e ti ammiro ormai da tempo. Mi piace arrivare appena il tempo me lo permette e se non trovo nuove ricette, mi godo la tua luce, le tue foto che tanto mi piacciono e oggi mi godo le tue farfalle e il tuo sorriso. A presto, un bacio e una carezza a chi sai tu
Francesca P.
18 Febbraio 2019 at 15:39
Terry, questa è stata una mattina un po’ speciale e diversa dal solito… e credo che si ripeterà, anche a breve! Di queste foto amo la morbidezza… ho volutamente lasciato basso il contrasto, mi piaceva la delicatezza, il tocco soft di tutto, quando sulla vita si cammina a passi felpati, come fanno i nostri amati felini! Ci sono attimi più ovattati, più intimi… e questi lo sono, perchè sono io immersa nel mio mondo, fatto di carezze, di fusa, di occhi complici, di persone che mi conoscono a fondo e sanno come fotografarmi.
Sono felice che la polverina magica abbia incrociato la tua via e la tua sensibilità… sei una farfalla più grande e saggia, puoi insegnarmi parecchio sui vari modi di volare 😉
saltandoinpadella
18 Febbraio 2019 at 15:30
Anche qua la primavera si comincia a sentire nell’aria. C’è un qualcosa di frizzante, energia vibrante. Le farfalle mi hanno sempre affascinato, sia in natura che in cucina. Devo dire che sono uno dei formati di pasta che preferisco. Le foto non mentono, sei una bellissima farfalla. Bellissimo vedere lo sguardo di amore che c’è tra te e Ulisse.
Francesca P.
18 Febbraio 2019 at 15:43
Ieri per la prima volta sono uscita col giubbetto leggero e me lo sono addirittura tolto, quando mi sono stesa sul prato, con il sole in faccia! Si stava benissimo… e questo è il momento più bello perchè c’è la gioia di ritrovare certe cose, prima che diventi poi un’abitudine! Un’abitudine è invece preparare pesti, li adoro, sminuzzerei di tutto di più! Le farfalle hanno subito capito quando fermarsi a pranzo… e dove abita l’amore, l’ingrediente immancabile che occhi come i tuoi colgono al volo…
Silvia
18 Febbraio 2019 at 18:24
Una farfalla che vola è sempre un bel messaggio per me, invita a seguirla con gli occhi, a guardare tutti i suoi volteggi nell’aria, seguirne il tempo della posa su un fiore o su una maglietta! È un piccolo animaletto che ci ricorda che a volte bisogna restare leggeri ma proteggere la propria delicatezza. Le farfalle poi le associamo da sempre anche a quella bella sensazione di innamoramento, insomma sono messaggerie di bellezza! Le tue si sono posate sul cavolo verde e ne hanno rapito tutto il colore, sentono anche loro questa primavera un po’ in anticipo!
Francesca P.
20 Febbraio 2019 at 20:04
Sono animali poetici e pieni di significati, le farfalle… incantano con la loro leggiadria ed eleganza, indossano le ali come il vestito migliore, osservano dall’alto i fiori e le piante, prima di sentire dove posarsi… sì, perchè secondo me lo sentono, hanno un fiuto anche loro, proprio come i gatti 🙂 All’inizio avevo pensato di scrivere il post parlando delle farfalle nello stomaco, giocando con il simbolismo legato all’amore… poi ho virato su altro, ma quel paragone è dentro di me e anche dentro di te, se lo hai detto, ehehe! E non mi stupisce, perchè noi crediamo nel sentimento e adoriamo quel tipo di farfalle lì… a volte tardano ad arrivare, ma le ali non corrono, è anche giusto che si prendano il loro tempo… 🙂
Sara
18 Febbraio 2019 at 18:59
Ho saltato qualche appuntamento col bistrot.. diciamo che non ho consumato, ma sono rimasta lì seduta ad osservare.. Ci sono periodi in cui lascio che la vita mi scorra addosso senza far nulla… Passivamente… Ma poi arriva la primavera… E rinasco.. come le tue farfalle… E mi lascio abbracciare dalla luce abbagliante della tua cucina, accarezzare da quelle ali delicate o solleticare dalle vibrisse di Tarallino (ho un debole per i rossi)… E a poco a poco la mia voglia di fare si risveglia.. Tutto questo anche grazie a persone come te (poche ma buone ) che riescono a suscitare emozioni pazzesche.. {love}
Francesca P.
20 Febbraio 2019 at 20:10
Sai che io sono per vivere tutto, in ogni stagione e in ogni situazione… ma è inutile negare che d’inverno scalpito per arrivare al 21 marzo e attendo questa data come una festa! Il fermento che ruota intorno alla rinascita non ha eguali e non c’è periodo più bello di questo… vale per l’anno e il calendario, ma pure per la vita e le cose che accadono, si (s)muovono, vibrano! 🙂
Grazie per le parole finali, le emozioni sono il mio pane quotidiano… quello con cui fare la scarpetta per pulire tutto il pesto 😀
zia Consu
19 Febbraio 2019 at 20:42
Le tue ali già si vedono spiegate nella tua bellezza e nella tua luce! Sarà un bellissimo volo, ne sono certa!
Come sempre ogni piccolo dettaglio è perfettamente in tema..dal formato della pasta al condimento legato ancora all’inverno ma propenso verso la primavera!
Un abbraccio Franci e felice settimana <3
Francesca P.
20 Febbraio 2019 at 20:14
I viaggi che amo sono proprio dentro la luce… non mi spaventa, l’attraverso tutta fino in fondo e ci gioco 🙂 Così come gioco con la pasta e i vari formati, si torna bambini anche con certe cose… e pensa quanto si divertirà il tuo Vasco, a breve… e figuriamoci quando realizzerà che quel gioco poi si cuoce e diventa un primo buonissimo 😀
Simona Milani
25 Febbraio 2019 at 20:57
Immagino che la primavera porterà novità e cose belle all’orizzonte (sento nell’aria che qualcosa di nuovo sta per accadere, qui nella tua casetta…)..io non vedo l’ora che questo inverno finisca, in tutti i sensi.
Ti abbraccio cara e mi godo questo piatto di pasta, mmmm….
Francesca P.
27 Febbraio 2019 at 20:41
Simo, mi piaci quando fai profezie positive, ahaha! Forse è vero che il fermento si annusa, si respira e si propaga… magari parte piano, cresce giorno dopo giorno, ma lo senti dentro, non ti puoi sbagliare 🙂 Dai che la primavera è lì, quasi possiamo afferrarla… in alcune giornate già si affaccia, ci dà l’antipasto… al primo ci pensiamo noi 😀
Melania
26 Febbraio 2019 at 16:10
faccio fatica io che, l’inverno proprio non voglio lasciarlo. Mi piace la primavera, il sole che scalda, le imposte aperte, l’aria mite, i primi boccioli che si intravedono. Ma svestirmi di questa stagione che tanto amo quasi mi mette malinconia. Mi godo lentamente ogni cosa, afferrandola e prendendomene cura. E attendo. Con lo sguardo rivolto verso la finestra che la bella stagione arrivo.
Qui è già iniziata. Qualcosa nell’aria scalpita e sembra voglia mostrarsi :).
Francesca P.
27 Febbraio 2019 at 20:46
Una siciliana che ama l’inverno? Insolito… 😉 Proprio in questi giorni riflettevo che l’autunno ormai mi ha conquistato da anni ed è diventato mio amico, con l’inverno resta un approccio più freddo, oltre il clima… però ho imparato ad apprezzare il bello di ogni stagione e di ogni cosa, a trovare tutto ciò che fa vibrare e a salvare tutti i dettagli quotidiani, che sia gennaio o luglio! Perchè alla fine conta il nostro sguardo, cosa vediamo/viviamo/vogliamo… si mostra ciò che accogliamo e ciò per cui siamo pronte… 😉
m4ry
27 Febbraio 2019 at 7:50
Notavo che Ulisse, nonostante il suo essere schivo e riservato, si è lasciato immortalare insieme alla sua bellissima mamma, la Fra. La mia farfallina preferita. Leggera, delicata ma allo stesso tempo forte, grintosa e caparbia. Anche io credo nei segni. Ci faccio caso e sono certa che effettivamente quelle farfalle volessero dirti qualcosa. Indicarti un percorso, una strada… e sono certa che tu l’abbia trovata, ed è quella che stai percorrendo.
Bellissimo questo piatto, mette l’acquolina anche a quest’ora. A dopo, amica mia 😉
<3
Francesca P.
27 Febbraio 2019 at 20:51
Ulisse con me si scioglie come il burro… e io con lui. E si fida di chi ha fatto le foto, cosa principale… anche questa in comune con me! 😉 Mi sono divertita a giocare con queste farfalle e con il simbolismo, perchè la vita ci sta dimostrando che nulla è casuale, che c’è un perchè a tutto e un senso che lega gli eventi, anche se non si palesa subito… ma basta saper aspettare, con pazienza e fiducia, sapendo che le ali sono fatte per volare… e io ho voglia di cielo pulito e limpido più che mai 😉
Tatiana
27 Febbraio 2019 at 11:34
Ma tu pensa che sino a pochi anni fa avevo paura delle farfalle… che sia stata una implicita paura di cambiare, di rinnovarmi? Sai che penso di sì? Ero molto rigida sul mio modo di vivere e avevo timore di qualsiasi cambiamento, poi piano piano mi sono aperta verso il mondo e le farfalle non mi hanno più spaventata…
Queste che hai messo nel piatto sono proprio belle, così rigate non le avevo mai viste e con quel pesto di cavolo nero (ortaggio che adoro e che di rado trovo sui nostri banchi dell’ortofrutta) devono essere buonissime, mi sa che le provo ora che nessuna farfalla mi incute più timore 🙂
Un abbraccio!
Francesca P.
27 Febbraio 2019 at 20:59
Interessante questa lettura psicologica sulla paura delle farfalle… soprattutto perchè poi ti è passata, quando hai cambiato approccio al mondo! Sono fermamente convinta della relazione tra il nostro “dentro” e il fuori, tra interno ed esterno… e sono felice che adesso abbia superato il timore, vedendo questo animale sotto un’altra luce e accezione… tutta positiva! Io sono amica dei cambiamenti, forse ecco perchè le farfalle mi seguono o mi cercano 🙂 Queste integrali, però, le ho cercate io… volevo una pasta particolare e l’ho trovata, girando di fiore in fiore, ehehe!
Claudia
28 Febbraio 2019 at 9:57
Che la luce che c’è qui non c’è da nessun altra parte, questo te l’ho già detto, ma…vederla su di te in persona anziché sugli oggetti del tuo sguardo è molto bello. E mi colpisce che la luce sia la stessa anche se non sei tu a scattare! L’hai scelta in maniera oculata, casa tua 😉 Non mi sorprende se anche le farfalle si affacciano alla tua finestra…o se seguono insistentemente chi ha compreso la loro natura.
Adoro il pesto di cavolo nero. Scotto appena le foglie, prima di tritarle, per renderle più delicate, ma anche completamente a crudo è una delizia!
Francesca P.
3 Marzo 2019 at 19:40
Ricordo ancora l’impatto che ho avuto, quando sono entrata in questa casa… prima all’ingresso, dove già mi ero stupita, poi in salotto, quando sono stata definitivamente conquistata dalla luce! Sentiamo quando qualcosa “è per noi”… e in questo caso, sapevo anche perchè e cosa cercavo 🙂 Queste foto hanno una luce particolare, più morbida e soffusa, lo noti? Il merito è anche dell’obiettivo, un 85mm che accarezza tutto… poi, certo, la bravura del fotografo e l’intesa consolidata hanno fatto il resto! Come nelle ricette riuscite, in cui ogni elemento si amalgama… e il pesto lo sa bene 🙂 Questo, a crudo, è croccante e deciso!
Ile
2 Marzo 2019 at 8:15
Capisco così bene ogni parola, ogni sensazione.
Ne parlavo proprio qualche giorno fa, di fasi, di evoluzione, del momento in cui diventiamo consapevoli di noi stesse.. e allora sì, siamo davvero pronte a volare.
Io credo di trovarmi proprio in quella fase, quella della consapevolezza….e sono felice Fra, perché oggi molto più di ieri so che è arrivato il mio tempo.
Nella tua luce c’è tutto questo, c’è consapevolezza, c’è vita, c’è una donna che non ha paura di volare e che sceglie dove posare le sue ali.
Ti stringo forte Fra..:*
Francesca P.
3 Marzo 2019 at 19:44
Mi piace leggerti e saperti così lucida. E consapevole. E positiva. L’attimo in cui capiamo la direzione da prendere è prezioso e un po’ magico… non c’è più nebbia o brina, è tutto limpido! La consapevolezza è la miglior guida per il presente e per il futuro… ogni tempo è speciale a modo suo, sta solo a noi sfruttarlo al massimo! Io non spreco neanche un secondo, neanche una fogliolina di cavolo nero, neanche una nocciola… voglio tutto, prendo tutto, gusto tutto 🙂