Più di due mesi lontana da qui… entro con passo felpato, controllo se tutto è in ordine, come l’ho lasciato. Se riconosco stanze, odori, oggetti. Oh sì, non è cambiato nulla. Il mio blog, la mia alcova. Io, voi, gli ingredienti indispensabili.
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Le idee hanno bisogno di luce e di spazio. I progetti hanno bisogno di essere prima cullati, poi disegnati, poi ancora abbracciati. Il futuro va immaginato, ma soprattutto creato. Giorno per giorno, con le radici nel presente. Perchè solo così accade. E prende forma.
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La credenza celeste riempie il lato destro della stanza. Forte, solida e intrisa di bellezza, sente gli anni come un arricchimento, non come un peso. Mi avvicino, la tocco e accarezzo le sue venature, passandoci il dito: battono, pulsano, dentro ci scorre la luce assorbita e la vita respirata.
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I 5 sensi, come le 5 punte di una stella. I 5 sensi, come le 5 dita di una mano, che si muovono e fendono l’aria. I 5 sensi, come 5 fari che guidano, ognuno per rotte diverse. I 5 sensi, come 5 gusti da assaggiare, a piacere.
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Questa volta vi prendo per mano. Non solo metaforicamente. Vi porto proprio fisicamente in giro, a spasso… con il mio passo. Un piccolo e breve viaggio dentro un borgo toscano, Pietrasanta, dove ero stata due anni fa, ma anche dentro un paesaggio fotografico ed emotivo.
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Ci sono emozioni che sbocciano come fiori: vedi i petali aprirsi, prima uno, poi l’altro. Non hanno più il timore della luce. Anzi, la vogliono, quella luce. La vogliono bere. La vogliono assorbire. La vogliono sentire.
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Il 26 febbraio 2013 giravo su “open” il cartello ed inauguravo il blog/bistrot, pubblicando il primo post. Il 26 febbraio 2018 ha nevicato eccezionalmente a Roma. 5 anni di blog, festeggiati in mezzo al bianco. Al candore, allo stupore. Alla magia. All’euforia. Agli occhi spalancati, dalle 6 di mattina. Una casualità positiva. O forse era…
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“Ma l’irrequieto vento del Nord non era ancora soddisfatto. Parlava a Vianne di città ancora da visitare, amici bisognosi da scoprire, battaglie da combattere… da qualcun altro, la prossima volta”. (dal film Chocolat di Lasse Hallström) Si è fatto più sottile della carta velina e più leggero di una piuma, silenzioso e impalpabile, come un…
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Spesso vi ho mostrato la mia casa. Mi piace farlo, perchè è come raccontarmi attraverso un altro linguaggio, con parole che hanno la forma di colori, stanze, tessuti, pareti. Come se ogni oggetto fosse una virgola, per (col)legare frasi in fila sulle mensole. Come se ogni angolo fosse un puntino e se unisco i puntini,…
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È una questione di origini, di attaccamento, di sangue che scorre nelle vene. Di cuore. Semplicemente, una questione d’amore. Quell’amore che ti ritrovi forte, che sta lì e che non passa.