IL TEMPO INTERNO – FOCACCINE A LENTA LIEVITAZIONE
Mi piace sentirlo, percepirlo. Ultimamente mi parla spesso, dicendomi cose importanti: kairós viene a trovarmi in tanti frangenti, batte dentro e piano, con un “tic tac” leggero, dal ritmo dolce.
Non ha lancette rigide e inarrestabili come kronos, ma lancette di zucchero a velo, che possono sparire con un semplice soffio, delicato. Se vogliamo rallentarlo, si può. Se vogliamo toccarlo, si può. Se vogliamo ascoltarlo meglio e magari fargli anche qualche domanda, si può.
Sa fermarsi. Può fermarsi.
Non siamo noi a inseguire lui, è lui che segue noi: c’è una bella, bellissima differenza.
Kairós è il tempo opportuno, il tempo interno. Il nostro tempo.
È la buona occasione, l’attimo propizio, la mela da cogliere. Quando ci va.
E’ il carpe diem più riflessivo, che si aspetta. Che ci aspetta. Senza fretta.
Non corre, non scade, non incalza. Non dà pressione, ama la calma. Perchè ci vuole sicuri, davanti alle cose. Convinti. Quindi si siede, si mette comodo, sorseggia il tè, inzuppa anche i biscotti, allunga le gambe, si rilassa. E alterna voce e silenzio, presente ma discreto. È un tempo amico, complice: di passi, scelte, click, bene(ssere).
Ormai è di casa, qui. Al polso ho kronos, nella pancia kairós.
E a volte anche nel forno: dato che rappresenta il mentre, durante il quale accade – si prepara – qualcosa di speciale, queste focaccine hanno avuto la fortuna di dialogare con lui. E ca(r)pire alcuni insegnamenti.
Si sono prese il loro tempo. Quello interiore, che serve a crescere. Quello lento, che assicura le lievitazioni più sane. Quello personale, l’unico che va veramente rispettato.
E funziona ascoltare kairós? La prova ve la appoggio sul tagliere, ancora calda e croccante…
FOCACCINE A LENTA LIEVITAZIONE CON PATATE, CIPOLLA ROSSA, PECORINO E FIORI DI ROSMARINO
200 g di farina 0
4 g di sale
2 g di lievito di birra fresco
150 ml di acqua calda
50 ml circa di olio extra vergine di oliva (+ altro per condire)
Patata (a piacere)
Cipolla rossa (a piacere)
Pecorino grattugiato (a piacere)
Fiori di rosmarino (a piacere)
Cristalli di sale (q.b.)
Sale nero di Cipro (facoltativo; q.b.)
In una ciotola più piccola, mettete la farina con il sale. In una ciotola più grande, sciogliete nell’acqua il lievito. Unite il contenuto delle due ciotole e mescolate con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere un impasto piuttosto appiccicoso.
In un’altra ciotola, versate circa un terzo dell’olio e metteteci l’impasto. Coprite e fate riposare per 1 ora.
Trascorso il tempo, piegate delicatamente l’impasto due volte (come una piega a portafoglio). Coprite e fate riposare per 1 ora, ripetendo 3 volte l’operazione delle pieghe e del riposo, aggiungendo ogni volta un po’ di olio per non far attaccare l’impasto al fondo della ciotola. Dopo il riposo, l’impasto dovrebbe essere gonfio e avere delle bolle.
Trasferite delicatamente l’impasto sulla teglia da forno, rivestita di carta. Coprite e fate riposare per 10 minuti. Schiacciate l’impasto per appiattirlo e allargarlo. Coprite e fate riposare altri 10 minuti.
Con un coppapasta, ritagliate delle focaccine. Schiacciate con delicatezza la superficie per livellarla un po’ e cospargetela con il pecorino grattugiato. Adagiate poi sopra la patata e la cipolla, tagliate entrambe con la mandolina per ottenere delle fettine sottili. Irrorate con olio e lasciate lievitare circa per altri 20 minuti. Unite all’ultimo i cristalli di sale sbriciolati con le mani e infornate, nel forno già caldo a 240°. Cuocete per 15-20 minuti, finchè le focaccine saranno dorate.
Prima di servire, decorate con fiori di rosmarino, scaglie di pecorino e, se volete, sale nero di Cipro.
*La ricetta di base della focaccia (che ho trasformato in focaccine) è tratta dal libro “Come si fa il pane” di Emmanuel Hadjandreau, uno dei miei preferiti, tra i più affidabili sui lievitati
42 Comments
Silvia
21 Gennaio 2018 at 20:43
Kairós e Kronos, lessi anche io qualcosa in proposito tempo fa…quello che mi piace del primo degli attori di questa storia di oggi, è che rappresenta ció che accade nel momento giusto, il tempo opportuno, qualcosa di speciale che si manifesta quando si è pronti. E così come hai ben detto, è il saper cogliere. Quindi può arrivare da un momento all’altro e ci aspetta, aspetta il nostro essere convinti. L’altro attore è un po’ birichino, non si ferma, lui va, ha un orologio suo da rispettare, ma dobbiamo imparare a conoscerlo e farne buon uso. Ascoltare kairós funziona eccome! Se leggerai il mio post vedrai come in qualche modo ho parlato di lui senza saperlo! Ognuno ha i suoi tempi, e se talvolta quello che serve per avere ottimi risultati come queste bellissime focaccine è un tempo lento, prendiamocelo. Impariamo ad ascoltarci di più!
Francesca P.
21 Gennaio 2018 at 22:17
Te l’ho detto che abbiamo tanti concetti da condividere, Silvia! Kairós è anche amico dell’ordine e del (ri)ordine, quindi del tuo libro che magari prenderò anch’io! Scandisce i gesti e le azioni mentre puliamo, sistemiamo, buttiamo, riorganizziamo… se – e quando – decidiamo di farlo, è perchè sentiamo che è arrivato il momento e quel tempo interno è diventato maturo… trovo affascinante la distinzione tra i due tipi di tempo, kairós è sottovalutato o poco considerato, ma invece ha il potere maggiore e incide di più… e più nel profondo… e poi un tempo che beve il tè e non mette ansia, quanto può essere avanti, pur stando indietro, rispetto a kronos? 🙂 Anche il timer del forno si è sintonizzato sulla sua frequenza e se la metà delle focaccine è sparita solo a pranzo, un valido motivo ci sarà… anche il “cronc” del croccante va ascoltato! 😉
Cristina
21 Gennaio 2018 at 21:36
Dovrei imparare anch’io a lasciare spazio al kairòs, come stai scegliendo di fare tu, anche con questa ricetta che richiede così tanta pazienza.. perché la pazienza e il tempo giusto, quello che porta anche alla riflessione, sono cose che mi appartengono poco! Mi piacciono sempre i tuoi post, Francesca, perché sai cogliere bene l’anima delle cose e scriverne con poesia 🙂 E quello di oggi spinge a una riflessione su quanto poco tempo “di qualità” dedichiamo alla nostra vita, quanto poco “diamo tempo al tempo” che può sembrare una frase fatta, ma che invece dovrebbe essere quel tempo “buono”, quel kairòs di cui oggi hai parlato come fosse un amico.
Un abbraccio e grazie di essere passata sul blog, sono contenta di sapere che Brera ha un’altra fan <3
Francesca P.
21 Gennaio 2018 at 22:46
Cristina, non posso che incoraggiarti a farlo… adesso che “frequento” di più kairós e ho scoperto i suoi pregi, posso dirti che è un amico fidato, uno di quelli che sostengono senza invadere, che dà consigli mirati e preziosi, che non si ferma a letture superficiali e che non scappa, quando hai bisogno, come kronos… con la pazienza è un po’ come coi lievitati: bisogna entrarci in confidenza, familiarizzarci in modo graduale e credere di essere capaci di domarli… 🙂
Cogliere l’anima delle cose è una delle mie attività preferite… 😀 Forse anche qui c’è lo zampino di kairós, che mi invita ad andare a fondo, oltre i primi strati… l’ho fatto anche con Milano, negli anni, in cui sono tornata tutte le volte che mi sono ascoltata e ha prevalso il desiderio… ogni tot devo andare a salutare le finestre di Brera per vedere come stanno, no? 😉
Piccolalayla – Profumo di Sicilia
22 Gennaio 2018 at 8:20
Che meravigliaaaaaaaa queste focaccine, e poi che farcitura golosissima … un ottimo modo per prendersi del tempo per un aperitivo nel we. A presto LA
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 19:45
Grazie, felice ti siano così piaciute! Per la farcitura mi sono lasciata guidare da ciò che avevo in frigo, i classici “ingredienti poveri” che invece di ricchezza ne hanno tanta… soprattutto se messi insieme! 🙂
Rebecka
22 Gennaio 2018 at 10:37
E’ il tipo di focaccia che amo di più, con il condimento che amo di più, semplice ma molto generoso di sapori. Il tempo è fermo nella luce qui.
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 19:47
Semplice e generoso, aggettivi perfetti per questo condimento ma anche per definire il cuore di alcune donne… che non a caso apprezzano certi ingredienti! 😉
Alcune luci ridono del tempo, perchè non vanno via nemmeno quando arriva il buio…
ANNA
22 Gennaio 2018 at 11:42
Qui vengo sempre a prendermi il mio tempo, per ascoltarlo e ascoltarmi e ascoltarti…
“Non siamo noi a inseguire lui, è lui che segue noi”, e questa differenza ci regala del tempo che si adatta a noi, ai nostri silenzi interiori, alle attese che fanno lievitare le cose belle, ai ricordi che conserviamo nel cuore…
È lì che si ferma, si adagia, si arricchisce senza fretta.
Mi piacciono la tue lancette di zucchero a velo, ci sono se le vuoi e poi, in un attimo, le soffi lontano…
Le segui con lo sguardo, mentre si alzano in volo. E, a te, rimane tempo per volerti bene…
Buona settimana Francesca, grazie per questo angolo di te, di noi…
Anna
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 19:55
Anna, per l’idea che ho di te, kairós è anche tuo amico… nasce un rapporto di fiducia, come un patto reciproco: se diamo importanza al tempo, lui dà importanza a noi e lo stesso vale con l’ascolto… come avviene anche tra le persone, no? Bisogna essere ricettivi in due… essere aperti e disponibili in due… il tempo interiore regala tempo, se ci sente “accoglienti” e se lasciamo da parte, quando e appena si può, quella frenesia che è tanto nemica della tranquillità… curo questo spazio anche per questo, è la mia oasi dove le lancette sono di zucchero a velo più che mai…
Tempo per volerci bene… ha chiusa ideale, per questo post. Se avessi pubblicato un dolce sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma dato che si tratta di focaccine, hai messo il fiore di rosmarino in più, che abbellisce! 🙂
Lara
22 Gennaio 2018 at 12:05
Fracesca questo tempo di cui parli vorrei averlo come amico, anche se sempre mi faccio tiranneggiareda Kronos e difficilmente riesco a godermi il suo antagonista, forse potresti insegnarmi un po’ come si fa? Meravigliose queste focaccine e mi piace moltissimo il tuo nuovo logo e questa nordic air che si respira, brava!
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 20:01
Lara, sarei contenta di condividere con te quei piccoli trucchi per riuscirci, anche solo un pochino… nulla di impossibile, Kronos è duro e spietato, ma possiamo essere più forti noi, in alcuni momenti! Facendo più lievitati con meno dosi di lievito, di sicuro ci si allena e ci si oppone alla sua corsa, alla sua fretta… 🙂
Grazie mille, hai colto bene l’impatto e lo spirito attuale… “nordic air”, che passione!
larobi
22 Gennaio 2018 at 13:23
Con queste parole apri una porta già aperta! Come vorrei vivere più lentamente , secondo i tempi miei! Focaccine favolose (devo ancora prendere il libro che citi, presente nella mia wish list da troppo tempo ,giusto per essere in tema,… ) Infine, credo che il nome “kairòs” me lo dovrò far tatuare da qualche parte …ah ah ah …
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 20:05
Robi, i gatti per natura hanno dentro un po’ di kairós… non dimentichiamo mai la nostra natura felina, si ricomincia da lì! 🙂 L’idea del tatuaggio è ottima, ahaha… io penso da un anno a farmene uno, vuoi vedere che ho trovato la parola giusta? 😀
ps: sì, il libro devi assolutamente averlo, dalla “wish list” al “to do”!
Melania
22 Gennaio 2018 at 15:03
Il nostro tempo. Quello interno. Quello dove le cose scorrono lentamente. Dove i passi non assomigliano mai ad una corsa. Dove godersi quel che si ha rende felici.
Un tempo che segue noi, e non il contrario.
Ne parlo anch’io nell’ultimo post. Di quanto e come sia importante rispettare i propri tempi. Di come sia necessario ascoltarsi per capire, valutare e poi scegliere.
Mi piace questo nuovo modo di sentire le cose. Di pancia. L’istinto e il desiderio di buttarcisi a capofitto.
Queste focaccine ne sono la prova. Che il tempo sa esssere anche dalla nostra parte.
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 20:12
Non sono mai stata una fan dello jogging o delle maratone, ho sempre amato camminare a passo svelto e al massimo mi spingo fino alla marcia, ma correre non mi piace… con me, dunque, kronos non ha vita facile, gli sto dando filo da torcere sempre di più, con la complicità crescente di kairós! 🙂 E quel tempo mio, tuttomio, sta diventando una delle cose più preziose che sto conquistando… e quando lo tocco con mano, proprio come si fa con gli impasti, mi rendo conto del suo valore e di come la vita può migliorare… “capire, valutare e poi scegliere”, hai detto tu gli altri verbi che condiscono e si uniscono al resto degli ingredienti!
ipasticciditerry
22 Gennaio 2018 at 18:38
Ognuno ha il suo Kairos ed è giusto assecondarlo, concordo in pieno. Quando si è giovani non sempre si conosce la possibilità di assecondare il nostro corpo, di prenderci il nostro tempo. Si corre, sempre … inseguendo non so nemmeno io cosa. Poi fortunatamente si prende consapevolezza di questo nostro tempo interiore e anche se spesso abbiamo degli obblighi che non ci fanno godere del nostro tempo, appena ne abbiamo l’occasione ecco che ce lo prendiamo, eccome!! Per esempio la mia colazione, io preferisco alzarmi una mezz’ora prima e farla con calma, prendendomi il mio tempo, appena alzata. Anche se ho impegni alle 5 di mattina! La mia colazione è sacra. E i miei lievitati? Anche per loro mi prendo il mio tempo e loro mi premiano sempre. Come queste tue focaccine, sfiziose e buonissime. Ce l’ho anche io quel libro e spesso faccio ricette o prendo spunto. Bravissima dolce Fra, sei stata bravissima. Buona settimana e un bacio.
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 20:20
Quando si è giovani non si capiscono un sacco di cose… posso dirlo? Ahaha! Senti la quasi 40enne che parla, come sto diventando saggia grazie ai lievitati e ai consigli di kairós! Scherzi a parte, sono d’accordo… con l’età si levano tantissimi veli, una scoperta dietro l’altra, come se man mano si perfezionasse la ricetta per stare meglio, con noi stessi e con gli altri… un percorso lungo, in divenire, che davvero assomiglia tanto a pane e focacce con pochissimo lievito e lunghi riposi! Che tutto (o quasi) dipenda noi e dalla forza con cui prendiamo le cose l’ho capito già da un po’… non si può fermare kronos, ma si può ignorare… e il tempo interno si conquista, si espugna come una fortezza, si stringe… si pretende! E come te, non salto mai la colazione e mi sveglio prima, pur di mantenere quel rito che per me è una coccola…
Grazie, se tu mi dici che sono stata brava, esperta come sei, sono doppiamente felice… peccato solo non poterti far assaggiare! 🙂
m4ry
22 Gennaio 2018 at 19:40
(Notavo che anche tu hai pubblicato più foto del solito…vabbè, anche io!)
Quello lì io lo chiamo il tempo necessario…quello che serve. Il tempo interiore, sì. E ognuno ha il suo. Il bello è che cambia sempre, certe volte corre, altre rallenta. Mi piace perché è imprevedibile, ed è sempre in grado di stupire. E’ il tempo maturo. E’ quello della consapevolezza. Quello in cui sentiamo che sì, siamo pronte 🙂 Queste focaccine sono meravigliose, e se ci metti la cipolla, beh, mi hai conquistata 🙂 Mi piace la luce che c’è in queste foto, i colori, quel lilla che spicca e l’oro dell’impasto. Brava la mia amica…che il 2018 ci porti quanti più lievitati possibili…;)
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 20:29
(ne ho pure tolte due, pensa…)
Il tempo necessario. Voluto. Goduto. Preteso, in certi casi, come scrivevo sopra, a Terry. Il tempo che nessuno e niente può toglierci, se siamo brave a difenderlo… e a difenderci. Il tempo maturo e della consapevolezza… proprio lui! Come la frutta che deve diventare morbida al sole, in modo naturale, nella stagione giusta, senza forzature…
Questo tempo interiore mi piace, racconta tante storie… kairós è un figo, secondo me, ahaha… molto più di kronos, che ha la faccia imbronciata, beve solo caffè, salta i pasti, fa solo due foto striminzite e si perde tantissime cose belle… 🙂
Ho smesso di leggere gli oroscopi, ma spero che il tuo augurio si avveri… 🙂
Anna
22 Gennaio 2018 at 20:26
Le tue focaccine mi stanno dicendo, prendimi, prendimi, provami!
Hanno un aspetto così invitante, con la farcitura perfetta! Le proverò 😉
Il tempo..vorrei averne più spesso per venire a trovarti qui nel tuo blog, ma spesso mi perdo nelle giornate! Appena posso però un saltino lo faccio volentieri, sei sempre bravissima!
Francesca P.
22 Gennaio 2018 at 20:32
Anna, ascolta cosa ti dicono… puoi fidarti, sono focaccine sincere, non ingannano! 🙂
Apprezzo ogni volta che riesci a passare di qui, se ti leggo è perchè quel tempo lo hai trovato e lo hai ritagliato per me… conta tanto, grazie! :*
Anonimo
22 Gennaio 2018 at 21:27
Funziona si ascoltare kairòs, guarda che meraviglia. Bellissime queste focaccine, sembrano guardarti ammiccanti sapendo benissimo quanto sono invitanti. Troppo spesso ci lasciamo assillare da kronos, e ci dimentichiamo di trovare un po’ di tempo per noi, di goderci le cose semplici e le piccole gioie quotidiane.
saltandoinpadella
22 Gennaio 2018 at 21:28
In questi giorno sono un po’ confusa e mi sono dimenticata di firmarmi…sto diventando anonima 😉
Francesca P.
23 Gennaio 2018 at 16:10
Devo dire che vivere con felini, seguire i loro ritmi lenti e osservare la loro serenità (mi) aiuta molto… ci stavo riflettendo in questi giorni, hanno un’influenza positiva anche per questo e anche su questo! Il kairós dei gatti deve saperla lunga e secondo me ha fatto qualche lezione al nostro… 😀
Quando penso alle gioie quotidiane, pane fresco, pizza e focacce mi fanno brillare gli occhi, insieme alle torte da credenza!
saltandoinpadella
25 Gennaio 2018 at 13:48
I gatti sono i maestri del kairos. Dovremmo imparare da loro. Comunque hai ragione, i gatti trasmettono un gran senso di pace, hanno davvero un’influenza positiva su di noi. Quando sono costretta a stare per diversi giorni lontano dalla mia principessa divento sempre più stressata. Anche solo accarezzali regala tanta serenità
Francesca P.
26 Gennaio 2018 at 18:41
Sottoscrivo tutto… e solo chi possiede gatti e vive questo amore profondo lo sa… anzi, ha la fortuna e il privilegio di saperlo! La pet terapia funziona alla grande… 🙂
Anonimo
22 Gennaio 2018 at 21:34
Eh si nella vita come nei lievitati ci vuole proprio il buon caro kairòs! Direi che questa lentezza ha giovato all’aperitivo e sicuramente costituisce una bella similitudine di quello che dovrebbe essere anche la nostra quotidianità!
Buona settimana Franci <3
zia consu
22 Gennaio 2018 at 21:34
Sono la zia Consu..non so il motivo per il quale sia uscita come ANONIMO 🙁
Francesca P.
23 Gennaio 2018 at 16:17
A vedere il rapporto speciale che hai coi lievitati, Consu, kairós frequenta tantissimo la tua casa, il tuo divano e la tua cucina… 🙂 Prima associavo l’aperitivo di più all’estate e alla bella stagione, al concetto di “fuori”, mentre è piacevole sempre, anche in inverno, quando le mani in pasta sono al caldo! 🙂
alice
23 Gennaio 2018 at 4:57
Questo post capita proprio a proposito, sembra che tu mi abbia letto nel pensiero. E’ proprio quel che pensavo ieri, quando mi dicevo che ogni cosa ha il suo tempo, e a volte bisogna solo essere pazienti e aspettare che le cose vengano da sè, che i nodi si sciolgano, e se anche avrebbe potuto essere prima, pazienza, significa che il tempo giusto era questo.
Le focaccine sono splendide, mi viene voglia di addentarle. O di rifarle, chissà. 🙂
Francesca P.
23 Gennaio 2018 at 16:21
Proprio così, Alice, ogni cosa ha il suo tempo e ogni cosa a suo tempo… con e senza la lettera “h”, duplice valenza! Sbagliamo quando non ascoltiamo i tempi interni e magari ci facciamo pressioni, solo gli impasti che lievitano tranquilli e calmi sono soffici, digeribili, diversi… esperienza dopo esperienza si capisce che è questa la via migliore, l’assaggio ne dà conferma e si desidera solo agire così, in questo modo, quando si può… se rifarai le focaccine, ti sapranno spiegare loro ancora meglio tutto ciò… 🙂
Sandra
23 Gennaio 2018 at 16:51
Is it possible to have this recipe in English? Much appreciated!
Francesca P.
24 Gennaio 2018 at 15:49
Sandra, hi! Sorry, I do not write in english, but you can use the translator on Internet… I know it’s not a precise translation, but it can serve!
Anonimo
23 Gennaio 2018 at 20:52
Amo i lievitati proprio perchè hanno necessità di tempo, mi portano in uno spazio temporale antico … in cui non si correva, in cui c’era sempre tempo …
un bacio
Alice
Alice
23 Gennaio 2018 at 20:53
scusa mi è partito il commento … ed è uscito anonimo 🙂
Francesca P.
24 Gennaio 2018 at 18:08
Alice, hai ragione… in passato c’erano ritmi di vita più umani e tranquilli e se non siamo calmi noi, anche alcune ricette ne risentono e rispecchiano quello stato d’animo… i lievitati sono alleati di kairós, ci dimostrano quanto faccia bene rallentare e come sia salutare prendersi quel tempo in più…
Elena
24 Gennaio 2018 at 13:29
Il tempo, questo nostro grande nemico nella società odierna… Ti dirò che da quando ho compiuto 40 anni, il tempo mi è amico, o meglio me lo sono fatta diventare amico, quindi non tralascio mai di fare oggi quello che potrei fare domani a livello di piaceri, trovare il tempo per leggere, per cucinare, per ricamare e cucire, per creare creme e saponi, tralasciando ahimè le faccende di casa e gli impegni magari più antipatici (se non sono obbligatori), e sai che ti dico? Sto meglio, molto molto meglio!
Passiamo ora alle focaccine, anche qui ci vuole tempo ma come nella mia ultima ricetta ho imparato ad attendere con pazienza e ne rimango sempre ricompensata, adoro poi le cipolle quindi sono assolutamente perfette!
Un caldo abbraccio!
Francesca P.
24 Gennaio 2018 at 18:15
Elena, credo a ciò che dici… perchè lo sto sperimentando! Ai 40 mancano ancora 7 mesi, ma sto sulla buona strada sia per arrivarci, sia per mettere sempre più in pratica quel concetto! Stare meglio, hai centrato il punto! E quando si scopre che avviene, si difende quel tempo interno con più forza… lo si nutre, come se gli facessimo mangiare solo le cose più buone… qualità chiama qualità…
Continua così, mi piace la tua linea di pensiero e comportamento… ci ritroveremo spesso a fare lievitati insieme, con lo stesso proposito! 🙂
Simo
24 Gennaio 2018 at 18:40
….purtroppo ho un brutto rapporto col tempo…sono sempre di corsa e sono impaziente di natura.
Ovviamente…negata coi lievitati!
Devo mettermi d’impegno e provarci qualche volta in più…
Sono favolose queste focaccine tesoro!
Ti mando un grandissimo abbraccio
Francesca P.
26 Gennaio 2018 at 18:39
Simo, è solo questione di primo passo, un po’ più deciso… i lievitati devono sentire che crediamo in loro, che ci fidiamo… anche di noi stesse! 😉 Sei una donna generosa, perfetta per farli, sai? Non sei negata, ne sono certa… devi solo trovare il tempo – quello pratico ma anche il tuo – e la sicurezza, scommettiamo? E se accadrà, una volta scattata la scintilla, non smetterai più!
Un abbraccio a te e intanto mangia le mie, di focaccine! 🙂
Claudia
27 Gennaio 2018 at 9:16
Mi ci vorrebbe proprio, di seguire un po’ il mio tempo interno. Anzi, di farmi seguire dal mio tempo interno, come ben dici nel post. Se lo potessi fare in questo momento starei ancora dormendo invece di prendere il caffè prima di mettermi di nuovo al lavoro 🙂 Ci sono momenti in cui è davvero difficile riuscirci, ma per lo meno continuo a concedermi una buona pizza fatta in casa a lenta lievitazione! Dici che potrà compensare? Con una parte del prossimo impasto mi proverò queste focaccine!