UNA QUESTIONE “DE CÒRE”
È una questione di origini, di attaccamento, di sangue che scorre nelle vene. Di cuore. Semplicemente, una questione d’amore. Quell’amore che ti ritrovi forte, che sta lì e che non passa. Nonostante i difetti, nonostante i momenti di stanchezza, nonostante tutto quello che non va, nonostante spesso pensi adesso (me ne) vado. Ma no, che non me ne vado. Alla fine trovo sempre uno slancio, un motivo per (re)stare. E per apprezzarla, visceralmente, questa città.
La mia città.
Roma.
La mia Roma.
Mia.
Mia perchè ci sono nata e cresciuta. E la sento così.
Mia perchè la scelgo ogni giorno.
Mia perchè so cosa cercare. E dove.
Mia perchè alcune zone – quelle che amo, quelle in cui torno, quelle che frequento di più – non hanno segreti.
Mia perchè io abito lei ma, in fondo, è lei che vive in me.
Mi rendo conto di quanta “romanità” mi batta dentro, per alcuni aspetti. Quelli meno eclatanti, meno “classici”, meno evidenti, meno sguaiati. Parlo di anima, di passione del Sud, di un approccio “sciallo” e non frenetico alle cose, che sa di penniche e pizza bianca, di mi-godo-la-vita e daje tutta. Parlo di calore umano e clima mite, dell’odore di cibo nelle strade a ogni ora e del sorriso mentre spadello carbonara e amatriciana.
Parlo di luce. Di una luce unica. Di una luce costante. Di una luce che solo Roma ha. LalucediRoma, tutto attaccato. Il suo incanto, il suo fascino, il suo richiamo, la sua cifra, la sua poesia. La sua grande bellezza. Che r-esiste.
Parlo anche di sapori. Quelli culinari, certamente, ma anche d’atmosfera. L’antico che non ha ceduto il passo alla modernità e lo difende bene, quel fermare il tempo e quel timbro indelebile, che la rendono magica molto oltre i libri di Storia. Anzi, magggica, con tre “g”.
Il vintage tenace, che è la sua forza. Che in alcuni quartieri è ancora intatto, anche se un po’ nascosto dal caos e dal rumore. E allora bisogna fare silenzio, bisogna aprire bene gli occhi, bisogna indossare gli occhiali Persol con il filtro giallo, bisogna scovare gli angoli da cinema.
Ma c’è, quel vintage lì. Eccome se c’è. Ecco una prova.
Trastevere, esterno giorno.
La mia “Roma sparita”.
Cartoline ritrovate dentro una scatola.
Profumi analogici, che da sempre adoro annusare. E ricreare.
E poi uno dei luoghi che preferisco, fonte di ispirazione di milioni di scatti, specialmente in autunno, sin dai miei primi click fotografici: la passeggiata del Lungotevere, coi suoi lampioni…
In 4 anni e mezzo di blog, non avevo ancora dedicato un post intero a Roma. Ringrazio Paneangeli per avermene dato occasione e per avermi lanciato questo gancio: quando mi è stato proposto di realizzare la ricetta della crostata romana per l’e-book “L’Italia più dolce”, protagonista la tradizione pasticcera di 10 delle nostre regioni, ho accettato con piacere. Un bel modo per rendere omaggio a un dolce del Lazio “mitico” e a un pezzo di cuore.
Una questione di cuore, dicevo prima. Anzi, “de còre”.
Un còre di ricotta (ro)tondo così.
CROSTATA DI RICOTTA ROMANA CON GOCCE DI CIOCCOLATO
Per l’impasto:
300 g di farina
½ bustina di lievito (io Paneangeli)
150 g di zucchero:
150 g di burro:
1 uovo intero + 1 tuorlo
Sale (q.b.)
Aroma di limone (io Paneangeli; q.b.)
Per la farcitura:
500 g d ricotta vaccina fresca
80 g di zucchero:
½ cucchiaio di farina:
1 uovo intero + 1 tuorlo
Cannella (un pizzico)
Uvetta (2 cucchiai)
Pinoli (2 cucchiai)
70 g di canditi misti (io Paneangeli)
40 g di gocce di cioccolato (io Paneangeli)
La scorza di mezzo limone
La scorza di mezza arancia
Aroma all’arancia (io Paneangeli; q.b.)
Per la decorazione:
Uovo per per spennellare
Zucchero a velo (io Paneangeli)
Per la frolla: sul piano da lavoro, setacciate la farina e praticate un buco al centro. Mettete il burro ammorbidito, le uova, lo zucchero, il pizzico di sale, l’aroma al limone e per ultimo il lievito setacciato. Incorporate il tutto con la farina e lavora, fino a ottenere un impasto liscio. Lasciate riposare l’impasto per almeno 30 minuti, avvolto nella carta stagnola.
Per il ripieno: in una ciotola, lavorate la ricotta (per renderla più liscia, potete passarla al setaccio) con lo zucchero, il tuorlo, l’uovo e la farina. Unite anche l’uvetta, i pinoli, i canditi e le gocce di cioccolato. Profumate con la cannella, la scorza del limone, la scorza dell’arancia e con l’aroma all’arancia. Amalgamate bene gli ingredienti, fin quando il composto sarà omogeneo e i canditi e le gocce di cioccolato saranno ben distribuiti.
Sulla spianatoia infarinata, con un mattarello, stendete i ¾ della frolla ad uno spessore di 4 cm (non deve essere troppo sottile, data la “corposità” del ripieno). Rivestite con l’impasto lo stampo per crostata, imburrato e infarinato, lasciando il bordo un po’ in rilievo. Versate all’interno la farcitura di ricotta, che deve riempire uniformemente tutta la base. Livellate la superficie, con una spatola. Usate la restante frolla per sistemare il bordo e per ritagliare le strisce – potete farle larghe o più sottili, secondo il vostro gusto – che andranno a decorare la crostata.
Spennellate le strisce di frolla con l’uovo sbattuto e cuocete la crostata nel forno già caldo, a 180° C, per almeno 40 minuti o fino a quando la pasta diventerà dorata.
Lasciate raffreddare la crostata prima di affettarla e spolverate la superficie con lo zucchero a velo, prima di servire.
#incollaborazioneconcameo
44 Comments
Anna
1 Ottobre 2017 at 20:01
Sai qual è, secondo me, il cuore di questo post?
Sono le tue foto, che riempiono lo schermo del cellulare e mi saltano dentro…
A regalarmi una Roma diversa da quella che tutti conosciamo.
È la (tua) città fatta di luoghi nascosti, di particolari che tu catturi e sono subito nostri…
Fiori che sorridono su davanzali scrostati, libri in bilico contro al muro, cassette della posta pronte ad aspettare, persiane aperte come braccia tese, locali dal profumo vintage per un tour dei sapori.
Luoghi dal fascino antico… eppur moderno nella sua semplicità.
Ti immagino lì, con gli occhi curiosi che cercano. E (sor)ridono, di tanta bellezza!
Prendimi per mano, lungo quel Tevere verde e tranquillo che si snoda come un nastro lucente, come quel filo che tu sempre tendi a noi. Per unire, non per legare…
Prendimi per mano, sotto a quei lampioni che illuminano i nostri cuori.
Prendimi per mano, e portami ancora con te; che la tua Roma mi piace… perché parla di te.
Buona settimana, un abbraccio!
Anna
Francesca P.
1 Ottobre 2017 at 23:39
Antonello Venditti, tanti dischi fa, cantava: “C’è un cuore che batte, nel cuore di Roma”… la citazione ci sta tutta! Un cuore dentro a un cuore, insomma. Proprio così… la capitale può farsi anche maledire e, soprattutto oggi, è davvero difficile da gestire… però vince l’amore. Sempre. Vince quel cuore. Che non smette di pulsare. E il mio con il suo.
Sai, quando ho iniziato a fare foto con la reflex (non conto gli anni, ma sono ormai parecchi), andavo spesso per strada, per farmi l’occhio… la capitale, in tal senso, è stata la mia palestra, la mia maestra, la mia sfida! E il Lungotevere, coi suoi ponti, i suoi lampioni e i suoi alberi mai spogli, è ancora un altro cuore, per me… non andavo a scattarci da tanto, ma ho provato la stessa emozione… c’è più esperienza e c’è tanta acqua passata sotto quei ponti, ma il piacere e l’incanto non sono mutati… anzi, sono persino aumentati! E sono più consapevoli, più “maturi”… sappi, quindi, che ti porterei esattamente lì, vicino al fiume, sulla sponda lunga che attraversa tutto il centro, per camminare, camminare… e parlare, parlare… poi, fin dove si arriva, lo scopriamo al momento. Come al momento nascono le cose belle, che non sai finchè non vivi… solo nel “mentre”, quando sei lì, si svelano. E ricorda quel detto: “Tutte le strade portano a Roma”…
Silvia
1 Ottobre 2017 at 20:26
Sono stata a Roma ormai troppissimi anni fa, non avevo gli occhi giusti lo ammetto. Spero di poterci tornare quanto prima e poterne apprezzare gli angoli più segreti. Queste tue foto raccontano poesia, vita di tutti i giorni… certi scatti mi ricordano alcuni spezzoni di film, quelli con le scene sui motorini o sulla vespa, a percorrere le strade di una Roma che ce mette tutto er core per restarte dentro!!! 🙂 mi piace sempre quello che tu riesci a catturare, restituisce magia! E se tornerò nella bella capitale, sai già che non potrò mancare di venirti a conoscere! Intanto mi godo queste foto e questa torta che io adoro moltissimo, è una delle mie preferite! C’è sempre una luce straordinaria qui…grazie di condividerla con noi!
Francesca P.
2 Ottobre 2017 at 0:02
Silvia, in 3 ore di treno sei qui… si trovano anche buone offerte, prenotando con un po’ di anticipo… che aspetti? 😀 Dopo aver riabbracciato il mare, quest’anno, secondo me è il caso anche della capitale… e delle amiche romane, ehehe! Non avrei dubbi su dove portarti, perchè so che cerchi quel tocco di poesia e romanticismo che ben conosco… ti dico solo dei nomi: Gianicolo, Giardino degli Aranci, Villa Borghese, quartiere Monti… allora, ti ho solleticato ancora di più voglia e curiosità? 😀 Dovrei fare un reportage per ogni zona che più amo… quasi quasi ci faccio un pensierino, questo potrebbe essere solo un primo capitolo, come la prima fetta di questa crostata… che fai, non ne mangi poi subito un’altra?! Certo che sì… 🙂
Cristina
1 Ottobre 2017 at 22:40
Cara Francesca che meraviglia queste foto (e questo post) 🙂 proprio oggi che io ne ho scritto uno sull’eterna rivale di Roma, proprio oggi che sto pensando sempre più di lasciare questa Roma bella e incasinata, questa Roma che viverla ormai “è un atto di fede”, questa croce e delizia mia e non solo 🙁 Roma mi ha accolto come una mamma (io non ci sono nata) e io la adoro (forse anche più di tanti romani che ci sono nati) ed è davvero difficile pensare di andarsene e lasciare quell’atmosfera unica che solo a Roma si respira! Complimenti davvero, ogni tuo post è una bellissima esperienza visiva 🙂
Cristina
PS. Da domani dieta quindi niente crostata per me :((
Francesca P.
2 Ottobre 2017 at 0:11
Grazie, Cristina! Mi sono così rilassata e divertita a ritagliare questa mattinata per me (e per voi!), immersa nel sole e in un posto che mille volte ho visto ma mi ruba sempre nuove sensazioni e nuove scoperte! Da queste cose capisco quanto sia legata alla mia città, al punto che quasi dimentico ogni problema che ha, quando mi concentro sulla sua bellezza e su cosa (mi) trasmette… croce e delizia, eh già, hai reso bene il concetto! Sarei curiosa di vivere anche altrove, magari in posti dove tutto funziona meglio, ma giusto per un periodo, per provare… il cuore non si strappa, nè si porta via… e il mio so che è qua, con radici ben spesse come quelle degli alberi che ci sono… 🙂
Senti… ma se la dieta la cominci di martedì? Dai, slitti di un giorno, solo una piccola ultima concessione godereccia… 😀
Chiara
1 Ottobre 2017 at 22:53
manco da parecchio da Roma, guardando le tue splendide foto penso a quanta bellezza si stia sgretolando per mano di gente incurante, ignorante, incapace….Restano gli scatti, gli angoli pieni d’atmosfera, grazie di cuore per avermi fatto sognare un po’…La dieta la salto, passami una fetta di crostata che la ricotta mi chiama ! Un abbraccio grande
Francesca P.
2 Ottobre 2017 at 0:47
Non dirlo a noi romani, Chiara… vedere come è amministrata e abbandonata ormai da troppo tempo è avvilente, è il tasto dolente, il punto debole, la ferita… ma proprio per questo bisogna pensare a ciò che r-esiste, puntando sui lati migliori e sulla sua essenza, che niente e nessuno spegne, come la sua luce… l’occhio fotografico consente di vedere e catturare questo, come se isolasse tutto il resto… ormai anche i miei occhi hanno imparato ad essere selettivi… e in realtà, non solo con i luoghi…
Mangiamo un po’ di torta nella tua “nuova” casa? 🙂
Emanuela
2 Ottobre 2017 at 8:16
Permesso….posso entrare?
faccio silenzio e arrivo piano..piano..piano per non disturbare e in testa mi frulla ancora il post di Domenica scorsa, che ho letto e mi ha fatto tanto pensare ai miei nonni..che non ci sono più, ma che quando se ne sono andati, lo hanno fatto facendosi sentire…il respiro caldo caldo di nonna sul suo lettone di casa mentre le dormivo accanto perché aveva paura..(lei mi diceva “non lo so di cosa Manu, ma ho paura, non mi lasciare da sola…” aveva gli occhi lucidi e me la vedo proprio ora davanti a me), mentre nonno con la sua armonica a bocca, che lui sosteneva di non saper suonare, ma che ogni giorno “la teneva un po’ in vita, perché sennò Manu si arrugginisce” 😉 .. ecco..non tutte le cose vanno via senza farsi sentire, alcune hanno un rumore, anzi no, un suono…bellissimo, diverso, strano, triste ma bellissimo….
E’ con questa delicatezza che entro qui a casa tua Franci e ci trovo tanto cuore che balla…con la musica di nonno Orazio, mi viene un sorriso e poi penso a quanto tu abbia ragione…
Fa strano come i luoghi entrino così profondamente e marchino, intarsino il nostro animo, il nostro cuore…
Io adoro questo piccolo paese, che ora si è ingrandito tanto e me ne dispiace pure un po’, perché è come se volesse ostentare un qualcosa che non gli appartiene.. tanti supermercati inutili uno attaccato all’altro, costruzioni a non finire…è come una donna matura che veste ancora come una sedicenne, perché pensa che così facendo sia più attraente…
Però lo amo…il mio piccolo paese ..col suo lago,così sofferente in questa estate torrida, che quando si asciuga mostra i resti di un antico mulino ad acqua e allora io mi immagino come poteva essere una volta quel posto…Lo amo con le sue colline dove mi rifugio…
perché è dentro di me…
scusa, stamattina scrivo cose senza un senso preciso, però è così… e il tuo inno all’amore di Roma io me lo prendo tutto e lo custodisco mettendolo vicino al mio per Mercatale….
Grazie per avermi fatto conoscere la TUA Roma…
Manu
Ps: io la dieta non la inizio e sta crostata la faccio di FI-LA-TA!
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 11:12
Manu, viva i pensieri in libertà… strade che si intersecano, si passa da un terrazzo romano a una passeggiata in centro, da piccole pere a piccoli dettagli, da gatti di casa a gatti di strada che riposano su una spalla, da un amore all’altro! Si saltella e si gironzola così, tra riflessioni e luce, tra rumori e suoni, con le orecchie dritte e all’erta come quelle degli animali, quando “captano” qualcosa… essere in ascolto, quanto è importante! Delle cose e di se stessi, delle voci e dei rumori, di ogni natura…
Il luogo delle nostre origini ci appartiene nel profondo e gli perdoneremo sempre i suoi difetti o lati negativi, perchè è proprio vero che “al cuor non si comanda”… Roma è enorme e con mille volti, questo è solo uno tra i tanti e magari vi porterò ancora in esplorazione… mi è piaciuto e quando qualcosa mi piace, dico ancora-ancora-ancora! 🙂 Come la torta, tagliavo una fettina e poi un’altra e poi un’altra, ahaha! Ho un debole per i dolci con la ricotta… la parola “dieta”, da queste parti, non esiste sul vocabolario! 😀
Claudia
2 Ottobre 2017 at 13:17
Fra…te possino…me scende quasi ‘na lacrimuccia!
Come dice a volte mia madre: puoi togliere un romano da Roma, ma non Roma dal cuore di un romano. Io che a Roma non ci sto più da quasi 10 anni non posso che confermarlo. Più sono lontana, più ce l’ho ner core.
Mi è piaciuto tanto vedere questi tuoi scatti, e riconoscere tanti angoli cari anche a me. E mi piace come descrivi la nostra Roma, non voglio aggiungere nulla. Solo che, sì, quella luce ce l’ha solo lei. E pure quel rosso scrostato sui muri, che di quella luce è parte integrante.
E devo ammettere con un po’ di imbarazzo che non conosco la crostata romana, maledizione. Quante cose ancora da conoscere nonostante 26 anni di vita in quella città magggica!
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 15:33
Claudia, Claudia… lo so, ho toccato un punto debole per i romani fuori sede, ahaha! Tua madre ha assolutamente ragione… e capisco il tuo pensiero: la città si apprezza anche di più quando ci si allontana un po’ e con la giusta distanza si attutiscono anche gli spigoli! E’ indiscutubile, la sua bellezza è intramontabile… e un bel tramonto in centro, una volta, noi quando ce lo concediamo? 🙂
Questa crostata è bella ricca e sostanziosa, uno di quei dolci che danno molta soddisfazione e riempiono bene, per capirci, ahaha! Ma è buonissima, soprattutto quando la ricotta è fresca fresca e si sente al meglio tutto il suo sapore! Per fortuna che c’è sempre tanto da conoscere, è il segreto per gli amori lunghi… 😉
saltandoinpadella
2 Ottobre 2017 at 13:32
Roma vista dal punto di vista di un turista è sicuramente una città magica, che regala ad ogni angolo qualche scorcio incantevole. Poi non so come sia viverci, sicuramente il traffico è un tantino “caotico” 😉 comunque difficile non innamorarsene. Il cielo, l’aria, il famoso ponentino, i suoni, i colori, i suoni, i profumi. Conosco persone che ci vivono da venti anni e ancora mi raccontano di posti nuovi da visitare, piccole perle sconosciute ai più perchè fuori dal classico giro turistico. Per non parlare della cucina, un tripudio di colori e sapori intensi. Non sapevo che esistesse una crostata tipica romana, mi fa pensare al matrimonio tra la cassata siciliana e la pastiera napoletana.
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 15:47
Viverci è “tanta roba”, come Roma stessa è… dipende molto dai quartieri e da come la si riesce a godere, certamente non è facile e in tanti momenti ti mette a dura prova (anche se non è colpa sua, ma di come è gestita e anche di noi romani…), ma sa regalarti tantissimo e quindi… il premio per resistere al caos, è la sua affascinante unicità! 🙂
Non avevo mai pubblicato una ricetta classica romana, perchè qui porto la mia cucina più creativa e originale, ma oggi un omaggio alla tradizione ci sta tutto e poi non sia mai che si pensi che non cucino cose tipiche… lo faccio eccome e la carbonara è uno dei miei piatti forti, quando viene qualche “forestiero” la preparo sempre! 🙂 Fare questo dolce è più impegnativo, ma ne vale la pena… e sì, c’è un bel matrimonio tra sapori del Sud!
m4ry
2 Ottobre 2017 at 13:34
Fra…queste non sono foto, sono cartoline piene d’amore e intensità. Sono dettagli bellissimi, che avrebbero attirato i miei occhi esattamente come hanno fatto con i tuoi. Saper guardare davvero è un dono raro. Rarissimo. Il primo istinto che ho è quello di potermi infilare in questo post…di sentire quel sole sulla faccia e fare il bagno in quei colori, profumi e bellezza. Tanta bellezza. Io non sono “de Roma”…ma Roma è davvero TANTA ROBA! Tanta, tanta roba…e tu, amica mia, ne fai parte. Dai, apri la porta, sono qui fuori, metti la moka sul fuoco e comincia a tagliarmi una fetta di torta…:*
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 15:52
Amica, sai che ci tenevo a far bene questo post, a dare un’immagine “a modo mio” di Roma! E tu, sei pronta per avere un assaggio della città, del suo cibo e di me? 😀 Forse non avremo tempo e modo di andare a Trastevere, ma ti assicuro che questa luce la troverai e ci accompagnerà… e ti resterà impressa! In questo mese c’è la famosa “ottobrata romana”, il periodo più bello dell’autunno, quello che precede la cascata di foglie di novembre e fa uscire senza vestiti pesanti! TANTA ROBA non serve in valigia… ce l’abbiamo già di nostro, ahaha! 😛
larobi
2 Ottobre 2017 at 13:54
Roma non la conosco.Ci sono stata per giri “al volo” rubati ad altri impegni. Il lungo Tevere assomiglia un pò al lungo Senna e i piccoli negozi nascosti a quelli degli antichi borghi dell’Italia…Mi prenoto (data da destinarsi) un giro romano insieme a te…sempre se tu sei ancora mia amica dopo la gaffe del nome del tuo blog (tu sai!!! che figura !!!)…La tortina è poetica come le tue foto e il tuo racconto…un abbraccio
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 15:56
Robi… io credo che tu debba lasciare presto la tua bici milanese per salire su uno dei nostri mezzi, ahaha! No, scherzo, se provi i mezzi vuoi scappare, ti faccio camminare a piedi in mezzo a strade belle, conoscendo i tuoi gusti! Se abitassi più vicino al fiume e a quella zona, andrei spesso sulla sponda… e lì le bici girano, eccome! 😉 Quella parte ricorda la Senna, concordo! Quando vado a Parigi ci penso sempre… e mi dico “ok, adoro Parigi, ma noi romani abbiamo il Lungotevere”… 🙂
Virginia
2 Ottobre 2017 at 15:22
Mi piace guardare le città attraverso gli occhi di chi le abita, perchè solo così si possono cogliere le sfumature più autentiche e gli angoli nascosti che le caratterizzano. Oggi mi hai fatto conoscere una Roma slow, una città che ti abbraccia e che ti tiene stretta per mano alla scoperta dei dettagli che fanno la differenza. Le tue foto sono piene di dettagli da osservare e adoro quell’atmosfera di inizio autunno che hai ricreato con la scelta dei colori!
Non conoscevo questo dolce, ma so che lo amerei di sicuro: una frolla farcita di ricotta e canditi, mi viene l’acquolina in bocca! Da fare anche in versione tascabile, per i pomeriggi d’autunno trascorsi alla ricerca delle foglie più croccanti 😉
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 16:03
Mi piace la definizione di “Roma slow”, Virginia! In mezzo al caos esistono delle piccole oasi di pace, basta spostarsi nelle vie più laterali e meno battute… Trastevere è sempre pieno di gente, in ogni giorno della settimana, eppure guarda anche cosa si scova, quanti angoli tranquilli! Poi è vero che lo zoom della Canon aiuta a “isolare” (ehehe, piccoli trucchi del mestiere), ma davvero ci sono strade silenziose e vuote, dove magari spunta un forno all’improvviso o una “biscotteria”, dove si fa subito tappa! 🙂
Non mi sono dimenticata del tuo viaggio in sospeso e rimandato, come vedi cerco di tentarti anche così… 😉 E tu che sei la reginetta della ricotta, devi venire in loco ad assaggiare la crostata… “te tocca”, come si dice! 😀
Alice
2 Ottobre 2017 at 19:52
A Roma ci sono nata e ci vivo e non lascerei mai per nessun motivo al mondo. E ti dirò di più io sono una di quelle romane che in realtà non hanno mai lasciato il proprio quartiere. Sono nata a Monteverde Vecchio, a 500 mt dal Fontanone e non potrei vivere lontano da qui, dalle passeggiate a Villa Pamphili o a villa Sciarra, gli aperitivi al bar Gianicolo … il mio quartiere è il mio cuore nel cuore di Roma… ma sai che mi hai fatto venire due mega voglie con il tuo post? Una, d’infornare questa crostata che adoro e l’altra è di fare un post sul mio quartiere, anche se le mie foto non saranno mai splendide come le tue!
baci
Alice
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 16:08
Ecco, Alice, essendoci nata puoi capire bene quello di cui parlo… e ciò che si prova verso questa città! Anch’io sono legatissima al mio quartiere e non mi sono voluta spostare, sento tutto familiare e mi piace tornare negli stessi luoghi, conoscere ed essere riconosciuta, avere una dimensione umana e stare lontana dal caos… tu abiti in una zona notevole, il Gianicolo resta uno dei miei luoghi romantici preferiti e Monteverde è pieno di palazzi belli… io ho Villa Ada e Villa Borghese vicine, quindi so quanto sia importante avere un polmone verde intorno!
Aspetto un tuo post romano, perchè no… sarebbe bello averti ispirato! 🙂
damiana
3 Ottobre 2017 at 8:24
Anche in me, c’è il calore del mio sud.Quel ritmo lento non di pigrizia,ma che fa assaporare bene le sfumature di ogni cibo,di ogni sole del mattino,di tutte le chiacchiere urlate è un po’ sguaiate.La tua Roma credo si inchinerebbe a tanto amore,le hai dedicato il meglio della sua bellezza eterna,e omaggiata con una torta magggica😘
Francesca P.
3 Ottobre 2017 at 16:13
Damiana, già dal tuo sorriso e dai tuoi riccioli vivaci si vede tutto il Sud che c’è in te! Per non parlare della tua cucina, esprime passionalità e calore del Sud da ogni foro di mestolo! 😀 Sarò di parte, ma per me è una marcia in più… il sole e la luce delle nostre città o delle nostre regioni lo assorbiamo inevitabilmente…
Marina
4 Ottobre 2017 at 8:09
Cosa vuoi che ti dica?! Che di Roma non si è mai sazi?! Che di Roma non ci si stanca mai?! Beh, sì è proprio vero. Che ogni anno qui in casa ce ne usciamo con “e se tornassimo qualche giorno a Roma?!”
Poi se mi chiedi di viverci ti rispondo non lo so, sono abituata alla vita di provincia, a spostarmi con la bicicletta e ad avere tutte le cose vicine. Ma Roma strappa sempre un sospiro e le tue foto hanno fatto questo, mi hanno fatto sospirare alle otto del mattino 🙂
Francesca P.
5 Ottobre 2017 at 19:10
Marina, se trasformassi quella domanda in fatti, sarebbe bello… 🙂 Vedrai che prima o poi vincerà una risposta affermativa e se posso consigliarti un periodo, autunno e primavera sono perfetti! Dai, io ti aspetto!
Dovremmo scambiarci casa per un po’… tu provare la metropoli e io la vita tranquilla di provincia… sicuramente noteremmo tutte le differenze, ma sul cibo cadremmo bene entrambe! 🙂
ipasticciditerry
4 Ottobre 2017 at 16:44
L’ho detto tante volte, l’ho anche scritto da me molte volte … perciò non è una sviolinata da parte mia: AMO ROMA. La amo e, nella mia classifica personale delle città più belle d’Italia, occupa il primo posto. (Escludendo naturalmente Venezia che non è paragonabile a nessun altra città) Ci sono stata innumerevoli volte e ci torno sempre molto volentieri. Ogni qualvolta che torno, non mi faccio mai mancare un giro a Trastevere o sul lungo Tevere ma mi ammazzo le gambe per girare più strade possibili. Perchè io la giro a piedi … Perchè voglio riempirmi gli occhi di lei, voglio che mi entri bene nella mente, per bastarmi fino alla volta succesiva, quando la nostalgia diventa troppo forte e devo tornarci di nuovo. Quindi capisci che oggi mi hai fatta felice … e poi che dolce mi presenti? La crostata di ricotta! Mia mamma ne fa una versione che è il mio dolce preferito e nemmeno io riesco a farla così buona, come la fa lei. Lei omette i canditi ma ci aggiunge le uvette, messe a bagno nel rum. E niente, ti voglio bene, sappilo 🙂
Francesca P.
5 Ottobre 2017 at 19:16
Vedi, che tu amassi Roma era quasi scontato, Terry, spesso riconosco nelle persone l’anima del Sud, quel calore e quell’apertura in più, quando c’è… traspare dall’approccio alle cose e alla vita, come un feeling tra anime affini, che parlano lo stesso linguaggio… non credo sia solo un luogo comune, è come se su una parte di cuore battesse il sole, la luce, il rosso… e che il rosso sia il tuo colore non è casuale, ahaha! Tarallino sorride, mentre te lo scrivo… 🙂 Anche io cammino tantissimo, indosso scarpe basse e comode e via… magari una passeggiata, quando tornerai, ce la godremo insieme, nel quartiere che preferisci!
A Roma la crostata si fa solitamente senza gocce di cioccolato, ma qui le ho messe… un impasto molto ricco e la chicca del rum, come fa tua madre, è un bel “segreto” di famiglia che non fa che confermare la mia sensazione: sei romana dentro! 😀
Serena
5 Ottobre 2017 at 11:10
Francesca in quanto romana posso comprendere appieno le sensazioni che questa nostra città convulsa, caotica ma bella, piena di vita a tutte le ore, dove passato e presente convivono nei monumenti e negli edifici possa dare. Passeggiare per Roma a volte è surreale è come mettere piede nel passato avendo il naso nel presente. Le tue foto sono una bella espressione della capitale, spero un giorno (presto) di potermi prendere un caffè in qualche posticino caratteristico e chiacchierare amabilmente della nostra comune passione, intanto tornando al mio quotidiano mi porto via virtualmente una fetta di questa bella torta romana! Ti abbraccio
Francesca P.
5 Ottobre 2017 at 19:21
Serena, mi piace che una romana si rispecchi nelle mie parole… noi sappiamo, noi viviamo, noi conosciamo bene tutto! E anche quanto possa dare e offrire la capitale… senza il suo caos, la sua “caciara”, forse neanche sarebbe lei e neanche ci piacerebbe… certo, un po’ meno non guasterebbe, ma è il suo bello questo essere così “tanta”, in ogni aspetto! Cerco di godermi il lato positivo, di concentrarmi su quello, d’altronde come faccio con ogni cosa… magari questo è il segreto per non perdere lo stupore! 🙂
Un abbraccio a te!
Manuela
6 Ottobre 2017 at 9:33
Bella la tua Roma, quella che per qualche ora qualche anno fa siamo riuscite a condividere, sembra di poter entrare dalla porta di servizio guardando le tue foto. Tutti cercano l’entrata principale, gli scorci più noti, tu regali davvero un pezzo de “core”, il tuo.
Bella Roma e bella tu!
Francesca P.
9 Ottobre 2017 at 22:53
Manu, secondo me è arrivato il momento di nuovi ricordi romani e di nuove carbonare… che dici? 😉 Sei stata qui in estate, si può cambiare stagione! Saprei dove portarti, ancora meglio di anni fa… e chissà, magari un libro verrà presentato nella capitale, chi può dirlo… io lo spero proprio!
Simona Stentella
6 Ottobre 2017 at 11:58
Roma è una città di un’intensità e di una forza pazzesche. Io ne sono affascinata e resto incantata di fronte alle tue foto che la ritraggono splendidamente.
Non da meno il dolce, che mi segno e che a breve proverò con certezza.
Volevo anche ringraziarti per le belle parole che mi hai scritto. Tu ci sei sempre e di questo ti ringrazio con tutto il cuore.
Francesca P.
9 Ottobre 2017 at 22:58
Simo, la forza di Roma abita in noi che ci viviamo, ma viene assorbita anche da chi ci viene e ne resta colpito… non si va mai via da qui senza portare con sè qualcosa di forte! Magari dolci tradizionali compresi… 🙂
Grazie a te… mi piace mantenere il filo con alcune persone “storiche” che da anni condividono blog, ricette e pensieri!
Alice
6 Ottobre 2017 at 23:58
Questa crostata è meravigliosa, coi colori così accesi e vistosi fa subito innamorare. Come la tua Roma, che è bello vedere attraverso i tuoi occhi…anche se alcune immagini me le ero già gustate su Instagram;-) Un abbraccio cara Francesca!
Francesca P.
9 Ottobre 2017 at 23:00
Alice, su Instagram ho fatto qualche assaggio… come avessi servito dei finger food, ahah! Ma la cucina romana è sostanziosa e generosa, quindi porzioni abbondanti… e qui reportage completo e ben condito! 😀
Rebecka
8 Ottobre 2017 at 21:35
Che bella la tua Roma. La Roma che vorrei vedere, quella che mi piacerebbe incontrare, trovare, spiare, assaporare.
E che bella quella torta ricottosa.
Un bacio gatta
Francesca P.
9 Ottobre 2017 at 23:01
Reb, inutile dirti che saprei come farti innamorare perdutamente della mia città, di alcuni angoli in particolare… con percorsi mirati, disegnati su misura per te! Anche qui ci sono le altalene, sai? Nei parchi più belli… non saranno poetici come il nostro cottage, ma si difendono bene! 🙂
Anonimo
8 Ottobre 2017 at 23:14
Scegliere
Preparare
Fare
Impastare
Condire
Candire
Formare
Infornare
Aspettare
Saper aspettare
Annusare
E poi guardare fuori dalla finestra e decidere, impulsivamente uscire, scendere le scale, ascoltare i propei passi che rimbombano nelle scale e lasciarsi camminare verso la luce della città
Francesca P.
9 Ottobre 2017 at 23:07
Fra, hai fatto la lista delle cose belle, come quella della spesa da fare ogni giorno, con il carrello pieno… mangiare, godersi tutto, scambiare il posto dei verbi e improvvisare… farlo e rifarlo, ancora! La fame di vita… quella che batte, che mica la sazi, quella fame, quando pulsa… puoi solo aprire la pancia e l’obiettivo!
Laura e Sara Pancetta Bistrot
16 Ottobre 2017 at 18:06
Quanto ci piace la tua Roma. Questi angolini che possono svelarsi solo a chi le appartiene veramente. Con i tuoi occhi rendi tutto più bello, nuovo, una scoperta continua. Prossima volta, Roma, vogliamo vederla con i tuoi occhi:) Un gatta tour, che ne dici? 😀
Dina
17 Ottobre 2017 at 19:08
Beautiful pics!
My new blog…
https://dinamighty.com/
Tatiana
18 Ottobre 2017 at 14:44
Leggo le tue righe, ascolto le tue parole e ritrovo me e l’amore per la mia città, forse non molto per i suoi abitanti ma dev’essere il mio sangue misto a non farmi sentire a completo agio in nessun luogo ma in compenso a regalarmi quella apertura mentale in grado di comprendere ed accettare le stravaganze cosmopolite, quelle che in alcuni centri come la città in cui vivo costituirebbero immediatamente la notizia del giorno (eh sì, la città è grande ma la gente ha una mentalità molto ristretta per i miei gusti). Mi piace vedere i tuoi scatti che immortalano gli angoli storici, così diversi da quelli che vedo io ogni giorno quassù, una differenza di storia e di cultura tipicamente italiana, tu in piena tradizione, io ancora immersa in quell’aura austroungarica che quassù tiene duro, fortunatamente anche nel rispetto delle regole (almeno quello 🙂 !) Anche questo è il bello dei rapporti virtuali, costantemente costellati da tradizioni differenti tra di loro e proiettate verso uno scambio altrimenti complesso e rallentato.
E anche qui mi sono persa in chiacchiere… vado a godermi la tua ricetta che mi piace parecchio 🙂
Un bacio!
ConUnPocoDiZucchero Elena
19 Ottobre 2017 at 12:04
che meraviglia qst post-cards from rome with love! non so come ma tu sai rendere anche roma e i romani teneri e dolci come un violino a parigi!
ti ho letta di un fiato e in un batter d’occhio sono certa finirei la tua crostata con quel core di ricotta!!!!!