SPETTINANDO CIUFFI DI CAROTE

13 Novembre 2016Francesca P.

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È per rinascere che siamo nati.
(Pablo Neruda)

È strana la rinascita: all’inizio si muove piano, pianissimo, quasi a non sentirla. Lavora dietro le quinte, sotterranea, come una formica silenziosa che scava la sua tana. Si fa viva con piccoli colpi, a stimolare il piede per invitarlo a sollevarsi e fare un passo. E poi un altro. E un altro ancora. 

A volte sembra persino tacere, la chiami ma non risponde. Pensi si sia distratta o addormentata, o che guardi altrove. Ma invece è sempre lì e non ci perde di vista. Vuole solo che crediamo in lei. Che ci fidiamo. Che le lasciamo il tempo necessario per agire, come lievito che sta per attivarsi.

Filtra sottopelle, si espande come linfa, circola come aria. Crea il il terreno su cui metteremo tanti ciclamini, confeziona il pacco che ci regalerà, cesella la sorpresa che susciterà. Si immagina la faccia che faremo, quando dopo qualche timido “toc toc”, un giorno, aprirà la porta ed entrerà, senza chiedere permesso. Forte, decisa, sicura.

Ed è così, come Niccolò Fabi ha cantato a luglio sotto la luna piena, come un segno, che attesa e inaspettata arriva la seconda vita
in quell’istante in cui si taglia il velo e sei dall’altra parte.
Non sei preparato mai abbastanza, ma sei pronto da sempre…

Da quell’istante lì, si fa toccare e stringere, la rinascita. Finalmente. Ci accompagna sottobraccio. Ci guida, ci parla. Ci passa il libro di ricette per cucinare al meglio l’ingrediente del mese (anzi, dei mesi-a venire): Noi.

Io, oggi, ri-scopro lati di me lasciati indietro e li ri-vivo, in modo ancora più forte. E contemporaneamente sono e divento anche altro.

Sorrido a chi è mio complice in questa rinascita, prendo cartoncini neri come mai avevo fatto prima, cerco ancora più nitidezza e più contrasto e voglio contorni scolpiti e lame di luce, mentre spettino ciuffi di carote e faccio piovere sui biscotti chicchi di melagrana… come fossero rubini che impreziosiscono (questi) momenti.

 

BISCOTTI DI CAROTE CON MELAGRANA E NOCCIOLE

Ingredienti per 10-15 biscotti:

60 g di carote

I chicchi di mezza melagrana

60 g di farina 0

50 g di burro morbido

50 g di zucchero di canna o muscovado

120 g di fiocchi d’avena

Un uovo

Nocciole (a piacere)

Rum (q.b.)

Lavate, pelate e grattugiate finemente le carote. Lavorate il burro con lo zucchero, poi incorporate l’uovo e aggiungete la farina, i fiocchi d’avena e il rum. Unite le carote, i chicchi di melagrana e le nocciole, tritate grossolamente. Mescolate e formate dei mucchietti di impasto, disponendoli man mano sulla teglia ricoperta di carta da forno. Infornate a forno caldo a 170° per circa 15-20 minuti.

*La ricetta è tratta dal libro “Dolci verdure” di Noémie Strouk

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49 Comments

  • Paola

    13 Novembre 2016 at 20:30

    Alla parola rinascita è partita a me Attesa e inaspettata, quasi ad essere uno di quei segni che amo cercare e raccontarti ogni volta. LO ricordo quel cielo di luglio e ancora sono qui a cercare la porta da aprire per consentirle di entrare, e aiutarmi a “dividere l’inutile da ciò che è necessario” a “ciò che non mi rappresenta dire no”. I percorsi della vita sono strani e la rinascita chiede tanto di noi, prima di riconsegnarci a noi stesse, ma è bello, poi voltarsi indietro e vedere il cammino fatto. Ed è bello poi, proseguire, seguendo quei chicchi rosso melograno che arrivano fino ai colori di questa stagione, che sono un po’ anche quelli che ci hanno fatto compagnia questa estate, insieme al blu del mare 🙂 Ma sai che, risistemando il blog, ho (ri)portato alla luce dei biscotti alle carote fatte più o meno 3 anni fa? 🙂

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 1:09

      Quando Niccolò ha intonato quella canzone, ho pensato che no, non poteva essere “per caso”. Come per caso non c’era la luna che ho visto salire tra gli alberi di Villa Ada sempre più in alto, alla mia sinistra. Quelle parole dovevano arrivare, in quel momento. Si sono posate, leggere ma con un senso, in quel luglio che ha rappresentato per me un importante (s)punto di svolta.
      Da un anno e mezzo a questa parte, se mi guardo indietro, vedo un bel tratto di cammino. Ma è il bello è tutto il cammino che ancora (ci) aspetta, che non si può sapere e che plasmiamo noi. Come questi biscotti, che si modellano con le nostre mani e sono il simbolo perfetto di quanto conti quello che facciamo… e come lo facciamo! 🙂

  • Laura

    13 Novembre 2016 at 20:48

    Ci credi? È la prima volta che leggo con attenzione il ‘preludio’ ad una ricetta e poi mi scordo o forse non mi ‘serve’ leggere la ricetta e mi scappa di scrivere un commento.
    È incredibile come riesci a concretizzare stati d’animo, sensazioni, momenti e o attimi. Parlano le tue parole, parlano le tue foto.
    Sono felice di leggerti così,sono felice perché trasmetti serenità e ‘conquista’.
    Forse di quella rinascita ho bisogno anch’io e chissà mai se raggiunta saprò esternarla così.
    Un bacio.

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 1:21

      Laura, bello risentirti sentendoti dire questo… perchè alcuni post si scrivono con più urgenza e più cuore di altri e mi fa piacere quando arriva anche a voi questa stessa intensità…
      Sì, è vero, io con le foto parlo, o almeno, cerco di farlo. Ci metto dentro i miei stati d’animo, le mie sperimentazioni, la mia voglia di cambiamento e tutto quello che sento, giorno per giorno, fase per fase. Esprimersi, aprirsi, comunicare, esternare… non sempre è facile e non tutti hanno uguale modo per farlo, ma se ti posso prestare qualche pensiero, sono qui… 🙂
      Grazie per il bel commento e un abbraccio… tifo per ogni rinascita e ogni donna “in viaggio” come me!

  • Anna

    13 Novembre 2016 at 21:10

    …Tempo ne hai? Perché potrei parlare per ore, questa sera…
    E dirti che leggere l’incipit e sentire gli occhi velarsi è stato un tutt’uno… Consapevole che avrei capito ogni tua parola.
    E dirti quanto mi piace quella sveglia vintage, sorniona e nascosta eppur presente. A segnare e suonare la rinascita.
    Che se ne resta in disparte, e arriva lenta, o lentissima, mentre ti ritrovi a fare a pugni con l’impazienza.
    Ci vuole tempo, per muovere ancora i passi verso la luce.
    E quando la chiami si nasconde, la rinascita… Ci tiene sott’occhio, non ci perde mai di vista.
    Lei lo sa, che la meritiamo, e si fida di noi… E nel momento esatto in cui noi impariamo a fidarci di nuovo, arriva. Improvvisa, scrive nel cuore ancora sorrisi e apre cassetti di speranza e taglia rami di dolore…
    Allungare le mani oltre quel velo, e poi è tutta una scoperta, una scommessa. Camminare sottobraccio insieme… La rinascita ti regala nuove consapevolezze, e cadere non fa più così paura…
    Sì, io ho capito ogni tua parola…
    E sono molto, molto felice per te, perché lo so quanto è dura la salita, e la tua rinascita mi colma di gioia…

    Grazie, grazie di cuore… Sei una persona speciale, e la vita ti aspetta!
    Anna

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 1:30

      Anna, beh, anche tu mi hai fatto decisamente emozionare… siamo pari… 🙂
      Forse quel che mi ha colpito di più è stata la frase “ho capito ogni tua parola”, perchè io so, sento, che è davvero così… come sempre sei andata a leggere molto oltre le righe e la nostra empatia ci ha messo ancora più in comunicazione… avrei tanto altro da parlare e raccontarti anche io, magari dandoti qualche dettaglio in più per ricostruire il puzzle emotivo di questo periodo, ma mi piace soffermarmi alle sensazioni, ai non-detti che lasciano un pizzico di mistero ma colgono nel segno… e forse, alla fine, il segreto è solo uno: spingere (e contare) forte forte sulle proprie gambe, ma aggrapparsi alle mani che vengono tese da chi, durante la rinascita, coglie la tua energia ribelle e vuole (con)dividere un pezzo di strada… esattamente come stai facendo tu. Perchè lo fai… te lo assicuro.

  • Silvia

    13 Novembre 2016 at 21:15

    Sai quanto mi sia cara la rinascita come tema! È bellissimo sentire che ora la senti scorrere dentro di te come una linfa, che pian piano non solo ti restituisce la voglia di fare e lottare,ma fa scoprire nuovi lati di te, o semplicemente qualcosa che era rimasto all’ombra! Ma siamo alberi che hanno bisogno di tanto sole e tanta luce! Le ombre e i giochi con i colori scuri lasciamoli solo a queste bellissime nuove fotografie! Mi piace molto, credo che stavolta la tua sperimentazione con i toni scuri sia più decisa e carica! Forse anche lei rispecchia questo sentire rinascere tante cose! Faccio un respiro profondo nel leggere il tuo post, prendo aria con i polmoni e mi sento di condividere questo sentimento! E per coglierne l’aspetto dolce assaggio uno di questi biscotti originali e particolari! Buona serata Franci!

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 12:57

      Silvia, so che comprendi bene quello che ho scritto perchè siamo vicine di viaggio e spesso le nostre strade emotive si sono incrociate… 😉 Se ci pensi, è come veder scorrere un paesaggio sotto ai nostri occhi, come dal finestrino di un treno: tante cose passano, anche velocemente, ma lo sguardo sa dove fermarsi più a lungo, quando trova qualcosa di particolarmente attraente e interessante… la rinascita comprende salite, discese, curve e tratti rettilinei, ma è tutto in divenire e in mutamento… in primis dentro noi stesse! Ed è eccitante, no?
      Non so dirti come mai mi venga naturale – e mi piaccia – fare queste foto, oggi… seguo l’istinto anche con la macchina fotografica, non mi chiedo troppo “dove” mi porterà, mi concentro di più sul “cosa”…
      Uniamo questi biscotti e i tuoi/nostri cioccolatini e facciamo merenda insieme, mentre ne parliamo… 🙂

  • Emanuela

    13 Novembre 2016 at 21:23

    la tv è sintonizzata su rai 3 e in questo preciso momento ci stanno i coldplay a “chetempochefa” ed io mi sento…. bene….
    gattina …. ascoltandoli, guardandoli, mi ascolto e …sono felice, mi sento felice,sento in me la linfa nuova …. approdo qui e … “ri-nascere, nuova vita…. ” se non fossi arrivata a quest’ora avrei fatto subitissimo questi biscotti per domattina perché la mia ri-nascita è fatta di dolcezza, di burro e uovo, di profumo, calore e colore, di pienezza, di carne e pesce, fiocchi d’avena, ciuffi di carote e foglie di sedano, di miele di castagno e scaglie di formaggio….la mia ri-nascita vuol essere piena di colori, di sapori, di amore e di persone, di emozioni….tutte e tutte assieme….vuole essere ed esserci….
    hai ragione ….. arriva pianissimo è silenziosa quanto la sua nemica è subdola e sottile; l’una sembra essersi assopita e l’altra sembra rubarti la vita…. devi esser forte, decisa e vedere la luce anche se soffusa, perché c’è… e quando ascoltando una canzone ti senti “fresca” come un lenzuolo bianco pulito e steso al sole… significa che sei sulla strada giusta….
    sei così vicina a me che non immagini nemmeno….
    grazie infinite gattina…
    Manu.

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 13:03

      Manu, quanto è dolce e bello il suono di quel “sono felice”? Te ne rendi conto, di come il sole arriva sul viso e si fa sentire? Credo non possa esserci meta e conquista più importante… quella sensazione di benessere che piano entra nelle vene e nelle ossa, che ci rende incredule ma vive… vivissime!
      Adoro gli ingredienti della tua rinascita, possono venire dei piatti buonissimi, da mangiare da sola, soddisfatta di ciò che hai creato, ma anche da condividere con chi sa, capisce, ascolta, è partecipe e c’è…
      La strada giusta ci mette un po’ a palesarsi, ma se spargiamo farina e nocciole, una volta trovata, non la perdiamo più… e sì, sono vicina, ti guardo mentre prepari i biscotti e se te ne rubo un paio con la mia zampetta so che non ti arrabbi… 😛
      Grazie a te, donna che impasta e si sta ri-evolvendo!

  • Simo

    13 Novembre 2016 at 21:40

    Leggendoti, mi è spuntata una lacrimuccia…ho riflettuto sulle tue parole, le ho lette e rilette.
    La rinascita è qui, basta solo lasciarle spazio…ho tanto bisogno di una boccata d’aria pura, devo imparare a lasciarla entrare e a darle spazio, a vedere la vita con occhi diversi, a farla mia, con positività, senza fretta.
    Ne ho bisogno.
    Ti abbraccio, grazie.
    E rubo un biscotto.

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 13:07

      Simo, la rinascita ci sa aspettare… sì, aspetta i nostri tempi, capisce se facciamo un po’ fatica a crederci, ma è paziente e ci sostiene… tu non smettere di coccolarla e alimentarla, magari dalle un vasetto di confettura di strudel e vedrai che busserà, oppure aprirà la finestra e ti regalerà anche l’aria di cui oggi hai bisogno…

  • larobi

    13 Novembre 2016 at 21:49

    Mi piace la tua rinascita. Mi piacciono le rinascite. Ci sono salite, ci sono contrattempi , ci sono sorprese belle e brutte nel percorso della rinascita! Tu sei rinata ancora più bella, migliore sempre più magica è sempre più speciale! Ti abbraccio e ti voglio bene !

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 13:28

      Robi, piacciono molto anche a me… perchè portano la sensazione di essere “nuove”, come se ci guardassimo allo specchio e vedessimo dei particolari mai notati…
      Ogni rinascita prevede una distruzione e quindi ha con sè anche un carico pesante, ma quanto è bello mettere in fila ogni mattoncino e ri-costruire giorno dopo giorno? Questi biscotti assomigliano proprio a dei mattoncini, se osservi bene… sarà un caso? Secondo me, no… 🙂
      Grazie mille, sai che le tue parole mi hanno sempre, sempre incoraggiato e fatto bene!

  • Margherita

    14 Novembre 2016 at 4:28

    Auguro il meglio a te, alla tua rinascita e sua consapevolezza. Mi piace questo nuovo contrasto, é forte e intenso come le tue parole.
    Ti rubo un biscotto perché non credo che per quelli sia prevista rinascita, ma piuttosto una fine-inevitabile- e velocissima!

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 13:37

      Sta piacendo anche a me, Marghe… è come spingersi sempre un po’ più oltre, ma senza nessuna forzatura… viene tutto naturale, occhi, mente e mani seguono quello che sento e che siano parole o foto, ci metto dentro ciò che sono… ora. E chissà quanto altro ancora c’è da cambiare e conquistare… 😉 Punto fermo, l’amore per i biscotti e guai se mancano, quindi ruba tranquilla, perchè non smetterò mai di sfornarli!

  • m4ry

    14 Novembre 2016 at 9:35

    La mia prima rinascita l’ho già avuta, era il 2007. O meglio nel 2007 è iniziata…poi è esplosa pian piano e nel 2013 credo di essermi trasformata in ciò che sono oggi. Nel mezzo tante cose, ma finalmente mi sono ritrovata. Ho ritrovato parti di me…pezzi che avevo lasciato, dimenticato e nascosto. Si cambia pelle, e quando ci si specchia e ci si riconosce la sensazione che si prova è bellissima. Poi, dopo di allora, penso di essere rinata varie volte, in modi diversi e per motivi diversi. Ogni volta una nuova scoperta…una nuova consapevolezza. Bellissimi questi scatti Fra…i contrasti, i colori. Come buonissimi sono quei biscotti…sarebbe bello poterne sgranocchiare qualcuno insieme, proprio ora…
    Ti abbraccio, buon lunedì 🙂

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 13:45

      Amica mia di canzoni, sospiri e riflessioni, la possibilità di rinascere più e più volte è confortante… perchè sappiamo di non essere ferme, mai uguali a noi stesse, con sempre qualcosa di nuovo da raggiungere, a spronarci a essere migliori… e fiere. Io sento che una seconda vita è iniziata e sta mettendo radici, non vedo assolutamente cosa la riempirà in futuro, ma so che sono decisa e pronta a tutto, convinta che lo sguardo non debba (più) voltarsi indietro… oh no, Mary, il punto che dobbiamo fissare è avanti, è l’orizzonte, è oltre l’angolo! E se una delle due, ogni tanto, dovesse dimenticarlo o perdersi, ci sarà l’altra a ricordarlo e a riposizionare la bussola… 😛
      Io so che sgranocchieremo biscotti e spettineremo carote insieme, un giorno… il problema sarà poi farci smettere di parlare e mangiare, ahaha!

  • Anna

    14 Novembre 2016 at 9:46

    Le rinascite sono belle, a volte stordiscono, a volte irrompono piano piano, per poi farci capire che sì, le nuove occasioni vanno gustate appieno!
    La mia è avvenuta quest’anno, con la nascita di Davide, ed è stata travolgente, a volte divertente, a volte stancante, ma piena di scoperte da assaporare ogni giorno!
    Sai che adoro le tue foto con sfondo scuro, le carote bitorzolute sono un ottimo soggetto e che carini questi biscotti! un connubio strepitoso!!
    Buona settimana!

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 13:50

      Vero, Anna, possono stordire… e anche farci tentennare, perchè non è mai facile lasciare una vecchia vi(t)a per una nuova, qualsiasi sia il motivo scatenante di questo cambiamento! Ma passo dopo passo se ne prendo atto, ci si abitua all’idea, si trova più sicurezza e ci si lancia… tu ora hai un bimbo splendido e io un quadro tutto da dipingere… per ora inizio dai contorni e dalla luce, poi si vedrà! 😉
      Grazie come sempre, un abbraccio!

  • ipasticciditerry

    14 Novembre 2016 at 16:20

    La rinascita? Io credo di essere rinata almeno due volte … ed entrambe le volte, prima di rialzarmi, ero in terra, ferita e piena di dolore … sono sempre stata molto combattiva, sin da bambina. Poi la vita ti travolge e capita che ti trasforma in qualcuno che non vuoi essere, solo per fare piacere a chi ti sta intorno ed ecco che quindi, quando ti rendi conto, ti ribelli e lotti con tutte le tue forze per tornare a essere quella che eri, vuoi rinascere, anche a costo di riprendere il cammino da sola … e poi capita una brutta malattia che di nuovo ti trasforma in un essere debole, senza spina dorsale, che si abbandona al dolore … fino a quando la vecchia bambina, che è ancora dentro di me, non si ribella e tira fuori un coraggio da leone (come i miei capelli) e si rialza e spodesta quell’essere debole, che non aveva niente a che fare con me stessa. Io credo che noi donne abbiamo dentro di noi una capacità di rinascere che agli uomini non è data … forse sarà una mia idea ma credo proprio sia così. Noi rinasciamo sempre nella vita e spesso, ogni volta che si rinascita, si diventa sempre più forti, non sei d’accordo? Certo che se avessi qui due o tre di questi biscotti, così buoni e particolari … e anche belli, con quei chicchi che ti spiano con tutto il loro colore … ecco, se li avessi qui ora, andrei a preparare due tazze di the e potremmo gustercele insieme, con Ulisse e Tarallino mio che si strusciano tra le nostre gambe, facendoci le fusa … buona settimana tesoro mio

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 23:32

      Tutte le rinascite partono da una caduta, più o meno rovinosa, comunque dolorosa… è come un risalire la china, un rialzarsi piano, un tornare a respirare lentamente, dopo l’apnea… Sapere che hai combattuto contro una malattia grave fa crescere ancora di più la stima che ho per te, perchè non hai perso la grinta, la fiducia e la speranza e hai vinto, a testa alta, la battaglia più grande…
      Concordo, le donne sanno attraversare meglio il dolore, sanno guardarlo in faccia e sfidarlo, sanno trovare il coraggio di reagire e sanno tirar fuori le unghie, quando è necessario… da gatta, quelle unghie le ho affilate parecchio in questo ultimo anno e mezzo, so che servirà farlo ancora, perchè momenti difficili arriveranno sempre… ma se si ha l’anima combattiva, si prova ad affrontare tutto…
      Ti aspettiamo qui per colazione o per merenda, finchè la stagione regalerà chicchi di rubini ho intenzione di godermeli… 🙂

  • saltandoinpadella

    14 Novembre 2016 at 17:29

    Rinascere come la fenice. Mi ha sempre affascinato moltissimo l’immagine di questo uccello bellissimo che dischiude le grandi ali e si libra in cielo. Spiccare il volo, una sensazione meravigliosa di gioia e libertà.
    Secondo me anche questi biscotti fanno spiccare il volo. Sembrano quasi magici, rustici rustici come piacciono a me e con quelle perle dal rosso intenso che li rende preziosi. Davvero stupendi

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 23:35

      Sì, Elena, l’immagine è potente e le ali sono uno dei simboli più belli della rinascita e del sollevarsi, avendo ritrovato leggerezza dopo un momento in cui i piedi erano immobili e pesanti, ancorati al suolo… hai mai visto una gatta con le ali di fenice? Beh, forse posso essere la prima esemplare… 😛
      I biscotti mi sono piaciuti molti, croccanti e morbidi insieme, i chicchi di melagrana fanno “scronc” sotto ai denti come le nocciole, mentre l’impasto di carote rende tutto un po’ umido!

  • Francesca

    14 Novembre 2016 at 19:27

    Questo nero intenso, che potrebbe essere segno di qualcosa che ci trattiene, mancanza di luce, o luogo in cui nasconderci, avvolgendoci nelle sue tonalità scure come tra le pieghe di una coperta, diventa in queste foto necessario. E’ lì per lasciar emergere il punto in cui la luce colpisce, mettere in risalto, far uscire ancora più vivo, più netto e forte l’élan vital, direbbe qualcuno 😉
    Non fermarsi al nero, dicono queste foto, ma appropriarsi del contrasto, accettarlo e farlo agire per riprendere vita, uscire piano piano ma poi forte, (ri)uscire e partire ancora una volta, dicono le tue parole.
    Io ti prendo in parola e questo post lo voglio portare con me: ho bisogno del tuo punto di vista, di questo punto di vista, proprio ora.
    Lo porto con me e aspetto. Dici che la rinascita prima o poi busserà anche da me?
    Buona settimana Franci!

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 23:40

      Il buio pesto, quindi il nero profondo, mi ha sempre fatto paura. Da bambina dovevo dormire con una lucina rossa accesa, con il disegno di Paperino, per essere tranquilla e non temerlo… crescendo, per fortuna, la paura si è attenuata fino quasi a scomparire e anzi, il buio oggi mi affascina e lo associo al mistero, a qualcosa da conquistare e scoprire… però deve essere un buio “innocuo”, che sappia accogliere la luce ed esaltarla, fondendosi con lei e non spaventandola! E queste carote non sembrano spaventate, no? Io le vedo a loro agio… 🙂
      Quindi, Fra, non fermarsi al nero… e continuare ad aspettare la rinascita, lasciando l’uscio socchiuso e qualche biscottino sul tavolo, per invogliarla ad arrivare ancora prima… io sono certa che una svolta positiva accadrà, fidati di una gatta che ha il sesto senso e l’istinto sviluppato… 🙂

  • zia consu

    14 Novembre 2016 at 20:59

    Queste foto rappresentano l’altra Francesca che ci hai sempre tenuta nascosta..e mi piace quanto l’altra, se non di più perchè sa splendere nel buoi come una stella 🙂
    I biscotti sono troppo golosi, come vorrei allungare una mano e rubartene un paio <3
    Buona settimana spettinatrice-di-ciuffi-di-carote 😛

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 23:46

      Consu, in ognuno di noi convivono due parti, una più bianca e chiara e una più dark… ultimamente sto facendo uscire alcuni lati che avevo chiuso in un cassetto e non nascosto, me ne sto solo riappropriando! E mi piace, perchè mi sento che posso spaziare ed essere più creativa anche quando fotografo… 🙂 Basta ci sia la luce, in fondo a me importa non perdere mai, mai lei!
      Mi raggiungi con un pettine e mi aiuti a districare i ciuffi di carote, prima della merenda? 😀

  • Virginia

    14 Novembre 2016 at 21:15

    Oggi non so proprio da dove iniziare, sono tanti ie tutti scalpitano per essere trattati. La rinascita è un argomento a cui sono molto affezionata: penso di viverla adesso, grazie a una presa di coscienza di quello che sono e di dove vorrei arrivare, ed è una sensazione bellissima. Sembra quasi di emergere dal mare, dopo un’esplorazione un po’ troppo lunga del fondale… la rinascita va cercata, a volte sudata, ma dici bene: lei è sempre lì! Sta a noi trovarla e darci la spinta giusta per ri-vedere la luce 🙂
    E la luce di queste foto mi ha rapita subito sai? Mi piace quando “ti vesti” di scuro perché la luce che tiri fuori è ancor più bella e luminosa del solito. Quelle carote sono così vivide e nitide da sembrare reali e non una fotografia… Sai che da un po’ mi frullava in testa l’idea di biscottini con le carote? Tu mi hai preceduta, e hai pure utilizzato la melagrana! Ora grazie a te andrò sul sicuro, e pure in libreria a curiosare quel libro che già dal titolo mi ispira molto. Un abbraccio e buona serata!

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 23:52

      Virginia, sono contenta di aver toccato un argomento a te caro e così ampio, ci sarebbe tanto da parlare e raccontarsi, perchè la rinascita ha numerosi colori e tante sfumature e sarebbe bello soffermarsi su ognuna! La presa di coscienza di qualcosa è un traguardo importante, ma è anche un punto di partenza, perchè una volta acquisita inizia un nuovo percorso e la mente è più lucida… e sappi che amo il paragone con il mare, perchè è vero che rinascendo si va dal basso verso l’alto, a ri-prendere quota e fiato…
      Le carote nei biscotti non le avevo ancora mai messe e devo dire che il mix di questi ingredienti è riuscito, perchè le diverse consistenze sono in armonia e i sapori si mescolano bene, nessuno prevale sull’altro… non resta che provare e se così fosse, mi aspetto un invito a colazione! 😉
      ps: il libro è pieno di belle idee, te lo consiglio!

  • Chiara

    14 Novembre 2016 at 23:29

    conosco le rinascite, arrivano quando sembra di aver perso la speranza…Io sto uscendo da un periodo piuttosto buio e nonostante la fatica, vado avanti.Se mi metti davanti questi dolcetti con le carote sono capace di fare un balzo e di addentarne uno veloce come un leprotto !Un abbraccio

    1. Francesca P.

      14 Novembre 2016 at 23:58

      Sì, Chiara, credo che le rinascite amino l’effetto sorpresa e il colpo di scena come nei film… irrompono improvvise, dopo qualche segnale a cui magari non diamo troppa importanza, ma poi si fanno sentire, come se ci dessero una spinta ed è lì che inizia la risalita… non ti conosco dal vivo, ma mi sembri una donna determinata e forte e il fatto che mi abbia scritto che ne stai uscendo mi fa credere che la tua rinascita sia vicina alla tua porta… dietro la mia trovi gatti e biscotti, che secondo me possono ingannare bene l’attesa… 🙂

  • Ileana

    15 Novembre 2016 at 19:10

    Quando ho letto queste parole mi sono emozionata… per te, per me. Ancora una volta mi ritrovo nelle tue parole e solo a sentir parlare di rinascita sento che qualcosa dentro di me si muove…
    Sono rinata più volte negli ultimi anni, per vari motivi, ma col tempo mi sono resa conto che c’erano troppi punti lasciati in sospeso e da un anno a questa parte sto vivendo la mia vera rinascita. Sento il bisogno di guardarmi e di riconoscermi, di guardarmi e stare bene, senza trovare dei fantasmi alle spalle, senza aver paura di trovarmi davanti me stessa. Sto rinascendo piano piano, giorno dopo giorno, perché ho capito finalmente che per certe cose c’è bisogno di tempo…e nel frattempo noi non stiamo ferme, anzi, siamo vive, più vive che mai.
    Quant’è bella la rinascita, proprio perché ha i suoi tempi, ma poi, quando esplode…è più forte di tutto.
    E’ bello riscoprirsi ogni giorno, scoprire nuovi latti e riscoprirne di vecchi…
    Passerei ore a parlare di rinascita, ad ascoltarti, a raccontarti di quanto sia bello, intenso e complicato quello che sto vivendo…e chissà, magari accadrà presto, davanti a dei biscotti come questi 🙂
    :*

    1. Francesca P.

      16 Novembre 2016 at 20:38

      “Sento il bisogno di guardarmi e di riconoscermi”: parto da qui, cara Ile, perchè credo che tutto nasca da quest’esigenza… guardarsi e riconoscersi, sentire che siamo noi stesse e che non ci freniamo nè ci tarpiamo le ali, libere di esprimerci, di seguire l’istinto e di non aver paura a dire “voglio questo e lo voglio così”! Non è facile arrivare a certe consapevolezze, ma chi si vuol bene trova il coraggio e la forza di fare quei passi verso il miglioramento… perchè alla fine di questo si tratta: fare delle scelte e agire per migliorarci, evolverci, progredire…
      Tu sei giovane e hai davvero spalancate tante porte, la rinascita le troverà tutte e magari sarà lei a offrirti un biscotto pieno di rubini, per stupirti… 🙂
      Sono felice di condividere qui insieme sensazioni e percorsi, sai che ti sento vicina e che potrei sfornare biscotti ogni ora, mentre si chiacchiera e si perde il senso del tempo!

  • Elena

    16 Novembre 2016 at 10:40

    Queste fotografie sono splendide!
    Complimenti davvero e un brindisi alla tua rinascita <3 !
    A presto

    1. Francesca P.

      16 Novembre 2016 at 20:40

      Grazie mille, Elena! Che ne dici se facciamo un brindisi con il succo della melagrana che ha un colore bellissimo e passionale? 😀

  • Monica

    16 Novembre 2016 at 16:03

    Amo rincorrere e correre asieme alle tue parole, avvicinarle al mio cuore, alla mia mente, abbracciarle e sentirci vicine nonostante tutta questa distanza reale. Se solo il tempo fosse più clemente, se solo riuscissi a passare di qua ad ammirare le tue dolci meraviglie, e al contempo se potessi scendere ed arrivare da te con un infuso per gustarci assieme questi biscottini.
    Sei un’artista, tutto quel che tocchi diventa spettacolo, tutto quel che scrivi arriva nel profondo, ed io ti ammiro tanto, poi in questa versione dark sei semplicemente meravigliosa <3
    PS: ho preso quel libretto che usi spesso un mese fa, e ancora non ho avuto il tempo di cogliere nessuna ricetta, ma presto proverò a trovarne una che mi si addica; grazie per avermelo fatto scoprire.

    1. Francesca P.

      16 Novembre 2016 at 20:54

      Monica, davanti a frasi così belle non so davvero cosa rispondere per ringraziarti… ma sappi che ho riletto il commento 3 volte di seguito! 🙂 Io cerco sempre di ascoltare le mie sensazioni e di trasmettere quelle, quando scrivo e scatto è come se esternassi ciò che sono e mi lasciassi andare. Ma anche tu con la fotografia parli e dici anche quello che c’è oltre le righe, la luce la cerchi e l’esalti quanto me e questo la dice lunga su cosa hai dentro…
      Quel libro ha parecchie ricettine interessanti, vedrai che ne saprai trovare una su misura per te e per il tuo legno caldo! 😉
      Un abbraccio e grazie ancora, davvero! :*

  • Peanut

    16 Novembre 2016 at 16:15

    Non so come fai sempre a scrivere le parole giuste al momento giusto. La rinascita, finalmente. Mai come in questo periodo so cosa vuol dire. Sentirla avvicinarsi poco a poco, per poi arrivare a camminarci una di fianco all’altra, con una presa ben salda – adesso non la lascio più -.
    E questi biscotti sono i prossimi che farò. E visto che ormai non rimando più niente, puoi proprio contarci che sia vero!;P
    Da sgranocchiare mentre sono e divento anche altro. Nocciole e avena, sono due delle mie cose preferite <3

    1. Francesca P.

      16 Novembre 2016 at 21:06

      Sister, batti il cinque! Sono felice di sapere che sei in piena rinascita anche tu e quel “finalmente” ha un suono così bello, eh? Assomiglia a quello dei biscotti rustici che si rompono… o dici che sono di parte nel dirlo? 😀 (questi qui credo proprio che ti piaceranno, oh sì!)
      Diventare altro portandosi dietro alcuni pezzetti di sè è bellissimo, è viaggiare leggeri, con una borsa a fiori e non con una valigia… se sai lasciare ciò che non serve (più) e ti concentri solo su ciò che vuoi e vorrai, vedrai che spinta avrà la rinascita… ti accoglierà ad ogni angolo e ti poggerà una mano sulla spalla, esattamente come sto facendo io adesso! :*

  • Rebecka

    16 Novembre 2016 at 18:10

    The Dark Side of The Moon…quel lato scuro che scintilla più di altri. E come mi piace e come mi trovo nel ri-trovarti, non che t’avessi persa. Quando te ne vai rapita da qualche nuvola che rincorri, l’altalena seguita a dondolare, consapevole che tornerai. Mantiene quel movimento e va avanti per inerzia perché sa che poi dovrà accogliere il tuo salto, al volo, mentre si muove.
    Tutto viene alla luce dall’ombra, come lama scintillante. Questi contorni, questi ciuffi spettinati, questi occhi di gatto che irrompono e che so vedere oltre lo schermo.
    Mi prendo un biscotto e ti mando un bacio.

    1. Francesca P.

      16 Novembre 2016 at 21:11

      Non mi perdi mai, Reb… sono sempre qui, acciambellata sul divano a riflettere o a concedermi una corsetta nel prato, ma non dimentico mai la strada di Casa e dell’altalena! Le cose che amo sono tutte al loro posto, il piacere è aggiungerne altre e rendere più piene le mensole e le pagine di vita!
      Non ho dubbi che tu sappia vedere i miei occhi, adesso ad esempio sai che (ti) sorridono e che sono aperti, anzi apertissimi, a osservare tutto… ogni fruscio di foglia al vento (e sai di quale vento parlo) e ogni segnale che può venire da ciò che c’è intorno, ma soprattutto dentro…
      Prendi tutti i biscotti che vuoi, basta che mi lasci una coppetta di hummus e un po’ della tua luce che si mischia con la mia!

  • Manuela

    16 Novembre 2016 at 18:30

    Prendo fiato, dopo dei giorni a dir poco intensi e mi tuffo dentro quel nero limpido…rideresti se sapessi che ho finito la scorsa settimana pettinando per davvero ciuffi di carote 😀 Mi piacciono le rinascite e queste foto rendono perfettamente la luce che esce dai nostri lati più nascosti.
    Ora tieni quella luce ben stretta e portala verso quel bianco che solo tu conosci, a piccoli passi, abituandola piano al sole, senza fretta…mentre aspetti tengo compagnia!

    1. Francesca P.

      16 Novembre 2016 at 21:16

      Ahaha, rido ma non sono stupita, perchè so che sei capace di fare certe cose… 🙂 D’altronde è lecito tutto, pettinare carote e parlare con il pane per farlo crescere, no?!
      I miei lati nascosti stanno ri-uscendo pian piano, come se avessi aperto uno dei cassetti di cui avevo parlato in qualche post fa… il nero non mi fa paura perchè serve solo come sfondo e prevale il colore, con sempre più forza… e il bianco non si offende, perchè sa che me lo porto dentro e mai lo abbandonerei! 😉

  • Laura e Sara Pancetta Bistrot

    17 Novembre 2016 at 19:43

    Che foto Fra! Lasciano senza fiato!
    Ci piace questa simbologia della rinascita che con forza spinge le cose sotto una nuova luce, dal buio nero ai colori puri, all’energia. Senza paura di mostrarsi o nascondersi sotto luci morbide, semplicemente venendo fuori per quello che si è diventati.
    Un po’ come le carote che maturano e crescono silenziose sotto terra, mostrando solo i ciuffi verdi per poi stupirci con il loro arancio brillante! Una nuova te, che ci stupisce e che ci piace tantissimo! Ci fermiamo a fare merenda con questi biscotti deliziosi, mentre continuiamo ad ammirare questi scatti…

    1. Francesca P.

      19 Novembre 2016 at 21:21

      Grazie mille! La rinascita guida non solo lo stato d’animo, ma anche la mano che scatta… è come se si imponesse dolcemente, se volesse essere ascoltata anche mentre fotografo, se volesse prendersi il tuo spazio a tutto tondo, senza confini… io l’assecondo, anzi, mi lascio proprio trasportare! 😉
      La parola “nuovo” affascina e spaventa allo stesso tempo, due sensazioni che vanno di pari passo, ma credo che ora, in questa fase, prevalga il fascino… e quindi i pannelli neri restano a portata di tavolo, le carote sono vicine e pronte per farsi pettinare e il forno è acceso senza sosta… 🙂

  • Anna Rita

    18 Novembre 2016 at 16:02

    Rinascita…l’ho attesa da tanto e adesso eccola qui. Non pensavo fosse così violenta, un turbine di emozioni che si susseguono a nuove sensazioni. Non ero pronta abbastanza, eppure lo ero. Adesso mi ci aggrappo come se fosse il mio cappotto preferito, riparo sicuro di venti freddi ed insidiosi. Come le ansie,le paure, che sono sempre dietro l’angolo, ma che ricaccio via pensando alla fatica fatta per arrivare fin qui, in questo porto sicuro che chi(amiamo) rinascita. E mi consolo gustando un cookies che è buono come il buono che c’è in questa vita.

    1. Francesca P.

      19 Novembre 2016 at 21:25

      Ehi, che bello rileggerti! Adesso capisco che oltre a fare bei viaggi sei stata impegnata anche con la rinascita… un impegno che è come un appuntamento speciale, che ha la priorità su tutto! Che stordisce un po’ ma culla, che intimorisce e stupisce insieme, ma che va vissuto, minuto per minuto, ogni giorno… le paure proveranno sempre a mettersi in mezzo e rovinare la festa, ma finchè ci sarà il nostro ottimismo e un piatto colmo di biscotti buoni avremo la meglio noi! 😉

  • Claudia

    25 Novembre 2016 at 9:13

    Arrivo tardissimo, ma non posso non dirti quanto sono eccezionalmente belle queste foto. Ne farei un poster da appendere in cucina. Bravissima Fra, davvero spettacolari! E belle anche le tue parole, come sempre…

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