LE EMOZIONI CHE VOGLIO NEL PIATTO (DEL GIORNO)
Sono fatte così, le emozioni: non bussano prima di entrare e non dicono quando arrivano, come un ospite inatteso che fa fare un sobbalzo. A volte sono dispettose come i gatti: le chiami a voce alta ma non si fanno trovare, nascoste chissà dove, per poi (ri)apparire all’improvviso.
Quando pensi di averle perse come chiavi o smarrite come certezze o consumate come maniche di maglioni, è in quel momento che tornano a pulsare, passando attraverso occhi curiosi che si accendono nello stesso istante.
E’ buono il loro sapore, pungente come zenzero e profumato come basilico. Quando lo riassaggi è come una madeleines che scatena un’epifania e d’un tratto ti ricordi quanto è bello crederci… che sia per sempre, un giorno solo, un attimo… che sembri un pericolo… che sia per scherzo, sbaglio o per miracolo, purché sia tempesta…
Una tempesta che si placa solo con una voce calma, che ri-metta tutto in gioco e in discussione, che dia da bere a un terreno che si era inaridito, che faccia bene come una pioggia di vitamine e che tenga svegli di notte, senza sentire il sonno.
Mi piace unire le diverse emozioni, ognuna con il suo colore e la sua natura, come quando si prepara un pesto. Tutti gli ingredienti sono vicini, si parlano e si raccontano chi sono, mentre si conoscono e si amalgamano.
Così voglio condire i pensieri, aggiungendo ai miei frammenti di un discorso amoroso con l’autunno questi gnocchetti di castagne che hanno la consistenza delle emozioni che voglio nel piatto (del giorno): piene, sode, che non si sfaldano.
GNOCCHETTI DI CASTAGNE CON PESTO DI POMODORI SECCHI, NOCI E ROSMARINO
Per gli gnocchetti:
200 g di farina di castagne
100 g di farina 00
Acqua tiepida (q.b.)
Mezzo cucchiaino di sale
Per il pesto:
Pomodori secchi
Noci
Scalogno
Aghi di rosmarino
Pecorino
Olio extra vergine di oliva
Sale
*non vi scrivo le dosi perchè potete scegliere liberamente la quantità secondo i vostri gusti, senza paura di aumentare o diminuire o togliere un ingrediente!
Impastate le farine con l’acqua tiepida (circa 100 ml o poco più, dipende dall’assorbimento) e il sale, fino a ottenere un impasto liscio e compatto. Su una spianatoia leggermente infarinata, dividete l’impasto in piccoli pezzi e formate con le mani dei filoncini. Con un coltello, tagliate gli gnocchetti della forma di circa 1 cm. Cuoceteli in acqua bollente salata e scolateli quando vengono a galla.
Per il pesto: potete pestare tutti gli ingredienti con un mortaio oppure farvi aiutare da un mixer. In questo caso, versate nel recipiente tutti gli ingredienti, versando sopra l’olio, mixando fino alla consistenza desiderata.
*Se il pesto avanza o fate dosi maggiori, mettetelo in un contenitore ermetico, ricoprendolo con un po’ di olio d’oliva. Si conserverà per 2 settimane.
63 Comments
larobi
29 Novembre 2015 at 19:41
Le castagne le amo e così tutto quello che ruota loro intorno. Delle castagne mi piace il colore, il sapore e l’atmosfera che evocano.
Non avevo mai pensato ad abbinare dei gnocchetti di farina di castagne con un pesto così “estivo” 🙂 …questa si che è una bella idea! grazie , come sempre, per i tuoi spunti culinari e non…le tue parole sono sempre fonte di riflessioni …<3 un bacio e a te e ai tuoi adorabili mici!
Francesca P.
29 Novembre 2015 at 20:57
Anche io le amo da sempre, da quando mia madre le faceva arrostite e da quando prendevo il cartoccio dall’omino all’angolo della strada, nel periodo delle feste… 🙂
Questo pesto è nato da ciò che avevo in dispensa quel giorno e attirata dal rosso dei pomodori secchi ho voluto tentare l’abbinamento… beh, la casualità spesso regala… emozioni! 😉
Un abbraccio, Robi! I felini ricambiano!
Virginia
29 Novembre 2015 at 19:42
Le emozioni sono imprevedibili ed è proprio questo che ci fa battere tanto il cuore… Quando meno te lo aspetti arrivano a portarti un sorriso, il buonumore e a far arrossare le guance 🙂
Sai che con le castagne ho un conto in sospeso? Non mi sono mai piaciute: mi piace il profumo delle caldarroste, ma quando si tratta di sbucciarle e di mangiarle… non fanno per me! Ogni anno ci provo a mangiarne un paio, ma per ora rimando al prossimo 😉 però, con questo pesto che è molto nelle mie corde, potrei amarle… e se me le servi in una ciotola piena di emozioni arrivo subito!
Francesca P.
29 Novembre 2015 at 21:07
Che bello che anche tu, come me, sei una ragazza che arrossisce! Le emozioni sono un colorante naturale bellissimo per il viso, ehehe, meglio di qualsiasi fard! 😀
… e se con le castagne provassi a fare un hummus, frullandole? Magari trasformandole in qualcosa che ti piace, riesci a fartele amiche! A volte va solo trovato l’approccio giusto, con il cibo e con le persone… 🙂
(e con la farina di castagne le torte da credenza che ami sono buonissime!)
Ro
29 Novembre 2015 at 21:38
Posso saltare?
Sul letto?
E gioire di una gioiacondivisa assieme a te?
Ci prendiamo per mano e non lasciamo più andare tuttoquellocheconta fino a quando non abbiamo più fiato… poi giù a ridere come bambine perché civolevaproprio!
Che sia tempesta, che sia uragano, che parta da dentro e venga fuori inaspettatamente come un arcobaleno assieme al sole dopo una pioggia lieve.
Non dimentichiamo i sapori strong perché quelli pizzicano il palato e stuzzicano la mente! Adoro leggerti così, adoro questo (ri)fiorire luminoso che ti sta così bene!
Resto giusto il tempo di un girotondo e poi scappo ad assaggiare questi gnocchetti così tanto autunnali che in inglese, come ben sai, vien resa meglio l’idea del “Fall”(in love)!!! 🙂
Ti abbraccio stretta e coccolo Ulisse e Tarallino che mi mancavano già un po’!
Francesca P.
29 Novembre 2015 at 23:07
Tu puoi saltare sul letto, sul divano, sul muro e pure sulla lavatrice! Anche perchè sul cuore salti già! 😉
Civolevaproprio, è quello che mi sono detta… perchè è vero che le emozioni puoi metterle in tasca in un vecchio cappotto, puoi congelarle in freezer o chiuderle dentro scatole ermetiche, ma tanto prima o poi trovano il modo di ri-palesarsi e vincono loro…
Adesso metto una musica romantica pre-natalizia e ti preparo per cena questo primo… “amoreggiamo” un po’ noi due, Ro, dato che ci capiamo così bene, ahaha! 😀
Chiara
29 Novembre 2015 at 23:57
le castagne mi riportano alla memoria quando mio figlio ancora bambino vedeva il carretto dell’omino delle caldarroste e voleva un sacchetto ancora caldo da tenere in mano, le sbucciava una per una e faceva finta di volerle mangiare tutte lui senza lasciarmene nemmeno una, io facevo finta di rammaricarmi e lui ne faceva spuntare una nella mano, ecco questa è per te mamma ! Adesso che è grande mi porta un intero sacchetto e le divisioni sono più salomoniche…Bella ricetta Francesca , grazie per averla condivisa con noi, un abbraccio e buona settimana
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 0:02
Ecco, io facevo esattamente come tuo figlio… indicavo l’omino, lo fissavo e aspettavo di avere in mano il mio cartoccio, con un profumo tutto suo, inconfondibile! 🙂 E’ bello che ci siano ricordi teneri d’infanzia legato a questo ingrediente, oltre che buono è anche poetico…
Grazie a te del bel commento, Chiara!
Anna
30 Novembre 2015 at 5:43
Sono così le emozioni: arrivano inaspettate o si celano tra le pieghe del cuore.
Come una spolverata di spezie sul piatto della vita, come profumo dei nostri giorni e colore delle nostre notti…
Anche quando soffia la tempesta, nonostante soffi la tempesta, non (mi) manchi mai il coraggio di guardare le emozioni, di riconoscerle, di accoglierle… Parte di noi, parte vera, viva.
“Piene, solide, che non si sfaldano”: come le persone che voglio, come i legami che voglio… A regalarmi emozioni, a impastare frammenti con i miei, ad affrontare la tempesta…
Il tuo piatto del giorno… un gran bel piatto per ogni stagione!
Buona settimana Francesca!
Anna
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 13:42
Mi piace vedere le emozioni come spezie, perchè è vero che insaporiscono e ravvivano… ora ho scoperto perchè le amo tanto, perchè c’è questa connessione! 😉
Spesso non sono facili da gestire, sono destabilizzanti, ci fanno diventare più vulnerabili o fragili, ma sono fuoco… senza provarle o stringerle o cullarle si vivrebbe la metà e noi siamo donne che vivono tutto pienamente al 100%, vero, Anna? Mettiamo anche le paure nel pesto, riduciamole a pezzetti piccoli piccoli…
Se cercherai riparo da una tempesta, la porta di questa Stanza al caldo è sempre aperta, lo sai…
Martina
30 Novembre 2015 at 6:29
Arrivo di corsa, perché quando ho letto “piatto del giorno” ho subito pensato che avrei dovuto fare una capatina nel tuo bistrot … nonostante il tempo avaro e avverso.
Annuso il profumo della farina di castagne e ti chiedo di lasciarmene un piatto fumante al caldo … in attesa della calma e di quelle emozioni giuste che sto cercando.
ps: forse sono strana ma … quella castagna con il buco è la mia preferita!!! 🙂
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 13:48
Da oggi associerò le castagne alle emozioni, quindi avrò un motivo in più per amarle! 🙂 E anche io come te tifo per la castagna imperfetta, con il buco e quella linea che sembra una radice oppure una vena… la taglia proprio in due, nel centro… senti come batte…
Gnocchetti prenotati per te a oltranza! Vieni quando vuoi, è sempre il momento buono…
Ileana
30 Novembre 2015 at 8:39
Le emozioni sono belle proprio perché sono così, arrivano all’improvviso come la neve degli ultimi giorni in montagna, tornano a farti sorridere quando ormai avevi smesso di crederci…e danno colore alla vita.
Sai che avevo fatto gli gnocchi di castagne molto simili a questi? Non so se li pubblicherò mai, ma ora mi hai dato una meravigliosa idea per condirli 🙂 Ti abbraccio forte..:*
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 13:53
I miei occhi sono immersi nel sole che continua a battere sui cieli romani, ma immaginare la prima neve scendere e imbiancare tutto è bellissimo… io, non provandolo qui, lo vedo come un evento quasi fiabesco, ammirato e sognato nei film delle feste… 🙂
Contenta di essere vicina di cuore, di sensazioni… e di gnocchetti! Sono buoni buoni, quanta intensità di sapore concentrata in quei pois piccoli!
m4ry
30 Novembre 2015 at 9:58
Senza emozioni non sarei in grado di vivere. Mi rendo conto che a volte mi dominano e assai spesso mi prendono alla sprovvista…ma cavoli, rendono tutto più vero e più intenso. Certe emozioni mi “spaventano”…perché le emozioni, possono essere belle, ma anche brutte…ma se si ha l’abitudine di vivere la vita mangiandola e facendo pure la scarpetta…le emozioni sono il “prezzo da pagare”, nel bene e nel male…
In questo periodo ne sto provando tante, tutte insieme…e ho come la sensazione che io stia imparando qualcosa…non so spiegarti, ma penso che questo momento, mi lascerà qualcosa in più. Pensavo che mangiare questo piatto, mi procurerebbe sicuramente delle emozioni. E’ semplice e particolare, proprio come piace a me. Baci Fra <3
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 13:58
… ma dimmi, Mary, hai messo delle microcamere nei miei pensieri? 🙂 Perchè ieri sono stata quasi tutto il giorno a parlare con un’amica di questo: di quanto le emozioni, pur se belle, mi dominano e non riesco sempre a gestirle come vorrei! Ma dopo mille e mille discorsi, giungo puntuale alla stessa conclusione: anche a costo di soffrire (perchè si soffre…) io non ci rinuncio, non mi chiudo e non le caccerò mai via, se riescono ad accendere e ri-svegliare… e dici anche ad insegnare? Probabilmente sì, di sicuro capiamo sempre nuove cose su noi stesse, sulle nostre reazioni, sui nostri modi di vivere le cose e di amare…
Grazie delle riflessioni che scateni, che procedono passo passo con le mie… strette e vicine come questi gnocchetti…
m4ry
1 Dicembre 2015 at 7:50
Io penso che insegnino anche…o magari ci provano. E’ che noi, per come siamo fatte, siamo capaci di cadere anche 1000 volte nello stesso errore ( con tutto ciò che ne consegue, emozioni collegate comprese), perché non sappiamo vivere a metà…e soprattutto perché se ci fissiamo di una cosa ( per colpa dei nostri ” me lo sento” ), addio ! E’ fatta…
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 23:28
E’ incredibile! “Vivere a metà” è la frase che ho detto ad un amico proprio ieri, mentre facevamo un discorso simile sulle emozioni e sul donarsi! Ma adesso oltre a leggerci nel pensiero ci spiamo anche dentro le chat? Ahaha! E’ così, noi siamo tipe da vita piena, intera, da mela tonda, nessuno spicchio… e quanti “me lo sento” vagano nell’aria, quanti, soprattutto in questi giorni! 🙂
m4ry
2 Dicembre 2015 at 17:51
eh eh eh…
Lisa
30 Novembre 2015 at 12:26
Awwww castagne! a me a me! Io le amo in tutte le salse! Un saluto anche a quel musino li che annusa! 🙂
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 14:00
Beh… adesso hai una salsa in più con cui gustarle! 😉
Grazie Lisa, il musetto ringrazia e annusa anche te, ehehe!
silvia
30 Novembre 2015 at 17:29
Oh che belle queste emozioni quando arrivano…ti solleticano il naso, ti fanno fare sospiri e sorridere con gli occhi! e come dice la canzone, non importa per quanto tempo o se arrivano per scherzo, purchè siano vive ed intense come una tempesta, magari di quelle estive, perchè ti viene proprio la voglia di metterti sotto l’acqua e prenderti tutte quelle gocce di emozioni! bisogna viverle tutte d’un fiato o a piccoli sorsi, ma non cambia, purchè non smettiamo di sentirle nostre, belle o meno belle che siano! la castagna con il taglio la associo ad un cuore che si sta aprendo pian piano 🙂 che è quello che pulsa e che ha voglia di non smettere mai di credere alle cose belle! e in quanto a cose belle i tuoi gnocchetti sono proprio venuti bene! in attesa di poter parlare di tante altre emozioni appunto…ti abbraccio forte!
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 20:49
Le emozioni sono belle quanto le riflessioni che mi lasci!
Io sono una che quando può fa a meno dell’ombrello e non avrei nessun problema a bagnarmi, se in testa e addosso piovessero scosse, brividi e batticuori! Anzi, aprirei la bocca e la berrei anche, quella pioggia! 🙂
Hai trovato un’immagine splendida nella castagna con il taglio, sposo in pieno la tua visione e tutto, tutto quello che dici, cara Silvia! Quella linea che da ferita o squarcio si trasforma in una tenda che si apre piano…
Abbiamo un modo davvero molto simile di approcciarci all’emotività, senza lasciare neanche uno gnocchetto nel piatto…
Monica
30 Novembre 2015 at 17:52
Le emozioni sono quelle che tu sai regalare ogni volta che passo di qui. E regali come questi sono impagabili.
Avvolgi i tuoi piatti con parole delicate, morbide e che riescono a far muovere i pensieri assopiti.
E questi gnocchetti… Io che non faccio mai le ricette base, ma adoro tutte le variazioni sul tema, ne avevo appuntata una ricetta qualche settimana fa, ma credo che proverò direttamente la tua. E poi con quel pesto splendido non si può far altro che volerli assaggiare al più presto <3
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 20:53
Vorrei ricevere questi regali emotivi per Natale, magari impacchettati bene in modo homemade come facciamo con i biscotti e i pensieri che prepariamo… pensa che bello, donare e ricevere emozioni, con tanto di fiocco e bigliettino…
Anche io non pubblico ricette base perchè mi piace proporvi personalizzazioni e cose più particolari, quindi spero che questi gnochetti siano all’altezza delle aspettative e vengano spazzolati via in un attimo come è successo qui! Sarebbe un piacere vero vederli apparire da te, sulla tua accogliente tavola di montagna! E magari li facciamo socializzare con quelli alla barbabietola, ehehe!
Grazie, come sempre! :*
saltandoinpadella
30 Novembre 2015 at 18:45
Sono proprio le emozioni a dare un senso alla nostra vita. Belle ma anche brutte, l’importante è che ci siano. Se non provassimo emozioni ogni cosa avrebbe lo stesso sapore, non ci sarebbero momenti felici, dolci, romantici…una vita in grigio, come una nebbia che non si dirada mai.
Sono qui ora proprio perchè i tuoi post mi emozionano, le tue parole, le tue ricette, le tue foto, sono piene di emozioni. Sono piccole opere d’arte.
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 20:58
L’importante è che ci siano, eh sì… te ne accorgi specialmente l’attimo in cui tornano, dopo che si erano (as)sopite per un po’… e allora sì che senti che non puoi farne a meno, d’altronde così come non si gusta un primo piatto senza condimento! 😉 C’è sempre un parallelismo tra vita e cucina, questa cosa mi piace troppo!
Grazie, sono felice di regalarti emozioni, è la soddisfazione più grande per chi come me le impasta, le serve… e le mangia!
Anna
30 Novembre 2015 at 18:53
Grazie, per “soli” due motivi…
Per aver dato, ancora una volta, vita e forma ai miei pensieri, rendendoli più tangibili, più chiari…
E, ancor di più, per questa Stanza calda, con poster di emozioni alle pareti e pesti di solocosebelle nelle ciotoline.
Grazie, perché la tempesta farà meno paura…
Anna
Francesca P.
30 Novembre 2015 at 21:05
Sono due motivi che hanno il rosso vivo dei peperoni secchi e di tutte le emozioni che vogliono avere le ali, magari per elevarsi a Passione… e allora soffiamo, incoraggiamo quel volo, come si fa con la brace del camino per alimentarla… ovviamente in questa Stanza calda c’è il camino e la legna non finisce mai… 🙂
Grazie a te, ogni puntino di sospensione in più!
Anna
30 Novembre 2015 at 21:07
Questo autunno un po’ anomalo e così caldo non mi ha ancora regalato profumo di castagne, e mi piace vederle così vivide e colorate nella tua ricetta!
Adoro gli gnocchi di tutte le forme e gusti e prima o poi mi cimenterò a fare anche questi! I pomodori secchi non mi mancano mai, grazie alle sapienti mani di mia madre che me ne fornisce sempre una piccola scorta 😉
E chissà quali emozioni mi regalerà questo mix di sapori!!
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 0:06
Io la farina di castagne la uso puntualmente appena entra in vigore la stagione, sarà che mi piace tanto e l’aspetto! Fino ad oggi l’avevo provata dentro le torte, mentre ho scoperto quanto sia buona anche per la pasta fresca! Prossima mossa sarà fare le tagliatelle… 🙂
Quanto mi piacerebbe fare un pesto con i vostri pomodori secchi “di famiglia”, anche le emozioni sarebbero più forti… 😉
zia Consu
30 Novembre 2015 at 21:16
Che belle le emozioni che si amalgamano nel tuo pesto..sono piene di ottimismo e speranza, ben dosate per non risultate finte 🙂
Adoro il mix di sapori (e vibrazioni del cuore) che hai scelto, siamo in perfetta sintonia..come sempre d’altronde ^_^
Buona settimana <3
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 0:09
Ottimismo e speranza provo a non farmeli mancare mai… e se vacillano nella vita di tutti i giorni, almeno li miscelo in cucina e ne annuso il profumo! 🙂
Le vibrazioni del cuore sono l’ingrediente che considero l’asso nella manica, quando ci sono si sente la differenza… il piatto è più buono e si mangia ancora con più gusto, ehehe!
Un abbraccio e viva le sintonie! 🙂
Ketty Valenti
30 Novembre 2015 at 22:40
E cosa sarebbe la vita senza emozioni,inaspettate,volute o involontarie,travolgenti,impetuose,muovono il mondo ogni singolo essere non potrei immaginare un luogo senza emozioni.
Anche le tue foto bellissime le suscitano e sono incantevoli.
Deliziosa la ricetta.
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 0:11
Hai ragione, Ketty, una vita senza emozioni per me non ha senso… o almeno, è molto più sciapa, come non avesse sale! Io le amo proprio come hai detto, travolgenti e impetuose come spezie piccanti! 😉
Grazie mille!
damiana
1 Dicembre 2015 at 8:19
Eri li buona e tranquilla ed ecco che ti travolgono.Credevi fosse tutto in fila,ma arrivano e creano disordine,mentre cerchi in silenzio di tenere a bada quei battiti a volte troppo rumorosi…Ti calmi e ti sussurri che non c’è nulla di male se riuscirai a stare in silenzio,un silenzio solenne che si consuma anche davanti ad un piatto di gnocchi.Poi assaggi e riesplodono e sei grata al mondo per quel troppo sentire…Sento odore di castagne e pomodori secchi,vedo i frutti e un musetto che annusa e sono grata a te per queste emozioni
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 13:52
Creano disordine, è vero! E io che sono abbastanza ordinata e “precisa” per natura, vengo un po’ travolta, come se all’improvviso arrivasse un vento forte che ti spettina i capelli e ti porta via la sciarpa dentro cui ti eri avvolta, per non avere freddo! Ma in fondo quello è il bello… se non fossero così, se non avessero quella potenza, non ci piacerebbero tanto! 🙂
Grazie a te, Damiana, che passi di qui a lasciare parole belle…
Claudia
1 Dicembre 2015 at 8:46
Oggi l’emozione me la dai con questa ricetta…è per me! Ti giuro, la adoro, credo la rifarò subito stasera, tanto più che in casa ho tutto quello che serve.
E poi pensavo proprio a ricette con le castagne in questi giorni, mi piacerebbe proporne una anche io prima che il natale prenda troppo il sopravvento, e arrivi tu che hai pensato la stessa cosa 🙂
Buona settimana carissima!
P.S: Ma quel tagliere sbaglio o è nuovo? E sbaglio o è molto simile a quello di una conoscenza comune? 🙂
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 13:57
Claudia, davvero ricetta vista e mangiata? 🙂 Fammi sapere come è andata la cena, allora, sono curiosa! A me ha colpito la consistenza degli gnocchetti, belli sodi, danno proprio gusto!
Sì, prima che il Natale travolga il menù, ci tenevo a rendere omaggio ai cibi autunnali, quasi mi dispiace abbandonarli… per quanto possa amare biscotti speziati o dolci tipici delle feste, quest’anno “mi sono attaccata” particolarmente a questa stagione e proprio come un’emozione vorrei trattenerla… 🙂
ps: il tagliere è lo stesso usato per il cous cous con il pesto di fave, l’ho preso mesi fa in un negozio bellissimo che sta in centro, che se vuoi sarà tappa di un futuro soggiorno romano!
Claudia
1 Dicembre 2015 at 19:51
Ehm…ecco, presa dalla voglia di sperimentare e pubblicare la mia ricetta con le castagne, per stasera ho pronta la zuppa che ho cucinato stamattina per il blog, come hai visto 🙂 Ma i tuoi gnocchetti li faccio prestissimo, ti farò sapere!
Francesca P.
2 Dicembre 2015 at 14:29
Certo, le castagne non scappano, per fortuna ci faranno compagnia ancora a lungo, magari portate dalle renne… 😛
Tatiana
1 Dicembre 2015 at 9:01
Le mie emozioni fanno capolino quando meno te l’aspetti, dopo periodi di latitanza che solitamente corrispondono a momenti di profonda stanchezza fisica e mentale… poi d’improvviso eccole che si snodano tra le pagine di un libro o uno spartito di note che mi danno i brividi, allora chiudo gli occhi e viaggio verso mondi lontani, situazioni nuove ed incontri inaspettati con i personaggi della mia fantasia… Allora mi estraneo da tutto e non ci sono per nessuno perché le mie emozioni mi portano sempre lontana, strano per una come me che sembra concreta e ben piantata per terra, mentre sotto questa scorza apparente sono una sognatrice senza speranza di redenzione (e chi vuol esser redento? A pensarci bene è così bello sognare….), una che riesce ad incantarsi per ore dinanzi ad una foto con l’Ipod nelle orecchie…
Alla stessa maniera sono due giorni che mi guardo la tua ricetta perché già la farina di castagne mi fa impazzire e se poi mi proponi un pesto a base di pomodori secchi, rosmarino, noci, pecorino…. vuoi che resista? Solo alle parole “pomodori secchi” e “pecorino” ero già pronta con la forchetta in mano…..
Un bacio!
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 14:05
Le emozioni forse sentono quando abbiamo più bisogno di loro… sanno che se siamo spente, stanche o sottopressione, possono regalarci un sorriso e quindi arrivano, come un cagnolino scodinzolante! Mi piace che possano passare dalla porta, dalla finestra o dal camino, nel senso che trovano comunque il modo di entrare, se hanno deciso di venire a farci visita… a volte il cuore deve abituarsi all’idea e resta un po’ spiazzato, ma è questione di poco e subito sa riabbracciarle, come vecchie amiche da cui non si può stare a lungo lontane…
A proposito di sogni, mi hai fatto venire in mente la frase di una bella canzone di Guccini: “Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare”… si chiama “Quattro stracci”, l’ascoltiamo insieme, mentre gettiamo farina sulla spianatoia e tagliamo filoncini? 🙂
Alice
1 Dicembre 2015 at 12:11
Questa ricetta è strepitosa! Sarà perché adoro la farina di castagne? Ma in realtà, anche i pomodori secchi e le noci…et voilà, un piatto che mangerei immediatamente, soprattutto adesso che si avvicina l’ora di pranzo!
Le mozioni ci prendono alla sprovvista, e non è facile da accettare per chi, come me, tende a voler controllare sempre tutto… Dovrei solo imparare a lasciarmi un po’ più andare…e godere fino in fondo delle emozioni (e degli gnocchi) che capitano nel mio percorso… 🙂
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 14:11
Sì, Alice, il lasciarsi andare può spaventare… perchè smettiamo di essere razionali come vorremmo, perchè c’è una forza superiore che comanda gesti e sensazioni, perchè diventiamo molto più esposte, come se fossimo davanti al mare aperto, in mezzo al vento… ma d’altronde tempeste e mareggiate, per essere degne di tale nome, devono agitare e sconvolgere un po’ tutto, no? Magari mangiando più gnocchi, come fossero emozioni, pian piano sarà più facile mollare le redini del controllo… proviamo? Impiatto almeno 2-3 volte? 😉
Simo
1 Dicembre 2015 at 14:33
ecco, come mai mi ero persa nei meandri….e non ero passata di qua?! Ultimamente mi perdo spesso, troppo spesso….
E poi che dire….dovrei imparare a lasciare più spazio alle mie emozioni e sensazioni…son sempre troppo rigida ahimè.
Ma ci provo, sai?!
Non mi arrendo…
…questo piatto è completamente nelle mie corde, tutto mi intriga, non c’è un ingredienti che non adoro, insomma vengo a cena a casa tua, mi vuoi?!
Francesca P.
1 Dicembre 2015 at 21:03
Mai arrendersi… anzi, arrendersi sì ma alle emozioni! 🙂 Tu sei una persona molto sensibile, da quel che vedo, a volte essere rigidi è come uno scudo, un muro di protezione che alziamo per non soffrire o non essere colpiti… basta solo abbassarlo ogni tanto, quando sentiamo di poterlo fare per lasciar circolare la parte più istintiva di noi… direi che possiamo approfondire il discorso a tavola, la cena è già pronto, quindi corriiiii, ti aspetto! 😀
Francesca
1 Dicembre 2015 at 16:36
Allora, cosa prendo questa volta? Ah sì, dunque: le emozioni-gatte per forza, si nascondono quando le cerchi ma spesso hanno anche la bella abitudine di infilarsi sotto le dita quando meno te le aspetti e più ne hai bisogno; naturalmente le certezze smarrite, ne so qualcosa; le maniche di maglione consumate anche, che a volte ci puoi mettere una toppa e stanno anche bene, altre volte … meglio cambiare del tutto; Proust perchè no; … altro? Certo, quel pesto dalle emozioni intense, ma perfettamente amalgamate, che mi immagino già il profumo! E poi gli gnocchi di farina di castagne, mai provati: bisogna assaggiarli 🙂
Ah, e anche quel musino peloso insieme ad un paio di foto.
Bene, anche per questa settimana la spesa è fatta, la borsa è piena, non resta che accendere i fornelli 😉
Buona settimana Franci!
P.S.: ‘legare’ credo proprio sia sinonimo del tuo bellissimo ‘allappare’ 😉
Francesca P.
2 Dicembre 2015 at 14:32
Io prendo ogni sillaba di ciò che dici e ci faccio un pesto di parole buonissimo, da conservare in vasetti di marzapane… il pesto migliore che c’è, fatto con fantasia, poesia e dolcezza, che può condire tutti gli gnocchetti e i sorrisi del (mio) mondo! 🙂 Gioca con le castagne come fossi Ulisse, la farina può sorprenderti, profuma di bosco, è davvero particolare e se vuoi fiabesca!
E’ bello bello il legame che c’è tra te e questo blogcioème… e quando dico legame non intendo allappare, ahaha! 😀
Alla prossima spesa, ti anticipo che devi preparare delle coppette e del pane…
Rebecka
2 Dicembre 2015 at 9:53
Non saprei immaginare la mia vita senza musica, senza colori, senza sogni e senza emozioni. Loro ci sono sempre, ma proprio sempre. Certe volte un po’ più silenziose, altre prepotenti, altre ancora esuberanti e scintillanti.
E le castagne, sono davvero buonissime, le adoro.
Francesca P.
2 Dicembre 2015 at 14:39
Proprio sempre… anzi, propriosempre, scritto tutto attaccato, rende ancora meglio l’idea della fusione, della connessione e dell’anello stretto che c’è! Ascoltare tutti i diversi suoni delle emozioni è un gioco bellissimo, riconoscere le note, quando salgono e quando tornano più basse, magari per essere godute sottovoce…
Ti lancio una castagna come un bacio, Reb! 🙂
ely mazzini
2 Dicembre 2015 at 21:32
Condimento gustoso e perfetto per questi deliziosi gnocchetti con farina di castagne, bella questa ricetta Francesca!!!
Un abbraccio
Francesca P.
3 Dicembre 2015 at 11:11
Io con le emozioni e i pomodori secchi condirei davvero un po’ tutto… 😉
Grazie, Ely, un abbraccio a te!
ConUnPocoDiZucchero Elena
3 Dicembre 2015 at 0:41
<3 qui ci sono tutte le mie emozioni. e adesso ne ho 2 di cuoricini in un corpo solo…e le emozioni si moltiplicano. E allora il cuore per te diventa doppio, triplo, quadrulpo, ….
Francesca P.
3 Dicembre 2015 at 11:12
Eh sì, da te le emozioni fanno festa e aumentano di giorno in giorno… e il bello è che sono destinate a salire, ad aumentare! Se dovessero mancarmi, posso bussare alla vostra porta, sicura di trovarle? 🙂
alessia mirabella
3 Dicembre 2015 at 17:15
No, arrivo qui solo ora… facciamo che non aggiungo altro, soltanto l’incipit del mio post di ieri <3
‘Scoppia in lacrime. Bellissima, questa espressione. Non diciamo “scoppiai a mangiare” o “scoppiai a camminare”. Si scoppia a piangere o a ridere. E credo che valga la pena di ridursi in pezzi per quel genere di emozioni.’
Francesca P.
3 Dicembre 2015 at 23:49
Credo ci vorrà ancora tempo prima che accada quello che la frase finale della tua bellissima citazione afferma… ma solo pensare che possa succedere e che possa esistere (di nuovo) tutto questo mi dà forza e sospiro…
Fiducia. Crederci. Aspettare. Respirare.
Teresa
4 Dicembre 2015 at 11:19
A me le castagne non hanno mai fatto impazzire,né in ballotte, né lesse, al massimo una, due,tò, giusto per. Però amo le cose fatte con le castagne, tipo il castagnaccio, o la marmellata di marroni, che chissà perché da piccina mi davano parecchio (forse voleva essere un contentino per la totale proibizione di Nutella)..ma lo sai che non credo di aver mai assaggiato gnocchi alle castagne? pensa te..
Proverò. Belle foto, come sempre dopotutto.
Francesca P.
4 Dicembre 2015 at 15:37
Ehi, ma guarda guarda chi torna in punta di piedi! Teresa, bentrovata! Mi fa piacere rileggerti! 🙂
Io sono una drogata di marmellata di marroni, se mi metti un vasetto in mano sono capace di finirlo in una sera solo nel primo tempo di un film… e non ti dico quanta ne spalmo sulle crepes, un “vizio” che ho da quando mangiai la mia prima crepe a 12 anni a Chamonix!
Gli gnocchi con questa farina hanno un sapore molto particolare e diverso ovviamente da quelli di patate, prova e… scommetti che torni dicendo che hai apprezzato? 😉
Valentina
4 Dicembre 2015 at 20:42
Eh già.. a volte le emozioni sono dispettose come i nostri amati gatti.. a volte sono così impetuose da scombussolarti anima e testa e, altre volte, così belle da volerle gridare al mondo intero 🙂 Questo piatto ha tutto quello che mi piace! Primi fra tutti i pomodori secchi, li adoro! Bravissima Francy, ti abbraccio e ti auguro un felice weekend <3
Francesca P.
6 Dicembre 2015 at 11:07
Sì, decidono loro quando arrivare e come sorprenderci, a volte anche alle spalle… ma vanno sempre accolte, così come liberate, perchè (s)muovono tutto! E sono bellissime anche quelle che si provano in cucina, quando qualcosa viene bene e siamo contente… 🙂
Un abbraccio a te, dolce Vale!
Paola
9 Dicembre 2015 at 9:45
La tempesta che difficilmente oggi si ha il coraggio di affrontare, dimentichi che spesso il sole, quello bello, quello rischiarato anche dai colori dell’arcobaleno, arriva subito dopo. E’ così che ci si dimentica anche che le emozioni, soprattutto quando sono intense, hanno lo stesso effetto di una burrasca e dell’arcobaleno che ne viene fuori subito dopo. Bisognerebbe sapere che quell’arcobaleno parte da un cuore per raggiungerne un altro, che non necessariamente debbano spaventare, ma che, anzi, sono linfa per vivere, terreno da coltivare, gocce d’acqua che possano levare la sete. Noi continueremo a nutrircene, senza paura di quello a cui porteranno, perché è anche questo il bello, lasciarsi andare e farsi trasportare 🙂
Francesca P.
9 Dicembre 2015 at 14:14
Noi amiamo fare i corsi di cucina… ma sai che alcune persone dovrebbero fare un corso di saggezza e maturità dalle donne come noi? Eh sì, forse imparerebbero ad attraversare quella tempesta senza scappare sotto uno scoglio, si prenderebbero anche gli spruzzi delle onde in faccia ridendo e ballerebbero sotto la pioggia felici… e più liberi…
L’immagine dell’arcobaleno come un ponte tra due cuori è splendida, racchiude veramente il Senso di quella che credo sia la condivisione e l’apertura sentimentale…
Che bel commento! 🙂