L’AUTUNNO COME UNA FETTA DI PANE CALDO

4 Ottobre 2015Francesca P.

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In questi giorni ho assaggiato l’inizio dell’autunno come una fetta di pane caldo. L’ho respirato come un odore di brace che si sente dalla strada. L’ho ritrovato come una persona che non si vede da un po’ di tempo ma di cui non si dimentica la voce, il profumo, il sorriso. Il valore.

L’ho attraversato, ci sono passata in mezzo. L’avevo tutt’intorno, nella campagna toscana. Mi ha avvolto delicatamente come una sciarpa a pois che si annoda intorno al collo riparando dai primi venti più freschi.

Mi ha mostrato il suo lato più dolce, più luminoso, più tenue. E i suoi colori che modellano il paesaggio, ognuno con una sua sfumatura, un suo significato e un suo insegnamento.

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Il verde-estate che resiste ricorda che non tutto si interrompe di colpo, che si può stringere e trattenere ancora qualcosa, se non si vuole che finisca.

Il giallo dona tutto il calore di cui abbiamo bisogno. Di cui io ho bisogno. Quel calore che può essere abbraccio o fiamma, che mentre brucia regala attimi belli che sono scintille vitali, al di là di dubbi e freni che indeboliscono la forza del fuoco, invece di alimentarla.

L’ocra rappresenta l’intensità, una tonalità cromatica più sicura e consapevole, che non arriva subito e ha i suoi tempi. Prima il giallo, poi l’ocra. Prima il lasciarsi andare, poi il Sentire.

Il rosso è l’anima più passionale che ogni tanto irrompe ed è una pennellata di entusiasmo che in alcune foglie, rispetto ad altre, prevale maggiormente. E sono, non a caso, le foglie più serene. Che forse assomigliano un po’ ad Amélie Poulain.

In questi giorni ho assaggiato l’inizio dell’autunno come una fetta di pane caldo. Aspettando che abbia quasi il colore della farina di segale: un dorato bruno, che diventa marrone più profondo come quando la terra è pronta per essere coltivata e le mani sono piene di semi da lanciare. E di semi, nel mio sacco, ce ne sono tanti. Tantissimi.

 

PAGNOTTA DI SEGALE CON SEMI DI LINO E ROSMARINO

350 g di farina di segale scura

150 g di farina per pane (per me tipo 1)

400 ml di acqua tiepida

5 g di lievito di birra fresco

10 g di sale

Un cucchiaino di miele

1-2 cucchiaini di semi di lino

Aghi di rosmarino tritati al coltello molto finemente (q.b.)

 

In una ciotola, più piccola, mescolate le farine, il sale e i semi (ingredienti secchi).

In un’altra ciotola, più grande, mescolate il lievito, il miele e l’acqua, finchè saranno ben amalgamati (ingredienti umidi).

Nella ciotola della planetaria o in un recipiente capiente, mescolate gli ingredienti secchi a quelli umidi, unendo anche gli aghi di rosmarino tritati, fino a ottenere una consistenza granulosa. Coprite con la ciotola piccola e fate riposare per 1 ora.

Trascorso questo tempo, trasferite l’impasto su un piano di lavoro leggermente infarinato e dategli la forma di un disco.

Spolverate un vassoio di farina e rotolateci l’impasto. Spolverate di farina anche il cestino dove metterete l’impasto a lievitare, anch’esso leggermente infarinato.

Fate lievitare al riparo da correnti d’aria fino al raddoppio (senza avere fretta, se usate poco lievito ci potranno volere dalle 4 alle 6 ore… se non di più!).

Circa 20 minuti prima di infornare, accendete il forno a 240°C e scaldate una teglia sul fondo del forno. Riempite d’acqua una tazza e mettete da parte.

Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume, rovesciatelo dal cestino sulla teglia del forno. Mettete la tazza con l’acqua nella teglia che avevate messo precedentemente in forno e abbassate la temperatura a 230°C.

Cuocete il pane per 30-40 minuti, o finchè sarà dorato. Per controllare se è cotto, rovesciatelo e date un colpetto sul fondo: dovrebbe avere un suono vuoto. Se non è pronto, rimettetelo in forno per qualche minuto, altrimenti fatelo raffreddare prima di procedere ad affettarlo.

*La ricetta di base del pane di segale è tratta dal libro “Come si fa il pane” di Emmanuel Hadjiandreou; quella originaria indicava l’uso di 250 g di lievito madre

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89 Comments

  • Ro

    4 Ottobre 2015 at 20:01

    …e lanciali questi semi, tutti intorno a circondarti! Ne nasceranno fiori dalle cromie sgargianti e sincere. Tutti i colori che speri e che meriti, passando dalle sfumature del tempo che aiuteranno in quelle scelte date dalle nuove possibilità!
    Il pane è sempre stato l’abbraccio. L’occhiolino ammiccante di chi ha capito. La stretta alla mano inaspettata di chi intende. Il pane è tutte le sensazioni più complici. E ci capisce. Il pane nasce per capirci e coccolarci. Una calda carezza profumata.
    Buon onomastico cara Franci! Festeggialo di gioia e rosso passione, di serenità e giallo candore, di emozione e verde pieno d’azione.
    Ti abbraccio anch’io e anche se non sono pane, una coccola da parte mia l’avrai sempre! 😉

    1. Francesca P.

      4 Ottobre 2015 at 22:33

      E’ vero, Ro, tu non sei il pane… sei la marmellata colorata o la crema morbida golosa con cui spalmarlo, il ripieno che dà conforto e che lo completa! 🙂
      Mi piacciono tutte le frasi che associ al pane, soprattutto quella legata alla complicità che per me è fondamentale… tra gli ingredienti del Buon vivere c’è anche lei, quell’intesa che fa luccicare gli occhi e costruisce torri di fette di parole, da mangiare una ad una…
      Grazie per gli auguri, pensa che io mi ero anche dimenticata che oggi fossi santa… 😛

  • Anna

    4 Ottobre 2015 at 20:36

    Ogni volta mi lasci senza parole, mi stupisci con questo modo di scrivere: pennellate di colore e di calore, come coccole calde al calare della sera.
    E, stasera, mi ritrovo ad attraversare con te l’autunno:
    semplice, rassicurante e versatile come una fetta di pane caldo. Mi ritrovo a viverne colori e profumi, attenta a…
    Attenta a Sentire, prima di lasciarmi andare: perché così la vita mi ha insegnato… Che bello, poi, avere la conferma di non
    essermi sbagliata…
    Perché mi ritrovo tra le mani manciate di semi che mi arricchiscono.
    Passo di qui… e quasi inciampo sui semi che tu spargi…
    Non smettere di affondare le
    mani nel tuo sacco, di lasciarti andare, di Sentire. Perchè, credimi, è una ricchezza per tutti noi.
    Anna

    1. Francesca P.

      4 Ottobre 2015 at 22:38

      Ogni volta tu invece le parole me le regali, sempre più belle e intense come l’ocra di cui ho parlato… anche le parole hanno tante sfumature e colori, le tue scaldano e quindi le immagino color vinaccia/bordò, con una corposità degna del miglior vino rosso che nasce proprio da quelle viti che ho osservato da vicino…
      No, non smetterò di lasciarmi andare e di Sentire, anche quando dico che devo “frenarmi” alla fine non ci riesco mai, perchè sono fatta così… una gatta che corre libera verso i campi e le Emozioni e sta bene solo se le stringe… anche a rischio di perdersi o graffiarsi…
      La ricchezza per me è lo scambio e qui, tra noi, ce n’è sempre tanto…

  • Lorenza

    4 Ottobre 2015 at 20:55

    Mi piace il tuo gioco dei colori che si fa vita e poi pane!Formidabile!
    Grazie!

    1. Francesca P.

      4 Ottobre 2015 at 22:39

      Grazie, Lorenza! E’ tutto così intrecciato, vita e cibo procedono sulla stessa strada… e io ci cammino accanto! 🙂

  • Marta e Mimma

    4 Ottobre 2015 at 22:20

    carissima Francesca, ti chiedo intanto perdono se mi è sfuggito il post precedente: l’autunno e la scuola – questo fatidico ultimo anno – mi hanno assorbita talmente tanto da non lasciarmi via di fuga! Ma questo post, questo non me lo posso perdere..
    So quanto il pane, già solo l’idea di questo e poi la sua presenza materiale siano fondamentali e importanti qui da te. Io non sono una grande mangiatrice di pane (fuorché di quello che si sforna qui in casa) ma sono convinta che attorno al pane giri tutto. Sarà che ha una forma rotonda, sarà che è estremamente versatile, sarà che basta una fetta di pane calda per scaldare anche il cuore. Il pane ha dato il benvenuto all’autunno anche qui in casa, che una volta finite le temperature asfissianti di questa estate abbiamo finalmente messo di nuovo le mani in pasta e respirato il profumo del pane in forno. Credo che sia una delle sensazioni più belle di sempre.
    Quanto al tuo post, adoro quel rimarcare sul “di cui io ho bisogno”. In un modo o nell’altro torno sempre lì. Perché anche io ne ho bisogno.
    Ti abbraccio stretta mia cara Francesca, a domenica prossima!
    tua Marta

    1. Francesca P.

      4 Ottobre 2015 at 22:44

      Marta, settembre è un mese impegnativo per chi va a scuola, me lo ricordo bene! Non farti nessun problema di presenza, io ti sento anche quando non ci sei… E’ questo il bello dei legami (forti) che si creano qui, i post si possono recuperare in qualsiasi giorno della settimana ma si sa che il pensiero ci tiene legate anche quando il tempo fugge… 🙂
      Mi piace mettere questo tempo dentro un pane, vorrei farlo ancora più spesso ma forse apprezzo il momento proprio perchè non frequente… quindi quando impasto è come domenica, come una ricreazione, come una campanella che libera e via, a fare quello che più ci piace!
      Tu di calore ne avrai tanto, sarà di un giallo pieno di gradazioni e immagina l’autunno nordico cosa potrà regalarti e come saprà stupirti… 😉

  • Tatiana

    5 Ottobre 2015 at 8:42

    Bellissimo il tuo autunno ancora ammantato di verde ed è per questo che amo tanto la Toscana, la terra di mio padre, con quelle colline che si stendono a perdita d’occhio in un verde infinito e temperato in mille gradazioni. Quassù il nostro autunno è già tinteggiato di molto giallo ocra, intenso e persistente, con sfumature marroncine come la crosta del tuo pane e tanto, tantissimo rosso sommacco che tinge di passione tutto l’altopiano che abbraccia la città… perché Trieste è così, tutta salite che ti permettono di passare dalla collina al mare in pochi minuti, di annusare il salmastro della scogliera e il profumo dei camini tra i boschi lassù in cima.
    E l’atto di sfornare una pagnotta calda diviene un rito quasi mistico perché la cosa più bella, quando rincasi nelle sere gelide, è trovare una tavola imbandita di cibi semplici, che però con del pane fumante diventano più saporiti di quelli di un imperatore, proprio come nelle favole di quando eravamo bambini!
    Un abbraccio 🙂

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 11:04

      Ho la fortuna di avere la Toscana vicino e devo ricordarmi più spesso di sceglierla come meta anche solo per un weekend, perchè è capace di trasmettermi la Bellezza che cerco, oltre a regalare cibo buonissimo… 🙂
      Sentirti parlare del tuo Friuli tra monti e mare mi fa salire la voglia di spingermi più su e vedrai, prima o poi lo farò davvero… perchè ultimamente prendere al volo i treni è diventata abitudine e piacere! E se un’amica paroliera mi aspetta, pronta a farmi da guida e ad accogliermi magari con del buon pane, a maggior ragione…

      1. Tatiana

        5 Ottobre 2015 at 12:11

        Sempre la benvenuta, ma quando sarai qui non dire mai ad un triestino che vive in Friuli sennò rischi il linciaggio! 🙂
        Ciao dal Venezia Giulia 😉

  • silvia

    5 Ottobre 2015 at 9:35

    Guarda che bello questo autunno, è proprio riuscito a rapirti quest’anno! Che colori che regala ancora! Proprio ieri sono stata ad una sagra di paese, la festa del riso, e mi sono resa piacevolmente conto che c’era ancora la luce estiva, un calore tiepido del sole, molto verde che si lasciava accarezzare piano piano da un manto ancora timido di foglie colorate cadute, tutto intorno a me si respirava un’ aria di “passaggio del testimone” dall’estate all’autunno, con una stretta di mano tra quei due, così gentile da non volere quasi disturbare. Ed ecco che ritrovo quella stessa sensazione qui nel tuo post, con tutti quei colori ancora accesi, a ricordarci che è bello riuscire ad apprezzare tutte le sfumature del tempo! E questo pane ne è la conferma, un pane molto semplice con la farina di segale, che a me personalmente piace tanto, anche lui nel suo piccolo ha visto il passaggio di varie sfumature, fino ad arrivare a questo dorato bruno, che sa conquistarti con tutto il suo calore, proprio come il caro autunno! a presto bella Franci!

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 12:24

      Sì, Silvia, questo autunno mi sta piacendo… finchè resterà dolce e lieve, avrà tutta la mia simpatia e la mia apertura! 🙂 Ogni mattina controllo se gli alberi sono un po’ più gialli, aspetto quel momento per fare il pieno di calore e nel frattempo mi godo ancora il verde e il sole tiepido che in Toscana ha reso la campagna davvero brillante! Mi piace l’idea che natura e tempo abbiano le stesse sfumature di colore, si prendano la calma necessaria e vadano di pari passo alle sensazioni…
      Il pane di segale lo mangio da un po’, da quando l’ho scoperto… mi ero ripromessa di farlo in casa e ce l’ho fatta! Con i formaggi e una composta o marmellatina per me rende al meglio, ci vorrebbe la tua di pere e e mele! 😉

  • sandra

    5 Ottobre 2015 at 9:42

    E adesso chi ha più voglia di lavorare? Mi andrebbe di stare alla finestra e di guardare l’autunno che avanza … come l’hai descritto bene, come scrivi meravigliosamente bene!
    E che bel pane hai fatto, quante cose belle qui da te!
    Buona settimana, Francesca ♥

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:02

      Ciao Sandra, che piacere leggerti qui dopo il nostro incontro… e mi sembra giusto sia venuta a salutarmi proprio per una ricetta di lievitati! 😉
      Grazie mille, sono contenta ti piaccia tutto… e se vuoi una finestra per evadere, la mia è grande e possiamo affacciarci in due! 🙂

  • Rebecka

    5 Ottobre 2015 at 10:13

    Quel libro è la mia Bibbia per fare il pane. E il tuo è venuto una meraviglia.
    Aspetto l’Autunno con il fiato sospeso e quando arriva, gonfio i polmoni e spalanco gli occhi alla meraviglia che mi circonda. Io e te abitiamo due luoghi che sono lontani tra loro circa 3 settimane. Ma poi succede quei determinati giorni dell’anno in cui la distanza si annulla e vediamo lo stesso colore, lo stesso cielo, la stessa foschia, la stessa incantevole luce. E mi piace, mi piacciono i nostri ‘universi’ paralleli. Sono come due bolle di sapone che si liberano nell’aria e poi per un colpo di vento si uniscono viaggiando vicine.
    Io in queste settimane sto andando avanti a zucca in tutte le salse e devo dire che fare il pane in questi giorni potrebbe essere piacevole, alla zucca sicuramente, che per altro mi piace.
    Ti abbraccio

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:07

      Quel libro a volte lo sfoglio anche se non devo fare nessuna ricetta, solo per il gusto di rivedere ancora e ancora le foto…
      Bello il concetto degli universi paralleli, quel “così lontano così vicino” che annulla le distanze fisiche e fa sentire in comunicazione costante… le bolle di sapone sono tonde, lucide e piene di riflessi dell’arcobaleno… come noi, no? 🙂
      Se ti dicessi che in questo istante ho finito di cucinare anche io la zucca? Vedi, è proprio vero che viaggiamo tra fiabe, miti e mani strette…

  • kitty’s kitchen

    5 Ottobre 2015 at 10:45

    Quanta poesia in una fetta di pane, che post meraviglioso!

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:08

      Ehi, grazie! 🙂 Il pane e l’autunno, insieme, profumano davvero di poesia…

  • Emanuela

    5 Ottobre 2015 at 11:08

    Ricette incantevoli e un pane buonissimo. Di quelli che piacciono a me, ricco di spore, e con tanti semini. Un abbraccio.

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:09

      Ciao Manu! Che dici, posso provare a fare una pappa al pomodoro “alternativa” di segale, se lascio da parte qualche fettina? 🙂
      Grazie mille… e viva i semini!

  • Little Miss Book

    5 Ottobre 2015 at 11:39

    Per quanto se ne dicano, l’autunno ha la sua magia di colori e profumi. Forse l’allegria dell’estate si stempera al primo soffio di aria frizzante, ma questa stagione non è malinconica. Solo introversa.
    Buon inizio d’autunno!

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:10

      Marina, molto interessante questo (s)punto di osservazione: vedere l’autunno come una stagione introversa e un po’ chiusa come sono anche le persone, che hanno bisogno di tempo per sciogliersi ed aprirsi, dando il meglio di sè poco alla volta, a piccoli passi… grazie del pensiero, ho apprezzato! 🙂

  • Alice

    5 Ottobre 2015 at 12:44

    Le tue parole e le tue foto mi incantano, così mi sembra di essere alla finestra e di poter ammirare uno di questi fantastici paesaggi toscani mentre dalle cuffiette ascolto una dolce musica e intorno a me il profumo di pane appena sfornato mi avvolge come una leggera coperta calda per ripararmi dalla frizzantina aria autunnale…
    Ti lancio un bacio e ti auguro buona settimana
    Alice

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:14

      Oh, come sono felice quando riesco a farvi viaggiare con la mente, facendo sparire la pesantezza del lunedì… 🙂 E’ tutto un bello scambio di immagini, io ho gettato un semino in tal senso e tu lo hai fatto germogliare con l’immaginazione…
      Buona settimana a te, Alice!

  • Antonella

    5 Ottobre 2015 at 13:10

    Devi farmi assaggiare un pezzettino del tuo pane, fosse la volta buona che riesco a mangiarlo senza avere disturbi! Ormai non riesco più a godermelo… Ma… queste foto, questa descrizione sono così invitanti che mi sembra quasi di sentirne l’odore qua in ufficio 🙂 e già mi fa gola! Buona settimana amica mia

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 13:18

      Credo che tante persone dovrebbero imparare dal pane la semplicità, sai? Ogni volta che lo faccio ho lo stupore di come tutto possa nascere quasi dal nulla, con pochi ingredienti “umili” che guarda cosa regalano… a volte non c’è davvero bisogno di altro…

      1. Antonella

        6 Ottobre 2015 at 12:41

        … Oggi diamo troppa importanza a cose davvero inutili… purtroppo abbiamo perso il senso della misura… ecco perché un semplice pane ci fa riscoprire la bontà delle piccole cose, senza finzione…

  • Donatella

    5 Ottobre 2015 at 16:27

    No vabbe, vedere la mia terra attreverso i tuoi occhi e scoprirla ancora più bella! Dove sei stata di bello in Toscana? Queste zone mi sembra proprio di conoscerle…I colori poi, adoro l’autunno e tu hai saputo raccontarlo al meglio.
    Mi piacerebbe provare a fare questo pane, ho un dubbio però: sono fuori casa praticamente tutto il giorno, quindi ho pensato di farlo la sera e infornarlo la mattina… ma passerà di lievitazione? Devo mettere meno lievito?Pensavo di impastarlo verso le dieci per poi rilavorarlo verso le 23:30.. e poi la mattina alle 6 infornarlo, tu che ne pensi? Ho qualche difficoltà con le lievitazioni 😛 Un abbraccio comunque, è sempre un piacere leggerti!!!

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 20:11

      Ciao Donatella! Le foto che vedi le ho fatte nel Chianti, ci sono stata nel weekend e mi sarei fermata ancora perchè si stava così bene… 🙂 Abitando a Roma, appena tocco con mano la campagna mi sembra di essere in un altro mondo…
      Sai che non ho ancora mai provato a lasciare l’impasto in frigo? Però, dato che i tempi di lievitazione con poco lievito di birra sono molto dilatati, io ti consiglio di sperimentare così: prepara il pane di sera, come hai detto, poi lo metti a lievitare normalmente -ossia non in frigo- e mentre dormi, fino alle 6, lui cresce insieme ai tuoi sogni… 🙂 Diminuisci ancora la dose rispetto a me, scendi a 2-3 grammi così tutto si svolge ancora più lentamente…
      Con i lievitati sto imparando anche io passo passo, prova dopo prova… è un universo così affascinante e pian piano spero di saperne sempre di più così potrò rispondere anche alla tua domanda! 😀
      Un abbraccio a te e grazie sia delle parole qui, sia su Instagram!

  • Margherita

    5 Ottobre 2015 at 17:00

    L’impresa della mattina é riuscire ad allattare e scrivere al computer e ogni tanto cambiare la musica nel giradischi (Martino pare apprezzi parecchio). Qui abbiamo accolto l autunno con grande entusiasmo perché é arrivato timido e mite, portando con sé la magnificenza dei suoi colori. Arriverà la neve, ma per ora ci concentriamo su giallo e arancione, al bianco ci penseremo poi. Del rosmarino nel pane già ci eravamo “dette” , mi mancavano però segale e semi di lino… quelle campagne, un’altra fitta al cuore.

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 20:16

      Marghe, ti ho immaginato con il pargoletto tra le braccia, una mano al pc e un piede che si muove a ritmo di musica… che bellezza! 😀
      Sì, all’inverno penseremo poi, senza bruciare le tappe… mi piacciono i passaggi lenti, avendo il tempo per metabolizzare, gustare, godermi le cose una per volta…
      Eh, con le foto non volevo farti diventare nostalgica ma regalarti un viaggetto mentale e profumato d’oro… 😉

  • larobi

    5 Ottobre 2015 at 17:29

    bello, bellissimo questo pane caldo !!! anche se non c’è verde , non c’è ocra, non c’è rosso , profuma lo stesso di autunno, stagione che amo!!!
    il libro ce l’ho da tempo nella wish list: che dici? compro??? 🙂 bacii

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 20:46

      Tutto ciò che mi trasmette una sensazione di “caldo” mi piace più che mai… sai quando hai proprio bisogno di tepore e di sentire l’energia data dal calore? Ecco, il pane alla segale, messo nel forno e servito con marmellatine, è ottimo complice per questo, insieme ai weekend fuori porta finchè il clima lo permette ancora… 😉
      ps: compra il libro senza nessun dubbio, vai tranquilla!

  • Anna

    5 Ottobre 2015 at 18:57

    Mmmmh sento quasi il profumino che mi solletica le narici! Il tuo pane ha proprio un buon aspetto autunnale, e chissà che delizia appena tiepido, accompagnato da una marmellata o perchè no, un buon formaggio, la mia debolezza 😀

    Proprio oggi guardavo le folate di vento dalla finestra e qualche timida foglia che accennava a volare e pensavo, non vedo l’ora ci sia un bel tappeto là fuori, pronto per essere fotografato!

    Come sempre bravissima! buona settimana 🙂

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 20:51

      Esatto, Anna, hai centrato il modo migliore per apprezzarlo e gustarlo! Tra l’altro in questo periodo l’agrodolce mi sta conquistando e la lista delle composte da fare, da abbinare ai formaggi, aumenta con tutta la frutta autunnale che c’è!
      Aspetto anche io quel tappeto ma sono curiosa delle tue foto perchè so che nel tuo giardino il micio rosso sarà immortalato a dovere, quasi in tinta con il fogliame! 😀

  • saltandoinpadella

    5 Ottobre 2015 at 19:13

    Le tue foto sono così belle che mi incantano, sono poesia per gli occhi e per l’anima. Mi sembra di sentire il profumo di questa pagnotta fino a qui, è profumo di terra umida, di foglie rosse cadute che rendono morbido il cammino

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 20:53

      Elena, ehi, grazie mille… non avevo con me la macchina fotografica ma almeno con il cellulare dovevo “staccare” qualche immagine, ero così incantata… prossima gita, la reflex viene con me!
      Spero che il cammino sia morbido, come le colline che ho seguito con lo sguardo… sinuose, dolci e rassicuranti come vorrei fossero tutte le stagioni, almeno un po’…

  • Alice

    5 Ottobre 2015 at 19:17

    Ma quindi eri dalle mie parti! Sembra proprio che tu abbia trovato bel tempo!
    Che bella questa descrizione dei colori dell’autunno, che sono i miei preferiti, così caldi e avvolgenti. Non vedo l’ora di andare a spasso per boschi!
    Il pane di segale mi ispira molto, richiama la semplicità antica e rustica…Davvero bello, sicuramente quanto buono.
    Un abbraccio Francesca! 🙂

  • m4ry

    5 Ottobre 2015 at 20:21

    Sospiro…perché mi ci sono persa pure io in quelle campagne, che hanno colori così intensi…così particolari…insomma, me ne sono innamorata.
    Io l’autunno l’ho appena sfiorato…lo desidero così tanto, ma si sta facendo attendere più del dovuto…si nasconde…che dispettoso che è, ma io sono qui…prima o poi arriverà 🙂
    Un abbraccio…mi porto via una fetta di pane, il mio rito magico preferito <3

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 20:57

      Secondo me sta giocando a nascondino, vuole farsi trovare o arrivare all’improvviso, per stupirti… sai che in Puglia in autunno non sono mai stata? Chissà Lecce tutta gialla, ancora più gialla… 🙂
      Sarebbe bello preparare un pane insieme e mentre aspettiamo che lievita ci ascoltiamo tutte le canzoni che ci fanno emozionare o cerchiamo tutte le citazioni che parlano per noi… 🙂

      1. m4ry

        19 Ottobre 2015 at 17:25

        Lecce l’ho vista anche in pieno inverno…in ogni stagione ha il suo fascino…è una città di quelle che non finisci mai di scoprire e che è sempre capace di sorprenderti, perché la luce, la rende diversa ogni volta.
        Si, sarebbe bello…magari accadrà, mai dire mai 🙂

  • Ileana

    5 Ottobre 2015 at 20:28

    Che passo ogni domenica sera lo sai..e ieri sera ho sorriso ancor più del solito perché ho letto queste parole dopo aver impastato un pane ( che vedrai! )..e allora mi è venuta ancor più voglia di allungare la mano, prendere una fetta del tuo pane e fermarmi lì con te, in quella strada piena di natura e colori, dove la vita scorre lentamente e le emozioni sono sincere.

    Stasera mangerò i primi spinaci seminati nell’orto qualche settimana fa…e penso a quanto sia bello questo gesto: seminare per poi raccogliere, lanciarsi per vivere..e sorridere, perché la vita ti sorprende ogni giorno e a volte bisogna solo lanciarsi e farsi travolgere dalla bellezza e dai sogni.

    I semi non mancano mai neanche qui, che dici, ti faccio compagnia? 🙂

    1. Francesca P.

      5 Ottobre 2015 at 21:00

      “Dove la vita scorre lentamente e le emozioni sono sincere”… ecco, io voglio abitare qui, in questo posto! E tu saresti la mia vicina di casa, vero? Immagina quanti pani potremmo scambiarci, anche se tra le due quella più brava sei tu e quindi sarei quasi sempre a bussare alla tua porta, rigorosamente di legno… 🙂
      Sai quanto mi manca uno spazio verde tutto mio, quindi provo almeno a coltivare il mio orto con i pensieri, i buoni propositi, la fantasia… e se ai miei semi uniamo anche i tuoi, cresceranno piante di sogni alte alte, accanto agli spinaci! 🙂
      Un abbraccio, Ile!

  • Manuela

    5 Ottobre 2015 at 22:16

    Alla fine è arrivato!Un bel pane profumato, ricco, che riempie gli occhi e la tavola!
    Sai quante volte ho sfogliato quel libro e che ogni impasto per me è linfa grezza…sono così felice di vederlo sulla tua tavola 😀
    Mi immagino cosa avranno da raccontarsi quelle foglie col ciuffo rosso, credi che siano sedute nello stesso vagone? Io credo di sì, alla faccia dei chilometri sono lì, con le gambette a penzoloni e si godono il cielo 😉

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 10:37

      Ricordo la tua cucina, la luce che entrava dalla finestra e colpiva l’angolo dove tieni tutti i libri e sulle mensole c’era anche questo… lo sfogliai con te la prima volta e poi lo comprai, quindi anche stavolta mi hai fatto compagnia in un passo o una scelta! 🙂
      Sì, il vagone è lo stesso e lo è anche il finestrino da cui guardano il paesaggio, con le colline che fanno da sfondo ai loro racconti e tanta campagna che si apre davanti…

  • Elena

    5 Ottobre 2015 at 22:21

    Ci credi che è tutto il giorno che aspetto di leggerti? Se lo sapesse mio marito sarebbe geloso :-). Ero in ufficio e ho guardato velocemente il post, quando ho visto questo pane me ne sono innamorata ed ho pensato “stasera mi godrò il post, le foto e le sue parole che sembrano poesie” ho fatto bene ad aspettare come sempre non mi deludi. Il pane di segale è il mio preferito e questa ricetta te la rubo! Un abbraccio 🙂

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 10:42

      Ahaha, Elena, che resti un segreto tra donne, tra di noi! Ma vedrai che se sforni un pane scuro da accompagnare con salumi o marmellatine, non oserà dire nulla e anzi, sarà felice! 😀
      Ti ringrazio per il bel commento, questo è il mio angolino per liberare le parole, le faccio correre libere come fossero su una discesa di una collina toscana…

  • MARI

    6 Ottobre 2015 at 9:02

    Cosa c’è di più “autunnale” della cucina inondata di profumo di pane appena sfornato? e il calore del forno, ne vogliamo parlare? Bello il pane dai mille semini e bella tu che, come sempre, sai creare atmosfere magiche! 🙂

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 10:45

      E’ vero, pane+forno+farine scure e… l’autunno sorride, nella sua pienezza!
      Ho tanti vasetti di semini quanti ne ho di spezie, sono le piccole grandi gioie delle mensole!
      Grazie, Mari, la Toscana sa essere anche più magica di me in questa stagione… 🙂

  • Erika giochidizucchero

    6 Ottobre 2015 at 10:04

    Carissima, tornare qui da te è sempre una coccola. Perfetta similitudine del pane caldo con l’autunno, mi piace… e proverò presto anche la ricetta… bacioni!

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 10:46

      Erika, ciao! La stagione delle coccole è appena iniziata, fatti avanti, ne ho tante scorte! 🙂 Un abbraccio!

  • Mila

    6 Ottobre 2015 at 11:54

    nella semplicità del pane hai tirato fuori poesia!!!

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 15:58

      E’ proprio lì il segreto: la poesia si nasconde tra le pieghe della semplicità e dell’impasto! 🙂
      Grazie!

  • Fabio

    6 Ottobre 2015 at 11:57

    Adoro i colori caldi dell’autunno ed suoi paesaggi così suggestivi.
    e questo pane ce lo vedo benissimo ij questo contesto, col suo colore ed il suo sapore.

    Fabio

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 15:59

      Quest’anno voglio mangiare tanti cibi che richiamano coi colori tutta la gamma delle sfumature autunnali… mangiare seguendo la natura e le stagioni è un mio (buon) proposito! 🙂
      Ciao Fabio, grazie!

  • Laura e Sara Pancetta Bistrot

    6 Ottobre 2015 at 17:10

    In questi tuoi scatti si respira un’aria fresca, ma non ancora fredda, un autunno che è ancora “estivo”, un po’ come quello che hai trovato tra le colline toscane…bellissimo il tuo pane pieno di semini, noi li raccoglieremo per seguirti in questo sentiero verso i lievitati, universo nuovo, ma pieno di fascino anche per noi!! Sbagliamo o avevi anche creato il tuo lievito madre? Curiose noi 🙂
    Buona settimana gatta!! <3

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 20:08

      La definizione “autunno estivo” mi piace molto… quasi vorrei che fosse così per tutta la stagione! Perchè io al verde non vorrei mai rinunciare… 🙂
      Il lievito madre riposa ancora in freezer dopo la pausa di agosto… che dite, è ora di toglierlo dal letargo e farlo svegliare?! Direi di sì, il forno scalpita e i lievitati rendono migliore ogni periodo dell’anno! 🙂
      Buona settimana a voi, care Pancette!

  • AnnaRita

    6 Ottobre 2015 at 19:10

    Caro Autunno, io sono qui che ancora attendo di essere abbracciata. Troppa discontinuità sul tuo arrivo e a me non piace quando il mondo, le cose, le persone, tentennano. Profumi ancora di estate e vorrei arrivassi , carico dei tuoi profumi e colori. Io, ti aspetto ancora e ,nel frattempo, mi gusto fette di pane caldo al profumo di rosmarino che mi coccolano come quella sciarpa pois che tanto vorrei indossare…

    1. Francesca P.

      6 Ottobre 2015 at 20:12

      Intanto ti abbraccio io, va bene? Poi vado a bussare alla porta di legno dell’autunno e gli ricordo il tuo indirizzo, così magari tinge di oro la strada verso casa e fa cadere foglie e stelle sopra la tua testa… al pane e alla sciarpa penso io, non preoccuparti di nulla, mettiti comoda sul divano e aspettami… 🙂

  • zia Consu

    6 Ottobre 2015 at 21:17

    Non so proprio come abbia fatto a perdermi questa meraviglia O_O direi che questa settimana siamo più in sintonia che mai con i profumi ed i sapori 🙂 Niente rende speciale un ricordo come il pane appena sfornato 🙂
    Un abbraccio <3

    1. Francesca P.

      7 Ottobre 2015 at 10:13

      Possiamo scambiarci i sacchi dei semini o fare un mix… 🙂 Io sforno meno di te ma quando lo faccio mi ricordo che devo farlo più spesso per il piacere che mi dà tirare fuori dal forno lune tonde e croccanti…

  • Sabrina C. Fotografie

    7 Ottobre 2015 at 11:17

    uhhh una fetta per me bella calda grazie che ci spalmo su un po di confettura di fragole 🙂

    1. Francesca P.

      7 Ottobre 2015 at 18:53

      Bene, Sabri, mi piace il mix tra pane autunnale e confettura estiva! E fragola, semi di lino e rosmarino secondo me possono diventare amici! 🙂

      1. Sabrina C. Fotografie

        9 Ottobre 2015 at 10:51

        Perfetto! 😉 ti aspetto domani mattina! 😀

  • Melania

    7 Ottobre 2015 at 16:24

    Fa i dispetti quest’autunno. Mi ero illusa fosse arrivato in tutta la sua pienezza ed invece fa di tutto per nascondersi. In compenso ci pensano le tue parole a scaldar il cuore e a far riaffiorare i ricordi alla mente. E poi, gli scatti, i luoghi visitati che come sempre incantano. Credo di capire quell’entusiasmo quando ci si sposta un po’piu in là dalla città. I profumi, i colori, gli odori della campagna riempiono le pupille di tutta la bellezza che c’è. Ed è difficile scrollarsela di dosso.
    E non potevi scegliere ricetta migliore che del pane impastato con le tue mani. Intriso di un colore forte e deciso, di un’aroma semplice ma intensa.
    Un po’come sei tu.
    Un po’come il sapore che dai alle cose.
    Io ne rubo solo una fetta e senza marmellata voglio gustarlo fino in fondo. A presto.

    1. Francesca P.

      7 Ottobre 2015 at 18:59

      Fa i dispetti, ci sfida a nascondino, usa la tattica del “vedo-non vedo”… ma giocare a me non dispiace e credo di avere armi per tentarlo a uscire allo scoperto… scommetti che se lascio una fettina di pane sul tavolo arriva per rubarsela? 😉
      Le gite in campagna per me sono sempre più come un respiro profondo, quando so di poter partire mi preparo all’idea di un lungo viaggio anche se sto via per poco… mi godo questa sensazione di “stacco” netto dal cemento e ho persino l’illusione che il tempo si dilati e le giornate durino di più… neanche a dirlo che le passerei tutte a girare, fotografare e mangiare bene! 🙂
      “Il sapore che dai alle cose” è la frase di oggi che segno e scrivo nel mio diario emotivo. Grazie a te per avermela donata…

  • Fausta

    7 Ottobre 2015 at 17:18

    … e come ogni volta sembra che tu voglia partire da lontano per avvolgerci, prima che con i profumi ed i sapori della ricetta, con altre suggestioni ed emozioni. Questo pane “sa di buono” e riporta indietro, ad antiche memorie. Grazie anche per questo 🙂

    1. Francesca P.

      7 Ottobre 2015 at 19:01

      Credo che sia esattamente così, Fausta… l’aperitivo per aspettare la sera sono le suggestioni evocate dalle parole, la cena viene servita dopo, quando il sole è calato… 😉
      Anche il tuo commento “sa di buono” e infatti me lo sono proprio gustato…

  • Francesca

    7 Ottobre 2015 at 21:46

    Prendo un po’ di verde, perchè a questo colore non posso mai rinunciare, il giallo c’è, e spero di trasformarlo in ocra, il rosso è un guizzo, come dici tu, entusiasmo che irrompe, da tenere stretto perchè mi porti lontano. Ma l’autunno ha anche il colore della terra, marrone-bruno talvolta scuro, ricco, talaltra chiaro, delicato come questo pane. Che sarebbe perfetto da sgranocchiare passeggiando per i sentieri di queste meravigliose foto 🙂
    Mi immagino il profumo, la fragranza, mentre ancora caldo di forno lo assaggio (perchè non so resistere al pane 😉 ) e mentre sogno ad occhi aperti di passeggiare tra le viti di quelle foto, aspetto di scoprire quali altri semi nascondi nella tua credenza …
    Buona serata Franci!

    1. Francesca P.

      8 Ottobre 2015 at 13:55

      L’espressione “una vita a colori” per me significa questo… prendere un po’ di ognuno e fare il nostro quadro personale, decidendo quante pennellate di verde vogliamo dare, quanto sfumare il giallo, quanto rosso aggiungere, quanto spazio bianco lasciare… e quanto arcobaleno inseguire…
      Su quei sentieri con te camminerei a lungo, fermandomi a spiluccare chicchi d’uva tiepidi di sole e scegliendo un punto dove l’ocra è più intenso, per fare la nostra merenda a base di pane e fantasia… 🙂
      Ciao Fra, un abbraccio!

  • Simo

    8 Ottobre 2015 at 5:59

    splendida metafora…l’autunno come una fetta di pane caldo, confortante, coccoloso e rassicurante.
    Non amo l’autunno, l’ho detto ormai in mille salse, ma amo quell’atmosfera e quel tepore famigliare ed intimo che sa creare e portare con sè…un’atmosfera fatta di cose semplici, ma calde e rassicuranti, proprio come una fetta di pane, rustico e di carattere, come il tuo.
    Un pane che io vedo perfetto per una colazione pigra del dì di festa, coperto da un velo di burro e marmellata…dove i tempi si dilatano e c’è voglia di stare tutti insieme davanti ad un tavolo in cucina, dopo aver dormito un po’ di più al caldo sotto una coccolosa e rassicurante coperta imbottita…
    baci stella e buona settimana di ottobre

    1. Francesca P.

      8 Ottobre 2015 at 14:00

      Simo, il lato che voglio apprezzare dell’autunno è quello che dici tu, che mi porta a vedere la casa come una piccola tana, un nido intimo che protegge ma da cui è bello anche uscire ogni tanto, mettendo il musetto fuori e godendo gli aspetti positivi della stagione…
      Quanto amo le colazioni pigre, apparecchiare per bene, preparare la ciotolina con la marmellata, mettere in infusione il mio tè e credere che sì, stare bene a volte è più facile del previsto…
      Un bacio a te e grazie delle belle immagini rilassanti che mi hai trasmesso!

  • simona mirto

    8 Ottobre 2015 at 14:04

    Quanto vorrei avere anch’io la tua calma Fra, quella calma che ti fa riflettere su ogni dettaglio, colore, odore, su ogni movimento. Io sono la donna di corsa. Quella che ancora in sandali non ha fatto il cambio stagione mentre mangia le minestre di zucca e sta già pensando al Natale. A volte o la sensazione di perdermi qualcosa. Vorrei rallentare proprio. E ogni volta che arrivo qui, tu hai il potere di farmi fermare almeno per 10 minuti. Ho camminato attraverso le tue vigne e i tuoi colori e non sai che bella sensazione. Proprio come quella di quando assapori una fetta di pane caldo e te lo godi fino in fondo. A proposito.Vogliamo parlare di quanto tu sia diventata brava con i lievitati? Mi ricordo quando qualche anno fa eri indecisa se iniziare a panificare… Adesso non ti ferma più nessuno, vai dritta e sicura…. e tiri fuori meraviglie sempre nuove! Sulle foto già sai, sei la numero 1…
    Un bacione mia cara a presto:*

    1. Francesca P.

      9 Ottobre 2015 at 20:43

      Simo, la calma per me merita la C perchè è uno dei beni più preziosi dei nostri tempi… è un lusso e un privilegio, spesso ci facciamo travolgere da impegni e doveri ed è normale, alcune cose vanno fatte e non si possono evitare… però appena si può intravedere uno spiraglio io mi ci tuffo come fosse un mare in cui nuotare e coltivare questo spazio è come la mia Cura e il mio antistress, in un certo senso… 🙂
      Fare i lievitati si inserisce in questo “disegno” di calma e anzi, vorrei farli anche più di frequente perchè aspettare i tempi del pane di riflesso fa dilatare anche i miei… devo ancora imparare parecchio ma quanto mi diverto, altra chiave fondamentale per godersi ciò che si fa! Ma so che lo capisci, perchè tu ci metti stessa passione e stesso entusiasmo…
      Ti mando un abbraccio e dai dai, è arrivato un altro weekend e forse qualche momento più quieto si può vivere! :*

  • Marghe

    8 Ottobre 2015 at 17:56

    Il verde brillante del panorama, la tonalità soffice della pagnotta, la grana dell’interno, soffice e rustico allo stesso tempo, che si intravede e che traspare talmente bene dalla foto che ti sembra quasi di averla accarezzata… mi piace questo tuo autunno, moltissimo <3

    1. Francesca P.

      9 Ottobre 2015 at 20:47

      Marghe, se ti piace allora accomodati seduta… se c’è il sole posso stendere una coperta sul prato per un pranzetto o una merenda, se piove invece ce ne stiamo al riparo a casa, immerse nel bianco che fa da sfondo ai calori caldi… 🙂

  • Monica

    8 Ottobre 2015 at 18:12

    E quel che tu lanci io raccolgo, per poi tuffarmi a mia volta in quelle alveolature così strette e ricche, così colorate e densamente ombreggiate, per poterne assaporare ogni nota profumata da vicino e farmi avvolgere dal suo calore, poi ne uscirei aggrappandomi a quei semini e ritroverei le mani bianche di farina.
    Sedersi poi sulla sua cupola e fare piccoli disegni con le dita, giocare attraverso il labirinto delle crepe e perdersi nella sua croccante sofficità.
    Io amo il pane, e questo è decisamente meraviglioso <3

    1. Francesca P.

      9 Ottobre 2015 at 20:50

      Oh, Monica, io amo le tue parole invece! 😉 Uscite spontanee, così poetiche… sono felice che un mio pane possa averti ispirato tutte queste immagini, è proprio vero che il cibo ha anche un forte potere simbolico…
      Aggrappiamoci ai semini perchè rappresentano tutto il Nuovo che può nascere… e più ne seminiamo, più cose belle possono spuntare e noi saremo lì a controllarle, sin da quando mettono fuori la prima fogliolina…
      Grazie del bel commento e ti stringo!

  • Vanessa

    9 Ottobre 2015 at 10:21

    Sono andata anch’io da poco a riempirmi gli occhi di colori in Toscana, ma quanto è bella e generosa come terra? E tu, che mi sorprendi con questo pane, bello, ricco… ne vorrei anch’io una fetta calda da addentare mentre guardo dalla finestra l’autunno che cambia i colori! Ti abbraccio!

    1. Francesca P.

      9 Ottobre 2015 at 20:54

      Io, quando ci torno, la trovo sempre più bella… come se le colline fossero ogni volta più rotonde, più dolci, più rigogliose e più accoglienti! Quanto sarebbe bello avere una casetta lì, eh?
      Se la sorpresa è fatta di molliche e crosta croccante, spero di regalartene ancora, ho tutte le buone intenzioni per farlo… 🙂

  • Paola

    9 Ottobre 2015 at 23:40

    Se, quanto può racchiudere quel se. Possibilità da raccogliere, da non gettare al vento o da disperdere nelle acque del mare. Possibilità da trattenere, senza perderle tra le foglie d’autunno, fragili, forse più di noi con le nostre paure e i nostri sentimenti. Possibilità che avrebbero potuto essere, ma non sono state. Possibilità che sono semi, da coltivare su terreni fertili, perché il gelo dell’inverno non li cacci via inaridendoli. Possibilità che nasceranno, nuove, e cresceranno lente, racchiuse e protette da una crosta profumata, cullati e coccolati da una mollica morbida. Il colore di questo pane è quello dell’autunno, è quello del terreno in cui quei semini verranno su, piano piano, giorno dopo giorno, alimentati dalla speranza della primavera che tornerà nel cuore prima ancora che nel cielo.

    1. Francesca P.

      10 Ottobre 2015 at 11:34

      Le possibilità che non sono state non erano semi buoni, se non hanno avuto la forza di aspettare il tempo di crescere e bucare la terra… pazienza, per fortuna nei nostri sacchetti ci sono tanti altri semi e quando finiscono a una di noi l’altra arriva con i suoi e quindi non si resta mai senza! 🙂
      La crosta profumata sarà bello romperla con delicatezza, per poi arrivare al cuore soffice, alla parte con tanti alveoli di ossigeno per respirare bene… dopo l’estate, vivremo vicine anche l’autunno e ogni stagione che verrà e il seme della nostra amicizia è stato ben piantato… e a fargli bere tanta acqua ci pensi tu, ahaha! 🙂

  • sandra

    10 Ottobre 2015 at 0:15

    l’autunno è la mia stagione Francesca.
    le giornate si accorciano, arrivano i tramonti strascicati fra le nuvole, le foglie arancioni e gialle, le vigne colorate con le matite a cera, i fiori gialli del topinambur, le castagne, la farina.
    e questo post è autunno. e il pane caldo. e le fotografie. e le parole.
    ti ringrazio sempre quando passo da te, non ne posso fare a meno, nemmeno questa volta: grazie per tutto

    1. Francesca P.

      10 Ottobre 2015 at 11:38

      Sandra, vedi, sei riuscita in poche righe a tirare fuori il bello dell’autunno convincendomi ancora di più… 🙂 E mi hai acceso anche una curiosità: come saranno mai i fiori gialli del topinambur?! Devo partire alla ricerca, ehehe!
      Grazie a te, mi fa piacere risentirti… qui una fetta di pane c’è sempre ad aspettarti! 🙂

  • Claudia

    10 Ottobre 2015 at 16:21

    Uuuuh, come sono sulle nuvole…non mi ero nemmeno accorta, domenica scorsa, che fosse già passata una settimana 🙂 E arrivo qui solo oggi, un po’ emozionata nel vedere che hai preparato un altro pane. E contenta nell’immaginarti a passeggio per quelle vigne splendide, a me così familiari. Ma in che parte della Toscana eri? Un abbraccio!!

    1. Francesca P.

      10 Ottobre 2015 at 21:59

      Ti ho pensata lo scorso weekend, Claudia! Anche se non ero dalle tue parti, ma tra Firenze e Chianti, ho immaginato che tutti i giorni ti svegli immersa in un panorama così, con una pace quasi irreale intorno… ho visto case e poderi splendidi che mi hanno ricordato la Provenza, ero così esaltata! Tu sai quanto ami tutto ciò e quanto siano preziose per me queste fughe dalla città… e guarda, partirei ogni fine settimana per simili mete colorate… 🙂
      Un abbraccio a te!

  • Sonia

    11 Ottobre 2015 at 17:31

    Cara Francesca riesco a ritagliarmi un angolino per poter ammirare e leggere i tuoi ultimi post, purtroppo non riesco sempre a seguire e commentare come vorrei ma ci tenevo a dirti che sei tra le mie scrittrici preferite! Il tuo dono mi trasmette tanta serenità e amore per la vita, complimenti per tutto quello che fai!
    Il profumo del tuo pane arriva fin qui e io allungo una mano e ne prendo una fettina!

    1. Francesca P.

      11 Ottobre 2015 at 19:22

      Ciao Sonia, innanzitutto grazie per avermi chiamata scrittrice! 🙂 Magari lo fossi davvero… ma ecco, sapere di trasmettere quella serenità e quell’amore è il vero motivo per cui credo fortemente nel valore e nel potere delle parole… per me stessa e per gli altri, quando riesco a raggiungerli!
      Prendi anche più di una fettina, per le persone speciali non ci sono limiti… 🙂

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