CRONACA ESTIVA DI UN APPUNTAMENTO
Con curiosità, qualche timore e un senso di euforia che porta la mente altrove, a chiedersi chissàcosasuccederà: gli appuntamenti più attesi si vivono tra emozione e quel senso di bello che si respira già in anticipo nell’aria e ci sorprende inconsapevolmente a sorridere, da soli.
E’ come girare un cortometraggio nella nostra testa: si immagina il prima-il durante-il dopo, si visualizzano scene, si scelgono i discorsi da dire così come i vestiti da indossare, si ipotizzano più finali, si ripetono battute per non dimenticarsi le cose più importanti. Con la consapevolezza che gli attori bravi sono capaci di improvvisare e che le sceneggiature sono fatte anche per essere riscritte.
Contare i giorni è come contare lentiggini sul naso. Essere qui diventa voler essere lì. E quando finalmente manca poco, pochissimo, ci si vorrebbe fermare sul bordo del mare, dove i piedi si bagnano appena, perchè la paura dell’acqua un po’ fredda c’è sempre. Ma poi il richiamo dell’azzurro e dei bagliori di sole in controluce vince su tutto… e si va.
L’appuntamento tra me e il rabarbaro si è svolto più o meno così. Con tanto desiderio, una lunga fase di corteggiamento, un lento sfiorarsi senza mai toccarsi, un bacio rimandato che fa salire l’attrazione. Tantissime ricette appuntate, inventate, rincorse. E quando ci siamo presi per mano, dopo esserci guardati a lungo negli occhi, è arrivata la passione.
Una passione che mi ha portato ad organizzare tre uscite, ravvicinate, per conoscere i vari lati del suo carattere. Il debutto è avvenuto con una torta rovesciata, di sera, quando il dessert non può mancare. Il secondo incontro è stato complice e soffice, a colazione, con un plumcake. La conquista definitiva è scattata però con un grande “classicone” estivo di tutti i tempi, sin dall’epoca dei nostri nonni: con la domanda “Andiamo a prendere un gelato”?
La mia risposta, eccola qui.
82 Comments
Beauty Follower
5 Luglio 2015 at 19:54
Fantastic images!
Have a lovely Sunday evening 🙂
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 20:38
Thank’s, you too! 🙂
Virginia
5 Luglio 2015 at 19:55
I primi appuntamenti creano tante ansie, spesso si inizia a programmarli giorni prima e alla vigilia si fa fatica a prendere sonno, tanta è l’emozione. È anche il loro lato più affascinante: l’attesa del momento, la preparazione, le domande che sorgono spontanee e che troveranno risposta vivendo solo quel momento 🙂
Il primo appuntamento con gli ingredienti è emozionante: spesso provo un timore riverenziale, soprattutto quando ho di fronte un ingrediente tanto cercato, e spero sempre che sia all’altezza delle mie aspettative…
Lo hai cercato tanto questo rabarbaro e gli hai reso giustizia con questi tre dolci! Il mio è in freezer in attesa di una quantità minima per usarlo, ma so già che mi sarai di grande ispirazione 😉
Ora mi prendo un ghiacciolo per rinfrescarmi un po’ e per sentirmi più vicina a te 😉
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 20:49
C’è tanto pathos dietro le prime volte, si vivono sempre con mille sensazioni contrastanti… ma io le amo perchè mi fanno sentire così viva e stimolata! In cucina succede come tra le persone, ricordi l’emozione del primo lievitato, vero? 🙂 Il rabarbaro come ben sai per me era diventato un mito, ancor prima che un miraggio… la gioia di abbracciarlo e stringerlo tra le mani, afferrandolo con forza, è stata indimenticabile, ahaha! Vedrai che le tue piccole coste sapranno ripagarti dell’attesa, appena le assaggerai… sai che il sapore è molto più dolce di come pensavo? Una scoperta dietro l’altra! 🙂
Anna
5 Luglio 2015 at 21:01
Quanto hai inseguito il rabarbaro , vero? Non è stata vana l’attesa, anzi, ne ha esaltato bellezza e bontà, immagino.
Come nella vita, quando ci riempiamo le mani di tempo per aspettare le cose belle. Per assaporarle meglio. Per
dipingerle coi colori sognati.
E quali abili registi siamo noi, di tutti quei cortometraggi ( o lungometraggi…) di ciò che verrà: scene immaginate, parole provate e ripetute. Ma poi, spesso, prevale la spontaneità a
scrivere la vita. Ad esaltare le cosebellechearrivano… come
rabarbaro a dirigere i sogni!
Contare giorni è come contare orme sulla sabbia. Dove l’acqua
si ritrae, per poi tornare… Le
cose belle della vita tornano.
A noi, cara Francesca, un fresco gelato e a te ritornino, invece, un affetto caldo con briciole (tante!) di stima…
Anna
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 22:44
A volte ci vuole più pazienza e tempo del previsto per avere ciò che si desidera… ma se alcuni incontri sono scritti nel destino, bisogna solo aspettare il momento giusto… con il rabarbaro ho atteso 2 anni, non è poco ma è niente in confronto ad alcuni amori tenaci che sfidano ogni logica… e certi amori spesso sono proprio i protagonisti dei miei lungometraggi preferiti! 🙂 Mi piace pensare, come dici, che le cose belle, quelle che brillavano di più ed erano vere, sappiano tornare… come torna l’estate, puntuale, ogni anno, con la grande voglia di ghiaccioli colorati… e se con le briciole di stima si può fare una brioche, ce la mangiamo con il gelato come si usa in Sicilia, ehehe!
Alice
5 Luglio 2015 at 21:18
in questa Roma afosissima vivrei di gelati e questi al rabarbaro li trovo originalissimi e mi stuzzicano tantissimo, li voglio provare….devo solo trovare l’ingrediente principe!
baci
Alice
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 22:46
Alice, vai da Eat’s a via Cola di Rienzo, io l’ho pescato lì… credevo fosse molto più lontano e irraggiungibile dopo averlo cercato per mari e monti, e invece… 😉
Enrica
5 Luglio 2015 at 21:33
Con questo gran caldo i tuoi ghiaccioli sarebbero perfetti e poi al rabarbaro non li ho mai assaporati quindi se mi passi il cestello ghiacciato provo volentieri 🙂
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 22:48
Sono fashion così bicolori, eh? 😀 Li vedo benissimo sulla tua tavola turchese… e chissà quanti stampini belli puoi sfoggiare! Per non parlare dei cestini che sono un’altra delle mie manie da props! 🙂
Vanessa
5 Luglio 2015 at 21:43
Io ancora lo aspetto… e lo sogno ad occhi aperti! Eheh… consentimi di nutrire un po’ di (sana) invidia per i vostri ben 3 appuntamenti!!! Un bacio!
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 22:49
Sento già la sua mancanza… devo provare ad organizzare un quarto appuntamento, ahaha! E magari ti invito, così ce lo godiamo insieme! 😉 Anche senza gelatiera saresti in grado di fare un gelato buonissimo…
Tante Mali
5 Luglio 2015 at 21:46
Fantastico, it’s summer!!!
HAPPY days
Elisabeth
Francesca P.
5 Luglio 2015 at 22:50
Yes, pure summer! 🙂 Thank you, Elisabeth!
Marta e Mimma
5 Luglio 2015 at 23:21
cara Francesca, sono tornata da poco da un weekend trascorso a casa dei miei nonni e mi fa un po’ male la testa, ma anche noi abbiamo un usuale appuntamento, o sbaglio??:-) oggi i miei capelli sono arruffati e il viso stanco, ma gli occhi sono sempre quelli, lo sguardo sempre affettuoso. Prometto però, quando questo incontro sarà più concreto, di prepararmi bene per l’occasione e presentarmi con un bel mazzo di quello che potrebbe essere altro rabarbaro, perché no?!
hai aspettato così tanto per il rabarbaro che farlo finire in almeno tre dolci era il minimo che tu potessi fare!! E ti dirò che sono parecchio curiosa anche del cake da colazione… I ghiaccioli sono simbolo di estate e quello che ci vuole adesso, per svegliarsi e rinfrescarsi…è tardi se busso da te per uno spuntino di mezzanotte?
ti abbraccio forte. tua Marta
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 0:52
Ti vedo arrivare, con il sorriso timido quasi nascosto dal mazzo di rabarbaro, dolcissima come ti immagino e come sono sicura che sei… 🙂
Il plumcake era buono, l’ho aromatizzato con il cardamomo! Ho tagliato il rabarbaro a pezzetti e l’ho messo nell’impasto, lasciando in superficie qualche costa più rossa… è sparito quasi in una giornata! Di ghiaccioli ne sono rimasti due, guarda caso… uno per me e uno per te! Con questo caldo direi che la spaghettata di mezzanotte può essere sostituita degnamente con uno spuntino dolce e fresco, come suggerisci, così anche i sogni prendono aria… 🙂
Maddy
5 Luglio 2015 at 23:37
Ciao Francy, sono appena tornata dal mare, i bimbi sono rimasti con i nonni ed io mi pregusto i prossimi giorno in competa libertà…questi gelati nella cannuccia così scoloriti mi ricordano le tavole vintage di legno sulle quali amiamo tanto fotografare, le tue fot sempre candide mi ricordano te e il tuo carattere docile come quelle dei tuoi mici, il rabarbaro è’ ancora un miraggio per me, ma prima o poi ce la farò e allora penserò a tutte le belle ricette che ho visto…compresa questa! Ti abbraccio forte e ti auguro una buona settimana!
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 0:56
Maddy, adesso hai la casa a tua disposizione, relax totale! Ma se un po’ ti conosco, so che ti metterai comunque in cucina a creare qualcosa di buono, magari sfruttando anche le notti… io ad esempio accendo il forno ormai dalle 23 in poi, ma ti pare che ci rinuncio? 😀
Se non trovi in Toscana il rabarbaro non hai scelta… ti tocca venire a prenderlo a Roma, per la mia gioia! 😀
Buona settimana a te… goditela tutta, ehehe!
letiziando
5 Luglio 2015 at 23:50
Incantevole “frescura” che assaporo con la mente…. tutto divino e rinfrescante 🙂
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 0:59
Grazie mille! Io metterei i ghiaccioli freddi freddi sul viso, passandoli sulle guance, ancora prima di addentarli! 😀
Chiara
6 Luglio 2015 at 6:37
sto rimandando l’incontro con il rabarbaro da tanto tempo,non so ancora che sapore abbia,credo di averlo visto per la prima volta in un blog inglese, era la ricetta di un dolce, di quelli da servire con il tè, nella foto c’erano le tazzine di porcellana , una credenza vintage e tovaglia e tovagliolini da vecchia zia. Mi aveva incuriosito subito questo specie di sedano un pò paonazzo, penso siano cugini lui e quello verde ma il rabarbaro è più timido, riservato, arrossisce per nulla e io continuo a non trovarlo…..
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 10:42
Anche per me la curiosità più grande era scoprire il suo sapore… temevo fosse amaro perchè mi ricordo le caramelle di un tempo, ma invece no, questa la sorpresa! E’ molto, molto più dolce di come pensavo… e timido, è vero, mi piace la tua lettura! Un cugino del sedano romantico, ecco perchè mi ha conquistato subito… 😀 Spero riuscirai a trovarlo prima o poi, non demordere, come me!
La Manu
6 Luglio 2015 at 7:57
Parole e foto incantevoli ♡♡♡ Il ghiacciolo è molto invitante! Complimenti, sei superlativa!
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 10:44
Grazie mille! I ghiaccioli praticamente si fanno da soli, la mia mano è servita solo per frullare! 🙂 E per afferrarli poi per mangiarne uno dietro l’altro, ahaha!
Paola
6 Luglio 2015 at 8:41
I primi appuntamenti hanno quella magia del chissà cosa accadrà e l’euforia della condivisione con le amiche. Io l’ho vissuto un po’ così quell’incontro. Dalla ricerca del momento perfetto ai consigli per l’abito giusto con cui vestirLo. Tutto un susseguirsi di quale possa essere il modo migliore per farsi conquistare, quale l’istante più bello da immortalare. Conoscersi piano piano e poi farsi completamente conquistare e scoprire che non-è-poi-così-amaro 🙂
Abbiamo un nuovo amico rosso fuoco in cucina, adesso. Mi sa che non è un caso che nei nostri blog tutto si stia tingendo di rosso 😉
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 10:47
Eh sì, Paola, tu sei stata la confidente che ascolta tutti i racconti e le emozioni… complice di una conquista difficile ma per questo più appagante, perchè tutto quello che non si lascia subito afferrare ha più fascino e in questo caso più gusto! 😀 E poi un’uscita con il rabarbaro è toccata anche a te, sai quindi perchè me ne sono innamorata, ahaha!
No, non è un caso… come non lo è che ieri sera abbia sistemato altre foto molto rosse… 🙂
saltandoinpadella
6 Luglio 2015 at 10:00
Tu sei un genio!! il gelato al rabarbaro…davvero non ci avrei mai pensato. Mi ispira un sacco. Peccato che qua non si trovi più altrimenti li avrei provati subito. Chissà se l’assaggio sarebbe una nuova scoperta o una conferma
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 10:51
Ricordi il gelato Fior di fragola? Mi faceva impazzire e così, spinta dalla mia “vintagetudine”, ho voluto rendergli un piccolo omaggio, se non altro nei colori! 🙂 Dico a Ulisse di non finirli tutti, così puoi arrivare ed assaggiare…
saltandoinpadella
8 Luglio 2015 at 15:34
Ahhh Ulisse è un goloso di gelati al rabarbaro? 🙂
adoravo il fior di latte quando ero piccola.
Mila
6 Luglio 2015 at 10:29
mamma mia, sono stata rapita dal tuo racconto come se stessi leggendo il libro di una grande storia d’amore!!! meraviglioso!!! Colpita e affondata
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 10:52
Mila, allora sono riuscita a trasmettere tutta la mia passione per questo gentiluomo vestito di rosso, ahaha! 😀 Grazie…
Fabio
6 Luglio 2015 at 11:32
L’ho provato poche volte e difficilmente (ok, mai) lo trovo al mercato o dal fruttivendolo, ma mi è sempre piaciuto e secondo me anche sotto forma di gelato dice la sua.
Fabio
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 15:20
Me l’ero fatto sfuggire due anni fa in un mercato, non avendo capito la sua rarità… e mi sono poi mangiata le mani per non averlo preso a suo tempo! Ma per fortuna il destino mi ha dato una seconda possibilità… e bisognava festeggiare con un buon gelato! 😀
Sabrina C. Fotografie
6 Luglio 2015 at 13:27
ma daii che idea particolare per un gelato! io il rabarbaro non l’ho mai assaggiato.. devo rimediare!!
buon lunedì! ^_^
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 15:21
Chissà se esiste al Mercato Metropolitano che hanno aperto da poco a Milano e mi pare ben fornito… puoi fare una ricerca, sono certa che se gli presentassi il cioccolato diventerebbero grandi amici! 😀
Sabrina C. Fotografie
6 Luglio 2015 at 22:05
non mi suggerire strane cose che poi comincio a farci dei pensieri sul serio!!! 😀
uhmmm ora rifletto su… 😛
Manuela
6 Luglio 2015 at 15:02
Che bello tornare e trovare proprio lui, il rabarbaro!
Anch’io ho avuto un lungo corteggiamento e sicuramente questo lo ha reso ancor più magnifico ai miei occhi (e al palato!).
Il tuo racconto mi ha fatto tornare a certi amori passati, quando passavo ore a rigirarmi sul cuscino mentre immaginavo tutto e il contrario di tutto…che sospiri!
La parte più bella di tutto quell’immaginare stava proprio lì, nell’attimo esatto in cui la pellicola si svolgeva esattamente come l’avevi girata nella tua testa: quello era il momento perfetto, nè il prima, nè il dopo,ma solo quell’istante 🙂
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 15:26
Il tuo corteggiamento è sfociato in un matrimonio, hai un rabarbaro bellissimo con foglie rigogliose e lo hai anche tenuto in mano come un bouquet… 😀
Quanti cuscini stropicciati e quanti muri fissati a occhi aperti in attesa di prendere sonno, con quella sensazione di formicolio allo stomaco che assomiglia un po’ alla fame e un po’ alla vertigine… ah, sospiro con te!
Bentornata, Manu, bello rileggerti… lo so, sei mancata solo una settimana ma io l’ho sentito… 🙂
Monica
6 Luglio 2015 at 15:49
Eccolo, anche tu con il rabarbaro!
Mi piace questo corteggiamento, così lungo ed intenso, che ti ha portato a conoscerlo in ogni sfumatura.
Io lo adoro anche nelle torte salate, più quello verde che è ha meno note dolci. E’ tutta questione di conoscenza, di equilibri e di qualche stelo che sta li a guardarti, con gli occhi teneri, in attesa di finire in qualche piatto, bello come i tuoi, sempre ben fotografato e presentato.
Ma cosa te lo dico a fare, tu sei sempre splendida!
Francesca P.
6 Luglio 2015 at 16:04
Come le persone, anche il rabarbaro ha bisogno di essere conosciuto incontro dopo incontro, soprattutto perchè all’inizio ero abbagliata dalla gioia di averlo trovato e non capivo più niente, ahaha! 😀 Mi piace il giusto mix tra parte verde e parte rossa, come dolce e amaro si miscelano, in cerca di sinergie…
Per accompagnare le tue gallette, come vedi al gelato penso io… 🙂
Grazie mille, un abbraccio!
Anna
6 Luglio 2015 at 17:07
Oddio che lacuna! non ho la minima idea di che sapore abbia il rabarbaro!e non avevo idea si potesse usare per i dolci o per addirittura i ghiaccioli (che in questo momento sbranerei visto che qui si boccheggia da giorni!).
Prometto che mi informerò meglio 😉
Anche io mi son lanciata a fare ghiaccioli, ma per ora solo di sciroppo di limone e arancia, e sono super dissetanti 😉
Sempre una meraviglia le tue foto!
Un abbraccio!
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 0:52
Anna, portarti il rabarbaro per fartelo assaggiare sarebbe un ottimo pretesto per organizzare un viaggetto in Sardegna e finalmente vederti di persona dopo tante parole e tanto affetto! 🙂 Non saprei spiegarti che sapore ha, va provato… a me piace perchè è unico e non assomiglia a nessun altro ingrediente!
I ghiaccioli ci salveranno dal caldo che temo farà quest’anno sempre di più, giochiamo a chi ne prepara e ne inventa di più? 🙂
Un abbraccio a te, grande!
MARI
6 Luglio 2015 at 17:42
Il mio incontro con il rabarbaro invece è ancora in alto mare! introvabile, irraggiungibile, sfuggevole… che mi lanci con una fionda uno di questi ghiaccioli che son tanto curiosa di assaggiare il gusto al rabarbaro? 😀
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 0:55
E più è così sospirato, più sarà intenso il momento del contatto, in cui lo avrai davanti e ti sembrerà la verdura più bella del mondo! 😀 Lanciati pure, cadi sul morbido perchè con queste temperature i ghiaccioli si sciolgono subito, ehehe!
Margherita
6 Luglio 2015 at 22:35
Ah il rabarbaro uno di quei motivi che hanno reso più facile il mio trasferimento oltreoceano… mi ricordo ancora la prima volta che l’ho visto al mercato, la stessa reazione di un bambino la mattina di Natale. Ci ho fatto una granita un paio di volte (buona buona) ma l’idea dello “stecco” mi piace assai…. e quella copertura di panna, mh, lo scrigno di un tesoro prezioso!
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 0:57
Esatto, Marghe, mi sono sentita una bambina quanto te, hai perfettamente colto l’immagine! 🙂
La granita va provata, magari abbinata al lime… ecco, già si è accesa la lucina di un’altra ricetta, dovrò chiamare il rabarbaro e invitarlo di nuovo a uscire… 😀
Un abbraccio a te e al tuo scrigno prezioso!
Ileana
7 Luglio 2015 at 7:49
Ormai capita sempre così, la domenica sera, anche se sto uscendo o sto preparando qualcosa in cucina, prendo in mano il telefono e cerco il tuo post.. così domenica sera leggevo tutto questo mentre ero sulla bici e aspettavo il mio ragazzo 🙂
Mi piace come hai descritto i primi appuntamenti e, a parte la mia infinita timidezza, quando c’è sintonia tutto si tinge di bello e di colori, così le parole diventano naturali e i sorrisi sono tanti! Ecco, posso bussare alla porta anche io con Marta la prossima volta? Magari prima per lo spuntino di mezzanotte, poi per la colazione così assaggio anche il cake al rabarbaro 😀
Non so se lo troverò mai da queste parti, ma son troppo curiosa di assaggiare i ghiaccioli!
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 11:53
E’ stato un appuntamento nell’appuntamento, allora! E l’idea mi piace molto, farti compagnia mentre aspetti una persona speciale… ti avrei fatto anche una foto, perchè immaginarti all’aria aperta, su una bici, in una sera d’estate, stimola immagini poetiche da fermare! 🙂 E ti avrei passato anche un ghiacciolo bianco e rosso per rendere ancora più completa la scena, ehehe!
Il rabarbaro secondo me sta bene anche su una focaccia dolce e tu la sapresti fare benissimo… 🙂
M4ry
7 Luglio 2015 at 8:07
Sorrido…perché anche io sono così nell’attesa degli incontri, anche nell’attesa di incontri con ingredienti che cercavo da tempo…il rabarbaro non ho ancora avuto l’onore di conoscerlo…ma penso che sarei anche io eccitatissima, perché lo cerco da sempre…Tu, lo hai reso speciale ! Ti abbraccio dolcezza ❤️
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 12:10
Credo che siamo simili anche in questo, nel vivere sottopelle ogni emozione del “prima” e nel lanciarci con entusiasmo al momento dell’incontro… passionali e istintive come siamo! 🙂 Il rabarbaro non delude le aspettative e spero riuscirai a stringerlo prima o poi, perchè prevedo scintille e batticuori, ehehe!
Un abbraccio a te, ci vediamo nei blog e altrove! 😉
Reb
7 Luglio 2015 at 13:09
Oggi approdo nella tua ‘baia’ di bianco e di rosa vestita. Approdo nella sua fresca cremosità e non andrei più via, lo confesso. Io che ora vorrei essere piccola piccola di fianco ad uno dei tuoi ghiaccioli, un po’ iceberg, per trovare ristoro visto che il caldo mi sta sfinendo. Mi trascino senza forze dal divano al frigo e alla doccia…un percorso noioso ma obbligato. Bottiglie di acqua ghiacciata ovunque, per avere l’illusione che tra i ghiacciai ci sono davvero.
In attesa dei primi temporali, di tornare in forze, lascio la macchina fotografica dentro la borsa e boccheggio ancora un po’ ammirando questa delizia con quel rabarbaro che di tutti gli ingredienti ‘must have’ rimane ancora l’unico non spuntato nella lista.
Un bacino al volo
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 20:14
Anche solo guardare il bianco mi fa questo effetto: un fresco candore simile alla neve più dolce, come stare su una nuvola al di sopra di tutto, anche del caldo…
Tu ti innamoreresti follemente del rabarbaro, delle sue coste frastagliate ma allo stesso tempo setose, del suo sapore non scontato e un po’ misterioso che affascina, della sua consistenza che passa dalla durezza alla morbidezza, come accade a noi quando ci lasciamo andare e ci fidiamo…
Ci vediamo sull’altalena, nell’ora in cui la luna rischiara tutto… e avrò una borsa freezer piena di ghiaccioli! 🙂
Simona – Biancavaniglia
7 Luglio 2015 at 13:57
Comincio… non so bene da dove, ma comincio. Quando ho visto che avevi trovato il rabarbaro ho sorriso tanto. Sapevo quanto lo avevi atteso, cercato, finalmente scovato. Da subito sono stata incuriosita immaginando cosa ci avresti fatto, il risultato è stato ottimo direi. Ideale per queste giornate così torride, il gelato è sempre una buona idea e in più l’ho trovata una scelta molto originale!
Ok adesso posso esultare: “ommioddio ommioddio!” ho letto il tuo commento, io ti devo vedere per forza ad agosto anche se fosse solo per 5 minuti (in realtà sono una timidona, ma non posso averti così vicina e non vederti)! In questo istante mi sento come hai descritto il tuo incontro con il rabarbaro! Tu sei il mio rabarbaro 😉
Ps: comunque ti dovevo dire che domenica ti ho pensata, ero in giro per i saldi, un vestito (e nient’altro) mi ha colpito, ai miei occhi è sembrato armonioso nel suo insieme colori, forme, quasi come se lo conoscessi da sempre. L’ho acquistato, dopo un’ora mi si è accesa la lampadina corro sul tuo profilo fb e cerco tra le tue foto. Ecco, mi sono comprata un vestito simile al tuo -.- ahahah non ci volevo credere. Lo so ti starai domandando quale vestito, ti invio più tardi la foto! :*
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 20:19
Simo, adoro quando cominci in questo modo libero e leggo tante righe! E mi piace l’idea di essere il tuo rabarbaro, ahaha, mi hai fatto ridere! Il colore dei capelli adesso è quasi quello, tra l’altro, cambia a distanza dei mesi e si intona alla stagione! 😀 Saremo vicine per 12 giorni, spero tanto che troverai il modo di venire perchè le braccia già scalpitano per abbracciarti! Ti scrivo poi in privato e ti dico i dettagli, intanto sono felicissima di sapere che tra un mese incontrerò un mare splendido e una fanciulla timida e dolce a cui tengo! 🙂 Aspetto la foto del vestito, così il giorno del nostro appuntamento possiamo mettercelo… ti immagini la scena? Due gemelline! 🙂 Questo a riprova di quanto le affinità scorrono ben oltre uno schermo… e ci sorprendono anche mentre facciamo shopping!
Anna Rita
7 Luglio 2015 at 14:36
Gli appuntamenti, sopratutto i PRIMI appuntamenti, sono qualcosa di straordinario, di magico. Possono farci perdere la testa a pensare a come sarà, a cosa accadrà, se ci piacerà, se non ci deluderà. Io, il mio primo appuntamento con il signor Rabarbaro, lo sto ancora spettando. Non ci siamo mai incrociati, eppure lo sogno di note, lo immagino che sposa a pennello la mia frolla e la crema pasticciera alle fragole. Ancora ci spero di poterlo finalmente toccare con mano e si sa, la cosa bella dei sogni è proprio questa: non perdere mai la speranza. 😉
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 20:25
Mai, mai, mai… a volte davvero funziona così: proprio l’attimo in cui ti arrendi, arriva la sorprese che cambia le carte in tavola… o nel freezer, come in questo caso! 😀
Mi piace perdere la testa, immaginare, farmi trascinare dalle sensazioni… è la fase più bella, tra stordimento e leggerezza… e persone romantiche come noi cercheranno sempre prime volte da gustare come gelati…
Daniela
7 Luglio 2015 at 14:58
L’attesa, quel misto tra agitazione ed emozione, i brividi e i pensieri, le immagini che nella mente si susseguono, il cuore che batte forte.. Le gambe che non riescono a stare ferme sulla sedia, cercare nei volti delle persone quello giusto..E poi il durante l’attimo che preferisco, quando tutto il film che ti sei preparata cade e ne inizia un ‘altro ancora più bello e inaspettato, vero, e poi quel dopo che speri arrivi più tardi possibile, perché il durante è troppo bello per finire.. Scrivendo queste emozioni, ho pensato e immaginato il nostro incontro, sperando che prima o poi si possa avverare.. anche se in questo periodo sono un disastro con gli appuntamenti anche i più belli quelli che aspetti tutta la settimana.. ma tu hai la capacità di capire quando lascio spazio ai silenzi e metto da parte le parole… quando ho letto il tuo commento ho sospirato profondamente, e ho pensato ” Quanto mi capisce la Franci”! Avrei pensato a tante ricette con il rabarbaro ma mai un gelato, adesso sono ancora più curiosa di assaggiarlo, ormai sono abituata alle lunghe attese e chissà magari il prossimo anno quella piccola piantina che ho in giardino sarà pronta! Adoro la luce che c’è sempre qui! :*
Francesca P.
7 Luglio 2015 at 20:31
Dani, questa volta le parole hanno descritto benissimo il modo di vivere appuntamenti speciali… e per quanto si cresca, per certe cose si resta emozionati come adolescenti! So che io e te ci vedremo, è solo questione di tempo… dobbiamo trasformarci in lievito madre che sa pazientare e rinfrescare l’attesa con dialoghi, confidenze, sorrisi e foto che fanno bene agli occhi! 🙂
Il prossimo anno potrai fare gelati, ghiaccioli, granite e tutte le pie che vuoi, il rabarbaro è fatto così: si lascia desiderare ma poi ti regala tanto! Le cose più preziose si costruiscono piano e lui non fa eccezione…
Ti abbraccio e grazie del bellissimo commento! :*
Peanut
7 Luglio 2015 at 16:01
Da dove comincio stavolta?? Dalla mia esclamazione alla vista della ricetta?! (“Panna e rabarbaro?! Stavolta ha fatto una genialata davvero!!”). O dalla mia frustrazione per il fatto che l’unica volta che ho trovato il rabarbaro non avevo che pochi spicci giusti giusti per un casco di banane e non ho potuto perciò prenderlo, e che poi non ce l’ho più rivisto?!:(
Capisco bene l’emozione. Creatura mitologica per me al pari di un’unicorno, quando lo vidi lì davanti a me credo di aver aumentato i battiti a livello cardiologicamente preoccupante 😀 avrei saputo già così farci.. ma gli incontri che devono Essere, come nelle migliori scenografie, si ripetono, no?;)
Credo di essere campionessa di fantasticherie. Se davvero mi fossero successe tutte le scene che ho immaginato negli anni, la sera prima di addormentarmi, avrei avuto come minimo una trentina di fidanzati….:D
Mi limito a fantasticare perciò sul mio incontro con Mr. Rabarbaro, credo che la gioia potrebbe quasi equipararsi 😀
Questi gelatini mi sono piaciuti proprio, mi hanno ricordato il chupa chups panna e fragole che era uno dei preferiti da bambina…^_^
(Che dici, ci starebbe bene quella di cocco?! ;P)
Francesca P.
8 Luglio 2015 at 0:05
Capisco bene ciò che racconti perchè il primissimo incontro con il rabarbaro è avvenuto allo stesso modo: lo vidi, sottovalutai la sua preziosa rarità, quasi lo snobbai pensando “vabbè, lo compro un’altra volta”, gli voltai le spalle e… lui poi si è vendicato non facendosi trovare per ben 2 anni! Me l’ha fatta pagare bene… a Copenaghen è stato anche perfido, si pavoneggiava davanti ai miei occhi sapendo che non avrei potuto portarlo via… ma finalmente adesso si è concesso a Roma e abbiamo potuto iniziare la nostra storia! 😀
Sorrido sul fatto che ti definisci una campionessa di fantasticherie… sei mia sorella non a caso, ahaha!
E certo che puoi usare la panna di cocco, anzi devi! Perchè così mi dici come ci sta nei ghiaccioli, la puoi abbinare alla frutta che vuoi ma secondo me con l’ananas è perfetta! 🙂
Claudia
8 Luglio 2015 at 8:38
Belliiii!!! Ecco due appuntamenti che io non ho ancora nemmeno programmato: il rabarbaro e i ghiaccioli, sono anni che me li guardo in giro per blog e bacheche e mi dico “prima o poi…”. Il rabarbaro non l’ho proprio mai assaggiato e non ci sono mai venuta a contatto, ricordo solo che la mia coinquilina a Parigi ne andava matta e io lo vedevo come un qualcosa di strano, esotico e lontano. Lontano da qui senz’altro, credo che a Siena sia assolutamente introvabile. Magari aspetterò il prossimo giro forzato all’Esselunga di Milano 🙂 O una passeggiata al mercato con te…
Francesca P.
8 Luglio 2015 at 12:39
I ghiaccioli sono talmente facili da fare che una volta scoperto quanto è divertente inventarli, non smetterai più e ti chiederai come mai abbia aspettato tanto tempo per debuttare… 🙂 Sai come vengono bene anche con frutta e erbe! E se non hai gli stampi, usa pirottini da muffin rigidi oppure bicchierini…
Il rabarbaro era molto più vicino di quello che pensavo, anni e anni a cercarlo e bastava andare in centro, a via Cola di Rienzo… quando torni a Roma con più calma, ti faccio fare io una bella gita a caccia di ingredienti con cui iniziare una storia d’amore… 🙂
ConUnPocoDiZucchero Elena
8 Luglio 2015 at 11:25
l’hai atteso e l’hai vissuto pienamente questo appuntamento. E come sempre sei stata capace di creare la tua magia, di prenderne il meglio e trasportarlo in qualcosa di buono e di estremamente bello.
La tua risposta mi piace tantissimo! 😉
Francesca P.
8 Luglio 2015 at 12:41
Sono fatta così… vivo sempre pienamente tutto e quando qualcosa mi piace non mi accontento di un solo incontro e voglio approfondire! 😀 Chissà anche tu quante idee da genietta ti faresti venire con queste coste pronte all’uso che ti fanno l’occhiolino… 🙂
Un abbraccio, Elena, grazie come sempre!
Antonella
8 Luglio 2015 at 14:52
Non passo a lasciare la mia zampina da molto, ma ti leggo ogni volta, lo sai vero? 🙂 Non provo le sensazioni che hai descritto benissimo in questo post da molto tempo, le tue parole mi hanno risvegliato una serie infinita di ricordi…è proprio come dici tu Fra 🙂 E l’acqua poi com’era?
Io il rabarbaro non l’ho mai assaggiato, ma mi fa piacere vederlo nelle tue bellissime foto che sono, tra l’altro, la splendida riprova che quest’ortaggio esiste per davvero 🙂 Idea geniale e fresca la tua, ho persino sentito un piacevole brividino dietro la schiena 🙂
Francesca P.
8 Luglio 2015 at 19:54
Anto, sono felice che questa volta la zampina l’abbia appoggiata sul fresco dei ghiaccioli, lasciando un’orma concreta un po’ sporca di rosso… 🙂
Non provo quelle sensazioni da tanto neanche io, ma credo sia come andare in bicicletta o guidare: non si dimentica come si fa! Ti saprò dire… l’acqua è spesso più tiepida di come pensiamo o magari ci si abitua subito… basta fare qualche saltello all’altezza della pancia e via! 🙂
Pensa che foto faresti tu con il rabarbaro… potresti mettere le coste sparpagliate sul set, riempiendolo tutto tutto… ma se venissi qui a prenderlo? 😉
ely mazzini
8 Luglio 2015 at 20:36
Semmai avessi la fortuna di trovare il rabarbaro, visto che lo desidero da un bel po’ ma sembra che il nostro incontro non s’ha da fare, questi gelatini li proverei subito, sono deliziosamente golosi:)
bacioni
Francesca P.
8 Luglio 2015 at 20:58
Io, cara Ely, vedrei bene sulla tua tavola sempre perfetta anche una bella pie, dorata al punto giusto! Magari servita proprio con un po’ di gelato al rabarbaro! 🙂 Lo so, si nasconde e non si fa trovare ma può anche sbucare all’improvviso, stupendo come ha fatto con me… incrocio le dita che succeda prima o poi!
zia Consu
8 Luglio 2015 at 21:12
Ancora non sono riuscita a fissare un appuntamento con questo introvabile ingredienti…spero che trovi un posticino per me prima o poi..intanto mi godo la tua proposta vintage davvero golosa 🙂
Buona settimana Franci e a presto <3
Francesca P.
8 Luglio 2015 at 21:15
Consu, dovresti dire al padrone del supermercato di darsi da fare e rimediarlo, perchè andrebbe a ruba! Pensa se fosse facile trovarlo, quanto smercio e quanto guadagno! 😀
Viva le proposte vintage, ehehe!
Buon proseguimento di settimana a te, un bacio!
Sara e Laura Pancetta Bistrot
9 Luglio 2015 at 11:59
Leggendo l’inizio del post ci è subito venuta in mente un’immagine: i discorsi sotto la doccia, quelli che mentre ti lavi ti prepari battute che non dirai mai in situazioni che forse neanche vivrai o magari che hai già vissuto e vorresti cambiare con qualche parola in più!! E magari uscendo dalla doccia aprire il freezer e trovare un ghiacciolo come questo da gustare mentre i capelli si asciugano all’aria: bello e impossibile. Per noi le parole della Nannini cadono a fagiolo, sob, almeno finché Laura non andrà a Copenaghen e speriamo allora che ritorni con un bel gruzzolo di rabarbaro da far fruttare! Rimani sintonizzata per l’epilogo…speriamo che anche la nostra liaison a distanza con il Rab si concluda con un lieto fine! Super bacio gatta
Francesca P.
9 Luglio 2015 at 15:18
Quanti film nascono o si riscrivono sotto la doccia, tra bagnoschiuma profumati… 🙂 Amando lavorare di immaginazione, trovo che lasciar libera la mente sia uno degli aspetti più divertenti del chissàcosasuccederà, perchè possiamo permetterci di pensare anche ai finali più assurdi o incredibili, sfidando le leggi del reale che a volte cozzano, aimè, coi sogni e i desideri…
Non ho però bisogno di immaginare la faccia di Laura davanti al rabarbaro nordico, perchè so esattamente quale espressione avrà dipinta sul viso! In confronto il mio Rab è un ragazzino ancora senza barba, lì invece troverà un vero signore adulto, alto alto… 🙂
Grazie per i sorrisi che ogni volta, ognuna di voi, mi lascia con i commenti!
Francesca
9 Luglio 2015 at 16:25
Sai che sono bravissima a pensare il prima-il durante-il dopo di praticamente qualsiasi cosa io debba fare … e sono altrettanto brava a sbagliareinesorabilmentetutto e prenderecantonatecolossali 😉 (stavo giusto pensando che potrei registrare qusti due marchi e diventare un’imprenditrice di successo di insuccessi … ma probabilmente sbaglierei … ) Facciamo che non penso e lascio a te gli appuntamenti culinari, poi io copio. Anche se c’è da dire che è un paio di settimane che ci rincorriamo: la volta scorsa con l’hummus, stavolta coi ghiaccioli. Perchè domenica pomeriggio ho preparato una mia versione con more e latte: ottimi (soprattutto con questo caldo 😉 ). Ora non mi resta che provare i tuoi al rabarbaro … mi ispirano moltissimo!!!
Buon fine settimana Franci!!!
Dimenticavo: foto stupende, riescono a trasmettere una bellissima idea di fresco 🙂
Francesca P.
10 Luglio 2015 at 0:11
Fra, fondiamolo insieme quel marchio, anche io non scherzo quanto a cantonate… ma non è sempre colpa nostra, no, noi l’impegno e l’ottimismo li mettiamo ma è un mondo difficile, molto difficile… 🙂 Poi ho imparato a vederla così: dietro gli insuccessi in realtà ci sono dei successi futuri, che ancora non si vedono ma verranno, perchè avremo imparato la lezione e la prossima volta non sbaglieremo più o sapremo come agire…
Un anno fa esatto avevo pubblicato la ricetta dei ghiaccioli con more e latte di mandorle… dici che è un caso? 🙂
Buona settimana a te… io aspetto sempre un tuo nuovo post e una creazione a forma di rabarbaro! 😀
Melania
9 Luglio 2015 at 19:33
Ecco cosa mi era sfuggito.
Ecco di cosa parlavi. Ammetto di esser rimasta un pó stupita, entrambe abbiamo parlato di un appuntamento. Io di Luglio tu del rabarbaro. Strano eh…? neanche ci conoscessimo da tanto io e te, eppure ogni tanto lo penso. Ogni tanto certe cose, alcune persone mi par quasi di sentirle sottopelle. E non come fossero cicatrici, ma piccoli segreti in grado di svelare.
Piccoli doni da scoprire. E tu sei un pó così…e lo sei anche nelle cose che ti circondano, rendendole speciali, arricchendole con qualcosa di tuo. E frulli emozioni, mescoli parole, colori attimi, gli stessi che trapelano da questi scatti.
Chissà che sorriso avevi sul volto dopo questo appuntamento…
Ti abbraccio forte Francesca.
Francesca P.
10 Luglio 2015 at 0:17
Sono rimasta stupita quanto te… e felice di questa sintonia del tutto spontanea. Perchè hai perfettamente ragione, alcune persone “si sentono” dal primo istante, è una magia nell’aria che non ha radici razionali, ma emotive… e le emozioni possono avvicinare tanto, così come le parole che scivolano piano sui nostri rispettivi spazi e si incastrano così bene… non conta conoscersi a fondo, no, conta prendersi la mano anche da lontano e capirsi, con la naturalezza degli appuntamenti giusti che portano piacevoli momenti…
vale
9 Luglio 2015 at 22:47
nooo il gelato con il rabarbaro??? anch’io quest’anno sono finalmente riuscita ad assaggiarlo e lo adoro..ma non avevo assolutamente pensato di usarlo in un gelato..mi segno la ricetta assolutamente!! 🙂
baci
Vale
Francesca P.
10 Luglio 2015 at 0:20
Vale, corri subito a fissare un nuovo appuntamento! 😀 Vedrai che tu e i ghiaccioli avrete tanto da raccontarvi! E quante sere da passare insieme sfidando il caldo…
Tatiana
10 Luglio 2015 at 11:50
Il mio appuntamento con il rabarbaro è ancora stabile nel futuro remoto perché non l’ho mai visto se non in fotografia, ma capisco la fibrillazione del primo incontro: il mio è con la rosa, il cui estratto ho cercato per anni, e ora che l’ho trovato me lo sto rimirando da giorni, avvicinandomi piano, annusandolo ad occhi chiusi e sognando esotici mondi lontani… piano piano prenderò coraggio e mi farò accompagnare da lui in tutte le immagini che ho davanti a me e che voglio realizzare, ma magari ci penso ancora qualche giorno perché quando un ingrediente lo hai cercato per così tanto tempo ne devi anche rispettare la destinazione.
Nel mentre un gelatino me lo offri? Se c’è la panna per me già è una favola, poi magari vengo a conoscere il signor rabarbaro….
Francesca P.
10 Luglio 2015 at 19:37
La mia mente romantica già in viaggio, sappilo, dopo averti letta… immagino un appuntamento delicatissimo tra il signor rabarbaro e la signora rosa, qualcosa di soave e un po’ “antico” che contempla mani che si sfiorano appena, sguardi timidi, sorrisi accennati e biglietti lasciati sotto al cuscino o sotto il piatto della cena a lume di candela… e volendo davvero sapere come sarà il finale del film, vengo da te con le mie coste rosse e mi trasformo in Cupido per il fatidico incontro, va bene? Affare fatto? Uniamo le forze per far nascere una nuova coppia? 🙂
Antonella
13 Luglio 2015 at 9:56
Quanto mi piace questo post!!!Mi fa pensare all’attesa del rientro di Gio, all’immaginazione che viaggia a mille, ai progetti che ho voglia di fare… E questo gelato sei obbligata a farmelo assaggiare prima delle rispettive partenze estive, è troppo originale! Ci conto Amica 🙂
Francesca P.
13 Luglio 2015 at 10:10
Anto, allora devo correre a vedere se il rabarbaro è ancora in città o è già scappato in vacanza… altrimenti dobbiamo aspettare la prossima estate per uscire in tre, tutti insieme! 😀
Dai che Gio arriva presto, vi godrete la casa siciliana con mille abbracci post separazione e poi un’altra casa ancora è dietro l’angolo e c’è in programma un appuntamento con un autunno importante… 🙂