SOLO CHI SOGNA NON PRECIPITA (E TROVA PERLE DENTRO LE VONGOLE)
A volte mi sembra di essere su un’altalena.
Indietreggio, cercando di capire cosa è giusto tenere e cosa lasciare alle spalle. Poi punto i piedi, mi dò uno slancio e mi proietto in avanti, con la voglia di toccare il cielo e tutto ciò che desidero.
L’attimo dopo rallento e mi ritraggo, ma solo per ridarmi una nuova spinta. Perché è lì che voglio arrivare: in alto, sempre più in alto. Godendomi il momento più bello: quando si staccano i piedi da terra e inizia il volo. Lì sospesi, a mezz’aria, tutto sembra possibile.
Si può decidere di arretrare e cambiare il corso degli eventi, ancoraintempoper, oppure puntare direttamente al sole, facendosi anche accecare e vincendo la paura di bruciarsi. Planando su una nuvola a forma di Futuro che sembra un marshmallow. E tu lo sai che poi comunque vada solo chi sogna non precipita…
Sull’altalena mi siedo spesso, in questo periodo. Anche senza dondolare, immobile.
Ascoltarsi.
Leggersi (dentro).
Ricominciarsi.
Vorrei che le mani avessero la forza di trattenere quellochemifa(stare)bene. Senza farlo svanire.
Di questo dicembre che si è appena affacciato trattengo una passeggiata in campagna tra foglie bagnate e confidenze, locali e negozi dove vorrei già tornare, finalmente la mitica pizza di Manuela che è buonissima per davvero, dei ravioli a forma di caramella, un comodo divano grigio su cui stendersi nella penombra e la sintonia con un’amica felina che beve tanto caffè marocchino ed è convinta che in 40 minuti si possano fare tante cose…
Di sicuro in quel tempo si può preparare un primo che unisce terra, mare, tradizione e spezie e vi permette di lanciare una sfida: chi trova nel proprio piatto più ceci dentro il guscio delle vongole, come fossero perle ed emozioni preziose, avrà una seconda porzione!
MALTAGLIATI CON CECI, VONGOLE E CORIANDOLO
Ingredienti per 2 persone:
150 g di maltagliati
Mezzo chilo di vongole
250 g di ceci lessati
Brodo vegetale q.b.
Un cucchiaino di coriandolo in polvere
Soffritto di cipolla, sedano e carote
Olio extra vergine di oliva
Sale
Coriandolo fresco o timo per decorare
Fate soffriggere in una casseruola la cipolla, il sedano e la carote tritate finemente. Dopo qualche minuto aggiungete i ceci, mescolate e coprite con il brodo vegetale. Fate cuocere per 10-15 minuti.
Lavate bene sotto l’acqua corrente le vongole, che avrete precedentemente messo a spurgare per almeno un paio d’ore in una bacinella con acqua leggermente salata. Fatele aprire in una padella ben calda con un filo di olio, coprendole con un coperchio. Sgusciatene poco più della metà e lasciate da parte le altre vongole con il guscio.
Buttate i maltagliati nella casseruola con i ceci e fateli cuocere, unendo il coriandolo in polvere. Mescolate e aggiungete del brodo se necessario. Potete scegliere di dare una consistenza più asciutta al piatto oppure più simile a una minestra (io l’ho lasciata piuttosto densa).
Quando la pasta è cotta, unite le vongole sgusciate, regolate di sale e amalgamate.
Impiattate, aggiungendo le vongole con il guscio tenute da parte e decorando con il coriandolo o il timo fresco.
*Potete anche frullare una parte di ceci per rendere il piatto più cremoso
77 Comments
barbaraT @ pane-burro
8 Dicembre 2014 at 19:26
beh allora, sembra proprio che io sia tra le prime stavolta! la frase di questo post mi ha catturata, così come il testo, la ricetta, le foto sempre più invitanti..
il motivo di tale rapimento, però, è quello di avermi riportato alla memoria una citazione che amo molto e che qui ci sta proprio "a cecio" come si dice dalle nostre parti… perciò te la lascio qui..
la cito a memoria, perciò potrebbe non essere precisissima, ma il senso sta tutto qua.. e di un po' di sano ottimismo adesso ne ordinerei un camion intero..
"L'ottimismo è un poveraccio che non c'ha una lira e al ristorante ordina un piatto di ostriche, sperando di poterle pagare con la perla che troverà" – Ugo Tognazzi
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 19:52
Barbara, che sorpresa trovarti qui di sera e come primo commento! Il potere del cecio… hai fatto benissimo a scrivermi quella citazione, non solo perchè è di un grande attore nonchè grande cuoco, ma anche perchè è davvero precisaprecisa!
Se il camion dovesse arrivare da te, gli dai anche il mio indirizzo, per favore? 😀
Contenta ti sia piaciuto il post… le foto più belle scattate alle vongole le ho viste proprio sul tuo blog e se te lo ricordi te l'avevo anche scritto a suo tempo!
Un bacio e buona caccia alla perla…
Silvia A.
8 Dicembre 2014 at 19:30
Mi piace la descrizione che hai dato associando l'immagine di un'altalena, e infatti si puó scegliere se rimanere indietro o spiccare il volo, fino a perdersi nell'aria, toccando con le dita i sogni più belli!! Se il futuro fosse una nuvola di marshmallow ahhh che dolcezza, ed è così che in effetti vale la pena di pensare, perchè così si ha la forza di crederci in quei sogni!! …ed ecco dove sono arrivati i ceci di cui mi parlavi, ahaha sono carinissimi racchiusi nelle vongole, e se ci pensi possono essere tanti piccoli desideri che si schiudono un po' per volta, magari uno al giorno, aspettando il natale… A presto!!
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 19:57
Io ho sempre amato andare in altalena, sin da bambina… e ancora oggi, nei parchi, appena ne vedo una ci salgo subito sopra! Se avessi una casa con giardino sarebbe la prima cosa che costruirei… 🙂
Visto che destinazione ho dato ai miei ceci? Di solito finiscono nell'hummus, ma stavolta avevo voglia di un primo-confort food e di dargli una valenza simbolica… la tua visione di piccoli desideri che pian piano si aprono e si realizzano è in perfetta sintonia!
Ciao Silvia, alla prossima! 🙂
Sweetie-Home
8 Dicembre 2014 at 19:53
Mi pare che non manchi niente, nemmeno quel leggero (…) senso di vertigini che mi fa subito pensare a quello che mi avevi scritto tu.
E mi era piaciuto così tanto che l'avevo fermato anche sulla moleskine che parla di Brooklyn e dice così "la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare"
Sospesi, a mezz’aria, dove tutto sembra possibile
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:06
Adesso in comune abbiamo pure questa frase, eh sì… a te ha portato bene durante l'ultimo viaggio e se non sono vertigini quelle che si sentono salendo su un grattacielo…
Non avevo dubbi, cara signorina 40 minuti, che avresti beccato proprio quellaquella frase… ci vedi bene, tu, non solo quando scegli maniche belle…
elenuccia
8 Dicembre 2014 at 20:06
Tredici anni mi sono dondolata un po' indecisa e poi mi sono slanciata di colpo verso il sole. Uno slancio criticato da molti, non compreso da tanti. Uno slancio totale, in cui il cuore ha preso il sopravvento sul il raziocinio. E quando spicchi il volo e tocchi il cielo poi non ti ferma più nessuno. E se ti siedi sull'altalena per ascoltarti e guardarti ti senti in pace con te stessa.
Non ho mai abbinato i maltagliati ad una zuppa di pesce, l'aspetto è davvero invitante. Carina l'dea dei ceci nei gusci delle vongole
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:12
Elena, da romantica posso dirti che hai fatto benissimo a lanciarti… la cosa che mi ripeto più spesso è che la vita è una sola e quindi mettere a tacere sogni o desideri è veramente un peccato… quasi un delitto… vale per il cuore, il lavoro, le ambizioni, le crescite personali, per tutto… raggiungere il sole fa paura ma non conoscere mai il suo vero calore probabilmente è ancora peggio… quindi brava, io quello slancio lo comprendo, eccome! 🙂
La pasta all'uovo abbinata al pesce mi piace molto… puoi provare anche con dei tagliolini spezzettati!
elenuccia
9 Dicembre 2014 at 8:21
Sono perfettamente daccordo, la vita è una sola e sarebbe un delitto sprecarla
Anna Maria Pischedda
8 Dicembre 2014 at 20:30
Il gioco dei ceci nei gusci delle vongole mi ricorda tanti giochi simili che facevo con le mie sorelle quando eravamo bambine..bellissima l'idea dell'altalena per ascoltarsi, rileggersi, reinventarsi ed infine spiccare il volo!!
Una delle cose che amo di più in assoluto sono le vongole (e le cozze :D) ma sai che in tanti anni non le ho mai viste abbinate ai ceci? forse è più una tradizione del Sud Italia, qui in Sardegna non l'ho mai vista…che dici, potrei essere la prima a farla assaggiare in famiglia? 😀
Brava e impeccabile come sempre 🙂
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:15
E' la prima volta che vedo i ceci come perle e tutto grazie alla fotografia… solo sistemando gli scatti mi sono accorta dell'associazione un po' poetica come piace a me… ed è nato il post, tra un giro di altalena e un altro! 🙂
Unire legumi e pesce qui si usa parecchio, ricordo quando mio padre preparò una zuppetta di fagioli e calamaretti! I ceci si abbinano bene anche con le triglie, io ti consiglio di debuttare e far conoscere nuovi sapori a tutti… 😉
Grazie Anna, un abbraccio!
Sugar Ness
8 Dicembre 2014 at 21:00
Mi piace vederti spiccare il volo verso un cielo pieno di sogni! Con la spensiertezza di una bambina, che è essenziale per afferrare un desiderio e non lasciarlo andare più!
E mi piacciono, queste perle alla portata di tutti! Un bellissimo piatto, ancora di più servito in questa cocotte che ricorda il cielo e i mare al contempo.
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:45
Vanessa, l'idea piace anche a me… bisogna poi vedere la pratica, non è così facile, ma intanto non mi alzo dall'altalena e vedremo… 🙂 La spensieratezza è una conquista così lenta, devono coincidere così tanti fattori… ma credo nelle perle che si trovano non solo nelle vongole ma anche nel volo!
Lo so, dovrei fare set natalizi, eppure mi sono buttata sulle sfumature estive… forse è la voglia di sole… 😉
piccola mela
8 Dicembre 2014 at 21:04
Questa sera son più felice del solito,perchè ho la calma dalla mia e posso essere qui, tra le prime persone a commentare.
E da dire ci sarebbe molto e molto ci diremo ancora, di quello che ci passa per la testa quando ce ne stiamo sedute su quell'altalena e non riusciamo a fare a meno di puntare i piedi per tornare sù.
Ci vuole silenzio e vento e la musica giusta per spingersi più in alto…e non aver paura…
Adoro le vongole e queste foto le rendono ancor più belle 🙂
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:50
C'è tanto altro da dire, hai ragione… ed è bello pensare che nuove parole ci uniranno e che il sentiero delle confidenze dalla campagna proseguirà fino a qui, attraversando l'Italia come si attraversano stagioni, cambiamenti, stati d'animo, pensieri più o meno nitidi, consapevoli…
La musica non (ci) manca, siamo in buona compagnia… e magari oltre ai cd possiamo condividere anche la paura, il pandoro e le tisane! 🙂
Ho Veg
8 Dicembre 2014 at 21:12
Anche a me capita di sedermi sull'altalena in questo periodo, e stare ferma immobile provando ad ascoltarmi. A volte inizio a dondolare, piano piano, senza slancio, a volte rimango ferma per il troppo caos. E poi, decido all'improvviso di darmi una spinta forte, e continuare sempre più in alto finchè più in alto non si può, dove inizia la paura e l'emozione di quel quasi volare.
Io levo le vongole e mangio i maltagliati con i ceci, si può?
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:53
Esattamente, hai spiegato con chiarezza quello che volevo dire e che mi succede… a questo punto tocca darci appuntamento nello stesso parco, così dondoliamo insieme e ci prendiamo per mano quando il volo si fa più duro… 🙂
Certo che si può, quasi ogni ricetta si modella e può diventare vegetariana e di tutti…
Pincofifì
8 Dicembre 2014 at 21:23
"Solo chi sogna non precipita" perchè è capace di aggrapparsi a qualsiasi cosa, che sia la corda dell'altalena, un ricciolo di nuvola, il raggio di una stella o un angolo di luna. O ancora il bordo di una vongola e tirare forte forte per aprirla, guardarci dentro e scoprire che non è poi così scontato che il tesoro sia una perla. Potrebbe essere una manciata di ceci. Ci si potrebbe chiedere perchè e la risposta potrebbe portare molto lontano, ad una passeggiata in fondo al mare (e allora che cosa si potrebbe usare per respirare? Bolle di sapone, farsi spuntare le branchie giusto per l'occasione? Questo e altro a fantasticare) o in una cucina, dove qualcuno ha preparato un piatto profumato e ha pensato ad usare gli ingredienti in modo non scontato.
Bella l'immagine dell'altalena, belle le immagini del post, sto giusto giusto immaginando il profumo … 😉
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 21:58
Se il volo procedesse davvero tra riccioli di nuvole che hanno appena tolto i bigodini, raggi di stelle che indossano fiocchetti per Natale e angoli di luna accoglienti con tende a pois, allora sì che dall'altalena non scenderei per un bel po'… alla fine io voglio stare dove mi sento bene, che sia a milioni di metri da terra, in una cucina dove posso esprimermi e giocare oppure dentro un blog in cui abitano persone un po' fatate come te che scrivono sempre cose belle belle… 🙂
Emanuela – Pane, burro e alici
8 Dicembre 2014 at 22:06
Beh, allora siamo simili! Mi sono ritrovata nella descrizione che fai di te, sempre in bilico tra slancio e prudenza! 🙂
Il piatto è appetitosissimo, il genere "coccola" che preferisco! 😉
Un bacione e buonanotte!
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 22:16
Un tempo la prudenza la conoscevo meno, adesso è inevitabile essere un briciolo più riflessive… ma la voglia di volare non si placa mai, non è questione di età ma di voglia di mordere la vita! 🙂
Buonanotte a te… che sia piena di coccole! 🙂
Betulla
8 Dicembre 2014 at 22:26
Sull'Altalena per toccare il cielo, in silenzio, per volare sul davanzale della tua cucina , e sbirciare un sogno che non precipita, cresce perfetto e lucente come una perla: il tuo splendido blog, Poesia! Un abbraccio grande!
lagattacolpiattochescotta
8 Dicembre 2014 at 22:36
Ehi Betulla, non ti sento da un po' e torni alla grande con queste parole… grazieee! Vola più spesso qui, faccio trovare a te il piatto con più perle ma shhh, non dirlo a nessuno! 😀
Federica
9 Dicembre 2014 at 5:58
Bella e calzante l’immagine dell’altalena, un’altalena su cui mi sento seduta da una vita senza avere il coraggio di staccarmi per spiccare quel volo tanto sognato. Arrivo lì lì per e mi lascio riportare indietro. E quando ci penso mi rendo conto che a frenarmi non è tanto la paura dello slancio, quanto quella di poter stare “bene e in pace con me stessa” dopo. È buffo, incomprensibile ma anche la felicità può far paura!
Ti auguro di afferrarli tutti i tuoi sogni lassù, lasciandoti portare in alto e ancor di più da quel seggiolino 🙂
Io ora afferrerei quella cocottina, da tenere al calduccio per pranzo. Pesce e legumi: uno degli abbinamenti che mi fanno impazzire. E questa minestra scalda il cuore oltre a soddisfare il palato.
Un abbraccio, buona giornata
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 9:51
Sì, anche la felicità fa paura… sembra strano ammetterlo, perchè è proprio lei che inseguiamo, eppure davanti al pensiero di ottenere ciò che vogliamo ci blocchiamo… forse perchè tutte le forti emozioni spaventano, sia quelle dolorose, sia quelle troppo belle… troppo belle per essere vere…
Mi aiuti a darmi una spinta? In certi momenti il mio slancio sembra non bastare… si può tentare un volo di gruppo… 🙂
Pesci e legumi sono una garanzia! E le vongole si possono anche sostituire con le cozze, così nel guscio entrano anche più perle…
Ciao Fede, un abbraccio!
giochidizucchero
9 Dicembre 2014 at 9:51
Mi piace sempre tutto qui da te. L'atmosfera che crei con le tue parole mi lascia sempre una dolcissima sensazione… grazie cara. Ne approfitto per lasciarti il link del post con cui ho dato inizio alla raccolta di ricette natalizie, se vorrai partecipare ne sarò molto felice. Bacioni e buonissima settimana! http://giochidizucchero.blogspot.it/2014/12/aspettando-il-natale-biscotti-di-frolla.html
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 12:32
Grazie a te, per apprezzare ciò che faccio e ciò che sono… 🙂
Devo ancora entrare nel mood natalizio quest'anno ma sono sicura che appena farò l'albero capirò – e soprattutto sentirò – che il Natale è vicino… vado subito a vedere il link!
Shabby Passion
9 Dicembre 2014 at 9:57
Leggo il titolo e dico tra me e me: "toh, ma guarda che culona, pure la perla nella vongola ha trovato.. io che di vongole ne ho viste passar a chili sotto il naso e potendo mangerei anche il guscio!, di perle non ne ho trovate mai "..poi leggo, mi commuovo, mi ritrovo… mi viene in mente che io da tanto slancio l'altalena me lo son pure preso in fronte! ecchediamine….e infine la perla-cecio! Noo, dico: "anvedi sta burlona!"
Ah, Francy… dai dondoliamoci assieme, chissà che la spinta di due faccia arrirave ameno una all'amato sogno…se questo fosse possibile e fossi tu ad afferrarlo per prima, gioierei come fosse toccato a me!
Ti abbraccio amica cara, ti bacio
Lisa
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 12:38
Ahaha, Lisa, sei sempre la solita… mi fai ridere a ogni riga! Ho immaginato una bambina con un bozzo in testa dopo l'impatto con l'altalena… povera, che dolore! Io una volta sono caduta ma testarda come sono, invece che spaventarmi ho voluto subito risalirci! 🙂
Salutami le vongole della laguna, è da un po' che non le passo a trovare… una perla secondo me è nascosta da qualche parte e potremmo farci una collana di sogni, tutti vicini…
Ti abbraccio anche io… e mi raccomando, spingi forte, così al cielo ci arriviamo davvero!
laroby – lechategoiste
9 Dicembre 2014 at 10:02
il cecio a guisa di perla , mi piace! come mi piaccciono le tinte "polverose" delle tue foto con le vongole e il contenitore azzurro . l'altalena mi ha sempre dato un leggero senso di nausea ma anche una sorta di celata euforia che nasceva dal pensiero di poter davvero spiccare il volo staccandomi dalle catene…un bravo psicologo troverebbe di certo la spiegazione di tante cose di me … i ceci mi piacciono anche perchè è una parte del nome di mia figlia (cecilia) : non c'entra nulla 🙂 ma mi è venuta in mente! ottima ricetta presentata solo come tu sai fare! a presto
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 12:43
I toni delle foto sono un po' estivi, lo so… ma l'azzurro è una costante nella mia vita, mi ricorda il mare, il cielo di alcune giornate di Roma, i colori di questo blog…
L'altalena simboleggia un volo libero e l'ebbrezza di alzare le mani, senza reggersi, dà un'ulteriore scossa… e in fondo non cerchiamo proprio questo?!
Cecilia è il nome di una mia cara e la prossima volta che verrà a cena le preparerò dei ceci! 😀
Grazie Roby, un bacio!
conunpocodizucchero Elena
9 Dicembre 2014 at 11:09
l'immagine di te, seduta sull'altalena immobile a leggerti dentro ha un qualcosa di malinconico,ma di infinitamente profondo e bello perchè tu sai leggere a fondo, tra le righe e sempre, sempre trovi il filo rosso tra tutte le parole. E le ricomponi e le rimescoli. E ne fai meraviglosi racconti che poi trasporti in meravigliosi piatti.
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 12:48
Trovare i fili significa non perdersi per strada, unire i pezzi di un puzzle, tenere insieme tutto ciò che siamo… l'altalena è come una panchina da cui guardare il mondo, quello altrui e il nostro… potremmo sederci lì, riflettere su tutto questo e intanto sgusciare vongole per conservare perle come quadrifogli… rari, rarissimi, ma con un po' di fortuna possono apparire…
Grazie, sei un tesoro!
antonella de andreis
9 Dicembre 2014 at 12:35
La passione e il coraggio sono due doti che ben ti contraddistinguono… peccato che non tutti abbiamo quella spinta dell'altalena per "decidere di arretrare e cambiare il corso degli eventi, ancoraintempoper, oppure puntare direttamente al sole, facendosi anche accecare e vincendo la paura di bruciarsi"… magari questo piatto può essere la giusta ispirazione a non essere statici e a cogliere al volo le nuove occasioni! 🙂 Non avevo mai messo un legume insieme ad un frutto di mare… Mi fa pensare a qualcosa che ancora non è… a metà tra inverno ed estate… con quel gusto in più… e brava la mia Francy che mi apre sempre a nuovi scenari!
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 12:55
Chi meglio di te sa quanto quella benedetta/maledetta passione faccia parte di me e dove mi abbia portato nel corso del tempo, sia contro un muro, sia in vetta… è una scommessa, non sai mai se vinci o perdi finchè non giochi o non ti lanci…
La staticità è così noiosa e per evitarla sono persino disposta a salire non soltanto su un'altalena ma su un aereo… e sapendo il mio terrore, ho detto tutto! 😀
Cucino spesso legumi e pesce, dillo a Giovanni, può preparare anche una zuppetta con cannellini e gamberi! O ve la faccio assaggiare io? 😉
antonella de andreis
9 Dicembre 2014 at 13:26
Aspettiamo il tuo invito
margherita romagnoli
9 Dicembre 2014 at 13:20
Qua a Montreal in primavera in una delle piazze più famose mettono una serie di altalene, a blocchi di 3. Le altalene producono musica a seconda della tua andatura, ognuna una nota diversa. Tu dovresti vedere quante persone si fermano in questo posto, non solo bambini, ma pure seri business men che lanciano la valigetta in aria pur di accaparrarsi un'altalena. Io ci vado spesso, nelle ore meno di punta e provo a spingere fino a farmi venire la nausea…. ed intanto penso…Che dici, me lo sono meritato un secondo piatto di questi maltagliati meravigliosi?
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 17:36
Quel posto, che chiamerei il paradiso delle altalene, sarebbe una tappa fissa per me… ci andrei quasi ogni giorno, accelerando e rallentando la corsa per non perdermi nessuna nota e nessun pensiero…
Con questa notizia ti sei guadagnata due piatti e due perle in più… le aggiungo io di nascosto, senza farmi notare… 🙂
Simona (Biancavaniglia Rossacannella)
9 Dicembre 2014 at 14:44
Franci sai che mi hai fatto pensare che è da un po che non salgo su di un’altalena… il paragone e l’esempio dell’altalena, fermarsi prendere la spinta/rincorsa per arrivare sempre più in alto 🙂 mi piace tantissimo appena vedrò un’altalena ci salirò e ti penserò di sicuro <3
I ceci mi piacciono moltissimo così come le vongole e i maltagliati. Ps: queste perle di ceci sono bellissimeeee <3 <3 <3
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 17:39
Allora salici presto, così riassapori quella sensazione… e se voli chiudendo gli occhi ancora meglio, sembra davvero meno lontano il cielo…
Visto che le perle le possiamo avere tutti e non solo in gioielleria? 😉
Grazie Simo, un abbraccione!
Emanuela Martinelli
9 Dicembre 2014 at 15:26
MI ricordo di una tua foto, non se nel blog o su Fb dove sei seduta su una'altalena, mi sbaglio? Quando ho letto il post mi è subito tornata in mente, e dopo averti comosciuto non posso che dire che si proprio così, una bellissima "bambina" pronta a spiccare il volo!!! Un abbraccio.
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 17:41
Forse la foto che hai in mente è quella di una bambina, ma non importa, in fondo posso essere benissimo io come hai scritto tu… per spiccare il volo siamo sempre in tempo e anzi, più cresci e più la spinta è forte… se mi vuoi raggiungere, l'altalena accanto alla mia è libera! 🙂
consuelo tognetti
9 Dicembre 2014 at 18:03
Io mi perderei molto volentieri insieme a te su quell'altalena..sai sempre come coinvolgermi e farmi sentire parte della tau vita 🙂 Grazie e buonissima zuppa profumata 🙂
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 18:14
Mentre voliamo possiamo raccontarci un sacco di cose, ricette e aneddoti di vita! 🙂
Grazie Consu, dopo questa zuppa porti la tua panna cotta?!
Cecilia Cavallini
9 Dicembre 2014 at 20:29
Anche a me piace salire su quell'altalena e sognare aprendo le braccia senza tenermi. Riassaporo ricordi emozioni e lavoro di fantasia.
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 21:32
Cecilia, non mi stupisce sapere che piace anche a te… nel tuo mondo fiabesco e pieno di fantasia mi ritrovo molto, è un bel punto in comune…
Maria Una Pinguina in Cucina
9 Dicembre 2014 at 21:30
Se mi fai un po' di posto sull'altalena con te salgo anche io!! Bello questo abbinamento…e le foto sono fantastiche come sempre del resto! Un bacione Franci!
lagattacolpiattochescotta
9 Dicembre 2014 at 21:34
Ci possiamo alternare, un po' ti siedi tu e io spingo e viceversa! 🙂 Ricorda di portare le tue pittule per la merenda!
Grazie mille, Maria!
Ileana Pavone
10 Dicembre 2014 at 10:13
Sorrido pensando a quando ero piccola e salivo sull'altalena..e le emozioni erano tante, c'era la voglia di salire più in alto, la paura di cadere, la voglia di superare tutti gli ostacoli.. ecco, ora che ci penso, quelle emozioni sono sempre qui, manca solo l'altalena 🙂
Mi piace conoscerti sempre di più, mi piace ritrovarmi nelle tue parole…:)
..e ovviamente mi piace questa ricetta 😀
Un bacio Fra :*
lagattacolpiattochescotta
10 Dicembre 2014 at 11:59
Io già da piccola volevo andare forte forte, in alto in alto… sentivo già il richiamo del cielo e del sole… 😀
Piace anche a me la conoscenza graduale che è nata, a volte penso che si potrebbero scrivere anche post a più mani con le persone più in sintonia, perchè i pensieri sono gli stessi…
Un bacio a te, Ileana… e un sorriso spontaneo! 😉
Mirtillo E Lampone
10 Dicembre 2014 at 10:52
Vado spesso sull'altalena, scrivo spesso di altalene, mi piace l'idea di dondolarmi senza lasciare mai che i pensieri passino e mi mollino…rimanere attaccata a tutto, alle idee, ai sogni, alle strade da prendere, alle cose da fare. Poi ogni tanto mi dimentico che devo rispondere ad una cara amica via mail…ma so che lei mi perdonerà perchè comunque qualche risposta è arrivata, anche se indirettamente…e spero tanto che questa amica prenda l'altalena per viaggiare veloce con lei. ♥
Ti abbraccio tesoro…fortissimamente forte!
lagattacolpiattochescotta
10 Dicembre 2014 at 12:03
Rimanere attaccata e al tempo stesso volersi liberare… assaporare quella sensazione in cui si chiude gli occhi e si va… e quando si riaprono, chissà, magari un pezzo di strada in più è stata fatta…
A te non devo perdonare nulla, sei stata fin troppo paziente, per tutte le volte che hai dovuto indossare le cuffie per i domandoni tipo quiz… ancora tentenno, ancora non so… ma tu resti una persona speciale per me e lo sai, indipendentemente dalle decisioni, dalle paure, dai freni, dai dubbi! E aspetto con tanta curiosità Mirtillo! :******
Anna ontheclouds
10 Dicembre 2014 at 11:48
Conosco benissimo quell'altalena. Conosco benissimo anche quel momento che ci si lascia andare ad una nuova spinta, con i piedi penzoloni e il viso rivolto il cielo, lasciando che il vento ti accarezzi la pelle, i capelli liberi di andare dove gli pare. Sono le mie sensazioni comuni alle tue. Perche ' sarà anche vero che "solo chi sogna non precipita", eppure io a volte ho proprio la sensazione di perdere l'equilibrio, le vertigini di quando si va troppo in alto, mi fanno sentire ancora troppo debole per poter decidere se sono ancoraintempoper. Nel frattempo di riuscire ad avere quella forza inconfondibile da poter toccare il sole senza aver paura di bruciarsi, mi siedo quì ed inizio a contare le mie perle. E mi sento sicuramente meglio. Hanno un sapore delizioso. 🙂
lagattacolpiattochescotta
10 Dicembre 2014 at 12:10
E' un misto di sensazioni… le cose grandi fanno paura, i voli in alto hanno bisogno di tempo per essere accettati, c'è sempre un piede che va avanti e un altro che frena, come fossimo in mezzo a due forze contrastanti… però credo che pian piano si capisca cosa si desidera fare… se spingere e volare, oppure ritrarsi… la consapevolezza di aver vinto la paura è così bella… ma non c'è fretta, posso cucinare tutti i ceci che vuoi per ingannare l'attesa! 😉
Un abbraccio Anna, grazie!
MARI Z.
10 Dicembre 2014 at 13:57
come mi ritrovo nelle tue parole; a me, a volte sembra di avere le vertigini e cerco un'appiglio per sorreggermi e continuare a camminare: gli appigli sono tanti per fortuna e sempre nuovi, perchè vedo dinnanzi a me ancora tanta la strada da percorrere e nuove mete da raggiungere!
Bellissime foto, cara Francesca! <3
lagattacolpiattochescotta
10 Dicembre 2014 at 17:35
Sì, gli appigli ci sono… ad esempio possono essere le passioni, che un po' tengono coi piedi per terra e un po' ci fanno volare, per quello che ci danno… e spesso è proprio in nome di quelle passioni che ci si siede sull'altalena con la voglia di raggiungerle…
Grazie Mari… ci incontreremo non solo in cucina, ma anche in quelle strade da percorrere… 😉
cucinaincontroluce
10 Dicembre 2014 at 14:00
Finalmente sono qui, non facevo che correre senza riuscire a leggere questo post con la calma che merita… e allora mi sono fermata perché anch'io spesso siedo sull'altalena e ragiono, ferma, immobile, tra la tentazione di fare mezzo passo indietro e, sempre più ultimamente, la voglia di procedere con uno scatto furioso avanti. Non sto andando piano, mi è presa una voglia di correre mai avuta prima, una profonda necessità di buttare, eliminare, stracciare tutto il superfluo del passato, quello che non serve a nulla se non a rallentare la mia corsa verso il futuro. Mi piace questa corsa, mi piace moltissimo il tuo piatto con le vongole…mi ci avvicino piano per non rischiare di inciampare su di un cece e fare un ruzzolone. Poi però lo divoro tutto perché dentro c'è il mare.
Ti abbraccio 🙂
lagattacolpiattochescotta
10 Dicembre 2014 at 17:39
Tante cose del passato possiamo abbandonarle, per volare leggere… altre invece meritano di accompagnarci ancora ed è bello collocarle nel presente, perchè è come se ci seguissero nel tempo e non volessero davvero lasciarci…
In questo momento oscillo tra voglia di correre e di riflettere, riordinare le idee e poi via, verso nuove avventure… più che un'altalena forse mi servirebbe una navicella spaziale… 😉
Se cadi sui ceci non ti preoccupare, o ti raccolgo o mi ruzzolo con te dentro il piatto, facendo un bagno nelle perle… il mare è sempre con noi…
An Lullaby
10 Dicembre 2014 at 20:51
Io credo di esserci nata sull'altalena 🙂 La prossima volta proverò a guardare meglio nelle vongole, sono sicura che ci troverò una perla…
Mi piace il piatto del giorno, e mi incuriosisce talmente tanto quel coriandolo tra i maltagliati, le vongole e i ceci, che chiudo subito il menù e ordino questo 🙂
lagattacolpiattochescotta
10 Dicembre 2014 at 22:53
Ma sai che forse ci sono nata anche io, a ben pensarci? 🙂 Probabilmente non ci scenderemo mai… e ci ritroveremo vicine sulla stessa nuvola… quasi quasi posso aprire anche un bistrot lì, che dici? 😀 Tu saresti cliente fissa come sempre e al posto del tavolino davanti alla finestra ti prenoterei quello con vista Saturno, ehehe!
delizia divina
11 Dicembre 2014 at 14:36
carino il tuo blog…ti invito a visitare il mio!!!
lagattacolpiattochescotta
11 Dicembre 2014 at 17:20
Grazie!
Mimma e Marta
11 Dicembre 2014 at 22:10
Ho aspettato di aver 17 anni ed un giorno per scriverti, magari sarò più matura, magari no. Sull'altalena dei miei sentimenti mi dondolo costantemente, spingendo con i piedi, per volare sempre più in alto, pronta a cadere e pronta a toccare il cielo con un dito. Sai però cosa mi piace davvero? Le altalene a due posti… ti va di sederti accanto a me? 🙂
Mimma e Marta
11 Dicembre 2014 at 22:23
I nostri pensieri si sono incrociati e ci siamo venute a trovare nelle rispettive case contemporaneamente…quale coincidenza, che sintonia! 🙂
lagattacolpiattochescotta
11 Dicembre 2014 at 22:56
Non solo mi va di sedermi accanto, ma voglio anche darti una piccola spinta e proteggere il tuo volo… seguirlo e guidarlo, come un'amica fidata che vuole il tuo bene e può insegnarti qualche trucco per arrivare davvero alle comete… alle tue comete! 😉 Il cielo ti aspetta, è tutto davanti a te, nelle tue mani… lo conquisterai piano piano, sempre con maggior sicurezza… anno dopo anno!
cincia del bosco
12 Dicembre 2014 at 9:15
Mi hai fatto venire una nostalgia incredibile dell'altalena, sei davvero una romantica,
mi piace molto quando dici del momento più bello: quando si spicca il volo!
vongole e cozze è un'abbinamento goloso.
lagattacolpiattochescotta
12 Dicembre 2014 at 9:58
Ahaha, sì, sono davvero così… una romantica inguaribile che in tal senso non cresce e non cambia mai… 🙂
Volare mi fa paura e mi affascina insieme… e quindi per questo mi attrae…
Grazie!
paneamoreceliachia
12 Dicembre 2014 at 11:19
La nostra altalena (mia e di Alice -socia di blog) è proprio il blog stesso…ha la capacità di farci volare in alto e di lasciarci a terra inaspettatamente a volte… ma quando si vola lo sfarfallio alla pancia non ha paragoni…
Meraviglia di piatto, meraviglia di foto!
Un abbraccio,
Ellen
lagattacolpiattochescotta
12 Dicembre 2014 at 13:55
Che bel paragone! Hai ragione, anche con il blog è così… una marea che sale e che scende ma la voglia di navigare non si placa… alla scoperta di nuove avventure e ricette!
Grazie mille Ellen, di solito mi scrive Alice… quindi piacere di conoscerti! 🙂
Ely Mazzini
12 Dicembre 2014 at 12:30
Io sull'altelena da ragazzina andavo sempre in piedi, riuscivo così a darmi più spinta, fino ad arrivare quasi al limite della giravolta… con la smania e l'incoscienza dell'età, forse per scoprire fin dove sarei potuta arrivare:) Dovessi salirci ora, probabilmente mi dondolerei appena… ma mi piace, riesco così a godermi la vita con la calma e la consapevolezza di ora!!!
Favolosa la tua ricetta, mi piace l'abbinamento ceci e vongole, le foto poi esaltano il tutto, bravissima come sempre Francesca!!!
Bacioni…
lagattacolpiattochescotta
12 Dicembre 2014 at 13:57
Grande Ely, eri una bambina temeraria! A volte bisogna fare così… spingerci con incoscienza e avere mete ambiziose… adesso è vero che abbiamo imparato il valore della calma, ma quella scintilla che ci fa desiderare il cielo deve esserci sempre…
Ti mando un abbraccio e se vuoi saliamo in piedi insieme sull'altalena, giusto per riprovare quell'ebbrezza del passato… 🙂
Carlotta Ercolini
12 Dicembre 2014 at 15:30
Solo oggi riesco a leggerti con calma… Francesca le tue parole mi parlano forte. In questo Dicembre per la prima volta in vita mia sono salita sull'altalena e ho indietreggiato quanto più potevo, per darmi più spinta possibile e ora… sto salendo vertiginosamente, ed è bellissimo. La ricetta è ottima, adoro l'abbinamento ceci e vongole! Un bacio grande.
lagattacolpiattochescotta
12 Dicembre 2014 at 18:37
Carlotta, sono felice per te… e mi rincuora sapere che c'è qualcuno che ha trovato il coraggio e ora raccoglie i frutti di questo slancio… non è da tutti, spesso restano parole… in bocca al lupo, goditi la vertigine, dà una sensazione unica!
Un bacio a te e grazie! 🙂
marifra79
12 Dicembre 2014 at 19:07
Francesca mia, arrivi sempre al cuore tu… per un attimo mi sono vista su quell'altalena ed ero felice. Ti abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
12 Dicembre 2014 at 21:30
Arrivare al cielo e al cuore è quasi la stessa cosa… un piacere immenso riuscirci, leggerti! Grazie Marianna… la tua stima per me è molto importante! :*
Virginia @ Zucchero e zenzero
14 Dicembre 2014 at 21:06
Sull'altalena cerco sempre di andare veloce e di raggiungere il punto più alto. Mi impegno, muovo le gambe e faccio tutto ciò che serve per arrivarci… Eppure un attimo prima di raggiungere il punto più alto sale la paura, chiudo gli occhi e spero di scendere il prima possibile. Così mi capita spesso nella vita: quando si avvicina un evento desiderato ho paura e sono assalita dalle domande e dai dubbi. Dovrei cercare di tenere gli occhi aperti e di affrontare le mie paure e nel mentre contare tutte le perle che trovo nel mio piatto, sperando di avere fortuna 😉
lagattacolpiattochescotta
14 Dicembre 2014 at 22:44
Capisco bene cosa dici, cara Virginia… vogliamo volare ma poi, quando si tratta di aprire le ali, ci sentiamo così fragili, temendo di non farcela… a volte le cose belle spaventano quasi quanto le brutte e spesso i salti si fanno senza paracadute… ma solo così possiamo superare i limiti e aspirare a qualcosa di grande, quindi proviamo a farci in coraggio insieme, teniamoci per mano e affidiamoci alle perle… 😀