UNA STORIA A LIETO FINE
Tra i piatti forti del mio bistrot dei sogni, scritti nel menù di carta sottile con font rotonda, oltre alle vellutate della casa e al poker di dolci, c’è la cocotte di storie gratinate con briciole di parole come crumble ed emozioni filanti, molto più della fontina. Chi vuole, può chiedere in aggiunta una spolverata di descrizioni speziate o delle parentesi tagliate a lamelle, che decorano sempre bene i racconti.
Questa cocotte si può ordinare in diverse versioni.
Una ragazza, che viene tutti i giovedì a pranzo e ha sempre i capelli legati in uno chignon, prende quella con le storie familiari. Immagino sia nata in un’altra città e che all’inizio qui si sia sentita un po’ sola, che ami scrivere su un’agenda beige e che abbia un rapporto stretto con sua nonna.
Le storie gratinate sentimentali, neanche a dirlo, sono le più richieste. Le ordinano gruppi di amiche che parlano fitto sin da quando entrano, chiacchierando di amori del destino, quando basta uno sguardo per dire “E’ lui”, e di amori che al contrario il destino lo rincorrono, spinti da qualcosacheèpiùforteditutto. Del tempo, della distanza, delle paure, dei non si deve.
Alcune donne preferiscono le storie delicate, senza burro nè besciamella, solo con crema di latte. Altre invece mi chiedono di abbondare con il peperoncino perché vogliono quelle passionali, di cui si nutrono da sempre nella vita e anche al cinema, confondendo spesso il confine tra fantasia e realtà.
Altri clienti mangiano di gusto le storie inventate che hanno doppia farcitura e altri ancora, che arrivano al secondo turno, vogliono le storie notturne accompagnate da una birra artigianale rossa, che si sposa bene con il sapore della calma.
E quando tutti sono andati via, finalmente è il mio momento: posso gustarmi il mio piatto di storie luminose, per cui ho un debole. Ricche di snodi, passaggi e un po’ tortuose nel mezzo, ma che poi si sciolgono e lasciano un sorriso di speranza. Perché se i dettagli sono chicchi di riso, i colpi di scena pezzetti di formaggio cremoso e le belle sensazioni dei semi di melograno, ho trovato la ricetta autunnale delle storie a lieto fine.
RISOTTO CON TOMINO, CREMA DI SCALOGNO E MELAGRANA
Ingredienti per 2 persone:
160 g di riso carnaroli
Tre melagrane
Un tomino
5-6 scalogni
Brodo vegetale q.b.
Un bicchiere di vino bianco
Una noce di burro
Olio extra vergine di oliva
Sale
Pepe
Spaccate a metà le melagrane. Con l’aiuto di un coltellino prelevate con attenzione i semi togliendo bene i filamenti bianchi. Tenete da parte.
Tagliate a spicchi gli scalogni e in una padella fateli rosolare con una noce di burro per qualche minuto, finchè saranno diventati teneri e biondi. Riduceteli in crema con un frullatore o un minipimer.
In una casseruola dai bordi alti, fate tostare il riso nell’olio caldo e sfumatelo con il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato, aggiungete la crema di porri e cuocete aggiungendo man mano il brodo vegetale, mescolando con un cucchiaio di legno.
Mettete i chicchi – tranne una manciata abbondante che userete per decorare successivamente il piatto – in un passaverdura a maglia fine ed estraete il succo. Unite il succo al risotto, a metà cottura. Fate assorbire lentamente mescolando.
Quando il riso è pronto, regolate di sale, aggiungete il tomino tagliato a dadini e mantecate, amalgamando bene. Infine unite qualche chiccho di melograno tenuto da parte, mescolate ancora e impiattate, decorando con i chicchi rimasti e con una generosa spolverata di pepe nero.
*Il mio consiglio è di usare due melagrane parecchio mature e quindi più dolci per il succo, mentre un terzo melograno più acerbo per i chicchi da aggiungere a fine cottura, che saranno più rossi ed esteticamente più belli per decorare!
Vi annuncio una novità: è nata “TuCrea”, una rivista che vi accompagnerà fino al Natale con tante idee e ricette, realizzate da un bel team di donne che condividono la passione per l’homemade e per le atmosfere un po’ sognanti… io ho collaborato ai testi, ci vediamo in edicola!
104 Comments
Laura
16 Novembre 2014 at 19:09
Francy cara che bello il tuo bistrot!!!Io vorrei essere la cliente che parla fitto ed entra in confidenza con la padrona di casa, poi sarei quella che ordina pepe e peperoncino e al tempo stesso ti chiederei sempre del formaggio a parte, perché ho il vizio di aggiungerlo strato dopo strato 🙂 quanto alle storie di innamoramenti che circolano nei nostri piatti io dico che questo menu mi piace sempre di più!;-) forse forse riesco ad essere la prima col mio commento!
Domani altra giornata campale fuori casa e fuori di testa, vicino scuola però c'è un edicola e io sarò in tua compagnia lo stesso!:-)
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 19:53
Tu saresti la cliente speciale a cui è concesso il bis di ogni cocotte e di ogni storia… e attenzione, a raccontare una storia poi toccherebbe a te e così magari mi ispiri anche una nuova versione del piatto! Tanto se parli d'amore l'argomento è infinito e di conseguenza anche il menù… 🙂
Se trovi la rivista aspetto un tuo parere, anche se lo voglio a voce, appena puoi!
Miu Mia
16 Novembre 2014 at 20:03
Io mi lascerei cullare dalla fantasia dello chef… solo per conoscere ogni giorno qual è il piatto che più sente proprio!
E imparare a conoscere la padrona di casa.
Attraverso parole (luminose), sguardi (colorati), gesti (delicati di carta trasparente) capirei quanto quella felinadonna sorride di felicità per il suo sogno esaudito!
(As)saggiato giorno dopo giorno il menu intero… alla fine riuscirei anch'io a crearmi un posticino per gustare assieme a lei quella storia a lieto fine!
E chissà che un giorno un risotto profumato e pieno di carattere non riesca a legare tutto! 😉
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 21:00
Conoscersi proprio in base a cosa si propone e cosa si ordina… una conoscenza reciproca sul filo del gusto e del sapore, condita da sintonia e alimentata pranzo dopo pranzo… sarebbe bello, Ro, quanto bello! Tu avresti anche il merito di aver coccolato con me questo sogno, dandomi coraggio… le piccole grandi imprese secondo me non si fanno in solitaria, c'è sempre qualcuno che aiuta, o ispira, o incoraggia, o tifa forte, o ascolta… o tutte queste cose insieme! 😉
Chissà… lo scopriremo passo dopo passo, mail dopo mail, pin dopo pin, confidenza dopo confidenza…
Mimma e Marta
16 Novembre 2014 at 20:36
Io, desidererei, se è possibile, una cocotte di storie di vita. Di quelle delicate e sorprendenti allo stesso tempo. Croccanti e vellutate. SI potrebbe aggiungere un po' di amore grattugiato? Magari anche una spolverata di imprevisti, se non chiedo troppo. Forse mi discosto troppo dalla ricetta originale, ma so che questo è uno dei piatti forti dello chef. So che cambia sempre, ogni ora, ogni istante, ogni battito di ciglio. Che sia mantecato alla felicità o che ci sia dentro un pizzico di paura. Dica allo chef di sorprendermi, di farmi provare sensazioni diverse e di farmi viaggiare per le cucine della dolcezza, delle lacrime, della rabbia e delle carezze. So che non mi deluderà, come sempre 🙂
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 21:05
Tu, Marta, avresti la cocotte con le storie più romantiche che posso trovare… 🙂 Storie positive, di crescita, di formazione, di prime emozioni… magari te le racconto direttamente io, prendendomi una pausa e togliendomi per un attimo il grembiule! 😀 Gli imprevisti li facciamo nel forno come pomodorini confit, va bene? Così diventano più dolci e più teneri! E la felicità la mantechiamo bene, a fuoco basso… e l'assaggiamo anche!
Mi piacerebbe tanto sorprenderti, perchè so che tu, con la tua giovinezza, il candore che hai e l'innocenza sorprenderesti me! 🙂
Che bel commento, grazie di cuore!
larobi
16 Novembre 2014 at 20:37
per venire al tuo bistrot sarei disposta a cambiare città almeno durante i momenti bisognosi di ricette a lieto fine ma anche per una tranquilla storia notturna annaffiata da ambrata birra rossa 🙂 … la rivista l'ho comprata subita quando ho saputo del team vincente che l'ha curata 🙂 complimenti cara sono strafelice per te! a presto!
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 21:09
Robi, io terrei aperto fino a tardi per accoglierti e berrei birra rossa con te perchè è la mia preferita… 🙂 Mentre noi parliamo, a sparecchiare tutto ci pensa Ulisse, ehehe! E se ci dilunghiamo, si sfoglia in attesa la rivista, ahaha! Grazie per averla cercata subito! :***
Cinzia
16 Novembre 2014 at 20:50
Eh beh, come sarebbe difficile scegliere da un menù così pieno di emozioni a cui dare un nome (e una ricetta)! Io sarei una cliente abituale, forse mi chiameresti "quella del giovedì, il giorno dei matti" 🙂
Risotto elegantissimo
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 21:14
Posso fare anche un mix di assaggi, così avresti la pancia – e la testa – piena di storie… 🙂 Mi piace l'idea di clienti abituali che tornano, magari ti riservo anche lo stesso tavolo, per una dimensione ancora più "casalinga", così avresti sempre il "tuo" posto!
Grazie, Cinzia, bello rileggerti dopo un po' di tempo!
Sugar Ness
16 Novembre 2014 at 20:55
Il tuo bistrot… è bello vedere come si precisa nella tua mente, come la linea dell'orizzonte, più definita man mano che si va avanti e ci si avvicina al traguardo. Il tuo sogno è così vivo che sembra di poter aprire la porta e scegliere un tavolino nel tuo bistrot. Io mi metto vicino alla finestra, perchè mi piace, sempre, guardare il via vai della strada. E prendo il piatto del giorno, perchè ho piena fiducia: una fetta di mondo vista con i tuoi occhi sarà senz'altro deliziosa, sarà senz'altro a lieto fine! Ti abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 21:20
Vane, il mio bistrot farà capolino ancora tra queste pagine, perchè (solo) qui mi appare possibile e vero… l'unico angolo dove posso cullare i pensieri che sono vere e proprie immagini, frammenti di realtà che come lampi mi attraversano gli occhi! Gli stessi occhi che ti sorridono mentre ti colgono a guardare fuori dalla finestra, perchè le persone curiose scelgono sempre quella postazione, io ne so qualcosa! 🙂
Un abbraccio a te e grazie della fiducia! 😉
Gabila Gerardi
16 Novembre 2014 at 21:46
Vorrei una cocotte con crema di latte ma con peperoncino accompagnata da una bella birra scura….io sono tutto e niente e tornare a leggerti mi solleva la mente!!!
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 22:12
Gabilaaaaaaa, da quanto tempo! Direi che per festeggiare il tuo ritorno le cocotte diventano due e se vuoi anche i boccali di birra! 😉
Tu sai dove trovarmi, come blog e come bistrot! Io mi affaccio comunque da te e vedo sempre cose belle e buone…
Shabby Passion
16 Novembre 2014 at 22:24
io …evidentemente al tuo bistrot chiedo sempre del buon vino, tu me lo servi con un piattino di "daiunasolanonmipuoidirdino" e finisce sempre che mi ubriaco di te, delle tue splendide storie, di racconti in sfoglia leggeri leggeri che poi alla fine tocca sempre chiederne altri…che razza d'imbrogliona, lo devi dir subito che il bistrot crea dipendenza…. ecchediamine amica mia….
Vabbé…Son pronta x il bis, VAI!
ps: se "tu crea" l'avevo in mente, ora ho scritto un post-it! complimenti amica cara! bacio
Lisa
lagattacolpiattochescotta
16 Novembre 2014 at 22:35
Mi hai dato un'idea bellissima: alle ricette del bistrot devo aggiungere assolutamente i racconti in sfoglia, friabili e leggeri! Sei una grande… non solo mi lasci commenti che nonpuoicapirequantomipiacciono, ma mi aiuti anche ad arricchire il menù!
Io davanti alle dipendenze, così come alle tentazioni, mi comporto in un solo modo: mi abbandono completamente, capitolo, mi arrendo piacevolmente… quindi viene qui, mescio il vino e ce la godiamo con un bis, un tris, un poker… e poi andiamo in edicola insieme allegre e felici! 😀
Grazie… perchè sei sempre più Lisa!
lapetitecasserole
17 Novembre 2014 at 2:45
Io vorrei una cocotte diversa ogni giorno perché mica sempre sono dello stesso umore, perché non tutti i giorni sono uguali. Sono certa però che in questo bistrot avrei voglia di venirci tutti i giorni. Immagino la dolcezza degli scaloni con l'aspro delle melegrane, ti dispiace se ti copio l'idea?!?
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:05
Anche io vorrei una cocotte per ogni giorno della settimana, ogni umore, ogni stato d'animo… un menù che si modella su di noi è un'ottima idea! Potrebbe essere la particolarità del mio bistrot e sulla lavagna scriverei "che tipo di cocotte ti senti oggi?"… 🙂 Se vieni davvero tutti i giorni ti farei anche mangiare gratis, scontissimo per amiche fedeli e simpatiche!
Copia pure, è solo che un piacere! Il piatto, se usi melograni maturi, ha un retrogusto dolce che mi è piaciuto molto e ti dirò, la prossima volta potrei anche decorare con ricami di miele liquido… 😉
consuelo tognetti
17 Novembre 2014 at 6:23
Non sai come vorrei sedermi al tavolo del tuo bistrot, quello vicino alla finestra dalla quale si può scrutare il mondo fuori ma crogiolandomi nel calore dei sogni. Ordinerei un'insalata colorata arricchita con ottimismo e fiducia in se stessi, che racconta di come i desideri possano avverarsi..ah dimenticavo una spolverata di magia sopra sarebbe ben gradita ^_^
Buonissimo ed originale il tuo risotto, in alternativa potrei optare x quello ^_*
Buona settimana <3<3<3<3
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:11
Consu, metto subito un cartellino… "tavolo di Consu", è tutto tuo! 🙂
Quell'insalata la condirei con un olio speciale all'arancia e fortuna, così quei sogni avrebbero ancora più possibilità di vedere la luce… e la magia beh, la tengo in un vasetto color acqua marina, nella mensola più alta, dove può stare al sicuro…
Grazie per le tue parole così fantasiose e un abbraccione! 🙂
Chiara Setti
17 Novembre 2014 at 7:20
Senti ma tu quando lo pubblichi un libro?? Mi piace troppo come scrivi Fra….. E io in quel bistrot penso ci verrei tutti i giorni!!! Un abbraccio e buon lunedì!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:13
Chiaraaaa, vorrei tanto dirti "presto"… 😀 Chissà, mi affido al destino mentre coltivo progetti, desideri, nuove storie, speranze…
Buon lunedì e ti aspetto! 😉
LeCiorelle
17 Novembre 2014 at 7:44
Concordo con chiara…ci vuole un libro! La tua capacità di scrivere è eccezionale! Mi è piaciuta tanto la descrizione di tutte le invitate al tuo bistrot, ognuna con storie diverse e ingredienti che si sposano con loro! Commensali passionali, delicate, confuse, precise…ci sarebbe una tua ricetta per ognuna di esse!! Sai sempre regalare emozioni con le parole e le immagini, grazie
LeCiorelle
17 Novembre 2014 at 7:55
Dimenticavo, io potrei ordinare una mousse di lamponi condita con tanta allegria e qualche meringhetta che porta dolcezza!!!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:40
Adesso oltre al bistrot dei sogni c'è anche il libro dei sogni, ahaha! La mia mente è attiva più che mai in questo periodo, mille desideri e direzioni… 🙂
Grazie a te, sei dolcissima… adorando i dolci al cucchiaio le mousse sarebbero fisse nella lista dei dessert e ti va di pensare tu alle merighe? Io devo ancora imparare a farle bene:D Potremmo firmare la ricetta insieme, ehehe!
antonella de andreis
17 Novembre 2014 at 7:57
Hai dato proprio l'immagine di te stessa… senza ombra di dubbio, la descrizione di questo piatto è quella che ti esprime meglio di tutte… ti voglio bene amica mia
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:15
Anto, se a dirmelo sei tu che mi conosci benissimo… significa che davvero sono un risotto! 😀 Chicco dopo chicco la nostra amicizia va avanti ed è bellissimo che passi a trovarmi… qui e nel bistrot!
Virginia @ Zucchero e zenzero
17 Novembre 2014 at 8:35
Ho sempre pensato che le nostre scelte a tavola ci rispecchino: quando io e il mio lui mangiamo fuori riesco a capire cosa ordinerà prima ancora di farlo e lo stesso vale per lui. In famiglia abbiamo personalità distinte e i nostri piatti del cuore sono tutti radicalmente diversi!
Io sceglierei una cocotte con doppia farcitura ma, curiosa come sono, vorrei assaggiare tutte le altre secondo i consigli della padrona di casa 😉
Il risotto è davvero fine ed elegante e riesco anche ad immaginare l'equilibrio tra i sapori. Poi l'accostamento cromatico richiama subito il Natale, il che mi porta in edicola per la mia razione extra di parole 😉
V
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:46
Vero, della seria "ordina e ti dirò chi sei"… 🙂 La conoscenza passa anche attraverso queste cose, come ci si capisce con uno sguardo, si indovina anche cosa si vorrà mangiare, perchè ogni scelta è legata ai nostri gusti… ed è rassicurante sapere che uno può ordinare per l'altro a occhi chiusi, anche senza chiedere un parere, andando comunque sul sicuro!
La padrona di casa ti vizierebbe tanto, Virginia… ti direbbe "assaggia questo, ma anche quello e pure quest'altro ancora", saresti tu a dovermi dare lo stop! 😀
Palline rosse e subito si pensa al Natale, hai ragione! Magari a un bacio romantico sotto il vischio, ehehe!
Simo
17 Novembre 2014 at 9:11
Che bello, avere un bistrot dei sogni….
..io anni fa sognavo di avere un bed and breakfast di sole tre camere, una diversa dall'altra per stile e colore….dove preparavo colazioni da sogno, e…
…ecco, un sogno, per l'appunto.
Però, mi raccomando…se lo aprirai fammi un fischio, nè?! Corro subitissimo….
Buon inizio settimana!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:49
Sai che a volte con un'amica collega parliamo anche di aprire un b&b? 🙂 Insomma, tutto ciò che è legato all'accoglienza, al presentare bene e con cura le cose, al coccolare le persone partendo dalle nostre passioni… la tua colazione, Simo, sarebbe davvero da sogno, piena di ciambelle magari… che finirei tutte! 😀
sandra pilacchi
17 Novembre 2014 at 9:24
i tuoi post sono sempre speciali, come le tue foto e le tue ricette.
è bello sapere che tu la domenica ti ricordi di noi (pubblicando i tuoi post) ed è bello sapere di poterti leggere e di trovare un pezzettino dei miei pensieri dentro ai tuoi.
in bocca al lupo per la rivista nuova!
un abbraccio
Sandra
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:57
Sandra, grazie… mi chiedo cosa scrivere sempre di nuovo e alla fine vince la spontaneità… in questo periodo nutro questo sogno culinario e allora è giusto parlarne con voi, perchè potete capire e perchè questa sono io, al 100%… 🙂 E non solo mi ricordo di questo appuntamento settimanale, ma mi piace proprio esserci perchè solo qui mi sembra davvero di poter gestire con serenità un bistrot!
Qulche tuo pensiero se vuoi lo trasformiamo in storia e lo mettiamo in forno…
Giulia Cappelli
17 Novembre 2014 at 10:27
Un racconto meraviglioso che mi ha fatto sognare ad occhi aperti! un risotto delizioso e delicato am deciso! mi piace! gnammy!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 13:58
Sognare mentre si mangia mi sembra un'ottima accoppiata! 😉
Grazie Giulia, siediti che ti porto subito il risotto!
Emanuela Martinelli
17 Novembre 2014 at 11:05
Cara Francy, sei una raccontastorie ineguagliabile, quanto leggerei volentieri un tuo romanzo…quando ti decidi? Intanto mi gusto con gli occhi questo tuo squisitissimo piatto! Un abbraccio grande, a presto Manu
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:00
Manu, tu mi hai sempre detto questa cosa e ti ringrazio tanto… magari prima o poi prenderò coraggio e proverò a solcare strade che in fondo ho in mente da sempre… chissà, non so cosa accadrà ma so che parole come le tue mi danno forza! Grazie…
Gelmina
17 Novembre 2014 at 12:23
Francesca, il tuo bistrot è già il mio preferito, vorrei averlo sotto casa, o sulla strada di ritorno dal lavoro, o lì dove posso passare il pomeriggio della domenica, finalmente con un bel respiro profondo. SEI una scrittrice che vorrei leggere seduta lì, in quel angolino bello e luminoso del bistrot, proprio lì da dove potrei osservare gli altri senza esser notata con una bella coccote di storie familiari per essere al sicuro 😉 Buona settimana *
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:04
Gelmina, sto sorridendo… immagino una ragazza dai capelli lunghi, con un bel cappotto, che passa davanti al locale durante la settimana, sbircia un attimo dentro e poi entra, decisa… io ti vengo incontro, ti faccio scegliere il tavolo e ti osservo mentre leggi, perchè adoro l'idea di donna+libro+bistrot+storie familiari! 🙂
Grazie per avermi chiamato "scrittrice", io mi sento solo una "paroliera" che non può fare a meno di tutto questo…
Lilli nel Paese delle stoviglie
17 Novembre 2014 at 12:29
ragazza mia devi scrivere, raramente capita di imbattersi in un racconto che coinvolge, assorbe, dove le parole scorrono lineari, avvolgenti, mai banali, sempre azzeccate! verrei volentieri nel tuo bistrot e a seconda della giornata assaggerei tutto, oggi questo risotto caldo, avvolgente, saporito ma delicato sarebbe perfetto, bisogno di conforto, diluvia, fa freddo, umore un po' così! ti abbraccio
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:08
Ehi, ma oggi mi state tutte coccolando con queste frasi sul libro… che bellooooo, sapessi quanto mi fa bene! Forse perchè investo tanto su questo aspetto e credo che le parole, un po' come la bellezza, possano avere tanto potere su una vita piacevole…
Sai che associo anche io pioggia e risotto? Quando fuori c'è il tempaccio, torta di mele per merenda e risotto o polenta per cena! 😀
Grazie mille!
piccola mela
17 Novembre 2014 at 12:46
Io mi siederei a lungo a quel tavolo (a meno che tu non mi voglia come collega in cucina, a quel punto non potrei proprio starmene seduta! 😀 ), chiederei il tuo risotto esattamente così come l'hai preparato e pensato, perchè mi piace immedesimarmi nei sapori degli altri, scoprire cosa piace a chi mi sta vicino.
Strizzerei il naso ad ogni chicco più acerbo e sentirei il dolce del succo che avvolge il riso.
Poi, quando alla fine della giornata, ti toglieresti il grembiule, sarei ancora lì per darti una mano e ridere e fare quattro chiacchere su come è strana la vita 🙂
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:14
Manu, io ti farei venire almeno un paio di ore prima dell'apertura, mi chiuderei in cucina con te a fare risotto e orecchiette (!) e poi ti farei accomodare nel tavolo all'angolo, riparato e tranquillo, perchè so che sarebbe il posto che preferisci… e durante tutta la sera verrei a rubare qualche chiacchiera tra un piatto e l'altro, in attesa del locale vuoto per finire in dolcezza… Questo vorrebbe dire che tutta la sera la passeresti con me, ahah! Vabbè, almeno una volta a settimana si può fare, dai! 😀
Se la vita non fosse così strana, non ci piacerebbe tanto immaginare e fantasticare…
(e incrociare le dita)
Ely Mazzini
17 Novembre 2014 at 12:54
Tu non potevi che scegliere una cocotte per contenere storie più o meno dolci e piccanti, e il giorno che le servirai nel tuo delizioso bistrot, sarò la prima della fila 🙂
Ottimi gli abbinamenti del risotto, e quei rubini di melograno che spiccano così raffinatamente lo rendono speciale… bravissima Francesca!!!
Un abbraccio, a presto…
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:15
Ely, mi conosci ormai e hai capito subito che il props a cui tengo di più è la cocotte, destinata ad usi assolutamente speciali… 🙂
Chicchi di melograno come rubini, che bella frase poetica!
Grazie, un abbraccio forte a te!
coccolatime
17 Novembre 2014 at 12:54
BRAVA BRAVA BRAVA e ancora brava…che piacere leggerti ….che piacere i tuoi ingredienti i colori la ricetta finita….cosi confortante e autunnale….io ordinerei le storie col peperoncino….e confondermi fra fantasia e realtà e viverle con passione….perché la passione nella vita è tutto….senza passione sarebbe una noia mortale..ma non una passione sfrenata..una passione giocosa…una passione stimolante…una passione che ti aiuta a vedere rosa e non rosso….rosa fortissimamente rosa fra sogno e realtà…col sorriso impresso sulle labbra <3
compliemnti per la rivista…bè…avresti potuto occuparti non solo dei testi…;)
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:21
Enrica, brava tu che mi hai parlato di passione, l'ingrediente principale di storie, sogni, emozioni, piatti, femminilità… la passione giocosa è quella che permette di divertirsi, di fare le cose senza sofferenza ma con leggerezza, con quell'entusiasmo sano che non ti fa stancare se sei fai qualcosa che piace… e in fondo il colore del mio melograno tende più al rosa che al rosso, vedi che tutto torna… 🙂
Un bacio e grazie per i complimenti… magari nel prossimo numero della rivista allargherò gli orizzonti, vedremo! 😉
Michela Sassi
17 Novembre 2014 at 13:12
Oggi avevo proprio bisogno di tutta la tua dolcezza e delicatezza… e mi hai regalato una delizia incredibile, sei unica!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:22
Michela, abbiamo avuto la stessa voglia di risotto… e quindi di storie serene a lieto fine! Dai, raccontiamocele a vicenda in questo lunedì piovoso…
Anna Maria Pischedda
17 Novembre 2014 at 13:55
Arrivo anche io nel tuo bistrot!! Inutile dirti che sarei sempre lì 😀 e ovviamente sono la cliente che vuole un po' di tutto, dal piccante, al cremoso, al dolce e al salato, le papille gustative vanno soddisfatte sempre in tutto 😉
Bellissimo questo post, mi piacerebbe provare questo risotto, ho giusto un melograno in giardino… 😉
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:26
Anna, ma tu devi essere sempre lì… cioè qui, ahaha! Fai bene a voler assaggiare di tutto, farò mini cocotte di ogni versione, così non ti privi di nulla!
Il tuo melograno in giardino avrà frutti buonissimi, se ti avanza del succo prova a scaldarlo con arancia e cannella e vedrai che bevanda deliziosa! 🙂
Little Miss Book
17 Novembre 2014 at 14:12
Io mi colloco tra le storie delicate, passionali e quelle notturne: è magnifica la tua geografia di sensazioni e profumi.
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 14:29
Marina, ti servo tre cocotte belle abbondanti… di storie abbiamo sempre fame e tu puoi aggiungerne qualcuna assorbita dalle tue letture, per rendere il menù ancora più completo! 🙂
Grazie mille…
Fabiana Del Nero
17 Novembre 2014 at 14:50
Tu comincia ad aprire il tuo bistrot.
Poi io vengo, tu mi guardi in faccia, mi rubi i pensieri e mi dai quello che vuoi tu.
Quello che saprai capire essere nei miei desideri.
Questo sì che sarebbe una sfida….ed un luogo fantastico.
Allora…..quando apri?!;))))))))))))))))))))))
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 18:53
E' una sfida troppo invitante, Fabiana, mi inviti a nozze… o sono io che invito a pranzo te? 😀 Improvvisare al momento un piatto a sorpresa in base a chi ho davanti… che gioco irresistibile, quasi quasi inizio a farlo a casa, eheh!
cucinaincontroluce
17 Novembre 2014 at 16:28
Ci sarà un giorno in cui anch'io passerò nel tuo bistrot e ti chiederò di prepararmi un piatto salato perché di salati vivrei, ma che ci sia il peperoncino perché sono una passionale, il limone perché è il profumo dell'estate, l'olio di oliva a crudo perché oltre gli ulivi c'è sempre il blu del mare, con una grattugiata di buccia d'arancia perché mi piace da impazzire il suo saper coniugare il sentore dei tramonti estivi con il calore dei camini d'inverno; il mio dovrà essere un piatto dai sapori decisi come il mio carattere e privo di panna e besciamella perché la loro ipocrita cremosità addolcisce il palato nascondendo i sapori veraci e di carattere, perché sono sempre dell'idea che chi le usa non sa assolutamente cucinare e cerca di imbrogliarti. Ti chiederò un piatto che mi rispecchi in tutte le mie angolature e che si adatti al mio essere ispida e scomoda, ti chiederò un piatto difficile e ricco di personalità… e so che ci riuscirai alla perfezione.
E nell'attesa ti abbraccio forte forte!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 19:37
Oh Tatiana, anche tu come Fabiana che ti precede mi stai lanciando una sfida… e una gatta curiosa e che ama vincere può forse tirarsi indietro?! Sarebbe molto divertente trovare la ricetta che ti rispecchia, un mix di sapori tutti da indovinare, fatto di sfumature e impercettibili aggiunte, che amalgamate fanno la donna che sei… ispida e scomoda sono due aggettivi che non mi spaventano, anzi, credo di essere così anche io in alcune circostanze… sei un piccolo riccio con un cuore nascosto a cui arrivare… e non avevo dubbi che tu sia contro panna e besciamella, la morbidezza che cerco anche io è autentica… per questo frullo, perchè almeno la cremosità è reale e sana! 😉
Beh, sono fiera di averti come cliente del mio bistrot, sappilo…
Pincofifì
17 Novembre 2014 at 17:48
Allora, io gradirei una bella terrina di storie inventate, la farcitura doppia è perfetta (se ci fosse anche tripla, diciamo uno svolgimento a sorpresa, un imprevisto, andrebbe benissimo). Certo ne farei scorpacciata, ma mi lascerei un angolino per un contorno alle storie notturne (perchè ad un piccolo brivido non si rinuncia mai … o alla quiete dell'aroma corposo delle patate al forno 😉 ), mentre sono indecisa sul dolce: una crostata alle storie familiari (con marmellata della nonna e pezzetti di mandorle nascoste nella pastafrolla dalla zia imprevedibile (quella che c'è in tutte le famiglie)) o una coppetta di crema alle storie sentimentali, dal forte, avvolgente profumo di caffè?
Abbondi pure con le descrizioni speziate e le parentesi tagliate a lamelle: adoro i particolari 😉
Questo è proprio il TUO post, racconta perfettamente il tuo blog, mi piace 🙂
Bella la rivista, bisogna che vada in edicola a comprarmene una copia!
Foto meravigliose, bianche e rosse, sanno di autunno e ammiccano al Natale!
(ho aperto un melograno per merenda una mezz'oretta fa, chissà cosa potrei farne …)
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 19:43
Fra, sapevo che sei golosa di storie, vita e cocotte… e che avresti voluto tutto, perchè mica ci si può accontentare solo di immaginare, bisogna sperimentare in modo diretto, passare attraverso i vari gusti e scegliere poi, e solo poi, il racconto che si preferisce… e a volte, suvvia, si può persino non scegliere… 😉
La ricetta della crostata suona benissimo, a questo punto devo provarla per forza! Quelle mandorle nascoste sarebbero il nostro piccolo tesoro…
Dici che inconsciamente ho voglia già di Natale? Forse perchè aspetto le vacanze e il tempo per cucinare con calma, tutti i giorni, senza fare lo slalom tra i minuti liberi… al menù delle feste devo ancora pensare, ma sarai tra le prime a testarlo, promesso! :*
Claudia
17 Novembre 2014 at 20:47
Ma quant'è bello questo risotto, con quei chicchi magenta sul bianco? Tanto quanto le tue storie e le tue parole! Ed è un piacere sapere di poterti trovare anche tra le pagine di una rivista non virtuale, che per quanto ami passare di qua, sono di quelle che le riviste e i libri li vuole ancora su carta…verrò a cercarti!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 22:27
Ammetto che l'accostamento bianco-melograno lo avevo in mente da un po' e dovevo solo aspettare l'ispirazione giusta! A volte sono le foto che nascono prima delle ricette, non c'è mai una regola e il bello è proprio improvvisare! Come farei con il bistrot, un menù in continuo mutamento, che segue stagioni, umori e istinto! E magari gusti delle amiche se so che vengono a trovarmi… 😉
Spero riuscirai a trovare la rivista, fammi sapere!
Friarielli and Sound
17 Novembre 2014 at 21:13
E' sempre bello leggerti. Un giorno farò anch'io la mia ordinazione al tuo bistrot.
Un abbraccio.
Lety
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 22:29
Lety, grazie! Sono contenta quando ti affacci qui… se ti va puoi portarmi qualche ricetta spagnola, un bistrot degno di tale nome deve avere anche sapori internazionali e non solo francesi… 😉
Giulietta | Alterkitchen
17 Novembre 2014 at 21:54
Il melograno ha fatto per la prima volta (quasi) la sua comparsa nella mia cucina e mi ha conquistato.. ma questo risotto, cosa non è questo risotto!
lagattacolpiattochescotta
17 Novembre 2014 at 22:31
Ricordo la mia prima volta con il melograno lo scorso anno… si lascia amare subito, già solo per il colore intenso e per la croccantezza dei chicchi che sono come pop corn super speciali! 😀
Grazie, è in arrivo un risotto per il tuo tavolo!
Fausta Lavagna
18 Novembre 2014 at 8:25
io che vengo qui per assaporare storie ed emozioni trovo sempre anche ricette da cui trarre ispirazione. Ecco, sì, magari giusto una punta, solo proprio una punta, di peperoncino, come nelle mie storie, ce lo metterei. Nulla di più. Un abbraccio
lagattacolpiattochescotta
18 Novembre 2014 at 13:44
Fausta, essere credibile anche come cuoca e non solo come paroliera mi rende felice, non sai quanto… 🙂 Perchè io mi impegno ogni giorno a migliorare e a imparare, recuperando tutto il tempo in cui non ho cucinato in passato! Se questa passione l'avessi scoperta prima, chissà, magari un bistrot esisterebbe davvero! Ma mi va bene questo, è molto più che virtuale, pieno di calore, il mio e il vostro… 🙂
Ileana Pavone
18 Novembre 2014 at 11:02
Io vorrei una cocotte sempre diversa, ma croccante in superficie e morbida all'interno, una cocotte che mi somiglia un po'.
..e una birra scura, in un tavolo all'angolo..magari vicino alla finestra.
Poi però questo risotto lo assaggerei, perché è uno dei miei preferiti e perché vorrei rimanere un po' di più a chiacchierare, quando tutti ormai sono andati via e i sorrisi sono stanchi..e ancor più belli 🙂
lagattacolpiattochescotta
18 Novembre 2014 at 13:49
Ileana, mangeremmo dalla stessa cocotte perchè anche io sono come te… una sottile scorza (d'arancia) intorno prima di arrivare al cuore (di budino)!
Il tavolo vicino alla finestra è il più richiesto ma tu lo troverai sempre libero, te lo tengo da parte! E sì, dovresti mangiare il risotto con estrema calma e aspettare che possa sedermi per chiudere la serata con le parole migliori, quelle dette nel relax e nel silenzio, quando la confidenza diventa speciale…
Mirtillo E Lampone
18 Novembre 2014 at 11:47
Riesci a seguire il filo del discorso dall'inizio alla fine del post, che per quanto si snodi e sbricioli tra i tuoi pensieri, riesce a tornare esattamente dove lo vuoi portare. In qualsiasi modo esso si componga tra le tue mani quello che ne esce è sempre magia…in questo caso colorata del rosso agrodolce della melagrana, frutto speciale, ricco, dal sapore ineguagliabile, che tanto adoro.
Ti stringo ancora e ancora, felice di accompagnare il tuo cammino con il mio in un'avventura un po' speciale.
Berry
lagattacolpiattochescotta
18 Novembre 2014 at 13:57
Ho sempre fallito nello scrivere romanzi o racconti troppo lunghi perchè ho una scrittura "momentanea" e procedo per frammenti, istanti, associazioni… solo così riesco a tenere il filo del discorso, a non perdermi, a camminare in equilibrio… forse perchè mi sento "padrona" delle mie parole, non mi scappano, le so tenere nelle mani prima di lanciarle a voi come una cascata di foglie autunnali…
E' doveroso dirti grazie non solo per tutte le frasi belle che mi dedichi qui, ma anche per quelle "extra" che noi sappiamo… 😉
Jessica – Scented little Pleasures
18 Novembre 2014 at 12:26
Passo anche io per ordinare, la mia storia per favore molto gratinata e molto a lieto fine, ho bisogno di scorte di positività in questo periodo!! Dentro una cocottina a pois come tu sai magari?
<3
lagattacolpiattochescotta
18 Novembre 2014 at 14:01
Abbondo con il gratinato, ti accontento subito! E vuoi sapere una cosa? Anche io lo faccio per me stessa, per la mia cocotte, lo strato deve essere spesso e molto croccante! 😉 Forse perchè così le storie a lieto fine possono essere assorbite, trattenute, abbracciate meglio…
Certo, per te apparecchio a pois… puoi anche scegliere il colore, ehehe!
elenuccia
18 Novembre 2014 at 12:39
Io ordinerei sicuramente zuppa calda al profumo di casa, guarnita con ricordi speziati e un pizzico di attesa trepidante, che non guasta mai.
lagattacolpiattochescotta
18 Novembre 2014 at 14:03
Le zuppe sono una mia specialità e le servo sempre con crostini di ricordi e di sorrisi, se vuoi anche aromatizzati al vintage o alla tenerezza…
panelibrietnuvole
19 Novembre 2014 at 8:57
Ma che meraviglia!! Queste descrizioni sono bellissime…con le parole tu fai sognare! 🙂
Bello, bellissimo, tutto…. Io non vedo l'ora che tu lo apra veramente questo bistrot…o già c'è?!
lagattacolpiattochescotta
19 Novembre 2014 at 13:51
Come ho scritto, c'è (solo) nei sogni ma forse è quello il posto dove è più bello coccolare ciò che piace… 😉 E se uniamo sogno a sogno, melograno a melograno, parola a parola, risotto a risotto…
Grazie mille!
roberta fabbris
19 Novembre 2014 at 11:36
Ma che meraviglia ciò che hai descritto ….non appena ho letto la ricetta del "risotto" ho subito pensato di prepararla una di queste sere per il mio "amore" con tutto un contorno di frasi belle che scaldano il cuore!! Grazie !
ps.incantevole come ti racconti !
Roberta
Gattocherie
lagattacolpiattochescotta
19 Novembre 2014 at 13:55
Ciao Roberta, sono contenta che il post ti abbia ispirato una serata così romantica… le cene a due sono le mie preferite, a base di baci, sguardi e intimità!
Grazie per il commento… e mi fa piacere vedere quel gatto rosso accanto al tuo viso… 😉
Ilaria Guidi
19 Novembre 2014 at 13:10
Sempre troppo bello leggerti…hai tanti talenti…uno di questi è la scrittura…bellissima proposta culinaria…e foto luminose e belle…come te 🙂
Un bacio grande
lagattacolpiattochescotta
19 Novembre 2014 at 13:57
La scrittura è più di una passione, è una parte di me, qualcosa di così viscerale che non potrà mai essere scissa dalla mia persona… il blog mi permette di esplorarla e coltivarla non solo in forma privata e sono stra felice di estendere le mie parole a voi… 🙂
Grazie Ilaria, un bacio a te!
Sara e Laura-PancettaBistrot
20 Novembre 2014 at 9:27
Se c'è ancora posto nel tuo bistrot noi vorremmo essere le clienti fisse del Venerdì a pranzo…è la giornata che preferiamo, piena di aspettative, progetti di ogni sorta e speranze per un week end tutto da scrivere. Allora potremmo venire da te, al nostro tavolino e, pur non avendone bisogno perché sicuramente avremmo il nostro piatto preferito, vorremmo sempre vedere il menù per scoprire nuovi piatti e nuove descrizioni. Lasciamo a te la scelta di un piatto per noi, ci fidiamo completamente dello chef che sicuramente avrà un grembiule delizioso, magari anche uno diverso ogni giorno. Potremmo andare avanti all'infinito perché abbiamo chiaro in testa come pensiamo che potrebbe essere il tuo angolino, con una credenza in fondo a destra con fantastici libri introvabili (magari scritti da te) su viaggi, ricette e storie fantastiche in cui perdersi, di quelle luminose che piacciono a te e fanno impazzire anche noi. Arriviamo domani…aspettaci!!!
lagattacolpiattochescotta
20 Novembre 2014 at 18:14
Ho scritto sull'agenda a pois del bistrot che un tavolo tutti i venerdì a pranzo sarà prenotato da due donne che mi piacciono molto, Sara e Laura! Arrivate con calma, tanto è vostro! 😉 Servirvi cambiando sempre sarà un piacere e magari dai vostri consigli o pareri prenderò preziosi suggerimenti, ehehe! Ascoltare i clienti è importante…
Sorrido per la credenza con i libri scritti da me, addirittura al plurale… 😀 Dovrei avere più vite per riuscirci ma magari, magari, magari…
Grazie, sapete sempre come regalarmi allegria con i vostri commenti!
An Lullaby
20 Novembre 2014 at 9:49
Io passerei al secondo turno per le storie notturne…ma forse l'indomani ripasserei ancora un po' assonnata per la cocotte con storie familiari… un tempo prediligevo i sapori piccanti, poi ho capito che infondo mi piacevano solo perché volevo scottarmi il palato e la lingua…adesso ho capito che amo più la crema di latte, anche se ogni tanto mi piace ancora mettere un pizzico di peperoncino 😉
Francesca io non smetterei mai mai mai di leggerti! Questa ricetta mi ha stregato, così particolare, così bella da risultare irresistibile e ha ragione Ilaria sai, queste foto sono belle e luminose proprio come te 🙂
lagattacolpiattochescotta
20 Novembre 2014 at 18:18
Anto, attenzione che se arrivi di sera facciamo le ore molto piccole, io ti avverto! Sarebbe quello il momento della giornata in cui c'è tempo per rilassarsi, chiuderei il bistrot e mi dedicherei solo a te, perchè so che avremmo tanto da dirci… 🙂
Come te, anche io opto adesso per la crema di latte, ma credo che quel peperoncino faccia sempre parte di noi, non passi mai… è nel nostro carattere, un ingrediente acquisito… anche se non lo usiamo, c'è di suo…
Grazie mille, è il tuo affetto che strega me… crea dipendenza, sai? 😉
Federica Tommei
20 Novembre 2014 at 12:32
Eccomi… è un po' che non passo di qua!! Questo risottino sembra assolutamente delizioso!!!
Le melagrane sono favolose per qualsiasi preparazione.
Un bacio. F.
lagattacolpiattochescotta
20 Novembre 2014 at 18:19
Fede, bentrovata! Sei ripassata al momento giusto, con il risotto ancora caldo e i chicchi ben sodi! 😉 Accomodati, mentre io vado a spaccare altre melagrane!
Valentina
20 Novembre 2014 at 19:06
Anche per me un piatto di storie luminose, quelle che lasciano un sorriso di speranza. Grazie Francesca, perché davvero venire qui è una carezza per l'anima. E mi è sembrato di essere lì, nel tuo bistrot dei sogni, seduta accanto alla ragazza del giovedì, quella con lo chignon e l'agenda beige. Risotto invitante e da provare quanto prima… i chicchi di melagrana mi mettono di buonumore, sai? ^_^ Un abbraccio grande, buona serata! :**
lagattacolpiattochescotta
20 Novembre 2014 at 19:25
Vedo che abbiamo gli stessi gusti e la stessa voglia di luce… 🙂 Facciamo che in un giorno con poca gente, alla fine del turno, mi siedo e mangio con te, così magari mi dici in un orecchio a bassa voce i trucchi per fare i dolci così bene! 😀
Buona serata a te Vale! Un abbraccio!
la gelida anolina
23 Novembre 2014 at 9:33
totalmente innamorata del tuo racconto…vorrei un libro intero scritto così 🙂
vado a cercare la rivista!!!!!!!!!
baci
lagattacolpiattochescotta
23 Novembre 2014 at 10:15
Oh, come lo vorrei anche io… 🙂 Per adesso faccio scorta delle vostre parole e del vostro incoraggiamento e un domani chissà… lascio aperte tutte le porte, comprese quelle del bistrot! 😀
Bacio a te e grazie!
Anna Rita Granata
23 Novembre 2014 at 11:21
Un bistrot così, diventerebbe il mio posto preferito. Arriverei con l'emozione stampata sul viso, come quando si va ad un appuntamento che aspettavi da tanto. Scelgo il mio piatto preferito: storie di vita reale aromatizzate ai sogni e con una grattata di magia. Il lieto fine, è proprio ciò che ognuno di noi si aspetta…ed entrando nel tuo locale, si ha proprio la sensazione che tutto può accadere.
<3
lagattacolpiattochescotta
23 Novembre 2014 at 15:36
Hai ottimi gusti, Anna, di quel tipo di storie mi nutro sempre anche io! Lasciano una bella sensazione di pienezza, che dura un po'… fino alla prossima cocotte e alla prossima storia! 🙂
Sì, tutto può accadere, a ognuno di noi… a volte questo fa paura, altre invece è un piacevole stravolgimento di certezze e routine… vedremo cosa accadrà, ce lo racconteremo quando resteremo sole nel locale… 🙂
Paola Sabino
23 Novembre 2014 at 18:54
C'è posto nel tuo bistrot? Vorrei quel tavolo vicino la finestra, con tutti quei piccoli fiori sul davanzale e le tendine bianche che svolazzano, trascinate dal venticello che profuma di mare. Ordino una di quelle storie che profuma di speranza, condita di tante parole dolci che capitano come una sorpresa nei momenti in cui ho più bisogno. Chicchi di sorrisi e pois luminosi.. mi volto verso la finestra.. c'è un micetto che fa le fusa. E' Tarallino. E' cresciuto.. ed è diventato bellissimo. C'è anche Ulisse. Mi racconti la loro storia? Sono una cliente esigente.. amo ascoltare le storie.. vederle.. appoggio la testa sui due gomiti e ascolto.. e gusto questo risotto, con i suoi chicchi di melograno e il suo morbido tomino
lagattacolpiattochescotta
23 Novembre 2014 at 19:54
Paola, farei alzare dei clienti "qualsiasi" per far sedere te… 😉
Tu secondo me potresti contribuire alla creazione di qualche cocotte, perchè di storie e di parole te ne intendi… ti ascolterei volentieri prendendo idee e ispirazioni, magari per storie mediterranee e solari, che intrecciano vita, teatro, poesia…
Sono esigente quanto te e soprattutto mai sazia di conversazioni e scambi… quindi preparati, sarà una cena lunga! Tanto Tarallino e Ulisse sono abituati a vivere la notte come me! 😉
Giusy Pellino
24 Novembre 2014 at 14:15
Ma non ti ho scritto ancora quanto adoro il tuo bistrot! Ti leggo sempre, ovvio, ogni lunedì, e adesso con calma riesco finalmente a commentare…amo amo amo! Vedo tutto chiaramente quì, poi Pinterest mette lo zampino e riesco addirittura a vederti, uguale, in alcune foto… Mi domando quanto sia sottile il confine di questo sogno e la realtá 🙂
Inutile dirti quanto adoro le tue foto, e quel bianco, e quella luce, e i dettagli, e …puntini infiniti! Che collegano distanze, occhi e anime :***
lagattacolpiattochescotta
24 Novembre 2014 at 17:10
Giusy, per te aprirei il locale anche nel giorno di chiusura, assecondando tutte le voglie possibili del momento… anche in piena notte magari! 😀
Sorrido ripensando a quella foto, vorrei avere tanti barattoli da sistemare e tanti grembiuli da cambiare! Quel confine nella mia mente è sottile… nella pratica purtroppo è tutto un altro discorso, ma a noi piace anche solo immaginare, no? La fantasia ha tanto potere… e accorcia anche le distanze! :*
Giusy Pellino
24 Novembre 2014 at 22:55
"una storia a lieto fine"… :)*
giochidizucchero
24 Novembre 2014 at 22:22
me l'ero proprio perso questo post… sono veramente imperdonabile… il tuo risotto è divino, e le foto… non ho parole… Ho preso Tu Crea, è bellissimo! L'ho sfogliato tutto d'un fiato e sto aspettando dalla mia mamma i fiorti di cotone per fare la ghirlanda… <3 baci e ancora baci
lagattacolpiattochescotta
24 Novembre 2014 at 22:39
Ecco, potresti venire al bistrot con i fiori di cotone e in cambio di una cocotte mi insegni come fare quella delicatissima ghirlanda… è anche la mia preferita, sai?! 😀 Sono contenta abbia preso la rivista, grazie dell'affetto!
Claudia Ilgattogoloso
27 Novembre 2014 at 16:40
sembra di leggere un romanzo, di quelli dolci, ma reali, di quelli che sanno di zucchero e profumano di pane. Mi piacerebbe un libro come questo 🙂 Il tuo modo di raccontare è magico e soffice, lo adoro, ti adoro!
lagattacolpiattochescotta
27 Novembre 2014 at 20:07
Claudia, ehi, ma grazieeee! Mi fa bene ricevere parole così affettuose dette da persone piene di talento e che stimo, come te… e associare la magia e il soffice al mio racconto è una delle frasi più belle che potessi dedicarmi…
Non vedo l'ora di usare tutte le cose deliziose della basta gialla! 😉
Stefania Zecca
30 Novembre 2014 at 20:29
Da te si respira sempre un'aria leggera che ha degli effetti balsamici… Ciao 🙂
lagattacolpiattochescotta
30 Novembre 2014 at 20:33
Stefania, questo non me l'aveva mai detto nessuno e per ringraziarti non basterebbero chili e chili di risotto… 😀