UN FIOR DI SORPRESA
Le giornate a volte mi sembrano una combinazione di incastri da trovare come quando mi incaponivo con il cubo di Rubik e restava fuori sempre la casella verde, oppure quando provavo a finire quei puzzle da 2000 pezzi con mia nonna che mi diceva “Inizia dai bordi, che è più facile”. Mi piaceva farli seduta per terra oppure sul tavolo tondo marrone dove si mangiava, che mia madre ha sempre tenuto – e tiene ancora – in parte apparecchiato, con i bicchieri, l’oliera e l’acqua (e i sottopentola sulla quarta sedia vuota, così all’occorrenza sono subito pronti).
Sempre di più ho voglia di lentezza.
Vorrei essere come i calabroni che volano in campagna, che sanno dove andare e ci arriveranno, ma senza fretta. Vorrei essere un impasto che deve riposare tutta la notte, una storia che deve maturare per trovare il suo finale, un concerto appena iniziato, un gomitolo di lana che diventerà una sciarpa, un bucato di lino che prima di asciugarsi completamente sonnecchia al sole.
La lentezza che cerco non significa “perdere tempo”, un lusso che non ci concediamo quasi più, ma “prendere tempo”. Una “erre” che indietreggia e una “enne” che subentra… e tutto cambia senso.
Questo blog ha imparato a prendersi il suo tempo. Ed io con lui. Pubblicare un solo post a settimana è una scelta.
Almeno qui non voglio scadenze.
Almeno qui rallento.
Almeno qui ieri è ancora oggi.
Sono convinta che ogni post debba decantare come il buon vino. Le parole devono mettere le radici, prima che altre vadano a coprirle, più nuove e più lucenti. Il concetto di “ritardo” tra queste pagine non esiste, le lancette dell’orologio si trasformano in mandorle a lamelle.
Ci rivediamo la domenica sera, perché amo gli appuntamenti e l’attesa che li guidano, ma potete entrare quando volete. Le chiavi di casa sono sotto il vaso delle petunie viola, ora lo sapete.
Anche alcune ricette si prendono il proprio tempo: germogliano piano, sono lì da mesi, (mi) aspettano, sanno che giungerà il loro turno e non le ho dimenticate. Lo so ad esempio che farò i ravioli, non so se bene o male, ma li farò. Così come so che prima o poi mangerò il gelsomino, rubato di notte alla vicina oppure interrato nel mio balcone.
Altre ricette invece bruciano le tappe, scalano liste di to-do e irrompono come i temporali improvvisi di questa primavera dispettosa.
Questa crema è nata da una sorpresa. Una mattina stavo sul punto di creare una frolla salata, ma un limone ha catturato la mia attenzione. O meglio, un fiore di limone. Credo fosse la prima volta che ne vedevo uno. Da giorni osservavo quel bocciolo rosa, sempre un po’ più grande, chiedendomi cosa sarebbe successo.
Ecco cosa è successo. Dei vasetti con un colpo di anca hanno aperto un cassetto e…
LEMON CURD AL MIELE E CARDAMOMO
3 limoni biologici
150 g di zucchero
50 g di miele
3 uova
100 gr di burro morbido
1 pizzico di sale
3-5 capsule di cardamomo
Spremete i limoni: dovrete ottenere circa 130 ml di succo. In una casseruola di media grandezza, mescolate con la frusta il succo, lo zucchero, il miele, le uova e il sale. Aggiungete il burro morbido tagliato a dadini e 3-4 capsule di cardamomo schiacciate. Cuocete sul fornello a fuoco dolce, sbattendo continuamente con la frusta finchè il burro si sarà sciolto. Alzate la fiamma e continuate la cottura senza smettere di sbattere, finchè il composto si addensa e inizia ad assumere la consistenza di una gelatina. Il curd è pronto quando vela il dorso di un cucchiaio. Passate subito il curd in un colino e versatelo in un contenitore ermetico o in vasetti sterilizzati.
*ricetta tratta dal libro “Creme da spalmare” di Rachel Khoo
142 Comments
consuelo tognetti
4 Maggio 2014 at 18:37
Aspetto la domenica sera x passarti a trovare ed ogni volta mi fermo ed assaporo le tue parole…mi piace il tuo modo di vivere questo spazio e la cura che metti in tutto quello che fai.
Questo lemon curd mi piace molto, è delicato e ben presentato come mai in vita sua avrebbe sperato!
Ti auguro una felice settimana e domenica prox sarò qui, mi metterò comoda alla tua tavola a condividere i tuoi pensieri e le tue portate..grazie <3
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 18:49
Consu, tu sei tra le "fedelissime" della domenica sera e mi piace ritrovarti ogni settimana, è una bella certezza! 🙂
Questo spazio è diventato più importante di quanto avrei mai creduto, lo voglio coccolare e come accade per le cose che amo, voglio dargli il giusto tempo… e la giusta quiete…
Ci vediamo tra 7 giorni, dunque! 😉 Un bacio e grazie come sempre!
Simona Mirto
4 Maggio 2014 at 18:45
Franci io vorrei rallentare insieme a te e trasformarmi in gomitolo o in bucato di lino… :))
E mentre lo dico sogno di fare passi lenti, scanditi e pensati, trasformando anch'io le mie lancette in lamelle di mandorle… Ci riuscirò mai?… e pongo questa domanda con un velo di rammarico perchè io proprio non son capace di andare piano e fare le cose a piccole dosi, non sono proprio capace di prendermi il mio tempo… io rendo solo sotto stress… Pensa che questa cosa me la fece notare il prof di letteratura italiana all'uni… "Mirto lei, quando è stressata e va di corsa, rende al quadrato" ed è vero… non so prendermi pausa o prendermi tempo…se prendo pause "perdo tempo", non riuscendo a trasformare il tempo in più come produttivo! macchè… eppure mi piacerebbe, chissà se a 32 anni riuscirò ancora a cambiare qualcosa… una cosa è certa… ci sono piccole cose capaci di sorprenderci e farci fermare e cambiare rotta… il tuo fiore di limone ad esempio…
Sai che non ne ho mai visto uno vero nemmeno io? ma la tua foto Francy mi ha toccato il cuore… mi ha ricordato un mio ricamo a punto croce, son passati più di 15 anni, l'unica volta in cui ho visto un fiore di limone e ho osservato la bellezza… proprio perchè lo stavo ricamando e pensa te… che quel fiore era attaccato al rametto e posizionato proprio come lo vedo qui.. adesso ho solo voglia di mettere mano alle stoffe ricamate nel baule! devo trovare quel ricamo!!*_* ps e il cardamono nel lemon curd? geniale…
ti stringo carissima… forte forte : *
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 19:07
Simo, a me succede così: mi rilasso quando posso farlo, quando non devo fare nulla e riesco a godermi la giornata… se però ho impegni e so che non posso fermarmi, entra in circolo l'adrenalina e divento una trottola, senza riuscire a star seduta un attimo! Ecco perchè ho bisogno di momenti di calma, così posso respirare più lentamente… devo insomma sentire che posso concedermi un attimo di relax, devo stare tranquilla e sapere di non essere "inseguita" da niente e nessuno… e forse non è un caso che stacco davvero la spina solo quando sono in vacanza! 🙂
Non sei l'unica che sotto stress rende al meglio, anche Matteo è così, è il classico tipo "da ultimo minuto", quando incombe la scadenza si attiva e conclude tutto! In questo ci compensiamo… e io servo a lui per ricordargli che rallentare, ogni tanto, è sano e normale… e fa bene… 🙂
Spero di cuore che ritroverai quel ricamo, la storia è così bella, voglio un lieto fine, ehehe! Il punto croce lo faceva mia nonna, come mi piaceva guardarla e vedere i progressi del suo lavoro, il disegno che prende forma… dai, dai, apri quel baule e fammi sapere! Mi piace che ci sia un fiore di limone a legarci… 🙂
Ti stringo anche io e grazie per il commento lungo! :****
Simona Mirto
4 Maggio 2014 at 19:25
Ecco invece Andrea è proprio come te, sa prendersi i suoi tempi e sa compensare i miei "squilibri" frenetici… 🙂 lui mi chiama "in 1 ora Simona lavora"…. ed è proprio così… ma solo perchè se ho scadenze mi scatta la molla!!
ps ho trovato il ricamo! giusto per dire che se incombe una necessità io mi attivo… non era nel baule.. bensì in dispensa… doveva essere un canovaccio… ma l'orlo non è stato mai finito.. c'è solo il ricamo.. ti mando un abbraccio:**
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 19:48
L'importante è che l'hai trovato… e immediatamente! Vedi, essere celere e "tuttofare" è stato utile, così ti sei tolta subito la curiosità! Chissà, magari lo vedremo in una foto… 🙂
Chiarapassion
4 Maggio 2014 at 18:49
Francesca sapessi come sono felice di essere tornata a casa e potermi gustare con tanta calma e leggerezza nel cuore il tuo post. Hai proprio ragione il tempo corre velocissimo, e vivere la vita con lentezza ormai è un lusso. Nel mio piccolo cerco di custodirlo e quando posso mi fermo e mi godo le cose belle che mi circondano: mi fermo per leggere una frase, mi fermo per ammirare le mie orchidee e mi fermo per venire a casa tua per gustare il mio adorato lemon curd. Ti abbraccio ragazza dolce che cattura l'attenzione con foto e parole
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 19:14
Enrica, fino a qualche tempo fa la domenica sera mi metteva un po' di tristezza perchè coincideva con la fine del weekend, ma grazie a questo appuntamento con il nuovo post l'umore si è risollevato e mi piace finire la giornata con voi! Le cose belle che ci circondano, di cui parli, sono anche queste… inventarsi un appuntamento costante ed essere insieme… 🙂
Adoro anche io le orchidee e quando per le foto ho preso quel bricchetto con il bordo blu ti ho pensata!
Ti abbraccio anche io, perchè sai trovare parole serene per comunicare…
Mimma e Marta
4 Maggio 2014 at 18:56
Franci, in questi giorni sono così "piena" che anche io vorrei trovare un po' di spazio per poter prendere temmpo, per me, per il mio spirito, per tutto ciò che faccio. Però questo appuntamento della domenica non riesco a tralasciarlo nè a rimandarlo.
I gelsomini non puoi proprio perderteli, le mie estati al mare erano fatte proprio di quelli…gelsomini rubati alle piante di mia nonna, così dolci e succosi che non mi bastavano mai. Io lo so, che appena fioriranno sul mio balcone si trasformeranno presto in qualcosa di buono, magari un gelato o una panna cotta, un dolce che sappia d'estate, che sia fresco…:-)
Il lemon curd, sai che non l'ho mai mangiato? Però il cardamomo è una spezia che mi sta tanto cara (come lo zenzero…:-), mi ricorda il Natale e i biscotti tedeschi dalla ricetta segreta che mi preparava la mamma!
Un abbraccio forte, Marta
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 19:18
Anche voi non mancate mai nella mia domenica, vengo sempre curiosa a scoprire la nuova ricetta e prendere idee! Quando poi vedo post di dolci francesi, ehehe, sapete già quanto sono felice!
Marta, i gelsomini saranno miei, è deciso! Si è accesa la voglia e ormai devo assecondarla! E appena riuscirò a stringere dei fiori, credo che l'estate arriverà in un soffio, attraverso una granita o un gelato! 😉
Era la mia prima volta con il lemon curd e devo dire che è notevole! Molto vellutato come consistenza, lo mangio anche direttamente dal vasetto, con il cucchiaino! La versione con le spezie mi incuriosiva e merita, ho pure aumentato la dose di capsule di cardamomo rispetto alla ricetta originale! 😉
Ricambio l'abbraccio, in modo altrettanto forte!
Le Sucre et Moi Fabrizia M.
4 Maggio 2014 at 20:01
Cara Francesca, mi rendo conto, sempre più coscientemente, di essere privilegiata ad aver scelto un lavoro che non mi impone corse o ritmi serrati..recentemente ho letto insieme alla mia bambina: Storia di una lumaca che scopri' l'importanza della lentezza, del grande Sepulveda..mi ha fatto riflettere, soprattutto perché, per quanto si voglia andar controcorrente, questo nostro mondo e' ineluttabilmente impostato su di una velocità inumana e noi altro non possiamo fare che resistere ad un ritmo così robotico..anche per questo motivo amo molto perdermi tra le tue riflessioni assolate, morbide, dolci e lente, eppure speziate e questo tuo meraviglioso curd ne è la riprova..nel mio giardino gli alberi di arance sono in piena fioritura: come le tue parole e la luce dei tuoi scatti accarezzano i sensi e fanno sognare con il loro profumo..
Un abbraccio stretto,
Fabrizia
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 20:17
Voglio leggerla anch'io quella fiaba, vado a cercarla! Ho sempre amato le lumache, lo avevo anche scritto in un vecchio post! Con la casa sulle spalle, vanno lontano con il loro ritmo, senza preoccuparsi di nulla… invidio la loro capacità di tenere un passo costante…
Ho sempre pensato che è meglio vivere una vita piena piuttosto che una vuota o piatta, solo che dovrebbero esserci dei limiti… e delle preferenze, nel senso che dovremmo decidere noi a cosa dare la precedenza, a volte… godendoci di più anche le nostre passioni e senza pensare in primis ai doveri, al lavoro, agli obblighi… ma come si fa? Una ricetta per questo ancora non l'ho trovata! Chiedi ai tuoi fiori di agrumi, magari sanno aiutarci… 🙂
Mi piace l'idea delle riflessioni speziate, grazie!
Un abbraccione a te!
larobi
4 Maggio 2014 at 20:31
vorrei vivere con un tempo lento e in una sorta di "ozio creativo" senza regole ed orologi…
anche io nel mio umile blog solo poche cose, non devo render conto a nessuno e diffido sempre di più da assurdi presenzialismi e virtuosismi "ubiqui" 🙂 … non è quello che mi interessa e che cattura il mio stupore. mi piace invece leggere piano i tuoi post, godermi le tue foto romantiche e cromaticamente perfette, ritrovarmi nei tuoi pensieri…nelle tue ricette, nei tuoi colori…un abbraccio e buon tempo lento…
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 20:43
Sì, anche io… un ozio creativo che mi faccia sentire un vulcano di idee pronto a riposarsi al momento opportuno, per ricaricare le pile! 🙂
Il blog secondo me è lo spazio più libero che possiamo avere e gestire… mi piace che un post possa tener compagnia tutta la settimana, aspettare ogni giorno commenti, sedermi qui e leggervi in modo diluito… mi rilassa, ecco, sento davvero che non ho pressioni… e ho tutto il tempo necessario per pensare a cosa pubblicherò la prossima volta e come apparecchierò… 😀
Grazie Robi, bellissimo commento…
Zucchero e zenzero
4 Maggio 2014 at 20:41
E' davvero un lusso oggi riuscire a vivere con lentezza e dici bene: vivere con lentezza non significa affatto perdere tempo. In questo periodo anche io sento la necessità di rallentare però con l'estate si avvicina anche la sessione estiva, che non è esattamente il periodo migliore per prendersela con calma 🙁 Tuttavia ho deciso di non sovraccaricarmi di impegni, ma di godermi fino in fondo tutto quello che faccio, dal caffè preparato al mattino alle pagine lette prima di andare a dormire.
Venire qui ogni domenica (ma anche nei giorni dopo) e dedicare al tuo post tutte le attenzioni che merita è un piacere che mi concedo sempre molto volentieri 🙂
Il cardamomo non l'avevo mai associato al limone, ma sono sicura che è un abbinamento riuscitissimo! Comunque una bella cucchiaiata di curd in una tartelletta preparata con la frolla salata che avevi in programma secondo me ha il suo perchè 😉
Buona settimana!
V
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 20:49
Dovremmo camminare marciando, non correndo… sarebbe già una conquista! Tenere un ritmo sostenuto ma guardare sempre dove sta la panchina più vicina per sedersi! 😉 Non è facile, lo so… che ricordi quando studiavo prima degli esami, giornate intere sui libri, a ripetere, scrivere appunti… ma quando finalmente la sessione è finita, quel tempo subito dopo, di piena libertà, è bellissimo da organizzare! Con il lavoro è un po' diverso, ma come te lotto per la qualità della vita e del tempo, iniziando bene proprio con una buona colazione! Questo lemon curd, spalmato sulle fette biscottate, mi ha accompagnato fino a ieri, quando ho finito l'ultimo vasetto! La ricetta del libro è riuscitissima, ti consiglio di provarla! 🙂
Tantocaruccia
4 Maggio 2014 at 20:56
Uau.. che bell'elogio alla lentezza.. dopo un periodo incasinatissimo di tesi io sto cercando di vivere così e lo sto facendo da un mesetto.. mi riprendo^^ ed è bellissimo!
Parole splendide come sempre, grazie!
:*
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 21:13
Dopo la tesi io sono scappata in viaggio lontano lontano… avevo voglia di scomparire da tutto e tutti! 😀 Sì, il tempo libero te lo godi soprattutto quando ti è mancato tanto… allora sì che lo assapori fino in fondo! Fallo anche per me, finchè puoi… 🙂
Grazie a te, smack!
Chiara Giglio
4 Maggio 2014 at 21:31
vorrei una vita più slow,da vivere assaporandone ogni istante con calma…Ultimamente mi sono resa conto che senza il pisolo pomeridiano arrivo a sera che sono uno straccio da buttare via….Non riesco più a fare tutte le cose che facevo qualche anno fa, è la vecchiaia che sta avanzando, pazienza dovrò assecondarla….Tutto sommato ha i suoi lati positivi…Buona settimana cara, il tuo lemon curd crea dipendenza….
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 21:41
Sento anche io di avere meno resistenza fisica, rispetto ad anni fa… anche se l'abitudine di andare a letto tardi, nonostante la stanchezza, non la perdo… o meglio, non la voglio perdere perchè spesso è proprio di notte che riesco a rallentare e a poter fare ciò che mi piace, come vedere e sistemare foto, scrivere, girovagare nei blog, "studiare" ricette, guardare film o serie tv…
Dai, dopo il pisolo per merenda ti preparo una fetta di pane spalmata di buon giallo… 🙂
Betulla
4 Maggio 2014 at 21:48
Cara Francesca…il tuo slow Blog incontra tutta la mia approvazione! condivido la tua voglia di lentezza, la necessità delle parole pensate/pesate e i saliscendi delle ricette nella lista di pubblicazione…Se non riuscisse a dilatare così il tempo il blog sarebbe un lavoro con scadenze e ritmi che ti schiacciano e ti tormentano…così invece è un fiore di poesia e passione! Brava!
lagattacolpiattochescotta
4 Maggio 2014 at 21:59
Slow blog, uh come mi piace questa espressione, come si usa per il cibo! E mi piace anche associare i nostri spazi ad un fiore, io che li adoro e davvero credo che tutto vada curato come una pianta… fragile, che ha bisogno di acqua e di attenzioni… ma d'altronde tu, con il bel nome che porti, lo sai bene! 🙂
Grazie mille!
Sugar Ness
4 Maggio 2014 at 22:56
Anche nella mia to do list campeggia il lemon curd… Ma io non ho adorabili fiori di limone a mettermi fretta! 😉 Mi piace il tocco di cardamomo, per non parlare del miele! Dev'essere una vera bontà… di quelle da gustare con calma! 🙂
Gli impasti che devono riposare, sono quelli che danno maggiori soddisfazioni.
Un abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 8:56
Più che fretta quel fiore mi ha messo allegria… 🙂 Mi piace quando spontaneamente sono i cibi stessi che ti "chiamano" e ti suggeriscono idee, magari già in caldo…
Il cardamomo in questa versione si sente, connota bene il sapore! Se ti piace, aumenta il numero delle capsule, usane anche 5-6!
Devo tornare a fare un lievitato, lo so… così posso immedesimarmi meglio! 🙂
Martina
5 Maggio 2014 at 4:43
Rotolando per un campo e l'altro alla fine quel limone è arrivato fino a qui. La corsa è finita sopra un campo diverso, in tessuto, ma pieno di fiori ugualmente. Delicate mani lo hanno raccolto, coccolato e trattato magistralmente.
Persino l'albero in giardino sarebbe fiero di tale risultato … quell'albero che proprio ieri ho scoperto ricco di fiori, nuovamente. Incredibile, sarà per caso un segno?! 😉
ps: con le foto della scorsa settimana ti eri superata, ma questa volta hai fatto un passo ulteriore secondo me (adoro quella con la ricetta illustrata)
Buon tempo lento e pieno di fiori profumati
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:02
Quanto mi piacciono le favole abbinate alla cucina… me ne inventi una ogni volta, Martina? 😉
Ti immagino con le mani piene di fiori di limone, che sorridi felice per questo regalo della natura… verrei a raccoglierli con te, in giardino, facendo tante foto, ehehe! Grazie per le belle parole, giocare con scritte, stoffe e colori è una parte fondamentale del blog, un divertimento in più… ecco perchè torno sempre volentieri qui, mi dà stimoli su più fronti!
Un abbraccio… forte e lento, di quelli che non ti stacchi subito…
LeCiorelle
5 Maggio 2014 at 6:03
Eccomi qui, impossibile mancare all'appuntamento della lettura del tuo nuovo post! Tempo fa lessi un libro,per caso, scelto tra gli scaffali di una biblioteca, si intitolava "elogio alla lentezza" era legato al concetto di slow food, ed è come dici tu, la lentezza non é intesa come perdita di tempo, ma é proprio il tempo che assapora tutto cogliendo le sfumature, portando pazienza! Condivido la tua riflessione! E poi che meraviglia questo curd, io avevo una pianta di limonicsul balcone, che profumooooo! A presto cara, silvia
LeCiorelle
5 Maggio 2014 at 6:11
Pardon ho avuto un lapsus, il titolo del libro era "vivere slow.apologia della lentezza" …ecco 🙂
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:06
Sì, conosco quel libro e il titolo mi aveva molto colpito! C'era anche un film (non tanto bello in verità) che si chiamava "Lavorare con lentezza", altra cosa che sarebbe bello fare ma aimè la vedo difficile… 🙂
Più il tempo è poco, più secondo me è un "dovere" spenderlo al meglio… anche 10 minuti possono essere vissuti intensamente! E se a volte il tempo manca proprio, è bene rimandare a momenti migliori ciò che si deve fare, piuttosto che combattere con ansia e fretta… piccola regola di vita che ormai ho sposato! 🙂
laura
5 Maggio 2014 at 6:14
In questo post ci sono molte cose che sento vicine: prima fra tutte l'elogio della lentezza che al momento sembra essere per me più un'aspirazione che una condizione reale 🙁 e poi l'immagine del gelsomino 'rubato', ma soprattutto l'ingrediente del cardamomo… che sai com'è ricorre ricorre… 😉 Un bacio e buona settimana!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:09
Lo so, di tempo impazzito che corre troppo veloce parliamo spesso… capisco la voglia di fuggire dalla città appena si può, perchè almeno in campagna i tempi sono dilatati e di calabroni ne vedi tanti… 🙂
Del gelsomino rubato hai avuto un'anteprima speciale ma adesso è arrivato un bel vaso! Eh sì, non ho resistito! Ormai mi conosci, quando mi entra in testa un'idea o una voglia… 😉
Tra cardamomo, carote, limoni e viaggi in metro e in autobus auguro una buona settimana anche a te, sperando duri quel sole splendido che c'è oggi e rasserena tutto…
Ely Mazzini
5 Maggio 2014 at 7:06
Ciao Francesca, dalla frenesia dei primi tempi in cui non concepivo non pubblicare quasi tutti i giorni, ultimamente ho cambiato il modo di gestire il blog. Anch'io ho rallentato, non mi piace buttare lì ricette tanto per pubblicare qualcosa, non deve essere un obbligo, ma un piacere che si spera di poter trasmettere a chi ti viene a trovare. Tu questo piacere me lo trasmetti sempre, mi piace il tuo modo di raccontare… con le parole e le tue ricette, sempre perfette e presentate in maniera impeccabile. Pensa che non ho mai assaggiato il lemon curd, il tuo sembra davvero favoloso…bravissima!!!
bacioni, a presto…
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:19
Esatto, Ely, questo è lo spirito con cui mi avvicino a questa stanza a cui non voglio mai far mancare aria… nessuna corsa e tantomeno nessuna gara, nè contro il tempo che spesso non c'è nè con noi stesse… meglio fare poche cose ma bene, che centomila male… saggia riflessione che tramandano le nonne insieme ai trucchi per portare a termine i puzzle! 🙂
Questa crema è facile da preparare, vedrai, vedrai! Puoi usarla anche per farcire crostate o tartellette, spero di averti incuriosito!
Un bacio e grazie grazie!
Erica Di Paolo
5 Maggio 2014 at 7:32
Trasmetti, in queste parole, una pacatezza e una consapevolezza degna di una donna forte e determinata. Prendere tempo. Meraviglioso. Lasciare decantare, scegliere, seguire un rimo rilassato. E assaporare meraviglie come questo lemon curd. Lo trovo pazzesco. Hai preparato una cremina davvero incantevole.
Bravissima Francesca, un bacione.
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:25
Magari fossi così forte… 🙂 Determinata però lo sono, o almeno ho capito cosa mi fa stare bene, cosa mi piace, cosa cerco, quello di cui ho bisogno… amo talmente questo blog che voglio esserci al massimo, convinta e serena!
Hai detto un verbo prezioso: scegliere. Bisogna scegliere a cosa dare la priorità e a come vivere, per quanto possibile… capendo quello che ci sta più a cuore.
Se ti capita, prendi questo libro sulle creme spalmabili, te ne innamorerai! 🙂
Grazie del bel commento, un bacio a te!
elenuccia
5 Maggio 2014 at 8:12
Purtroppo la vita di ogni giorno ci costringe a correre sempre. Però penso che sia quasi un dovere verso di noi riuscire a ritagliarci qualche momento di tranquillità, in cui fare le cose che ci piacciono con i tempi che ci sono congeniali. Dovremmo riscoprire l'arte della lentezza, re-imparare a godere delle piccole cose, di un fiore che sboccia, di un profumo leggero, di un raggio di sole.
Questo curd deve essere davvero un raggio di sole, fresco, e profumato. Una cucchiaiata su una fetta di pane e la mattina parte subito con il piede giusto
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:28
Elena, mi trovi d'accordo su tutta la linea… prima facevo meno caso a queste cose, avevo sete di tutto, mi piaceva correre a destra e sinistra, avere una vita piena e pensa, odiavo stare a casa il venerdi sera o il sabato sera, guai! Il fuoco della giovane età… 🙂 Adesso invece cerco proprio la tranquillità casalinga, magari organizzo cene ma niente caos in giro chissà dove, se non rare volte…
Come te dò molta importanza alla colazione, perchè dà il timbro alla giornata… e voglio coccolarmi prima di buttarmi nella caotica Roma! 🙂
Valentina
5 Maggio 2014 at 8:24
Francesca leggo ora il tuo post e mi meraviglio!!! Oggi pomeriggio pubblicheró anche io un post sul lemon curd!!! 😀 Solo che io ne ho fatto uno basic e non automatizzato come il tuo e poi la mia foto e nulla in confronto alle tue, sempre meravigliose e luminose! Bravissima!!! Cmq il lemon curd é ultra-buono, non lo avevo mai assaggiato prima. La prossima volta proverò la tua versione allora 😉 a presto! :*
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:31
Dai, Vale, vedrò curiosa la tua versione classica, si sentirà ancora meglio tutto il profumo del limone! Anche io non avevo mai assaggiato questa crema, quando la vedevo nei blog mi ripromettevo di provarla e finalmente l'occasione (inaspettata) è arrivata… 🙂
Grazie, sei gentilissima! Per me la riuscita delle foto è importante come quella dei piatti! 😀
Valentina
5 Maggio 2014 at 15:53
Ovviamente intendevo dire "aromatizzato" non automatizzato… -_-;; ma quando scrivo dal cell il compositore automatico mi fa impazzire a volte! 🙂
Simo
5 Maggio 2014 at 8:53
Dopo la mia forzata cura a base di riposo, dovuta all'ernia del disco (ahi ahiiii), ho imparato ad apprezzare e mettere in pratica la filosofia della lentezza…e ti assicuro che la vita mi è un pò cambiata…in meglio assolutamente.
Ottimo curd, quel libro ce l'ho anche io ed è semplicemente favoloso…quante ideuzze da urlo si trovano fra le sue pagine!
Buon lunedì, un abbraccio
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:36
A volte è incredibile come ci si fermi solo perchè c'è malanno o un impedimento fisico… come quando viene la febbre e oggi quasi è un sollievo perchè si può rubare qualche giorno a casa… aiuto, dove finiremo… 🙂
Vero, questo libro è notevole e io adoro la sua autrice! Avevo già messo dei segni a varie pagine, ma quel fiore di limone ha vinto su tutto! E meno male, non potevo non sapere che sapore avesse questa crema!
Buon riposo e buona consapevolezza nuova del tempo, Simo! Un abbraccio a te!
Miu Mia
5 Maggio 2014 at 9:42
Non ho nulla da offrire se non la mia mente aperta, lo sguardo indagatore, i sensi tutti all'erta e la mia personalissima complicità d'intenti!
Non ci conosceremo mai abbastanza e saremo sempre così (soggettivamente) simili! 🙂
Mio nonno diceva "lemme lemme arriverò". Prendi e pretendi il tuo Tempo. Di solito è lui a scegliere, ma imbriglialo e lo farai tuo!
Il profumo del limone sta bene quasi ovunque… il lemon curd però mi manca, ahimé!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 9:53
In questo i gatti aiutano tanto a rallentare… quando vedo Ulisse dormire per ore intere, beato e pacioso, penso che così bisognerebbe prendere la vita… con quella sana pigrizia che ti solleva da tante cose e ti permette di essere libero e padrone del tuo tempo…
Altri animali da cui prendere esempio sono le lumache o le formiche! Anche se quelle sono bersaglio facile per i felini! 😀
E' bello così… non vedersi ma sentirsi vicine… il lato umano che preferisco nella giostra della blogosfera!
Marina
5 Maggio 2014 at 10:43
Ha proprio il colore caldo del miele e della primavera.
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 11:16
Sì, anche io ho notato subito il colore… dopo il pane allo zafferano e i muffin con farina di mais, ancora un'altra ricetta gialla! E' più forte di me, si vede che la primavera di quest'anno me lo ispira!
Enrica – Vado…in CUCINA
5 Maggio 2014 at 10:52
ciao Francesca, rallentare è quello che dovremmo cercare di fare tutti in questa vita frenetica e la nuova filosofia del tuo blog mi piace come il tuo curd improvvisato ciao a presto o… tardi
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 11:18
Solo i primissimi tempi pubblicavo due post a settimana, quando ancora non capivo bene il meccanismo e il "passo" che avrei voluto dare al blog… ma poi tutto è venuto da sè, ho iniziato a prendermela comoda e ho continuato su questa scia… 🙂
la signorina pici e castagne
5 Maggio 2014 at 11:04
allora io qui lo dico e qui lo nego. io odio il lemon curd. perchè non mi viene buono. mi piace sempre di più quello degli altri. così mi saltano i nervi (sono una donna fatta di pazienza io……..) ed è circa un paio d' anni che non provo a farlo.
mi hai fatto tornare la voglia….magari devo trovare un "inizio dai bordi" anche per questa ricetta…. : )
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 11:21
Cioè tu che sai fare il pane-caciotta non riesci a fare un lemon curd? Non ci credo, mi stai mentendo perchè vuoi che ti allunghi un vasetto! 😀 E' rinomato che io sia una novellina coi dolci, se mi è venuto bene al primo colpo devi riuscirci anche tu, magari seguendo la ricetta di questo libro che a quanto pare è a prova di bomba… e di fallimento! 🙂
ps: se trovi il bordo della pazienza fammelo sapere… e in caso passamelo…
Chiara Setti
5 Maggio 2014 at 11:32
Tesoro fai benissimo a prenderti il tuo tempo e sono convinta del fatto che i post debbano decantare qualche giorno…
Poi se ci proponi un lemon curd così…dolce…colorato…primaverile….una meraviglia!!! Bacione
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 11:44
Peccato che il lemon curd non sia durato un'intera settimana ma solo qualche giorno, ahaha! La voracità della bontà e della dolcezza! 😉
Grazie Chiara, un bacio!
piccola mela
5 Maggio 2014 at 11:35
Capita lo stesso, col tempo, con le ricette e mi piace ripetertelo qui, anche se sai già quali sono i risvolti delle vicende che nascondo dietro le mie ricette.
E un po' ti devo dare merito,perchè confrontandoci mi hai dato la voglia di attendere e non rovinare qualcosa che poteva andare sprecato.
Così i miei tempi si sono allungati, in maniera del tutto "naturale", e se questo cambia da un giornoo con l'altro è solo perchè è "più forte di me" e nient'altro 😀
Di te mi piace che sei come il piccolo principe, torni sempre, alla stessa ora, nello stesso posto…io sono un po' selvatica, ma vengo lì è sbircio fra le parole, per poi tornare quando ho l'anima tranquilla.
Comunque anch'io son negata per il lemon curd e leggendo sopra mi consolo sapendo che non son la sola 🙂
Ora ho la tua ricetta annotata per quando sentirò la voglia di riprovare!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 11:59
Non ti dico quanto mi piace essere accostata al piccolo principe… conservo gelosamente anche una versione francese del libro, un po' nascosta dietro la narrativa italiana, quasi in incognito… ma io so che è lì, so dove è andata a dormire…
Ho vari difetti, come tutti, ma so di avere un pregio: la costanza. O forse la presenza, che probabilmente è sua sorella. So esserci, so tornare, so ritrovare la strada di casa, so rispettare un appuntamento. Ovviamente con elasticità e libertà, non ho mai amato le maglie troppo strette, da felina indipendente… finchè posso, la domenica sera sarò qui, se no si cambia appuntamento, nessun problema! 🙂
Tra le mani hai un dono tanto prezioso, Manu: la capacità di raccontare e portare le persone dentro la (tua) pagina. Quando ho pensato la frase dei post che devono decantare ho pensato a te. Sì, a te. Perchè bevo sempre ciò che scrivi ed è bello godersi l'ultima goccia del bicchiere, in attesa di una nuova mescita.
E' questione di attesa anche per il lemon curd, ne sono certa. So che apparirà un vasetto giallo anche da te, prima o poi. E te lo godrai il doppio… 🙂
piccola mela
5 Maggio 2014 at 18:46
Tu francese e io spagnola, la mia versione del piccolo principe comprata in una piccola libreria di Trujillo (Perù), perchè al piccolo principe non si può dire no.
Come non ho saputo resistere all'idea di vedere uno spettacolo in greco a Kos, sempre e soltanto per immaginarmi le parole del libro 😀 (lo so, non sono tutta regolare!)
Ti abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 19:19
Ah, ma io ti adoro per questo… vedere uno spettacolo in greco quante volte ti ricapita nella vita? Bisogna seguire fili, passioni e irregolarità mentali felici… 🙂
Lizzy
5 Maggio 2014 at 12:13
In quest'ultimo periodo avrei tanto bisogno di prendermi del tempo per riflettere, per capire cosa voglio fare da grande… purtroppo il lavoro full time e la quotidianità sotterrano questa mia impellenza e tutto viene da sé un po' così alla rinfusa. Così come i miei post, che butto lì. Sforno, fotografo e pubblico!
Passare dalle tue parti mi mette sempre tanta tranquillità e pace. Ma se venissi a trovarti? 🙂
Lemon curd mai fatto e mai assaggiato, una mancanza imperdonabile!!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 12:48
Per decisioni così importante serve calma, impossibile prenderle senza la giusta concentrazione, con la testa impegnata anche su altro… "cosa fare da grande" è una domanda eterna tipo "che cos'è l'amore", io me la faccio ancora oggi, che ho una strada piuttosto segnata ma si può sempre cambiare o sterzare all'improvviso… 🙂 Il mio consiglio è di seguire passioni, talento e inclinazioni… solo così si può prendere una strada che soddisfa, da percorrere a lungo… la convinzione in ciò che si sceglie è fondamentale…
Vieni a trovarmi quando vuoi, così ne parliamo mentre battiamo le uova con la frusta! 🙂
TheDaydreamer
5 Maggio 2014 at 12:37
Ciao Francesca,
Il tuo blog è proprio quello del mondo come piace a me: le persone, i pensieri e i sentimenti contano al di fuori di ogni obbligo imposto. E' sempre bello venire a trovarti, scoprire ricette più incantevoli che mai e seguirti passo passo nelle tue introspezioni. Buona settimana!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 12:51
Donatella, questo blog è un viaggio alla scoperta di nuovi sapori ma anche di lati di me che tenevo nascosti o all'ombra… per questo mi piace viverlo con tranquillità, andando in seconda e non in quarta, perchè non voglio perdermi nulla del paesaggio che ho intorno e delle scoperte che faccio… 🙂 Sono contenta di averti accanto, tappa dopo tappa! Grazie!
Sara e Laura-PancettaBistrot
5 Maggio 2014 at 12:38
Ciao Francesca, abbiamo visto il tuo commento con immenso piacere! Ma quanto è bello il tuo blog, luminoso, meravigliose immagini…si respira un'aria di relax e serenità!! Complimenti davvero! Ma sai che è da un po' che vorremmo fare il lemon curd? Penso proprio che proveremo la tua ricetta, dalle foto sembra strepitosa! Bellissimi colori, fanno sognare !!*.* Da ora in poi non ci perderemo nemmeno un post 🙂 Laura e Sara
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 12:58
Laura e Sara, benvenute! Ho fatto bene a seguire l'odore di pancetta, ehehe! Idealmente questo blog è il mio bistrot, sedetevi comode, scegliete un tavolino alla luce e ordinate tutto quello che volete… la casa consiglia, come dolce, una bella coppa di fragole condite con lemon curd, da quando ho provato l'abbinamento non smetto più di mangiarle… 🙂
Federica Tommei
5 Maggio 2014 at 12:45
Leggerti il lunedì mattina mi dà una marcia in più! Adoro il lemon curd ed è un sacco di tempo che mi prometto di provare a farlo, mi hai fatto proprio venire la voglia! Ho preparato la marmellata di limoni con dei buonissimi limoni dell'albero di mia zia, ma non ancora il lemon curd. Ti farò sapere… 😉
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 12:56
Io invece sogno da un po' di fare la marmellata di limoni, ci scambiamo le ricette! Vediamo se oltre alla pianta di gelsomino sul balcone ne apparirà anche una di questo agrume, il problema è lo spazio, ma a costo di mettere un vaso sopra l'altro vedrò di organizzarmi! 🙂
Sì, fammi sapere, sono curiosa! Grazie per tornare, noto la presenza… 😉
Federica Tommei
5 Maggio 2014 at 13:26
Certo! Allora appena pubblico la ricetta te lo dico, così la potrai leggere! Per quella di limoni no problem, l'ho pubblicata pochissimi giorni fa sul blog!
Io è da tantissimo che voglio metetre un limoncino sul mio terrazzino, ma ho paura di non essere capace a coltivarlo, sai un conto le piante da fiore, e un conto quelle da frutto! Ma mi devo decidere anch'io, lo potrei mettere vicino alle aromatiche….
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 13:31
Allora chi lo mette prima informa l'altra… 🙂 Giorni fa, in un vivaio, ero così tentata di prendere un alberello di mandarini cinesi… mi sono fermata solo perchè avevo lasciato il posto – l'unico libero – al gelsomino! Sì, si è capito, adoro gli agrumi!
Federica Tommei
5 Maggio 2014 at 13:41
La mia ex suocera faceva una marmellata strepitosa con i mandarini cinesi! Da leccarsi i baffi!
Io se potessi metteri persino le fragole, oltre agli agrumi sul terrazzo, ma poi ho paura di dover uscire io!!!!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 15:07
Sul blog c'è la ricetta della marmellata di mandarini cinesi, con l'aggiunta di timo! 😀 Secondo me è più buona la mia di quella della ex suocera, ahaha! Scherzo…
Federica Tommei
6 Maggio 2014 at 9:57
Siiii l'avevo già letta!! 😉 … no no che scherzi hai ragione!!! Ah ah ah !!!
Pincofifì
5 Maggio 2014 at 13:13
La bellezza di prendere tempo, di assaporare, di lasciare che le cose che ci capitano attorno, così come quelle che facciamo, rivelino tutto il loro significato, assumano tutte le sfumature che possiedono. Non sempre ci si riesce, anzi!
E non potrei essere più d'accordo con te. E' bello, ed è giusto, ritagliarsi spazi in cui non permettiamo a nulla e nessuno di imporre il proprio tempo. Forse è questa una delle cose che più mi piace del tuo blog: è tuo, in tutti i sensi. (…"Le parole devono mettere le radici, prima che altre vadano a coprirle": questa è la frase che ti ruberò questa settimana 😉 )
Quanto al lemon curd, ametto la mia ignoranza: non avevo la più pallida idea di cosa fosse, perciò adesso mi metto a studiare e recupero (non posso certo lasciarmi sfuggire una crema al limone!) 🙂
Buona settimana!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 13:25
Non ho mai abitato in campagna o piccoli paesi, quindi non so se lì la vita sia più rallentata e meno frenetica… abituata a Roma, in cui tutto freccia come le macchine ad ogni semaforo, quando riesco a fare una passeggiata nel mio quartiere, fare la spesa in assoluta calma, camminare lenta guardandomi intorno, tornare a casa senza l'ansia di dover preparare a tutti i costi qualcosa… beh, già questo mi sembra una conquista e un motivo per cui vale la pena scappare via dai doveri per un tot, anche breve, di tempo…
Sì, questo blog è mio. Non lo dico con vanto ma con orgoglio sì… 🙂 Perchè io devo essere lui e lui deve essere me, perfetto rispecchiamento!
Credevo che questa ricetta fosse conosciuta e già vista, invece sto scoprendo che è meno "frequentata" di quel che pensavo… bene, meglio così, almeno ti ho acceso la lucina della curiosità!
Un abbraccio, Fra! Buon Buzzati! 😉
MARI Z.
5 Maggio 2014 at 13:16
mi piace mettermi comoda al tavolo della tua cucina, osservare con lentezza piacevole cosa prepari, ascoltare le tue parole sempre ben cadenzate, estasiarmi nel contemplare le fusa del tuo micio bianco e grigio. e poi i profumi e i sapori che giungono fino a me, come questo intenso del limone e del cardamomo. è un piacere rallentare per un attimo e seguire i tuoi ritmi! 🙂
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 13:28
Mari, che belle parole… grazie! Tu hai sempre creduto in me, da quando mi hai proposto di far parte della giuria del contest… ricordo che mi era sembrato così strano, mi ero sentita importante… 🙂
Sai che sarebbe bello davvero cucinare mentre qualcuno è comodamente seduto in tavola e osserva, come un angelo custode! Magari potresti intervenire con qualche dritta e consiglio e aiutarmi a fare i cornetti con pesche, zenzero e mandorle… mica li ho dimenticati… 😉
MARI Z.
8 Maggio 2014 at 15:12
😉
panelibrietnuvole
5 Maggio 2014 at 14:22
Hai ragione, prendersi il proprio tempo è una cosa importantissima, ancora di più negli anni in cui viviamo, fatti di frenesia, scadenze, minuti contati e risposte immediate. Ma troppo spesso ce ne dimentichiamo.
E sì che le cose fatte con calma e riflessione hanno tutto un altro sapore, e lasciano segni più forti e profondi. Contano di più, in termini di vita.
Ed ogni volta che ti leggo è come se avvertissi la calma con cui scrivi, la cura, il silenzio per ascoltare se stessi.
Come se il semplice leggerti avesse il potere di farmi tirare il fiato, mettermi comoda e godermi le tue parole, ascoltare quello che hai da dire alla mia anima e permettergli di sedimentare. Scusa se è poco.
Fantastica l'idea di questo curd, con il miele e il cardamomo acquista una personalità tutta da scoprire.
Un abbraccio,
Alice
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 15:19
Mi prendo tempo qui perchè mi piace godermi tutti i passaggi che portano alla creazione di un post: l'idea della ricetta, la preparazione, la fase delle foto che prevede lo scatto (se non c'è la luce giusta rimando anche giorno) e la post produzione e poi la scrittura, che non riuscirei mai a "tirar via" o fare sentendo pressione… già così a volte mi ritrovo a pensare "è già sabato?!", pensa se pubblicassi di più! Insomma, sono una sostenitrice convinta della tua frase "le cose fatte con calma e riflessione hanno tutto un altro sapore"!
E leggendo il tuo commento, oggi, capisco che faccio bene a fare così… e che anche voi che mi seguite adottate lo stesso andamento lento quando venite a leggermi… è bellissimo! 🙂
Appena ho visto la versione aromatizzata del lemon curd non ho avuto dubbi su quale fare… amo le ricette classiche ma alla fine le contaminazioni mi attraggono di più!
Monica Zacchia
5 Maggio 2014 at 15:19
La celebrazione della lentezza, ma senza che lo specificassi qui se ne ha sentore solo entrando o facendo cucù con l'occhiolino; qui ci si rilassa e il tempo acquisisce la sua giusta forma. E io mi godo sempre i minuti passati qui dentro perchè sono tutti dal primo all'ultimo leggittimati. Ne esco sempre rinfrancata e "rinfrescata" anche qui lettere che avanzano o rallentano e cambiano il significato delle parole. E' sempre un elemento anche per me un input per iniziare una ricetta o perchè l'ultima ricetta letta scali la classifica di quelle da-fare perchè hanno un'urgenza inspiegabile. Può essere un ingrediente, un fiore, uno stampo, una stoffa antica che mi porta dei ricordi. Grazie per questa ricetta, particolare e classica ma che ha la sua origine in un fiore bellissimo e quindi porta con sè una piccola magia. Lemon curd da rifare ovviamente 🙂 un abbraccio lento, mony
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 17:32
Monica, riflettevo su questo mentre ti leggevo: una delle cose che amo di più è che quasi tutti i vostri commenti sono lunghi, articolati, "sentiti". Sono scritti con attenzione, senza lesinare parole, non sono distratti, ecco… e anche le mie risposte vogliono essere così, perchè mi sembra di fare un post nel post, collettivo! 🙂 Il blog vissuto così mi dà tante soddisfazioni, ognuno trova la sua dimensione ideale, che calzi addosso come un vestito che ci fa sentire belle…
Grazie a te, quindi, per ogni visita curata e approfondita!
E viva le stoffe antiche! 🙂
m4ry
5 Maggio 2014 at 17:00
E' giusto prendersi il proprio tempo e viverlo come meglio ci piace, senza fretta, senza il bisogno di riempirlo necessariamente con parole o azioni..è bello assecondarsi e sentire le cose sulla pelle come piacere puro 🙂 Lemon curd favoloso…un piccolo sole 🙂 Ti abbraccio :*
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 17:41
La voglia di sole è sempre più forte, Mary, se manca nel cielo lo cerco nel cibo… 🙂 Questa crema è un esempio di come anche un piccolo lasso di tempo può essere speso bene, ci vuole relativamente poco per prepararla ma se la catturi dentro un vasetto può durare a lungo… e la freschezza resta intatta!
Un abbraccio a te!
Anna Maria Pischedda
5 Maggio 2014 at 18:05
Ecco qua, ancora una volta mi hai convinto!
Tempo fa ho assaggiato una lemon curd fatta da una signora che non conosco e mi era piaciuta tantissimo (adoro il limone in tutte le sue forme) ma non avevo mai trovato una ricetta che mi convincesse! e dato che non uso praticamente mai il burro ho sempre desistito..finora! Nel mio nuovo giardino c'è un maestoso albero di limoni che mi aspetta!
Le tue foto sono meravigliose come sempre, adoro l'idea della frusta sporca di curd 😀
Un abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 18:39
Questa ricetta prevede l'uso del burro, ma chissà magari puoi provare a ometterlo… non ho idea di come venga, ma magari inventi una nuova versione! 🙂 Oppure fai uno strappo alla regola perchè ti assicuro che la morbidezza della crema assomiglia al velluto e l'odore è buonissimo! I limoni del tuo giardino poi sono speciali, io li spremerei bene e prenderei la frusta… insieme alla macchina fotografica! 😉
Marina
5 Maggio 2014 at 18:31
Che voglia di lentezza, non hai idea. Sono una lumaca da sempre e finché ho potuto ho cercato di seguire il mio ritmo… poi la vita cambia e il tempo comincia ad essere veloce, frenetico. manca l'aria, manca il tempo per sé, manca l'ozio, quello da godere per riequilibrare l'animo. Manca il tempo per gli altri, per riflettere, per pensare e buttare giù e idee… Che voglia di lentezza, mai come questo periodo.
Infilo un dito nel lemon curd e poi un altro… sarò lenta nel fine il barattolino 😉
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 18:43
Marina, se da piccola giocavo con le lumache ed ero così incuriosita da loro forse un motivo c'era… ecco che ora viene a galla, capisco tutto! 🙂 Sarà che non mi piace correre neanche in senso sportivo, lo jogging non fa per me! Non chiedo tanto, solo quell'ozio di cui parli in cui puoi decidere liberamente "questo lo faccio, questo no", come quando si sfogliano i petali di una margherita!
Spero che la lentezza arrivi e… vai tranquilla, finisci con tutta calma il vasetto, ne ho fatti tre apposta! 🙂
(ecco, altra cosa che mi fai venire in mente: io mangio anche lenta, non finisco mai voracemente un piatto…)
Michela Sassi
5 Maggio 2014 at 19:01
Aspettare di leggere le tue parole e prendere tempo ed è piacevole… Come un abbraccio inaspettato! Amo molto il lemon curd la tua versione profumata e meravigliosa! Un bacione dolce Francy!
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 19:16
Michela, ho appena commentato da te! Che incrocio di pensiero, nello stesso momento, wow!
Qui di abbracci ne trovi sempre tanti, vieni, fatti avanti! Ti accolgo con un cestino di limoni! 😉
Anonimo
5 Maggio 2014 at 19:46
Querida Francesca,
Me encanta lo que dices y cómo lo cuentas. La vida moderna nos ha hecho perder el ritmo lento, el sosiego para poder hacer las cosas lentas, con amor, como las hacían mis abuelas que cocinaban con leña… ah, los huevos fritos de la abuela Antonia-María… No he vuelto a probar otros mejores…
O los gazpachos que hacía mi abuela María- Juana… Mmmm.
Me encantan tus preciosas fotografías y tus deliciosas recetas… Me encanta tu blog.
Eres una artista.
Besitos para ti y para Ulisse.
Lola.
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 20:01
Oh, Lola, come vorrei assaggiare quel gazpacho e tutti i cibi con cui sei cresciuta! Il tempo è sempre poco ma alla cucina voglio dedicarmi sempre senza fretta, perchè tra i fornelli mi rilasso…
Sono contenta che il mio blog ti piaccia così tanto, è bello avere una lettrice straniera sensibile come te! Grazie mille, sei gentilissima!
Un besito a te! 🙂
Anonimo
5 Maggio 2014 at 20:03
He olvidado decirte que tengo UB limonero en el patio. Es pequeño porque está plantado en un maceta.
Ahora está cubierto de flores: las flore del naranjo y del limonero se llaman Azahar en español. Es un nombre de origen árabe: "az-zahar" que significa "flor".
Mi limonerito está ahora cubierto de azahar y el aroma de las flores es embriagador.
El año pasado mi limonero era joven y tuve una cosecha de… UN LIMÓN!!! 😀 ;-)…
Este año espero, por lo menos DOD LIMONES 😀 😉
Abrazos,
Lola.
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 20:15
Che bel nome, fa pensare a posti lontani, viaggi, mete da favola!
Se il tuo albero dovesse fare solo due limoni, ehehe, puoi fai metà dose degli ingredienti! 🙂
Lola
5 Maggio 2014 at 20:27
😀 ;-)… per fare LIMONCELLO…
El LIMONCELLO de Lola… nueva fórmula… 😀
Lola
Anonimo
5 Maggio 2014 at 20:22
Francesca y demás amigas del blog, no he explicado algo importante: la diferencia entre "gazpacho" y "gazpachos", perdonadme.
El gazpacho es la sopa fría andaluza hecha con tomates, pimientos, cebolla, ajo, vinagre y aceite de oliva -mi pequeño secreto: cominos.
Los gazpachos son un guiso caliente de La Mancha, provincia en la que vivo (soy sobrina de Don Quijote 😀 ;-)…).
Este plato los hacían los pastores cuando iban de trashumancia.
Consiste en unas tortas hechas con harina y agua sin levadura y cocidas con fuego de leña. A parte, se prepara un guiso con perdices y liebre o conejo, a veces, caracoles. Se corta la torta de pan ácimo en trocitos y se incorpora en en caldo. Se deja cocer hasta que no queda casi líquido.
Están muy buenos, sobretodo en invierno.
Besitos,
Lola.
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 21:11
Sorry Lola, non sapevo la differenza tra i due gazpacho, hai fatto bene a spiegarla! Adesso però mi hai messo ancora più curiosità per la tua cucina, la tua storia e la tua terra! Non ci sono mai stata ma adoro la tua lingua e so che amerei quei posti calienti come noi! 😉
Grazie per tutti questi commenti, leggerei sempre lo spagnolo, per quanto è bello e musicale!
Sugar
5 Maggio 2014 at 21:43
Cara Francesca è il mio sogno avere una slow life. Non una vita lenta nel senso letterale, ma una vita dove il tempo si prende tempo. Ecco è appena lunedì, ma sto già pensando a quello che devo fare venerdì. A volte non è quel fare tanto che stressa, ma è fare pensando già a quello che dobbiamo fare dopo. Il nostro vero problema è che non riusciamo ad essere immersi nel presente, non riusciamo a godere di quello che stiamo facendo mentre lo stiamo facendo. Lo so, è un discorso un po' contorto, ma è così. Allora, per me vorrei una slow life, cioè riuscire a vicìvere quel momento preciso, mentre lo sto vivendo.
E’ un periodo per caotico, pieno di impegni in tutti i sensi, con il lavoro e la famiglia, troppo spesso non riesco a fare quello che vorrei per me. Me ne dispiace tanto.
Il tuo lemon curd è fantastico, io adoro i limoni e il loro profumo.
Davvero non avevi mai visto un fiore di limone? Che fortunata che sono, ne ho un albero in giardino pieno zeppo, almeno quello me lo godo!
Un abbraccio, Ada
lagattacolpiattochescotta
5 Maggio 2014 at 21:58
Ada, ma se aprissi anche un slow bistrot? 😀
Hai perfettamente ragione, ho compreso il tuo discorso… il problema è andare (troppo) avanti con la mente e godersi poco l'attimo perchè qualcosa incombe e già dobbiamo prepararci… come se fosse un miraggio concentrarci solo sul momento che stiamo vivendo…
Eh già, da ragazza cittadina non avevo mai visto un fiore di limone… ma ora che ho trovato il banco giusto al mercato ci tornerò spesso! Come dicevo anche ad un'altra ragazza, se avessi spazio prenderei direttamente un albero come hai tu! Mi presti un pezzo del tuo giardino? 🙂
Buona fioritura allora, quando guarderai un fiore ripensa a questo post e alla slow life, così preziosa…
lapetitecasserole.com
6 Maggio 2014 at 4:12
Ho detto e ridetto fino alla noia che sto cercando di imparare ad esser paziente con il pane, con cui ho un rapporto non equilibrato. O almeno, non ho il rapporto che vorrei. Io credo che paziente non sarò mai. Ma mi piace immaginare di poterlo diventare e mi piace altrettanto leggerti. Ormai so che posti la domenica, ed in generale cerco sempre di farti visita la sera, quando sono sul divano rilassata (ogni tanto me lo concedo!!!). Quel fiore "vanitoso" é bellissimo ed ogni cucchiaio del tuo lemon curd aromatizzato al cardamomo deve essere un bellissimo sogno ad occhi aperti. Buona settimana Francesca!
lagattacolpiattochescotta
6 Maggio 2014 at 8:26
Con la pazienza anche io combatto da sempre una battaglia. Il ring è aperto, per ora al massimo ho pareggiato, mai vinto. Il pane mi sta aiutando a rallentare (e rallentarmi) almeno nel momento in cui decido di farlo, purtroppo non spessissimo come vorrei. Se ci fai caso… bisogna avere tempo anche per aspettare. E mica è facile… però vuoi mettere la gioia di riuscirci, anche solo ogni tanto? Quindi non demordere, abbi fiducia in te e farai colazione felice con fette appena sfornate!
Mi piace che con te gli orari siano sfasati: quando ceno tu pranzi e viceversa, quando scrivo tu dormi e viceversa. E' come esserci sempre, se ci pensi… un bistrot che non chiude mai! 🙂
Sogno con te! Un bacio!
Sonia Moi
6 Maggio 2014 at 7:53
Rallentare, una parola che oggi poco si conosce o che non si vuole conoscere..ma è così che va il mondo, bisogna correre per essere al passo di tutti! Ma non sarebbe bello ogni tanto, magari un lunedì mattina, sedersi nella panchina di un parco e ammirare ciò che ci circonda? Invece non possiamo ed è un peccato!
lagattacolpiattochescotta
6 Maggio 2014 at 8:30
Ecco, Sonia, a me non interessa essere al passo di tutti… anzi, se mi distacco anche solo un po', sono contenta! 🙂 O meglio, ognuno tiene il suo passo… conosco gente che davvero non sa fermarsi o se si ferma si sente persa. Io no… a me sono sempre piaciute le soste sulle panchine e i riposini pomeridiani, ehehe! E ammirare ciò che ci circonda è così importante… dai, ti aspetto al parco! 😉
Stefania Zecca
6 Maggio 2014 at 14:11
La lentezza serve per far maturare ogni cosa, non è una perdita di tempo. Forse si perde qualcosa nell'affannarsi e nel rincorrersi. Qui trovo un'oasi, uno spazio dove riflettere e mi ritrovo ancora una volta nelle tue parole, che adesso torno a rileggere, con calma. Grazie Francy
lagattacolpiattochescotta
6 Maggio 2014 at 16:33
Stefania, questo post è per te, perchè spesso mi vieni a trovare alla fine della settimana e mi piace che legga di venerdì o sabato come fosse domenica… le distanze temporali nella vita di tutti i giorni non si possono annullare, ma qui sì… e tu lo hai compreso benissimo! 🙂
Grazie a te, perchè con poche frasi riesci sempre a cogliere il cuore di quello che voglio comunicare…
Stefania Zecca
7 Maggio 2014 at 14:00
non mi ero accorta che fosse sempre di domenica…
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 17:40
Come la bella canzone di Daniele Silvestri… 😉
Francesca Fantoni
7 Maggio 2014 at 7:26
Ah, il cardamomo, col limone sta molto bene. E' bene sottolineare la differenza tra "avere tempo" e "prendersi il tempo", spesso non è chiara. 1 post alla settimana, di più non ce la faccio e può capitare (vedi settimana scorsa) che non ci sia il post, perché se non riesco a prendermi il tempo per fare le cose a mio modo nel mio spazio, meglio aspettare. Ti auguro una bella giornata, ciao!
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 8:39
Il cardamomo ha tante storie da raccontare, secondo me. Non vedo l'ora di ascoltarle tutte e intanto mi godo l'intesa con il limone!
La tua "filosofia" del blog è come la mia. O c'è tempo, o si rimanda. Perchè i post fatti "tanto per" non hanno anima, per come la vedo io… meglio aspettare, sì, ed essere contenti di ciò che si fa!
Ciao Francesca, ricambio!
Emanuela – Pane, burro e alici
7 Maggio 2014 at 7:28
Ecco, io mi vedo come quell'impasto che riposa tutta la notte, ma non sempre al mattino è maturo… 🙂
Quanto dev'essere profumato il tuo lemon curd!
Buona giornata Francesca!
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 8:41
In effetti a volte la lievitazione dovrebbe durare due, tre giorni… come una piccola vacanza, insomma! 😉
Sì, è proprio il profumo che più mi ha colpito di questa crema, assolutamente entrata di diritto nella lista dei miei dolci preferiti!
Un bacio, Emanuela!
conunpocodizucchero Elena
7 Maggio 2014 at 9:56
La lentezza è ciò a cui anche io guardo sempre con profondo senso si appartenenza e verso cui nutro una attrazione eterna e coinvolgente. eppure spesso non ci si uò permettere di essere più lenti, di pedalare piano, camminare e gustare il movimento delle nuvole nel cielo azzurro. ma almeno nei nostri spazi, nel nostro blog, qui i tempi li decidiamo noi e la lentezza e la cadenza che vogliamo darci senza fissità è ciò che li rende perfetti per noi. La tua ricetta, lenta e delicata, è un'omaggio a qsti tuoi pensieri e un ritratto bellissimo di te.
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 16:24
E' la vita quotidiana che ci impone di andare di corsa e fare cento cose in cento posti, ma appena si apre un varco di calma va subito preso, acchiappato! Il blog è qualcosa che ci appartiene – tanto – ma non ci mette pressione nè ci dà imposizioni, sarà questo il motivo per cui lo amo… ci sentiamo padrone del nostro tempo quando siamo qui e tu hai capito perfettamente il mio discorso! D'altronde sei esperta di pane che lievita tutta una notte, penso spesso a quello alle olive di tuo papà… 😉
Un abbraccio, dolce Elena!
conunpocodizucchero Elena
9 Maggio 2014 at 8:26
guarda che poi mio papà si emoziona eh! 😉 un bacio grande!
Teresa
7 Maggio 2014 at 13:12
Sai come si dice, l'attesa aumenta il piacere. Aspettare un tuo post renderà la lettura ancora più piacevole; sarà un po' come aspettare una puntata di una serie che ti piace, quando arriva quella serata te la godi un sacco.
Ciao Francesca!
(ah, sto per creare una lista dei blog che seguo,il tuo sarà sicuramente li. Anche se, te lo devo confessare, sono allergica ai gatti……)
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 16:31
Sono la prima che si deve legare le mani per quanto è impaziente ma sì, hai ragione, attesa e piacere sono strettamente connessi, come forno e cocotte… 😀
Io lo so che la frase sulle serie tv non è detta a caso, ehehe! Adesso sono nel mezzo di "Those who kill", conosci? Inquietante e "disturbato" come piace a me, ehehe, niente male!
Onorata di far parte presto della tua lista e grazie per avermi ricordato di fare lo stesso, aggiornando la sezione in alto…
(anche Matteo è allergico ai gatti ma è ancora accanto a me, quindi nessun problema! E se mi chiedi come fa a vivere con un felino che lascia peli ovunque ti dico che pian piano l'allergia si è attenuata e gli starnuti da 10 sono diventati 5…)
La cucina di Esme
7 Maggio 2014 at 18:31
hai ragione rallentare è il verbo di cui sento più il bisogno in questo periodo e al meno qui nel mio spazio virtuale i tempi devono essere i miei, come ho detto mille volte questo non è un lavoro, è un hobbie una passione:)
adoro illemon curd e l'aggiunta del cardamono mi intriga tantissimo!
baci
Alice
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 20:18
Concetto da ribadire e ricordare, Alice: non è un lavoro, esatto! 🙂 Tutte le volte che una passione si trasforma in obbligo o dovere perde bellezza, l'ho provato sulla mia pelle… forse perchè la libertà non ha prezzo e senza vincoli si vive meglio…
Un bacio a te! Grazie!
Paola
7 Maggio 2014 at 19:18
E' un rifugio questo tuo spazio. I tuoi post li leggo sempre più di una volta, in giorni diversi. Per assaporarne le parole, l'una dopo l'altra. E le virgole.. e i punti.. e i colori e i profumi che si sprigionano. La lentezza. Ne vorrei in questo momento. Spesso immagino di avere una casa in campagna.. O in riva al mare. Starei ore ad osservare quelle onde. Il loro moto calmo, ritmico. Il mio respiro che si adatta a loro. E i sogni che cominciano a volare. La lentezza.. E' quella di cui ho bisogno da un po'. A volte troppe parole e cose affollano la mia mente. E corrono, veloci, più di me.. Che non riesco a stargli dietro.
Ho con le ricette lo stesso approccio. Qualcuna scala la to do list, qualcuna sonnecchia ancora in attesa, ma sempre fiduciosa che prima o poi arriverà il suo turno. Il lemon curd fa parte della to do list.. Stava scalando, ma l'assenza dei limoni ne ha arrestato l'ascesa.. Mi rifarò.. Ne troverò di belli e succosi, di quelli della costiera, che mi piacciono tanto. E il cardamomo è lì, che li aspetta.
A presto
lagattacolpiattochescotta
7 Maggio 2014 at 22:57
Io invece mi godo lentamente ogni tuo commento, perchè so che quando vieni qui mi lasci riflessioni personali, bei pensieri, spunti per conversare, ricordi…
Anche io sento crescere il bisogno di uno spazio verde in campagna, fino a qualche anno fa non avrei avuto dubbi sul mare, ma oggi immagino una casa immersa nella natura in cui scappare ogni weekend o tutte le volte che la città mi va stretta… pensa che bello avere un orto e mangiare i prodotti che coltiviamo noi, quando leggo post di ragazze che lo fanno le raggiungerei subito! E pensa che gusto a fare con i propri limoni succosi una crema morbissima che placa ogni tensione o ansia…
Dai, sognamo… ma sono sicura che la tua Campania ti regalerà presto tutti i limoni che vorrai e riempirai tanti vasetti! 🙂
Un abbraccio, Paola!
Shabby Passion
8 Maggio 2014 at 7:55
Francesca, tu non m'insegni a cucinare, tu m'insegni a vivere e io amo follemente tornare trovarti e come tante qui sopra, ritrovarmi nelle tue parole, nei tuoi pensieri. Son convinta che nulla ci capiti per caso, son convinta che Francesca e la sua ciurma di piatti, baffi e pelliccia doveva inciampare sulla mia strada per insegnarmi qualcosa, per confermarmi che Prendere tempo è neccessario per assaporare la vita. Hai toccato un tema che per me oggi è importantissimo, perché troppo spesso non ho assaporato il bello che mi capitava… ricordi il mio pane di kamut…ecco, ora voglio prendere tempo, voglio rallenatre, voglio decidere per chi e per cosa vale la pena di correre.
Bertha Eckstein-Diener diceva: "the only way to have time, is to take time"!! Già, è così.
Un bacio grande a te.
lagattacolpiattochescotta
8 Maggio 2014 at 13:03
Lisa, questo blog senza i tuoi commenti non sarebbe lo stesso! E non mi guardare così, lo penso davvero, non è mica una sviolinata, al massimo una schitarrata dato che è l'unico strumento che so un po' suonare… 😀
Sono felicissima di ogni singola parola che dici, virgole e puntini di sospensione compresi… se parlassi solo di cibo non mi sentirei interamente "piena", perchè adoro scambiare pensieri con voi su tanto altro… e con te ci riesco benissimo! Spesso capita di vivere distrattamente oppure, al contrario, troppo dentro alle cose, senza respirare e senza capire che la calma è condizione necessaria per notare-assaporare-godersi tutto di più… la maturità secondo me aiuta a metterlo a fuoco, non sopporto l'idea di invecchiare e "diventare grande" ma almeno ci si guadagna in consapevolezza e amor proprio… sì, perchè prendere tempo per se stessi è un atto d'amor proprio, per come la vedo io…
Al prossimo sorriso, un bacio!
Shabby Passion
8 Maggio 2014 at 14:11
son tornata ventisettemila volte a vedere se mi avevi risposto… ora son satolla, mi verrebbe da fumare una sigaretta come dopo aver fatto l'amore! (solo che io non fumo, lo vedo fare nei film…- robaccia!!), riprendo a scribacchiare mail e penso che son contenta. si… ieri sera ho rifatto i tuoi muffin al mais, si si, quel brusio ero io che ti pensavo con insistenza! 🙂 un abbraccio L.
lagattacolpiattochescotta
8 Maggio 2014 at 16:28
Ahaha, ma solo tu puoi scrivere 'ste cose!!!! 😀 Comunque, per la cronaca, non fumo neanche io!
Dai, un bis di muffin gialli, che onore! Tornerò a usare la farina di mais anche per altri piatti, ha conquistato anche me!
cucinaincontroluce
8 Maggio 2014 at 10:01
Nella vita ho corso tanto, troppo e quando finalmente è arrivato il momento di rilassarmi un po' me la sono ricomplicata perchè tirare fuori dai guai scolastici mio figlio è diventata uan priorità e ora sono stanchissima… nella prossima fase della mia esistenza voglio stendermi in compagnia di un libro e guardare il blu del mare, quello che mi regala tanta serenità, staccare la corrente allo stress e lasciare solo quella che serve per pensare e ragionare…
Il lemon curd mi regala il profumo d'estate, quello del riposo e della tranquillità, della spensieratezza che ora tanto desidero, ma con il miele e il cardamomo non l'ho mai assaggiato…sento che il cardamomo gli dona un tocco mediterraneo in più, un po' di profumo di Marocco, di sabbia e di mare… è da tenere in considerazione!
Ti abbraccio forte forte con un sorriso, anche se in questi giorni i miei sorrisi scarseggiano coperti dalle preoccupazioni…. un bacio sincero!
lagattacolpiattochescotta
8 Maggio 2014 at 13:11
Tatiana, so che non posso fare nulla per alleviare le preoccupazioni e i pensieri pesanti, ma sappi che qui avrai sempre un raggio di sole, un vasetto giallo, una carezza di Ulisse, un mio abbraccio e tutte le parole che vuoi… non servono per risolvere, ma magari distraggono e possono essere una piccola pausa quando ne senti più bisogno…
Sono sicura che la fase con tuo figlio è passeggera e credo anche che lui apprezzi quanto gli sia accanto e come voglia sostenerlo… non sono madre, ma so che spesso chi amiamo viene prima di tutto, anche di noi stesse…
Prova a immaginarti davvero di fronte al mare, nessun rumore, solo quello della risacca che culla… in mano il tuo libro e vicino un vassoio con una bibita fresca e una coppa di fragole condite con il lemon curd aromatizzato, che ti permette di andare con la mente nei luoghi lontani che dici…
Va meglio, solo a pensarlo? 🙂
Ti stringo forte!
paneamoreceliachia
8 Maggio 2014 at 13:50
E' sempre bello passare di qui e fermarsi. Trovare il tempo per farlo perché le tue immagini irradiano pace ed anche le tue parole. Anche se sono parole cercate per dire che la pace, la tranquillità, il tempo, lo spazio vanno cercati.
Qui è sempre tutto bello, come la zagara del tuo limone.
Ti abbraccio
ALice
lagattacolpiattochescotta
8 Maggio 2014 at 16:33
Mi piace pensare che i post sappiano assorbire la calma che voglio trasmettere… sotto pressione le parole faticano a mettersi in fila, è così da sempre per me… se non voglio che si ribellino, devo rispettare la loro sete di tranquillità! 🙂
Grazie Alice, un bacio!
Maddalena Laschi
8 Maggio 2014 at 14:28
Ehi Francy, e' permesso? Io ho preso le chiavi sotto il vaso e sono entrata, perché non c'è la faccio mai per arrivare in tempo all'appuntamento della domenica sera e cerco sempre di recuperare, ma quando vengo qui e' se davvero mi si aprisse una porta in un mondo magico, quella porta che Alice cercava di aprire per entrare nel suo mondo! Io ti immagino che osservi con grandi aspettative e curiosità quel bocciolo! Amo molto il lemon curd e così speziato dev'essere senz'altro molto particolare! Bravissima cara amica mia e non vedo l'ora di vedere il prossimo post, ho visto dei pomodori in anteprima…un bacione
lagattacolpiattochescotta
8 Maggio 2014 at 18:58
Ho lasciato per questo le chiavi, così posso avere la sorpresa di trovare persone amiche già sedute alla mia tavola, oppure ai fornelli… conoscendoti, magari hai già preparato uno dei tuoi dolci da urlo! 😉
Essere paragonata ad Alice mi riempie di gioia, vorrei davvero avere il suo incanto negli occhi, però cerco di mantenerlo, come posso…
Non voglio anticipare nulla sul prossimo post, ma tu, proprio tu, dovrai venire a leggerlo… 😉
An Lullaby
8 Maggio 2014 at 15:47
Ciao Francesca, io non so come fai, ma so che sei davvero troppo abile a creare immagini, quelle fotografiche, quelle che crei con le parole…io mi sono vista nell'atto di prendere le chiavi sotto il vaso di petunie rose 🙂 Sai che arrivo tardi, con lentezza, ma alla fine arrivo sempre, sono entrata e ad accogliermi c'è Ulisse che mi guarda e miagola. Salta sul tavolo e giocherella con un limone lasciato sopra il tavolo apposta per lui. Io mi siedo proprio lì, anche perché il profumo di cardamomo e miele mi ha attirato come fossi un ape, trovo la tua lemon curd e ci infilo un dito…mentre me lo porto alla bocca e assaporo mi volto e ci sei tu 🙂
lagattacolpiattochescotta
8 Maggio 2014 at 19:05
Anch'io ho immaginato tutto quello che mi hai scritto… tu chinata a raccogliere le chiavi, tu che accarezzi Ulisse sulla testa, tu che ti guardi intorno fino ad arrivare in cucina, tu che scopri un vasetto incustodito e zac, la curiosità di assaggiarlo è forte! 😉 Immagini e scrittura sono connesse, per me… le parole sono come occhi… e le anime visionarie lo sanno…
Lo so che arrivi sempre ed è una bella certezza…
Un abbraccione, Anto!
una pinguina in cucina
9 Maggio 2014 at 8:21
A volte leggerti è come fare un'analisi di ciò che mi succede. Hai la capacità di far rilassare e far diventare riflessivi!! Anche io ho fatto la scelta di pubblicare una ricetta a settimana, quando ho il tempo e il piacere di farlo. Non voglio che questo spazio diventi qualcosa di forzato e che DEVO fare. VOGLIO farlo nei tempi giusti.
Mi ha fatto sorridere la curiosità di fronte al bocciolo del fiore di limone. L'anno scorso noi abbiamo preso due piante di limoni da mettere sul balcone…e anche io quando ho visto questi boccioli la prima volta mi sono incuriosita..andavo a controllarli più volte al giorno. E che bello quando sbocciano! E ora, a distanza di un anno, che li rivedo sul mio balcone mi danno una felicità incredibile! Avevo in mente di provare questa ricetta da un po' di giorni, ora so che ho trovato quella perfetta! Un bacione e buona settimana! Maria
lagattacolpiattochescotta
9 Maggio 2014 at 14:26
Maria, allora sediamoci insieme sul divano o intorno al tavolo a fare riflessioni, parlare dei massimi sistemi, analizzarci, ricordare… quanto mi piacciono 'ste cose, ehehe!
Lo so che posso sembrare ingenua per come mi stupisco di cose che per moltissime persone sono "normali" e consuete… non c'è nulla di così originale nel vedere un fiore di limone, ma per chi non l'ha mai fatto è una bellissima novità! Adesso sto familiarizzando con la pianta di gelsomino, veniamo cosa ne esce fuori! Sono sempre aperta a nuove amicizie! 😀
Salutami i tuoi alberelli gialli e se la provi fammi sapere! Un bacio!
GranoSalis
9 Maggio 2014 at 14:22
Mentre tu pubblicavi io ero un po' più vicina a Roma, intorno al lago di Bracciano, probabilmente ad Anguillara aspettando di sedermi per godermi la mia cena di compleanno, in compagnia delle persone più amate. Ci sei mai passata, ad Anguillara? Se costeggi il lago, verso la fine della passeggiata ti ritroverai davanti a una casa che non può non piacerti: un tripudio di colori, un'invasione di fiori e di foglie, un'abbondanza per me mai vista intorno a una casa. Non ho controllato bene, ma devono esserci anche dei fiori di limone 🙂 Proprio questa settimana, durante una sosta dal lavoro in un baretto che ormai è diventato un'abitudine, il loro profumo intenso e meraviglioso mi ha fatto rendere conto di quante piante ci fossero in quella terrazza. Prima o poi voglio adottarne una bella pianta, quando avrò uno spazio sufficiente in casa per tenerla al riparo dal gelo in inverno.
Aspetto i tuoi ravioli e il tuo gelsomino, ma prima ancora quell'altra cosa che deve arrivare domenica prossima… 🙂
lagattacolpiattochescotta
9 Maggio 2014 at 16:57
Conosco bene Anguillara, due volte ci sono andata anche in occasione della sagra del broccoletto! 😉 Non ho presente quella casa ma ormai hai acceso la mia curiosità e dato che non ci torno da tempo… anche se tra i paesi che affacciano sul lago il mio preferito è Trevignano, la passeggiata al tramonto tra panchine e lampioni è così poetica!
Una pianta di limoni magari l'adotterò anche io prima o poi, intanto è arrivato Gino il Gelsomino, si arrampica sul muro, è ancora timido ma spero mi darà tanti fiori profumati perchè le idee continuano a frullare nella testolina che mi ritrovo!
Potrei unire e fare ravioli al gelsomino, che dici? 😀
A domenica o quando vorrai passare… ormai sai come entrare!
journeycake
9 Maggio 2014 at 20:37
Grazie grazie grazie!! Le tue parole, il loro significato sono balsamo per me, in questi giorni pieni di tante cose, giorni così ingarbugliati di impegni da non aver trovato tempo per ill blog.. e io mi sento in colpa per non aver postato, per non aver cucinato, né fotografato, per non essere passata a salutare le amiche, perché arrivo spesso tardi… per non avercela fatta. Farò mie le tue sempre splendide parole. Intanto ti abbraccio forte forte. p.s. Il tuo lemon curd è super.
lagattacolpiattochescotta
9 Maggio 2014 at 20:56
Ehi, Simo, nessun senso di colpa! Questi sono angoli liberi, vivono di emozioni e di sensazioni belle, sono la nostra distrazione, il nostro svago, la nostra oasi! Non devono arrivarci gli stati d'animo negativi che a volte ci portiamo dietro dalla vita di tutti i giorni, qui nessuno ci insegue, pretende o si aspetta qualcosa, nè ci giudica! Noi siamo qui, i tuoi tempi sono i nostri… quindi non pensare di non farcela perchè non è una maratona e puoi camminare lenta, senza affanno…
Ti abbraccio anche io e sciolgo un cucchiaino di lemon curd nella camomilla della buonanotte…
Sweetie-Home
10 Maggio 2014 at 7:35
L'unico "problema" della lentezza è che ci si abitua in un attimo e purtroppo non sempre ce lo si può permettere. E poi, da sempre, riesco a goderne davvero solo quando sono serena, viceversa mi mette quasi paura e corro corro corro. Che poi io abbia rallentato così tanto, da arrivare qui solo oggi davanti a questo piccolo sole in barattolo, dipende dal fatto che mi capita di perdere il filo, ahimè
Ad ogni modo, ti ricordo cosa mi avevi scritto quando il sole nel barattolo era comparso da me "Ho serie intenzioni di comprare baguette e spalmarle fino a quando il polso non mi cade"
Ora dimmi, hai mantenuto il giusto proposito o hai ceduto al consumo un cucchiaino alla volta? 🙂
lagattacolpiattochescotta
10 Maggio 2014 at 9:13
La serenità credo sia condizione necessaria per fare (bene) tante cose. E' come il lievito, se non lo metti l'impasto non cresce e si blocca… però è pur vero che alcune azioni portano alla serenità e quindi è giusto farle: cucinare, viaggiare, scrivere, pinnare, riempire cassetti di props, dormire con i pelosi addosso, zappettare la terra, parlare con le piante aromatiche (io) e coi pomodori (tu), sfogliare la Lonely e fantasticare… insomma, so che ci siamo capite.
Se perdi il filo nessun problema, Ulisse è bravissimo a seguirti e riavvolgere il gomitolo… oppure lo distrugge definitivamente ma a quel punto intervengo io e ti porto qui mettendoti sotto il naso il lemon curd ancora caldo. Il polso non mi è caduto ma la baguette è sparita in un nano secondo… insieme alle fette biscottate e al ciambellone! 🙂
Simona (Bianca vaniglia Rossa cannella)
10 Maggio 2014 at 17:34
E' bello fermarsi e prendersi un pochino di tempo… e a volte fare con più lentezza, la stessa con cui sto ripassando quì, sempre per mancanza di tempo, ma l'importante è avercelo prima o poi questo benedetto tempo!
Il lemon curd con il cardamomo mi sembra un abbinamento geniale, va bè che ora come ora io il cardamomo lo aggiungerei ovunque 🙂 La zagara di limone la conosco belissimo, sono fiori profumatissimi, quando vado in campagna vengo sempre catturata da questo profumo così intenso ;-*
Ps: non vedo l'ora di vedere come utilizzerai il gelsmino, le mie sere d'estate sono caratterizzate proprio dall'odore di questo fiorellino… <3
lagattacolpiattochescotta
10 Maggio 2014 at 21:01
Non ho ancora capito se è il tempo che aspetta noi o siamo noi che aspettiamo il tempo… 🙂
Anche i fiori di limone sbocciano solo al momento giusto e quei giorni passati ad osservare la gemma rosa mi hanno aiutato poi a godermi di più il regalo…
Tu hai mai usato il gelsomino per qualche ricetta? Ho varie idee ma una per adesso sta prevalendo e scavalcando le altre… non ti svelo quale perchè per realizzarla devo dare il tempo – vedi, si torna sempre lì – alla pianta di fiorire per bene! Incrocia le dita che quel profumo stupendo si diffonda anche nel mio balcone!
haru
11 Maggio 2014 at 10:01
Mi apri una breccia nel cuore, e ti accolgo come se fossi un batuffolo di pioppo. Dà un po' fastidio, ma è così morbido! Ecco si, voglio srotolarmi anche io, voglio lasciarmi trasportare come i fiori nel vento e diventare piano piano altri dieci, venti, chissàquanti alberi (o chissà quante torte, o chissà quante creme). Voglio prepararmi a diventare, si voglio imparare a capire il momento giusto, voglio saper ascoltare il silenzio delle pause. Voglio riempirmi la bocca dei tuoi fiori di limone e di gelsomino, e poi voglio diventare i tuoi fiori di limone e di gelsomino, voglio stendermi con le braccia penzoloni sul davanzale e reclinare il capo come un fiore, così da ritrovarmi al risveglio circondata di calabroni, api e farfalle colibrì. Voglio meritarmi un posto tra le cose. Le lascerò scivolare dentro di me, lascerò che la moltitudine cacofonica si assesti in un accordo melodico. Grazie per essere tra quelle lente, grazie per essere un po' dentro di me e portarmi un po' dentro di te. Una verità allora c'è.
lagattacolpiattochescotta
11 Maggio 2014 at 15:11
"Voglio prepararmi a diventare" è una frase che contiene mille colori, mille significati, mille bellezze, mille oceani, mille poesie, mille occhi.
Diventare… tutto o niente, basta che ci piaccia e ci faccia stare bene. Il silenzio delle pause non mette paura, non vuol dire vuoto o assenza. E' solo l'attimo che precede l'abbraccio, quando ci si guarda negli occhi e basta… e altro non serve.
Tu secondo me sei già un fiore di gelsomino, devi solo rendertene conto… e se cadi, ecco un palmo di mano pronto a non farti toccare terra.
Grazie a te, le mie risposte non saranno mai all'altezza dei tuoi commenti, sempre più "wow"…
Anonimo
15 Maggio 2014 at 12:29
Ciao Francesca,
ho seguito le tue indicazioni nella email ed eccomi con il mio primo commento. Questa ricetta è da provare quanto prima, Rachel Khoo ed anche Tessa Kiros oltre che bravissime cuoche sono scrittrici adorabili. Come ti avevo scritto nella email è un piacere leggerti. Se ti fa piacere, sarò ben felice di ospitarti nel mio blog il link è il seguente: http://www.ilfascinodellacucina.it . Un saluto Paola
lagattacolpiattochescotta
15 Maggio 2014 at 12:58
Ciao Paola, eccoti! Hai visto, era più semplice del previsto! 🙂
Grazie ancora per avermi scritto in mail e qui, lo apprezzo!
Come te sono una fan di Rachel, ho anche il suo librone con le foto e le ricette parigine, l'adoro, sospiro ogni volta che lo sfoglio!
Vengo a trovarti, a presto!