HABEMUS PANEM!
È il prima che mi destabilizza.
Davanti alle novità, sono preda di due forze opposte. Da un lato ho timore di avvicinarmi alle cose, come se scottassero. Dall’altro, invece, sento una spinta che diventa subito curiosità e poi ancora voglia di scoperta. Così mi muovo piano e cauta come quando giocavo a “Un due tre, stella!”. E non venivo beccata quasi mai, perché avanzavo sempre di pochissimo.
Ho deciso di preparare il mio primo pane fatto in casa.
Con il pane non si scherza. Non si può fare in modo frettoloso o distratto, vuole attenzione, la tua attenzione. Vuole che lo ascolti, che lo vegli, che creda in lui mentre aspetta di lievitare e se non hai pazienza la pagherai.
Vuole tempo, il tuo tempo. Vuole fiducia.
La mia, di fiducia, l’ha sempre avuta. Io che la scarpetta guai a saltarla, io che ne mangio di tutti i tipi e di tutti i colori, io che lo riscaldo sempre un po’ perché mi piace croccante, io che starei ore dal fornaio solo per respirare il buon odore che c’è.
Una sera ho messo le paure del prima dentro la planetaria, le ho coperte di farina per non ascoltarle più e ho chiesto aiuto a qualche noce più chiacchierona per tenerle occupate. E sono sparite, puff.
Ma non ho fatto tutto da sola, no.
Questo è un pane al femminile, un pane dell’amicizia. Nato grazie ad un bellissimo libro – da cui ho preso la ricetta con piccole variazioni – che mi ha prestato Cecilia, appena ha visto che lo sfogliavo rapita. Coltivato dopo lunghe conversazioni con Laura, che culla lievito madre e racconti come poche, facendoti venire una gran voglia di provare. Supportato moralmente e con qualche consiglio “tecnico” da Manuela che per me è la vera regina del pane, da cui vorrei imparare ogni segreto mentre parliamo anche di mare, parole, neve, canzoni, affinità.
Insomma, ce l’ho fatta. La mission è diventata possible.
E ho capito una cosa importante: che con un po’ di coraggio anche le paure si rivelano… buone come il pane.
PANE CASARECCIO ALLE NOCI
300 g di farina 2
200 g di farina 0
300 ml di acqua
18 g di lievito disidratato (chiamato lievito madre di frumento disidratato, si trova nei negozi biologici) o 8 g di lievito secco istantaneo
10 g di sale (la ricetta originale diceva 8, ma viene un pochino sciapo)
Noci (a piacere)
Mettete la farina, il sale e il lievito nella ciotola della planetaria o in un recipiente capiente. Versate l’acqua (fino a coprire la farina) e con un dito mescolate grossolanamente gli ingredienti. Lasciate riposare per circa 20-30 minuti.
Se usate la planetaria, impastate fino a ottenere un impasto morbido ed elastico che si stacca dalle pareti. Se impastate a mano (l’operazione dura dai 15 ai 25 minuti) mescolate sempre con maggiore forza, con le dita, poi con il palmo delle mani, con movimenti regolari. Se è il caso, aggiungete un po’ d’acqua o un po’ di farina.
Una volta lavorato l’impasto, formate una palla e lasciatelo nella ciotola della planetaria o nel recipiente, coperto da un canovaccio spesso. Mettetelo, per lievitare, in un luogo caldo che abbia una temperatura di almeno 22° C, al riparo da correnti d’aria e urti. Lasciate riposare per 45 minuti/1 ora.
Tornate ad impastare, giusto per eliminare le bolle che si sono formate nella pasta (bastano pochi minuti) e per aggiungere le noci, che avrete spezzettato con le mani.
Modellate il pane: stendete la pasta su un piano di lavoro liscio e infarinato, formando un rettangolo. Ripiegate la pasta in due, sigillate i bordi con le dita e ripetete l’operazione. Rotolate l’impasto per dargli una forma cilindrica regolare e lasciate riposare da 45 a 90 minuti (a seconda della temperatura dell’ambiente) con la “saldatura” verso il basso, coperto da un canovaccio spesso infarinato.
Scaldate il forno a 220° per 10 minuti. Trasferite con delicatezza l’impasto nella teglia per la cottura, coperta da carta da forno. Con la lama di un coltello praticate delle incisioni oblique sulla superficie.
Infornate, versando nella leccarda un po’ di acqua bollente, e chiudete subito lo sportello affinchè il vapore rimanga all’interno.
Cuocete per 40-45 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare.
112 Comments
journeycake
2 Febbraio 2014 at 18:24
Brava Franci!! Il tuo pane è troppo bello, pieno di buchini, lì a testimoniare di una bella lievitazione. Anch'io ho paura del pane.. spesso mi nascondo dietro il fatto che panificare senza glutine non è facile.. ma poi mi guardo in giro e vedo dei pani gf davvero belli. Prima o poi dovrò cimentarmi seriamente e mescolare tutto nella planetaria come hai fatto tu. Un abbraccio! sino
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 18:36
Il pane, questo sconosciuto… 🙂 Per me è un'assoluta novità, fino ad un anno fa neanche avrei lontanamente pensato che dal mio forno potesse uscire una cosa così! 😀 Sono rimasta stupita che sia venuto bene al primo colpo, sono forse partita prevenuta, ma davvero lo temevo… quindi il mio consiglio non può che racchiudersi in una sola parola: lanciati! Segui una ricetta fidata e fai un bel respiro… 🙂
Stefania Dalla Pria
2 Febbraio 2014 at 18:25
Francesca ti è venuto benissimo e chissà che buono!
Anch'io come te le cose nuove mi fanno un pò paura ma anche mi attraggono e quindi provo e riprovo finché sento soddisfatta.
un abbraccio a presto!!
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 18:41
Stefania, questa è telepatia! Proprio poco fa ho salvato la tua ricetta delle frittelle di Carnevale e sono giorni che aspetto il momento giusto per fare i krafen al forno… operazione rimandata ma di poco, sono troppo curiosa! 🙂
Sì, provare e riprovare, senza farsi fermare dal fallimento… ovviamente non solo in cucina, è una regola generale di vita… essere convinti e un po' testardi aiuta…
A presto, contaci! 😉
Chiarapassion
2 Febbraio 2014 at 18:30
Francesca hai creato un pane bellissimo e immagino la grande soddisfazione vederlo crescere e trasformarsi.A volte vediamo le cose irraggiungibili e difficili poi una volta provate capiamo che niente è impossibile e che con l'amore e la determinazione si può ottenere tutto, il tuo pane è un esempio e ora via libera a brioche e lievitati. Buona domenica sera
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 18:48
Una grande soddisfazione, Enrica! L'ho osservato, gli sono stata dietro, ho controllato dieci volte la ricetta e i passaggi, ero quasi in apprensione… 🙂 Ma è il bello delle prime volte, un mix di sensazioni che poi sfociano in un sorriso quando alla fine vedi il risultato positivo! A volte è successo il contrario, quanti dolci falliti… 😛 Ma sbagliando s'impara, sono Leone determinato, alla fine devo spuntarla io! 😀
Grazie, buona serata a te!
m4ry
2 Febbraio 2014 at 18:34
Ehehehhe…vedrai..una volta che si inizia a fare il pane, non si smette più..per noi è un rito immancabile ed irrinunciabile..non siamo più in grado di rinunciare a quel profumo inconfondibile che inebria la casa e ci coccola…e poi, che cos'è la prima fetta condita con l'olio buono e il sale..
Bellissimo il tuo pane, benvenuta nel club 😉 Ti abbraccio un bacione, felice serata e buon inizio settimana 🙂
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 18:54
Mary, ho ancora negli occhi la foto del tuo pane viola, inutile dire che mi ha colpito tantissimo e voglio la ricetta! 😀 Come per le marmellate, il cammino nel tunnel è iniziato… 🙂 La gioia di fare in casa cibi quotidiani che hai sempre amato è davvero unica, per questo reputo il tempo libero fondamentale, così mi ci posso dedicare…
Grazie mille, un abbraccio a te!
Simona (Bianca vaniglia Rossa cannella)
2 Febbraio 2014 at 18:49
E' veramente una meraviglia!!!
Ultimamente ti avevo scritto che proprio il pane è una delle mie più grandi sfide e anche io piano piano ci arriverò (spero!)… magari prima volevo cominciare con qualcosa di più semplice come il pane senza lievitazione il "soda bread" irlandese che è già nella mia lista.. anche se capisco benissimo quanto sia maggiore la soddisfazione del "vero pane"!
Te la sei cavata benissimo, la tua esperienza di panificazione mi incoraggia molto 😉 e il tuo pane è bellissimo! Tu bravissima!!! :***
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 19:02
Simo, sono certa che vincerai la sfida perchè a dispetto di quello che credevo fare il pane non è complicato, è solo un po' lungo… certo, impastare a mano è un'altra cosa, la planetaria aiuta e semplifica molto… e quindi sprona a rifarlo! 🙂 Segui i tuoi tempi e fai le tue prove, capirai come me quando sarai pronta e non vorrai più aspettare… io già ti immagino mentre saltelli per casa tutta contenta di quel debutto… 😉
Grazie, ti stringo forte!
Ileana Pavone
2 Febbraio 2014 at 18:53
Fra,sai che adesso non ti fermerai più, vero? 🙂
Io impasto sempre pane, focacce, pizze e ogni volta mi emoziono. Se solo mi soffermo a pensare che da due ingredienti, così poveri, nasca qualcosa di così bello e vero…è davvero qualcosa di unico e magico.
Il tuo pane è bellissimo, brava, davvero. <3
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 19:05
Ileana, hai perfettamente ragione… la semplicità per eccellenza stupisce ancora… come il colore verde d'inverno, no? 😉
La pizza sarà la mia prossima meta, non ho nessuna intenzione di fermarmi, sono una macchina che ha bisogno di tempo per scaldarsi ma quando parte… 😉
Grazie! :****
Mimma e Marta
2 Febbraio 2014 at 19:16
Che bello il tuo pane! 🙂 Noi ormai lo facciamo in casa da qualche anno, tanto che non riusciamo più a comprarlo, e ogni volta vederlo lievitare e poterlo mangiare è come la prima. Vedrai poi, quando ti adopererai con il lievito madre (perché lo sappiamo che ci stupirai anche con quello!) che incredibile sapore di casa, di famiglia avrà il pane, che è forse una delle cose più intime che si possano preparare. Il pane da noi stasera è finito…ti rubiamo una pagnotta per la cena, possiamo? 😉 Bacio
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:22
Mi piacerebbe vedervi preparare il pane, imparare da voi… 🙂 Ho in mente di farlo presto anche con le olive, voglio provare diverse farine e prenderci confidenza, piano piano… puntando come meta finale proprio al lievito madre! Ma ancora mi spaventa, non mi sento pronta… mi devo fare prima le ossa! 🙂
Sapore di casa, avete fatto centro, è ciò che cerco… grazie!
consuelo tognetti
2 Febbraio 2014 at 19:37
Le tue paure le hai vinte ala grande, questo pane è fantastico e profumato come solo l'amore e la pazienza che ci hai messo sanno essere! Bravissima, adesso chi ti ferma +…ricorda che panificare crea dipendenza 😛
Buona serata <3
la zia Consu
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:26
Sai che da quando cucino dolci e lievitati sto imparando a poco a poco a essere paziente, io che non sono mai stata brava? Ecco il vero miracolo del cibo… ci fa anche migliorare! 🙂
Amo questo tipo di dipendenza, anzi, diciamo pure che la cerco! 😀
Un abbraccio, Consu!
laroby
2 Febbraio 2014 at 19:51
sono anni, per non dire decenni, che faccio il pane! ci sono stati anni in cui buttavo via tutto…ma non ho mai smesso di cederci! adesso fare il pane è un mio "classico": mi rilassa, mi piace ed è diventata una "cake/bread therapy" (come la chiamo io ) ottima ! il tuo pane ha un aspetto invitante e …anche il libro che ti ha ispirato è stato un consiglio che ho preso al volo !(trad.: ottima scusa per acquistare l'ennesimo libro di cucina ! many thanks!!!) un abbraccio
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:31
Approvo questa terapia, la sto seguendo sempre più spesso anche io! Ci sono stati dolci che mi hanno fatto venire i capelli dritti, coi lievitati invece ci siamo subito intesi meglio… ma metto in conto dei flop e so che mi serviranno a riprovare, credendoci più forte, come hai giustamente detto tu! Il tuo pane oggi, dopo decenni, sarà super buono! 🙂
Il libro prendilo, è pieno di ricette homemade interessanti e non difficili… io incoraggio le spese di libri, sono tra le mie preferite! 🙂
Grazie, Roby, bello rileggerti dopo un po' di tempo!
Daniela Tornato
2 Febbraio 2014 at 19:55
Ciao Francesca,non c'è niente di più bello di creare qualcosa con le proprie mani… la soddisfazione di iniziare con la paura… e poi invece la sorpresa del dopo… l'assaggio, il profumo, il sapore del pane fatto in casa… pochi ingredienti che creano la magia.. la tua magia complimenti.. adesso non ti fermare.. il bello deve ancora venire… 🙂 un abbraccio Dani
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:34
Daniela, concordo in pieno! E' esattamente come hai scritto, ho attraversato tutte queste fasi! E non vedo l'ora di rifarlo! 😉 Sì, immagino quante altre scoperte verranno, se avessi tempo farei un pane al giorno, tanto mi è piaciuto!
Grazie mille, un abbraccio a te!
LaEle – Dolce Salsarosa
2 Febbraio 2014 at 19:55
BRAVA!Anzi bravissima! adoro il pane fatto in casa, ma sono nella fase in cui mi domando ci provo o non ci provo? non s, preparare il pane mi intimorisce , ma prima o poi mi ci butto e impasto!
Un abbraccio tesoro!
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:37
Ele, rispondo io per te alla domanda: sìììì, provaci!!!! 😀 Metti anche tu le paure dentro l'impasto e non ti curare più di loro, è l'unico modo per capire quanto sia soddisfacente… al punto di dire "dovevo lanciarmi prima"! 😉 Poi farai foto bellissime, già me le gusto!
Un bacione!
Mary Vischetti
2 Febbraio 2014 at 20:07
Il tuo pane è favoloso!! Hai proprio ragione, il pane vuole la nostra attenzione, le nostre cure e tu sei stata davvero molto brava!! Complimenti e a presto, Mary
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:40
Mi sono messa d'impegno e di punta, la sera in cui l'ho fatto non la dimenticherò… con quell'ansia sottile che man mano svaniva quando vedevo l'impasto gonfiarsi… è la parte più bella, quando cresce e viene davvero da fare "ohhhh" quasi con candore infantile… 🙂
Grazie, Mary!
Zucchero e zenzero
2 Febbraio 2014 at 20:10
Sono troppo contenta di vedere il tuo primo pane! Quanta ansia prima di provare le cose nuove che per giunta ci sembrano irraggiungibili.. La farina è un ingrediente magico che non smetterà mai di divertirmi 🙂 Continua così! Io già che ci sono mi servo di una bella fetta di pane, posso vero? 😉
Un bacione!
V
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:45
Virginia, sono contenta io di mostrarvelo! Se ho debuttato è grazie agli stimoli che mi regalate tutte voi con le vostre ricette, mi spronate a provare…e poi ci prendo gusto! 😀
La farina è piena di storie, basta solo scoprirle… voglio essere sempre più esperta, ad esempio solo grazie al pane ho assaggiato quella 2…
Continuo così e prendi tutte le fette che vuoi! Preparo anche ciotola di pomodorini? 😀
Le Sucre et Moi Fabrizia M.
2 Febbraio 2014 at 21:26
Cara Francesca, l'ultima foto l'avevo già vista su facebook( accidenti a me, che non ho un profilo privato e non ho potuto scriverti quanta bellezza c'è nelle tue mani che portano il tuo pane..), la tua delicatezza e' lievitata nel tuo forno e sbocciata con anemoni e tulipani..e questo pane,
Un abbraccio,
Fabrizia
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:49
Come titolo del post all'inizio volevo scrivere "Pane e tulipani", come il film bellissimo di Soldini! 🙂 Il caso ha voluto che ricevessi in dono da Matteo due colorati mazzi di fiori proprio il giorno prima del debutto… forse mi hanno portato fortuna! 🙂
Grazie, sei sempre così cara…
Vaty ♪
2 Febbraio 2014 at 21:26
Il primo pane non si scorda mai e quanta delicatezza in queste parole d foto. L'ultima e' una chicca che colpisce il cuore. Sono io che ti guardo con ammirazione cara Franci! Ti abbraccio stellina ❤
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:52
Lo aggiungo alla lista delle prime volte, mettendo una crocetta su "fatto", sapendo che tante altre caselle andranno spuntate… e ad ogni nuova scoperta voi sarete presenti! 🙂
Teo ringrazia per il complimento sulla foto, ormai sa che quando lo chiamo con qualche cibo in mano deve impugnare la Canon! 😀
Ti abbraccio anche io, un bacio!
valentine
2 Febbraio 2014 at 22:37
A volte bisogna lanciarsi, ma avere una rete di sicurezza di amiche pronte a soccorrerti rende tutto più semplice e bello. Bello e pieno di gusto come questo pane, adoro l'aroma delle noci che accompagna la farina non raffinata. Bravissima Francy, è bello vedere come noi piccole donne di casa siamo "cresciute" in un anno di blog 🙂
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 22:55
Vero, Vale, ne parlavamo proprio stasera a cena… un anno fa tutto questo non era pensabile nè immaginabile, nè l'idea di preparare tanti cibi nuovi, nè tantomeno quella di avere questa rete protetta e speciale che ci supporta e ci stimola continuamente! Godiamoci tutto, perchè ci fa stare bene… 🙂
Gabila Gerardi
2 Febbraio 2014 at 22:42
Come ha detto Vaty…il primo pane non si scorda mai e sono certa che dopo la prima volta non ti fermerai più …..imparerai a capire gli impasti e nascerà un vero amore per i lievitati!!!!! In verità non amo il tipo di lievito che hai scelto ma ammiro la tua forza e sono convinta che diventerai una panificatrice perfetta Francy!!!!! Sei sempre delicata ed eterea e semplicemente te stessa!!!! Buona Notte ormai e aspetto nuove ricette tutte lievitate!!!!
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 23:03
Gabila, dimmi pure tutti i tuoi consigli sui lieviti, io non sono esperta, mi sto affacciando ora su questo mondo che è ricco di sfumature, sapessi le chiacchierate che mi faccio con il proprietario del negozio biologico sotto casa… l'ultima volta ho preso anche la semola di grando duro! In realtà più persone mi hanno consigliato questo lievito, che tra l'altro è lo stesso citato nel libro e mi sono trovata bene, a vedere la riuscita del pane, ma in effetti non posso fare differenze o confronti… lo so, tu ormai domi senza problema il madre fresco, ma dammi tempo, prima o poi… 😀
sabina
2 Febbraio 2014 at 23:07
un passo alla volta si affrontano anche le paure, questo è il bello del blog: mettersi sempre alla prova.
Oggi desideravo anch'io fare il pane con la frutta secca, ho rimandato a domani, sarà la mia prima volta e spero proprio venga bello come il tuo
buona notte
sabina
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 23:26
Dai, Sabina, sono emozionata per te! Incrocio le dita e attendo curiosa l'esito!
Sì, mettersi alla prova è la molla che innesca tutto… e ci guadagna anche il palato! Approvo la scelta della frutta secca, la prossima volta voglio provare anche a mettere dei semi… 🙂
'Notte e buon debutto!
Tantocaruccia
2 Febbraio 2014 at 23:11
Che meraviglia di pane! Il pane fatto in casa è magico^^
Ho apprezzato molto anche la frase sulle novità.. la sento molto mia, se da un lato le adoro dall'altro mi fanno paura.. Piccoli passetti e si arriva dappertutto!
:*
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 23:29
Io apprezzo invece la ultima frase, che dobbiamo ripeterci spesso… è un po' come il detto delle lumache, "chi va piano va sano e va lontano"… e arriva… 😉
Buone novità, d'altronde spesso è l'iniziale paura che fa poi esplodere l'emozione…
Maddalena Laschi
2 Febbraio 2014 at 23:33
Buono come il pane Francy, ma il tuo e' anche bello, bellissimo! Con tutti quegli alveoli, dati da una lievitazione perfetta! Davvero brava, non sembra proprio la prima volta! Viva la scarpetta e con questo pane c'è la farei volentieri! Un bacio amica
lagattacolpiattochescotta
2 Febbraio 2014 at 23:43
Maddy, scopro oggi che gli alveoli denotano la riuscita della lievitazione, aiuto, quante cose devo imparare! Io vado a istinto, ma servirebbero lezioni da amiche speciali… 😉
Anche Teo ha dato il suo contributo, sai… ha fatto le righe con il coltello sulla superficie! Io gli dicevo "incidi, incidi" e adoro il punto in cui si è formato una sorta di fiocchetto, in alto, perchè la punta si era bloccata nell'impasto! 😀
Grazie per l'incoraggiamento, ti mando un abbraccio e un bel cestino!
Il profumo dei colori
3 Febbraio 2014 at 0:54
Anche io quando ho fatto il primo pane avevo un pochino di paura, ma poi quando alla fine decidi di cimentarti sono solo emozioni e soddisfazioni, bella la tua versione allo noci. Un abbraccio Nahomi.
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:02
Sì, tutto sta a fare il passo iniziale, a muovere il piede… 🙂 Il pane alle noci è uno dei miei preferiti da sempre!
Ciao Nahomi, a presto!
Federica
3 Febbraio 2014 at 5:55
ho anc'io la stessa identica reazione davanti alle novità, mi terrorizzano e mi stimolano allo stesso tempo. però alla fine è bello sfidare se stessi 🙂
hai fatto proprio bene a rompere il ghiaccio con il pane e secondo me, d'ora in poi, non potrai più farne a meno di imastare. crea dipendenza sai :))?
un bacione, buona settimana
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:05
Vero, Fede, la sfida alla fine diventa personale… e quando vuoi tanto una cosa l'unico modo per raggiungerla è buttarsi… 🙂
Queste dipendenze mi piacciono, ho tanta farina in dispensa e intenzioni serie, ehehe!
Grazie, buona settimana a te!
SugarNess
3 Febbraio 2014 at 5:59
Ieri sera leggendo "il sole si mette il pigiama" con il mio cinquenne: "Mamma, ma perché il fornaio lavora di notte? Il pane si fa di giorno!"."Noi, tesoro, lo facciamo di giorno, ma ci vogliono molte ore, ricordi? La gente ama sentire il profumo del pane quando si sveglia… e il fornaio lo sa!"
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:06
Favole e saggezza quotidiana… che bello… 🙂
A pensarci bene, io che sono nottambula e vado sempre a letto tardi, una volta potrei fare un pane di mezzanotte, al posto della spaghettata, ahaha! 😀
Sandra dolce forno
3 Febbraio 2014 at 6:15
Preparare il pane è bellissimo, per me lo è. Rimango incantata da ogni pane… e capisco tutte le tue emozioni, anche quel timore di cui parli all'inizio. Vedrai, diminuirà ad ogni pane che prepari..sei stata bravissima 🙂
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:10
Sandra, credo che sarà così… con esercizio e tante prove la sicurezza si acquisisce e quasi ricorderò con nostalgia questo debutto un pò "ansioso" nel cuore dell'inverno… 🙂
Grazie mille, un abbraccio!
Michela Sassi
3 Febbraio 2014 at 7:25
I lievitati sono straordinari… la loro trasformazione, il lento crescere e la loro bontà e tu sei stata bravissima, una grande soddisfazione Francesca!
Un abbraccio, Michela
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:11
Michela, come era successo per le girelle, sono andata spesso a sbirciare sotto il canovaccio per controllare il grado di lievitazione, quel lento crescere è la cosa che affascina di più! 🙂
Un bacio grande!
Paola
3 Febbraio 2014 at 8:06
Già su facebook questo pane mi aveva conquistata e a vederne tutte queste foto direi che ha preso il mio cuore ancora di più.
Hai lo stesso mio approccio alle novità, di paura e curiosità, anzi, direi che se non fossi stata così curiosa forse non avrei fatto nemmeno la metà delle cose che ho fatto. Quel libro.. ha conquistato anche me. E' in lista per i prossimi acquisti, che ormai devo fare di nascosto, che con tutti i libri di cucina (e non solo) che ho, mia madre sta tentando di sabotarmi e se gliene porto altri a casa sono sicura che mi ammazza 🙂
Ora che ti sei lanciata con la prova del pane, mi aspetto altre meraviglie 🙂
A presto e un bacio
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:15
La curiosità è una scintilla, tutta da seguire… anche in questo mi sento molto felina… 🙂
Quel libro merita un posticino tra le mensole, è pieno di idee belle e semplici, mi incuriosisce anche fare il burro in casa… per non parlare della pasta fresca, altra sfida in sospeso!
A presto e ti penso… 😉
Sabrina C.
3 Febbraio 2014 at 8:38
ohhhh ma è venuto benissimo!! Io adoro il pane, lo mangio spesso e volentieri da solo o al massimo con un filo d'olio sopra! *_* non vedo l'ora di poterlo fare anche io a casa!
Ti abbraccio forte ♥
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:16
Bruschette che passione, eh sì! Non a caso ho voluto mettere in una foto l'olio e il sale, giusto per far capire che è il mio modo preferito per condirlo… 🙂 Sabri, dai, provaci anche tu… con l'aiuto del tuo speciale cuoco, un debutto di coppia romantico! 😀
Un abbraccio a te, grazie! :***
Sabrina C.
6 Febbraio 2014 at 13:11
Appena ci provo ti faccio sapere cosa è venuto fuori hihihihi
:*
MARI Z.
3 Febbraio 2014 at 8:49
Finché il mio lievito madre è sopravvissuto facevo pane o panini ogni settimana!
poi un giorno ha deciso di darmi buca… ho sbagliato sicuramente qualcosa nella conservazione (sig-sig! :-() . Ma sono tenace e ci riprovo appena avrò in casa le temperature giuste per riprodurlo.
Intanto sperimento anch'io i lieviti di birra: il tuo è venuto benissimo!!
Che bontà con le noci!!! 🙂
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:19
Io ho solo una piccola esperienza con il madre, fallimentare… ma forse ho bruciato le tappe, ci devo arrivare tra un po', dato che sono partita da zero… non devo avere fretta… 🙂 Il lievito che ho usato per questo pane non è di birra, è un madre disidratato pronto all'uso, era la prima volta che lo provavo e dato il risultato non posso che parlarne bene…
Ciao Mari, grazie!
MissWant
3 Febbraio 2014 at 9:35
che meravigliaaaa il pane fatto in casa è una soddisfazione enorme…bravissima Francy! Ti abbraccio 🙂
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:20
Mi sto togliendo varie soddisfazioni, lo ammetto… la voglia di cucinare e sperimentare aumenta, sono come posseduta, ehehe! 🙂
Grazie!
Chiara Setti
3 Febbraio 2014 at 9:51
Brava Fra!! Io non avevo dubbi sulla buona riuscita! 😉 un abbraccio
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 10:21
Io avevo parecchi dubbi, invece… ma un po' è anche carattere, spesso temo il peggio e mi rilasso – e mi ricredo – solo dopo… 🙂
Un abbraccio a te, Chiara!
Miss Becky
3 Febbraio 2014 at 10:36
Non c'è nulla di più bello del pane fatto in casa. Delle parole sussurrate tra donne, quelle che riempiono l'attesa o come accadeva con la mia dolce nonnina, dei sogni notturni che coccolavano la lievitazione, in attesa di infornarlo al mattino.
Il pane da soddisfazione, sempre 🙂
Un abbraccio piccola dolce Maga di Luce.
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 13:23
Mi è piaciuto infatti che questo primo pane sia frutto di una "collaborazione" tra amiche che mi hanno accompagnato prima verso la consapevolezza di volerci provare, poi verso la pratica realizzazione… 🙂 La cucina secondo me può essere un lavoro di squadra, noi ci mettiamo all'opera ma spesso idee e spunti nascono proprio grazie ad altre persone, che in un certo senso vegliano su di te… e le nonne, come le amiche, lo sanno fare così bene…
Un abbraccio a te, fatina dei boschi!
Anna Maria Pischedda
3 Febbraio 2014 at 10:53
Semplicemente meraviglioso! che colore, che forma, e chissà che profumo!!
Sai che mia madre fa un pane alle noci simile al tuo? Ma lo cuoce in una teglia col buco, come quelle per il ciambellone..e viene su che è una meraviglia!
Condivido la tua passione per il pane croccante..ogni volta che il forno a legna è acceso, è d'obbligo scaldarne un pezzetto!
Aspetto tanti nuovi panini ed esperimenti, bravissima!
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 13:25
Grande idea, un pane a forma di ciambellone! Rubo l'idea a tua madre, mi piace! 🙂
Matteo mi prende in giro perchè dice "ma come, accendi il forno solo per scaldare il pane?" ma altro che "solo", è fondamentale per me che sia caldo e un pò scrocchiarello… 🙂
Grazie, Anna Maria, un bacio!
cucinaincontroluce
3 Febbraio 2014 at 11:41
Francesca, è bellissimo! E il pane alle noci è uno dei miei preferiti, l'ho fatto spesso con la MdP e ora sarebbe veramente arrivato il momento di donargli tempo e passione per provarci con il metodo classico, quello che chiede costanza e dedizione come del resto per tutte le cose alle quali teniamo di più… con la pazienza si ottiene tutto, anche il pane più buono del mondo!
Un bacio,
Tatiana
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 13:29
Pazienza, parola magica che apre le porte di tante cose… solo che ci vuole un po' per affinarla e farci amicizia… io ne ho sempre avuta poco, forse perchè non amo aspettare e sono più una tipa da "tutto e subito"… ma questo quando ero più piccola, adesso sto migliorando… e alcuni cibi mi aiutano, come dire, a "calmarmi"… il pane è uno di questi…
Vedrai che riuscirai anche tu a farlo, non ho il minimo dubbio! Sono curiosa di vederlo presto… 😉
Mirtillo E Lampone
3 Febbraio 2014 at 11:49
Eccone un'altra ad uccidere il mio senso di colpa, con questo pane così bello poi! Anche io ammetto di averci provato, questo weekend, ebbene…ho fallito in pieno! Si, non ho l'impastatrice, ma il dramma nel mio caso credo sia stato il lievito…mi sono fidata di un lievito che non avevo mai provato, e questo è stato il risultato: CESTINO! 🙁 Una sconfitta tremenda…ancora devo perdonarmi, odio buttare via, le cose! E poi non ha fatto altro che aumentare la mia voglia di "vendetta"… ^_^
Un bacione tesoro!
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 13:55
Berry, ti capisco perfettamente… non so se può consolarti, ma ieri pomeriggio mi è successo lo stesso con un dolce, ho tentato in tutti i modi di "rianimarlo" e renderlo mangiabile, ma nulla, aimè… succede, fa rabbia ma ci invita a riprovarci, senza ripetere gli errori! Conoscere gli ingredienti è importante… prendi il lievito giusto e vendicati per bene! La buona lievitazione dipende anche dal calore dell'ambiente, io metto la ciotola nel forno…
Dai, i pancake sono riusciti, la prossima volta andrà meglio, tifo per te, la spunterai! 😀
conunpocodizucchero Elena
3 Febbraio 2014 at 12:46
anche tu sei buona come il pane Francesca! Che meraviglia! i tupoi post sono dolcezza e anima allo stato puro!
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 13:56
Elena, io ancora penso al pane di tuo padre… mi è rimasto negli occhi… 🙂 Grazie mille, sei un tesoro!
piccola mela
3 Febbraio 2014 at 13:59
Ho aspettato un po' a rispondere, l'ho guardato e riguardato ad intervalli regolari il tuo pane.
Mi sono ricordta i miei primi lievitati, l'emozione mentre scosto ogni volta l'asciugamano e lo vedo crescere.
Al pane non ci si abitua mai: è un piccolo miracolo ogni volta e sapere di averti aiutata a superare le tue paure mi fa sentire una persona migliore 🙂
Io faccio la ola da qui,non so se si vede,ma sono proprio felice!
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 14:21
Manu, eccoti! Devi avermi tramandato non solo l'amore per il pane, ma anche quel gesto di scostare il canovaccio perchè l'ho fatto non ti dico quante volte… 😛 Ricordi quando quel giorno ti ho scritto perchè non era cresciuto subito l'impasto? Sei stata tu a tranquillizzarmi, a darmi la giusta dose di calma che come sempre mi sfugge un po' quando faccio qualcosa a cui tengo…
Vedo e soprattutto sento la ola, la sento davvero e ti sorrido…
Grazie grazie e ancora grazie. Anche per rispondermi a tutte le ore quando ti faccio domande da non esperta… 🙂
piccola mela
3 Febbraio 2014 at 18:56
Ma scherzi?!Come potrei lasciarti sola in questa avventura?!
E' e sarà sempre un piacere 🙂
lapetitecasserole.com
3 Febbraio 2014 at 14:42
Per colpa d questo fuso orario arrivo sempre ultima con te a lasciare il mio commento, quando ormai ogni cosa é stata detta. Io a uno, due tre e stella venivo sempre beccata perché sono una che non riesce ad andare piano… che seguendoti possa imparare non solo nuove e buonissime ricette, ma anche a stare più tranquilla? il caso vuole che stamani avessi in testa di fare il pane, sempre per via di un certo libro. Il mio però sara " sciapo" o " sciocco" come diciamo a Firenze, giusto per sentire il sapore di casa anche con un oceano di mezzo. Bravissima Francesca, come sempre riesci ad essere veramente molto molto evocativa.
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 18:18
Propongo scambio: ti dò qualche dritta per avere più tranquillità e tu mi dai quelle sul pane… 😛 Il pane sciapo mi ha fatto compagnia per tutta la vacanza nel Chianti di due anni fa, quante bruschette con salumi e olio buono, quell'agosto… grazie per avermelo ricordato!
Io quest'oceano sogno di attraversarlo, prima o poi… e magari ti porto pagnotta in valigia, ehehe, anche se la tua, fatta con le tue mani, sarà ancora più buona! 🙂
Jessica – Scented little Pleasures
3 Febbraio 2014 at 14:50
Il primo pane è indimenticabile, che buono con le noci poi ❤ Mitica Kitchen Aid! io di solito invece di un pane grande ne faccio tanti piccoli, e vengono buonissimi… Però ho un ricordo terribile del primo tentativo con il lievito madre: non ha funzionato, ho sfornato un sasso!! ci ho riprovato una seconda volta poi ho lasciato perdere 😀
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 18:23
Jessica, voglio fare anche io dei panini piccoli, sia dolci, sia salati! Ho tutto in mente… gocce di cioccolato, olive, peperoncino, semi e pure aglio! 😀
Rido per il lievito madre, l'unica esperienza che ho è negativa… per questo ho deciso di aspettare a riusarlo, lui sì che mi fa paura paura… 🙂
laura
3 Febbraio 2014 at 15:06
Eccomi anch'io non posso mancare questo appuntamento importante: brava Francy!!!!!!!Visto che bello sbirciare tra i teli profumati di lievito?brava anche per l'idea di buttare le paure nella planetaria (ma quanto mi piacciono le tue immagini!) sono contenta di aver condiviso con altre compagne di viaggio il tuo viaggio 'lievitante' 😉 il risultato poi del 'pane dell'amicizia' mi fa sentire onorata di avervi preso parte!!!adesso mi metto buona buona in attesa del prossimo viaggio che faremo da qualche altra parte insieme ad ingredienti magici… tu hai già individuato il prossimo?…io ci sto pensando già 😉
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 18:43
Laura, questo pane lievitava nella mia mente da tempo, probabilmente dalla prima volta che tutta contenta mi hai raccontato del tuo lievito madre e dei consigli di Manuela… 🙂 Credo che ci siamo "contagiate" e ispirate a vicenda ed è bellissimo questo gioco di curiosità comune che ci porta a provare novità e metterci in gioco! Lo sai che presto dovrò fare anche i crackers e… per il prossimo viaggio ho in mente qualcosa di morbido, soffice e ciccioso, salato… inizia con la lettera "p" e finisce con la "a"… 😀 E tu, cosa bolle in pentola o frigge in padella o cresce nel forno?! Sono curiosa!
Miky
3 Febbraio 2014 at 16:34
Il tuo primo pane fatto in casa sembra ben riuscito 😉
Complimenti cara, hai fatto benissimo a provarci!
E poichè ho la KA e adoro le noci, non mi resta che provare a farlo ^_^
Un abbraccio
Miky
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 18:45
Miky, sì, se hai questa planetaria vedrai che grazie al mitico gancio l'impasto si incorda benissimo e senza difficoltà! Sa davvero come aiutarti… 😉
Un abbraccio a te e poi fammi sapere com'è andata!
elenuccia
3 Febbraio 2014 at 17:22
Non mi parlare del profumo del pane….
Da piccola abitavo dietro alla panetteria del mio paese e tutte le mattine quando uscivo per andare a scuola venivo sopraffatta da quel profumo meraviglioso che si spandeva per centinaia di metri dietro al forno. Meraviglia!!! era impossibile resistere al richiamo di quel profumo, una scappata al forno per prendere un panino appena sfornato era quasi d'obbligo.
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 18:50
Elena, ti credo… che meraviglia e che fame! 🙂 Quell'odore mi incanta, riesce ad evocare immagini e sensazioni intense che ci fanno compagnia per tutta la vita… e non passano mai… il pane come un rito che non tramonta e rappresenta la semplicità più bella…
Pincofifì
3 Febbraio 2014 at 17:46
Che bello!!!
Ma soprattutto mi immagino il profumo che deve essersi sparso per la cucina mentre quella meraviglia cuoceva! Anch'io adoro il profumo del pane e assaggiarne qualsiasi tipo 🙂
Credo che questo tuo esperimento sia un bel traguardo (nonchè un punto di partenza): per quel che mi riguarda, il pane con il suo profumo, più di ogni altra cosa, sa di casa e famiglia, di calore e di buono.
Bravissima … e se riesci, manda quassù un po' di profumo di pane con la prossima infornata 🙂
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 18:54
Al profumo dei dolci ormai sono abituata, quello del pane invece mi è nuovo, è ancora tutto da scoprire e assaporare… sai anche cosa mi colpisce? Il calore che emana appena lo levi dal forno… e quando tagli la prima fetta e senti che il coltello affonda, che emozione!
Promesso, la prossima volta catturo un po' di profumo dentro una scatola di latta e sarà tutto per te… 🙂
Marina
3 Febbraio 2014 at 20:20
Il pane ha qualcosa di magico, sarà per la sua perenne presenza a tavola, sarà perché da solo pòi bastare a nutrirci ma è un alimento speciale che vuole rispetto quindi capisco il tuo timore e insieme la tua voglia di affrontare la sfida. Brava Francesca, ti è venuto benissimo!
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 21:43
Marina, grazie! Tra le ricette che mi ispirano ho segnato i tuoi panini con farina di castagne, ci tenevo a dirtelo subito! 🙂
Sono contenta di essermi fatta coraggio, almeno adesso so cosa si prova a fare in casa un cibo così "antico" e importante, che come le zuppe associo alla cucina più verace e genuina…
I SOGNI DI CLAUDETTE
3 Febbraio 2014 at 21:07
Un due tre stella!!! il tuo pane è una stella…..piano piano è arrivato nella tua bella cesta!!
complimenti…immagini sempre favolose!!
ciao ciao da claudette
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 21:46
Ci ha messo un po', ma passetto dopo passetto… 🙂
Grazie Claudia, quel giorno c'era un sole bellissimo che vorrei sempre quando scatto… e che mi manca, piove senza smettere…
Shabby Passion
3 Febbraio 2014 at 22:18
Ma quello che più mi stupisce, e mi stupisce perché evidentemente è qualcosa che mi manca, non è il prodotto in sé, il cui profumo è arrivato fin da me ubriacandomi, ma è il fatto che sai dare un nome ai tuoi passi, alle tue emozioni, ai tuoi timori… come se riuscissi a fermarti a soppesare la cosa e a farla tua. Ecco, a me manca questa consapevolezza.. vedi ad esempio domenica sera faccio un pane di kamut, è la prima volta che lavoro quel tipo di farina, mi riesce un impasto elastico e bello, una goduria, so già che lieviterà e che mi darà soddisfazioni, lo reimpasto e lo rimetto a lievitare, stavolta steso su una teglia, ho deciso di farlo diventare una pizza… lievita e lievita … vien fuori una pizza, ma che dico UNA PIZZA SPAZIALE… ecco dico… perche non mi son fermata a godermi tutto il processo? era la prima volta, non ho avuto esitazioni, ma è passato tutto veloce, mi resta il profumo di pane e la felicità di chi l'ha mangiata… ma io vorrei di +… come si fa? … non ce la posso fare…
Grazie Franceschina.. tu mi fai riflettere…ti bacio tanto
Lisa
Shabby Passion
3 Febbraio 2014 at 22:19
Mio Dio quanto ho scritto! Perdonamiiiiii -.-
Lisa
lagattacolpiattochescotta
3 Febbraio 2014 at 22:34
Lisa, ma certo che ce la puoi fare! E comunque non tutti abbiamo lo stesso carattere o lo stesso modo di reagire e approcciarci alle cose… io forse mantengo vivo – e mi viene spontaneo – quello stupore che appartiene più all'infanzia, quando tutto ciò che è nuovo attira attenzione, curiosità, meraviglia, paure… vivo tutto di pancia, d'istinto, sono Leonessa di segno e gatta di natura, ho il sangue caldo, sono passionale e poco razionale quando parto per la tangente, mi elettrizzo, mi gaso, mi arrabbio, soffro, smanio, tutto insieme… 🙂 Magari tu sei più "controllata", gestisci meglio le tue emozioni e hai anche più sicurezza in te stessa… io a volte barcollo un po', ci sono ambiti in cui mi sento più "pronta", altri, come la cucina, in cui mi muovo a passi lenti e felpati… quando scrivo ad esempio sono sicura di me e vado spedita, senza timori…
E sai che ti dico? Che magari venisse al primo colpo a me una pizza spaziale, ahaha, mi hai fatto troppo ridere!
Grazie per questo commento che reputo "intimo" e personale, sei una presenza importante qui… lo sapevo già, ma oggi ho avuto la conferma.
ps: perdonarti?? Io ho scritto più di te, ahaha! Magari fossero così tutti i commenti! 🙂
SeV a colazione
4 Febbraio 2014 at 10:35
Ho appena scoperto il tuo blog con questa interessante ricetta che proverò a realizzare…
Ci siamo unite ai vostri lettori fissi, se vi va di passare da noi ci farebbe piacere!
http://www.sevacolazione.blogspot.it
V
lagattacolpiattochescotta
4 Febbraio 2014 at 15:06
Puoi o potete usare il singolare, questo blog è solo mio… 🙂
la signorina pici e castagne
4 Febbraio 2014 at 11:21
Brava!!!!! e poi ti sei affidata a Laura e a Manu, che voglio dire, avrebbero potuto guidarti anche ad occhi chiusi!!!
io il pane lo faccio in casa da anni, esattamente dal mio primo anno d' Università (chissà come mai avevo da scaricare la tensione da qualche altra parte… : ) ) ed è un momento che amo intensamente.
Faccio spesso il pane toscano, quello sciocco per intenderci ed il soda bread che dell' attesa e del tempo non è che abbia molto ma a me piace tantissimo ancora caldo e con una noce di burro.
babbo e mamma ci hanno cresciuti ricordandoci ogni volta che la paura esiste ma il coraggio è la paura quando la tieni un po' di più e non ti arrendi.
bacio 🙂
lagattacolpiattochescotta
4 Febbraio 2014 at 15:04
Il pane toscano (noi romani diciamo "sciapo") lo prende sempre mio padre e quando accendiamo il camino per fare la bruschetta non manca mai! E poi l'ho mangiato nel Chianti, tutti i giorni per due settimane, due anni fa… 🙂
Sei stata cresciuta con una frase verissima, la tenacia rafforza e non arrendersi tempra…
Il soda bread mi incuriosisce, pian piano vedrai che mi tolgo ogni curiosità e sfizio!
Un abbraccio, Sere!
Anna Luisa e Fabio
4 Febbraio 2014 at 15:18
Il pane è amore, passione, attenzione. E' l'insieme di quei profumi che si sprigionano dalla preparazione, passando per la cottura fino all'assaggio. Una magia che si ripete ogni volta. Bellissimo questo tuo pane.
Fabio
lagattacolpiattochescotta
4 Febbraio 2014 at 15:29
Fabio, finalmente posso dirti, avendolo provato, che hai perfettamente ragione! 🙂
Grazie!
An Lullaby
4 Febbraio 2014 at 23:10
Fare il pane è una soddisfazione troppo grande 🙂 io quello con le noci lo compro sempre al supermercato, ma sono sicura che non ha nulla a che fare con questo piccolo miracolo che hai creato con le tue manine e un po' di coraggio 🙂
lagattacolpiattochescotta
5 Febbraio 2014 at 11:34
Il pane alle noci lo prendo spesso anche io e ho iniziato proprio da un tipo che amo per avere ancora più soddisfazione! Anche il coraggio in fondo ha fame ed è goloso… 😉
Grazie! :***
Valentina Profumo di cannella e cioccolato
5 Febbraio 2014 at 5:55
e a me verrebbe da dire … e che pane!! con le noci lo vedrei bene a colazione con la marmellata e il burro se poi con la ricetta originale è un pò sciapo allora sarebbe proprio perfetto!!
fare il pane è un arte.. ricordo ancora quando lo faceva mia nonna!! sai prima si faceva una volta a settimana e doveva resistere per 7 giorni.. oggi sarebbe una cosa impensabile.. ma allora rimaneva buonissimo a lungo! oggi c'è la mamma che prepara il pane ed ha tutto un'altro sapore messo a confronto con quello acquistato..poi vuoi mettere la soddisfazione? impagabile!!
lagattacolpiattochescotta
5 Febbraio 2014 at 11:38
Vale, avrei tanto voluto avere una nonna che impastava ed essere cresciuta con quel profumo… una bambina se lo ricorda per tutta la vita, anche quando cresce e ora come te ne parla con dolcezza…
Il pane sciapo ha i suoi pregi, è vero, diciamo che a me piace nè troppo salato, nè troppo sciapo, una via di mezzo… 🙂 E la prova marmellata l'ho ovviamente fatta, anche quella tra l'altro era homemade! Dai, ci trattiamo bene… 🙂
Grazie mille!
Enrica – Vado…in CUCINA
5 Febbraio 2014 at 8:38
la storia del tuo pane è il tuo pane stesso, morbido cresciuto con amore e pazienza. ciao a presto
lagattacolpiattochescotta
5 Febbraio 2014 at 11:40
Enrica, ti ringrazio… sì, nei cibi che prepariamo mettiamo noi stessi, ci rispecchiano… di amore ne ho tanto, di pazienza meno, ma mi sto impegnando… 🙂
Michela
5 Febbraio 2014 at 12:39
Francy, cara, è stata solo la prima….ma non l'ultima. Sei già stata rapita, io ti vedo.
Benvenuta nel mondo della panicifcazione ♥
:')
lagattacolpiattochescotta
5 Febbraio 2014 at 21:50
Michela, sì, è così… e stasera l'ho rifatto! 😀
Grazie, che bel mondo!
The Daydreamer (Donatella)
5 Febbraio 2014 at 16:22
Cara Francesca, la foto con le fette nel cestino e una personcina dietro (tu, suppongo) è fantastica perché fa capire quali siano le dimensione del pane: enorme!!!! Bellissimo tutto il discorso della panificazione e della lenta lievitazione… Quasi cose di altri tempi (sic!), altro che internet e compagnia bella 😉
lagattacolpiattochescotta
5 Febbraio 2014 at 21:54
Sì, quella personcina sono io… 🙂 Con queste dosi viene fuori una bella pagnotta, inizialmente volevo dimezzarle ma no, abbondiamo… anche perchè una fetta tira l'altra ed è sparito tutto il giorno dopo! 🙂
Un abbraccio, Donatella!
Peanut
5 Febbraio 2014 at 18:11
Ho capito, manco solo io ora via! 😀
però Francy, ti dovessi dire mi hai tranquillizzato ti direi una bugia..m'hai messo un'ansia! pazienza ne ho poca, fiducia ancor meno, e questo punto direi anche speranza di fare un pane prima o poi!
che poi mi sa che ho proprio un rapporto combattuto col pane, lo mangio poco e niente, mai per accompagnare il pasto, ad esempio, anche se come te adoro sentire gli odori di tutti i diversi tipi dal fornaio e scoprirne di nuovi, con farine e semi vari sempre diversi. preferisco magari farne dei crostini o spalmarci un bel patè sopra, per dire. insomma, da una parte mi affascinano le sue sfumature, dall'altra vivrei benissimo anche senza. forse è proprio per questo che ancora non mi son sentita mai di provare, e temo anche che "lui" sentirebbe l'ostilità o comunque la titubanza. ma insomma quanto la sto facendo lunga, chissenefrega 😀 il tuo con le noci per mi piacerebbe senz'altro tantissimo, è davvero da un sacco che non lo mangio! questo lo mangerei la mattina tostato con un po' di marmellata 🙂
bacissimi fra :*
lagattacolpiattochescotta
5 Febbraio 2014 at 22:13
Ahaha, sorellina, ma no, come ansia… 🙂 Io ho impastato anche stasera, se prendi il via ti sciogli e ogni titubanza svanisce, tutto sta ad iniziare! Puoi fare dei buonissimi panini, anche piccoli e tondi, con tanti semi… oggi ci ho messo quelli di zucca, che buoni quando vengono tostati in forno! Sarà che qui a Roma il pane è impossibile non mangiarlo… ad ogni angolo c'è un panificio, vieni assalito dall'odore quando passi per strada, vorresti tirare dritto, hai pure fretta magari, ma no, una sosta va fatta per forza, quel profumo ipnotizza… 😀
Con il tiramisù ti ho convinta a provare, ahaha, vediamo adesso… 😉
Baci baci a te!
Barbara Mugnai
26 Febbraio 2014 at 9:08
..il tuo pane alle noci ha un aspetto così autentico, vero. Mi piace!
Sì, ti capisco benissimo quando parli di timore da prima volta… (ho recentemente provato la stessa sensazione abbracciando per la prima volta un violoncello!)
è come partire per un viaggio alla sperta di una terra sconosciuta…
Complimenti per il tuo blog. vero.
Un saluto
Barbara