CI SARÁ TEMPO

“Preferisco il cinema.

Preferisco i gatti.

(…)

Preferisco il colore verde.

Preferisco non affermare che l’intelletto ha la colpa di tutto.

Preferisco le eccezioni.

Preferisco uscire prima.

Preferisco parlare con i medici d’altro.

Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.

Preferisco il ridicolo di scrivere poesia al ridicolo di non scriverne.

Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.

Preferisco i moralisti che non mi promettono nulla.

Preferisco una bontà avveduta a una credulona.

(…)

Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.

Preferisco avere delle riserve.

Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.

Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.

Preferisco foglie senza fiori a fiori senza foglie.

(…)

Preferisco i cassetti.

Preferisco molte cose che qui non ho menzionato a molte pure qui non menzionate.

Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.

(…)

Preferisco non chiedere quanto ancora e quando.”

(“Possibilità”, Wistawa Szymborska)

 

Quanto ancora e quando. Ci sarà tempo.

 

Ci sarà tempo di camminare per mano, sedendosi su una panchina in silenzio.

Di ricominciare quel che si era iniziato.

Di cominciare quel che si era sperato.

 

Ci sarà tempo di appendere domande così in alto da non poterci più arrivare.

Di lasciare le nostre orme sulla sabbia bagnata e osservarle finchè non svaniscono.

Di riempire domeniche con sbadigli e meringhe.

 

Ci sarà tempo di aggiungere l’ultima parola a quel discorso sospeso.

Di capire cosa succede se seguiamo l’onda.

Di guardare un oltre che scopriremo vicino.

 

Ci sarà tempo.

Ma adesso godiamoci gli scampoli di queste feste, senza correre subito a domani. Possiamo ancora per qualche giorno rimandare scadenze, intrecciare minuti, fare lente colazioni. Con questo mix di spezie che ha tenuto compagnia a tante di voi e che quest’anno ho voluto anch’io a profumare le mie mattine di fine dicembre. L’ho deciso appena ho visto la ricetta di Virginia. Ho solo sostituito lo sciroppo d’acero con il miele d’arancio e aggiunto un ingrediente in più, che non si vede ma si sente: l’arancia candita. Tagliata a pezzi piccolissimi, magari avanzata dai panettoni aperti, si fonderà discreta nell’impasto, lasciando il segno senza invadere.

Come gli amici speciali.

 

*Le foto le ho fatte quando il dolce era ancora piuttosto caldo, ma quando si raffredderà completamente, o il giorno dopo, diventerà più compatto!