UN AGOSTO ALLE PORTE

Se avessi una casa in campagna, la vorrei di pietra, con muri spessi, con il sole che li illumini al tramonto e ombre con cui giocare, disegnando animali con le mani o sagome che si danno un bacio. Avrebbe le finestre colorate di verde acqua, con persiane segnate dal vento, dal tempo e dalle (nostre) storie, con tende bianche ricamate, leggere, che si intravedono.

La vorrei a due piani, con una scala di legno chiara per salire di sopra, alle camere da letto. Sotto, una cucina grande, che si sviluppa in lunghezza, con un’isola al centro, tutta bianca e piena di pensili, mensole, nicchie. Con tanta luce sui fornelli, sul lavello e sul piano da lavoro. Piena di barattoli, tazze, teiere, presine, ciotole, mestoli, cesti di frutta, scatole, quaderni di ricette, bottiglie, brocche, piccole piante.

Con un patio davanti all’ingresso e, sotto un pergolato di glicine o di uva fragola, un dondolo antico dai cuscini morbidi, su cui sono appoggiati un libro e una penna.

Verde tutt’intorno, fiori tutt’intorno. Macchie di colore in vasi tondi di terracotta.

Poi un roseto, un angolo con sdraio a righe e un orto poco più avanti, dove quest’anno ho messo anche le fragole.

Nel giardino, il mio punto preferito: quello con gli alberi da frutto. Fieri, forti, saggi. Che tutto sanno superare, tutto vedono, tutto ricordano. Non si fanno sorprendere dalle stagioni e ci insegnano che l’attesa della rinascita è un valore, che ciclicamente torna.

Dall’albero più imponente raccogliamo fichi un po’ alla vecchia maniera, dentro un grembiule ripiegato sulla pancia. Staccati dal ramo, in punta di piedi. Ecco un segno, lì gli uccelli hanno beccato. Questo è davvero maturo. Io non resisto, assaggio subito. Quale sarà la prossima idea per mangiarli?

Oggi niente marmellata. E’ estate, il caldo chiama il gelato. E così mi piace immaginare che tanti fichi spaccati dal sole siano qui, dentro bicchierini di carta pronti da essere gustati sul dondolo, tra cicale in lontananza, piedi nudi, farfalle dalli ali gialle e un agosto alle porte, che bussa senza gridare.

GELATO AI FICHI E MIELE

150 grammi di latte

100 grammi di panna

100 grammi di zucchero (di solito ci vorrebbero almeno 130 grammi ma ho abbassato la quantità avendo usato il miele)

Una decina di fichi molto maturi

Un cucchiaio di miele liquido (io millefiori)

Lavate e sbucciate i fichi. Tagliateli a pezzi e metteteli nel frullatore, insieme al latte, allo zucchero, al miele e alla panna. Mescolate bene.

Versate il composto nella gelatiera e azionatela. Lasciatela lavorare per circa 30 minuti (noterete che il volume cresce e la consistenza si addensa).

Prima di servire, mettete il cestello della gelatiera nel freezer per almeno due ore.