Se l’anno è una tazza di tè, il mese di dicembre è quello dei sorsi più lenti. Molti lo vivono freneticamente, tendono ad accelerare tutto e corrono verso il Natale senza godersi lui, proprio lui: il sorso finale che lascia l’aroma in bocca. Che lo ferma, che lo trattiene per un po’.
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La credenza celeste riempie il lato destro della stanza. Forte, solida e intrisa di bellezza, sente gli anni come un arricchimento, non come un peso. Mi avvicino, la tocco e accarezzo le sue venature, passandoci il dito: battono, pulsano, dentro ci scorre la luce assorbita e la vita respirata.
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Sono donna. E un viscerale tepore mi avvolge quando il mondo mi colpisce. E’ il tepore delle altre donne, di coloro che hanno fatto della vita questo angolo sensibile, combattivo, dalla pelle morbida e dal tenero cuore guerriero. (Alejandra Pizarnik) Come la nicchia di un divano in cui sedersi, come la ricerca del punto più…
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Blu. Questo è il colore della “mia” Bretagna. Così l’ho vista, sentita e vissuta. Da subito, con il sole che accompagnava il nostro arrivo. E un grandangolo come (nuovo) amico.