Baciami la linea del collo, la curva della spalla, le ossa sporgenti che sanno. Baciami prima dove arriva il sole, poi nei punti più in ombra, dove sono disegnati i rami. Bacia l’angolo dove sono rimasti intatti i sogni.
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È particolare la luce di maggio. Di questo maggio. Non si lascia afferrare facilmente, gioca più del solito. Più che farsi trovare, vuole essere colta. Seguita. Forse capita, forse solo semplicemente amata. Così come è.
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Il bello del quotidiano, vissuto senza frenesia. La bellezza, che passa attraverso piccole – ma importanti – cose e buone abitudini, che diventano dei veri e propri rituali di bene(ssere). Personale, in primis. Ma anche da regalare, da offrire e da condividere.
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Ogni storia nascente, ogni progetto pensato, ogni sogno cullato, ogni cambiamento voluto è un seme dentro un vasetto, qualcosa di minuscolo che in sè racchiude tutto un potenziale. Ha bisogno di pareti che cingono, di humus umido, di importanti accortezze e di uno sguardo vigile, per svilupparsi. Uno sguardo affettuoso, di quelli che si danno…
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“Plasmare [pla-smà-re, v. tr.] – 1. Lavorare una materia per farle assumere la forma voluta; 2. figurativo: formare con l’insegnamento e con l’esempio, educare” Plasmare, inventare, giocare, ritagliare, disegnare: la frolla impasta con gioia i verbi creativi e ludici che finiscono in -are e noi, grazie a lei, maneggiamo desideri, sogni e aspirazioni. E ispirazioni.…
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Il 26 febbraio 2013 giravo su “open” il cartello ed inauguravo il blog/bistrot, pubblicando il primo post. Il 26 febbraio 2018 ha nevicato eccezionalmente a Roma. 5 anni di blog, festeggiati in mezzo al bianco. Al candore, allo stupore. Alla magia. All’euforia. Agli occhi spalancati, dalle 6 di mattina. Una casualità positiva. O forse era…
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“Ma l’irrequieto vento del Nord non era ancora soddisfatto. Parlava a Vianne di città ancora da visitare, amici bisognosi da scoprire, battaglie da combattere… da qualcun altro, la prossima volta”. (dal film Chocolat di Lasse Hallström) Si è fatto più sottile della carta velina e più leggero di una piuma, silenzioso e impalpabile, come un…
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Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. (Eraclito) Un nuovo anno, un nuovo capitolo, un nuovo abito. Un nuovo blog, un nuovo logo, una nuova pelle. Bianco e grigio, grigio e bianco. Un colore dietro l’altro, fino all’essenza. E all’essenziale.
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Quando un anno intero sta tramontando, c’è un rito simbolico che amo fare: il “rito del setaccio”, così l’ho chiamato. Trovo sia più utile di bilanci e somme finali, oltre che più concreto: si vede davvero ciò che resta, dei mesi che ci stiamo lasciando alle spalle.