L’estate di agosto è grida all’aperto, voci che si (dis)perdono e vanno rincorse, come si rincorrono i palloni e gli ultimi raggi del sole, fino a tardi. Attraversano velocemente l’aria, quelle voci: le senti e l’attimo dopo già non le senti più, spinte un po’ più in là dal vento e dalla luce forte.