Le idee hanno bisogno di luce e di spazio. I progetti hanno bisogno di essere prima cullati, poi disegnati, poi ancora abbracciati. Il futuro va immaginato, ma soprattutto creato. Giorno per giorno, con le radici nel presente. Perchè solo così accade. E prende forma.
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I primi assaggi e scampoli del 2019 voglio pensarli così: come una colazione. Come il pasto che introduce, che apre la giornata, che segna tutto il suo svolgimento. Quando sul corpo si sente ancora il tepore del sonno, quando si dà il primo sguardo sul mondo che ci aspetta.
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Baciami la linea del collo, la curva della spalla, le ossa sporgenti che sanno. Baciami prima dove arriva il sole, poi nei punti più in ombra, dove sono disegnati i rami. Bacia l’angolo dove sono rimasti intatti i sogni.
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“O” come Oggi. Il momento presente, la strada sotto ai piedi, la valigia aperta, il sole che nasce, la messa a fuoco su quello che accade, il voglio e non il vorrei, la matita con la punta appena fatta, tutta la gamma di sfumature dell’afferrare, del prendere e dello stringere. Piano ma anche forte.
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Chi vuole scrivere impari prima a leggere… Leggere tra le righe, ma soprattutto oltre. Cercare quello che c’è dietro le parole, scavalcando l’immediato. (Sof)fermarsi sugli incisi, su quello che viene abbracciato dalle virgole. Che sembra sospeso, ma in realtà è solo protetto. Messo al riparo dal vento, tra due ciglia cadute sul foglio.
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Le giornate libere che voglioviverebenesindall’inizio cominciano lentamente, con un risveglio sottovoce e una carezza in più, con i minuti che riposano sul cuscino intrecciati ai capelli e non hanno la minima voglia di correre. Aprire la tenda color panna solo da un lato, alzare la serranda, scrutare il cielo, fissare per un attimo…
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È bello sfiorarsi la mano in mezzo alla gente o scambiarsi un gesto complice come un segnale da decifrare. Sentire che ci sei. Fare “m’ama non m’ama” con i biscotti e poi mangiarli, come si mangia l’amore quando nasce. Essere dentro alle cose, farsi avvolgere. Non scappare, ma solo sedersi in un angolo a osservare…
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Tra le scatole che contengono i vecchi giochi, come il trenino di legno con il cordoncino un po’ consumato, la girandola dagli spicchi colorati, il labirinto in cui la pallina d’acciaio cadeva in buca puntualmente alla seconda curva, il piccolo videogioco in cui Snoopy giocava a tennis sull’albero. Tra gli scaffali più alti, impolverati,…