Somigliano a un mondo da accarezzare, da prendere e da cingere con le mani, con quella bella e levigata sensazione di completezza e rotondità: penso (a) questo, mentre guardo le zucche che colorano i giorni di novembre e dal novembre assorbono l’arancione, trat-tenendo il suo calore.
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La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze. (Pauline R. Kezer)
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Io sono “una che fa le cose tanto”. Oh, sì. Fare le cose tanto. Quelle che piacciono. Non risparmiar(si). Non contare, non frenarsi. Non usare la bilancia per le dosi, regolarsi ad occhio. Anzi, a pancia. Dire ancora, volere ancora.
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Se le distanze fossero una fetta di ciambellone, le inzupperei in una tazza di tè caldo per ammorbidirle e quasi farle sbriciolare. Se fossero una carota, le grattugerei per renderle impalpabili e setose. Se fossero un pezzetto di zenzero fresco, le pelerei per levigarle e arrotondarle.
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Alcune cose si fanno amare lentamente, come un germoglio coperto di neve che solo dopo un po’ riesce a spuntare e a conoscere il mondo che ha intorno. Prima le vediamo in un modo e poi improvvisamente la nostra percezione cambia. Ci concentriamo su dettagli che erano rimasti in disparte, dietro la curva, lontano…
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Lo stupore ci aspetta. Si nasconde tra le lettere di una scritta d’amore lasciata sotto il portone, fatta coi gessetti, che svanirà alla prima pioggia. Nel profumo di un sacchetto pieno di brioches, posato la mattina presto sul cuscino. In un furgone blu a noleggio che ha attraversato nebbia e Appennino e finalmente ha trovato…
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La parola chiave dei nostri blog, forse la più importante, è una: condivisione. Che significa scambio, interazione, dialogo, confronto. Sulla scia di intese naturali, affinità, gusti comuni. Si inizia un percorso di conoscenza, di curiosità verso l’altro. Si parte dalle parole e si va oltre.…