Continuo a farlo, senza smettere: metto in fila parole sulle assi di legno, non importa che siano piegate o stropicciate, timide o spavalde, tremanti o coraggiose, dirette o metaforiche. Da gatta che ha ancora qualche vita da giocare tra le sette o le nove a sua disposizione, le parole sono la mia voce.