Mi piace immaginare il mese di giugno come una chiave, di quelle un po’ antiche e robuste, in ferro battuto, con l’estremità ricamata: apre il portone dell’estate con un dolce cigolio, apre il cassetto delle emozioni sopite, apre il mobile dove abbiamo messo la scorta dei sorrisi tenuta da parte per i momenti più duri.