Sposto il calendario indietro di qualche stagione, riavvolgo il nastro ad agosto e torno ad una giornata assolata di abiti leggeri e aria serena, in cui ho festeggiato il mio compleanno convinta di essere in Provenza, tra tuttoquellocheamo.
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Ogni giorno non può essere buono, ma c’è qualcosa di buono in tutti i giorni. (Anonimo) È quel buono che (ri)cerco, in modo costante, testardo, meticoloso. Instancabile.
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Quando cammino li osservo bene, perchè so che hanno qualcosa da dirmi o mostarmi: parlo dei muri della mia città, quelli solidi che reggono le case, con tutto il peso di storie e di voci, così come quelli delle strade, che vedono scorrere vite senza sosta, rilassandosi solo un po’ di notte.
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Sapeva di nettare e sale. Nettare, sale e mele. Polline, stelle e cardini. Sapeva di racconto di fate. Ragazze-cigno a mezzanotte. Panna sulla punta della lingua di una volpe. Sapeva di speranza. (da “La chimera di Praga” di Laini Taylor)
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Ci sono parole che ci aspettano. Sono lì, appena dietro la porta, pronte a fare un passo per sfiorarci e farsi notare. Sanno uscir fuori al momento giusto. Sanno essere “illuminanti”. Fanno in modo che possiamo inciamparci, distrattamente. Pensiamo sia per caso, ma no, quasi nulla è per caso…
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Il futuro che vorrei è liscio come una pesca noce e giallo intenso come la curcuma, lucido come una mela al sole e candido come la farina di riso, dissetante come un sorbetto ma caldo come una zuppa appena servita, imprevedibile come un soufflè ma rassicurante come una crostata, cremoso come il guacamole ma solido…
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IstintivaMente invertire la rotta di questi ultimi mesi e puntare da Nord a Sud. Vedere il paesaggio dal vetro di un treno, viverlo come fosse nuovo, non ricordarlo così bello. Scoprire che a volte viaggiare e improvvisare hanno tanto da raccontarsi. Ri-partire partendo da zero.
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Ricordo bene le sensazioni che hanno accompagnato le varie fasi dei traslochi che ho fatto fino ad oggi: prendere gli scatoloni, riempirli facendo attenzione, scegliere cosa lasciare indietro e cosa portare ancora con me, aspettare un periodo di tempo sospesa contemplando quella montagna di Vita che cambia dimora, poi finalmente fare il passo e…
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“Inaspettate intrusioni di bellezza. La vita è così” (da “Herzog” di Saul Bellow) Se fosse un mestiere lavorerei ininterrottamente giorno e notte, senza pause e senza stancarmi: sarei una ricercatrice di bellezza appassionata, disposta anche a fare gli straordinari, tenace e pronta a (rac)cogliere tutto, anche il minimo respiro di luce o il più…