È bello tornarci, ogni volta che si vuole. Lasciare la porta aperta, aver nascosto la chiave, poterci entrare a tutte le ore. Sprofondare nel divano, abbandonarsi. Levare le scarpe, rannicchiare le gambe, sdraiarsi con tanti cuscini sotto la testa, così i pensieri cadono sul morbido.
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Non tutte le primavere sono uguali. Ci sono primavere e primavere, come ci sono sguardi e sguardi, anime e anime, risvegli e risvegli, dolci e dolci. A far la differenza sono dettagli, sfumature, colori, pieghe, riflessi, profumi, sapori. Le sensazioni che trasmettono, quello che danno, quello che comunicano. Quello che rappresentano.
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Se durante la settimana è un gesto veloce a cui presto meno attenzione, alzare la serranda della camera da letto nel weekend ha tutto un altro significato: è come aprire il sipario. Inizia lo spettacolo che mi godo da spettatrice, ma di cui sono anche protagonista.
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4 come gli occhi di due persone che guardano nella stessa direzione, 4 come il giorno in cui sono nata, 4 come le zampette feline, 4 come le spezie della miscela tanto usata in cucina, 4 come le stagioni, ognuna speciale a modo suo, 4 come le lettere che compongono la parola “casa”.
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“O” come Oggi. Il momento presente, la strada sotto ai piedi, la valigia aperta, il sole che nasce, la messa a fuoco su quello che accade, il voglio e non il vorrei, la matita con la punta appena fatta, tutta la gamma di sfumature dell’afferrare, del prendere e dello stringere. Piano ma anche forte.
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Non sono più quella di ieri. Non so come sarò domani, ma posso dirti come sono oggi con i miei ieri. (Alda Merini) Non è facile scrivere l’ultimo post che chiude un anno, con tutto quello che (c’)è stato. Ma allo stesso tempo è facile, perchè io sono una gatta da raggomitoliamo, che coltiva riflessioni e…
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È per rinascere che siamo nati. (Pablo Neruda) È strana la rinascita: all’inizio si muove piano, pianissimo, quasi a non sentirla. Lavora dietro le quinte, sotterranea, come una formica silenziosa che scava la sua tana. Si fa viva con piccoli colpi, a stimolare il piede per invitarlo a sollevarsi e fare un passo. E poi…
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Fare marmellate mi rilassa. Mi piace sempre di più. Mi godo ogni fase, sin dalla scelta degli ingredienti. Perchè scegliere è importante: dall’unire, nasce il fondere; dal fondere, nasce la completezza; dalla completezza, nasce l’appagamento.
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Ecco cosa hanno di simpatico le parole semplici, non sanno ingannare. (Josè Saramago)
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Da quando il balcone è (ri)nato, come vi avevo raccontato qui, le mie colazioni sono “in compagnia”: non solo del gatto piccolo che si dà appuntamento con una farfalla bianca e grigia che viene a salutare i vasi del davanzale, a cui dedica tanti miagolii con voce tremante, ma anche delle vite degli altri. Quelle…