M’innamoro degli attimi, quelli fuggenti ma non sfuggenti, che hanno la voglia e la forza di posarsi. E di restare. Come un’impronta, una matita, una nota, un accento, un timbro, una spezia: per lasciare un segno.
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Tra fine marzo e inizio aprile, le aspetto ansiosa. So che torneranno, che non si faranno desiderare invano, che sanno regalare il piacere delle piccole certezze che rendono un po’ più profumato il qui e ora.
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La spesa al mercato del sabato mattina non è una spesa qualunque: è un appuntamento che si aspetta e si coccola con il pensiero già dal venerdì, una gita a cui mi preparo con una bella sacca a rete o di cotone capiente, di quelle coi manici robusti.