“O” come Oggi. Il momento presente, la strada sotto ai piedi, la valigia aperta, il sole che nasce, la messa a fuoco su quello che accade, il voglio e non il vorrei, la matita con la punta appena fatta, tutta la gamma di sfumature dell’afferrare, del prendere e dello stringere. Piano ma anche forte.
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Mi piace l’incedere di questo autunno: sa essere delicato. Bussa piano, con un “toc toc” lieve. Parla con un tono di voce pacato, come fosse seduto comodo e rilassato su un divano. Cammina senza accelerare il passo, non si preoccupa di arrivare in ritardo e sorride delle finestre ancora aperte.
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L’odore di pane del primo mattino. Le passeggiate. Gli aperitivi con le mani unte di arachidi. Il bis tanto atteso di un concerto. Quelli che aspettano e guardano l’orologio e poi finalmente in fondo alla strada vedono chi aspettavano. Le lacrime che scendono sui visi degli spettatori al cinema, le risate di una sera a…
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Le giornate libere che voglioviverebenesindall’inizio cominciano lentamente, con un risveglio sottovoce e una carezza in più, con i minuti che riposano sul cuscino intrecciati ai capelli e non hanno la minima voglia di correre. Aprire la tenda color panna solo da un lato, alzare la serranda, scrutare il cielo, fissare per un attimo…
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Quasi tutti gli incontri più importanti della mia vita sono stati casuali, non programmati. Una mail arriva inaspettata in una delle notti più fredde di quell’inverno, due strade si incrociano in un ascensore prima di varcare la stessa soglia, due destini all’inizio distanti si ritrovano all’alba del 2000 mano nella mano nella piazza più affollata…