LA MERENDA PIU’ SOFFICE DEL MONDO
Tappe obbligate che uniscono abitudine e rassicurazione: guardare se nel giardino di un palazzo giallo c’è un gatto nero che dorme dentro un vaso, ammirare il muro di una villa quasi interamente coperto di edera che proprio in autunno regala i colori più belli, evitare di accostarsi al cancello grigio dove un cane abbaia all’improvviso, attraversare davanti al bar sbirciando le persone che fanno colazione dentro.
L’altra passeggiata è immersa nel verde: attraversa Villa Borghese dall’entrata più vicina al mio quartiere e arriva in centro, fino al balcone del Pincio, tra viali, scale, gente in bicicletta, prati, turisti, piccioni, panchine e fontane che ho fotografato in lungo e in largo. Ho perso il conto di quante volte ho fatto quel percorso, da quando ero bambina e andavo al laghetto a dare patatine alle papere a oggi, quando scelgo di tornare a piedi dalla Casa del Cinema. E tutte le volte penso che alcuni luoghi, come alcuni viaggi e alcuni baci morbidi, non si dimenticheranno mai. Succeda quel che succeda.
Il verde di Villa Borghese è stato assorbito da questa ricetta, perchè proprio durante una mattina trascorsa lì, con la blogger Vanessa, ho ricevuto in regalo un vasetto di polvere misteriosa che ha fatto una magia: mi ha portato in Francia, in un caffè d’epoca, dove ho gustato la merenda più soffice del mondo. La prossima volta, promesso, ordino anche una crema al mascarpone come accompagnamento.
MADELAINES AL TE’ MATCHA E SEMI DI PAPAVERO
Ingredienti per 18-20 madelaines:
150 g di farina per dolci
150 g di burro
3 uova
130 g di zucchero
Un cucchiaino di lievito
Un cucchiaino di miele
Un cucchiaio di tè matcha in polvere
Un cucchiaio di semi di papavero
Fate sciogliere il burro con il miele. Togliete dal fuoco e aggiungete il tè matcha. Mescolate e tenete da parte.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Incorporate la farina e lievito setacciati, poi il burro aromatizzato con il tè matcha. Unite anche i semi di papavero e mescolate bene, fino a ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Lasciate riposare per almeno un’ora in frigorifero.
Scaldate il forno a 220°.
Riempite gli stampini (io in silicone) e infornate le madelaines per 4 minuti. Abbassate la temperatura a 160° e continuate la cottura per altri 4-5 minuti, finchè saranno dorate.
Sfornate le madelaines e lasciatele raffreddare un po’ prima di sformarle.
AL TE’ MATCHA E SEMI DI PAPAVERO
(ricetta di base tratta dal libro “Madeleines” di Lucia Pantaleoni)
Un cucchiaio di semi di papavero
fuoco e aggiungete il tè matcha. Mescolate e tenete da parte.
composto spumoso. Incorporate la farina e lievito setacciati, poi il burro aromatizzato
con il tè matcha. Unite anche i semi di papavero e mescolate bene, fino a
ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
madelaines per 4 minuti. Abbassate la temperatura a 160° e continuate la
cottura per altri 4-5 minuti, finchè saranno dorate.
prima di sformarle.
90 Comments
laura
19 Ottobre 2014 at 17:27
Ma no!Ma non mi dire che sarò la prima anche questa volta!Scusami ma ne ho un certo diritto no?visto che di tè allungati con latte ne sappiamo qualcosa noi due!;-) l'unica fregatura dell'arrivare prima, ops del tentare di essere prima, è che corro corro in direzione del punto per non farmi anticipare da nessuno!;-) meravigliosi i tuoi 'passages'…
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 18:23
Pensa che ieri sera, quando ho scritto il post, avevo vicino una tazza con l'infuso al limone e spezie che abbiamo preso insieme… e lo sai che, da freddo, non sarebbe male nel frappè? 🙂
Siamo state a Villa Torlonia e Villa Ada, ma devo ancora portarti nei luoghi di cui parlo… ti "prenoto" presto!
Sugar Ness
19 Ottobre 2014 at 17:38
La magia l'hai fatta tu! Queste madeleine sono perfette! E Proust sarebbe lieto di sapere che anche tu le hai legate con questo post ai tuoi ricordi d'infanzia. Il tempo è volato troppo in fretta percorrendo le tue passeggiate del cuore col naso in su! Ti abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 18:25
Sono mesi che voglio pubblicare una ricetta di madelaines, grazie a te ho avuto l'occasione giusta! Con quel vasetto hai realizzato un mio piccolo sogno, lo sai, te ne sono grata! Voglio fare altre magie, ho già nuove idee, il verde tornerà… e come non ricordare che anche i pappagalli che abbiamo visto sugli alberi erano verdi?! 🙂
La cucina di Esme
19 Ottobre 2014 at 18:00
Adoro le madeleines ma in questa versione sono una novità per me, per cui annoto e prossimamente proverò! Abitiamo in due quartieri di Roma molto verdi tu vicino a villa Borghese ed io vicino a Villa Pamphili e passeggiando l'altro giorno ho trovato in un mercato le mandorle con il guscio! ora per fare la tua crema mi manca l'estratto di vaniglia…mi dici dove lo compri?
baci
Alice
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 18:29
Posso assicurarti che l'impasto si scioglie in bocca e quasi quasi consiglio di raddoppiare le dosi per fare varie infornate, dato che si finiscono in un attimo! 🙂
L'estratto di mandorle puoi trovarlo facendo una passeggiata da Villa Pamphili a via Cola di Rienzo, fino a Gastroni… quel negozio ha davvero tutto!
Un bacio a te, Alice!
Miu Mia
19 Ottobre 2014 at 18:37
Adoro varcare il cancello dei ricordi. Percorrere il selciato della memoria puntando dritta ai prati sconfinati dove fioriscono gli attimi impressi nel cuore!
E' un'immagine così luminosa, così vera, che mi stupisco della sua concretezza! Conscia del fatto che tali ricordi non m'appartengono! 🙂
Prendo una madelaine piena di puntini di sospensione per rifletterci su! 🙂
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 19:02
Ognuno di noi ha passeggiate preferite e giardini dove rifugiarsi, che siano reali o mentali… 🙂 Sono gli angoli di vita dovestiamobene a non andare via dalla memoria, possono essere luoghi, attimi, abbracci… sappiamo dove trovarli, sappiamo dove cercarli…
I puntini di sospensione mi seguono ovunque, condividerli (con te) è un piacere… 🙂
LaEle – Dolce Salsarosa
19 Ottobre 2014 at 19:13
Che bella Villa Borghese, leggendoti mi è sembrato per una attimo di essere lì!
Sono passati 10 anni dall'ultima volta che sono stata a Roma e finalmente fra 2 mesi ci torno! Ci ho lasciato davvero tanti stupendi ricordi…il cuore…amo Roma
Le madelaines sono in lista fra le ricette che devo fare e tu me lo hai ricordato 😉 sono fantastici!
ti abbraccio
Ele
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 20:22
10 anni?? Eh no, Ele, è troppo, devi assolutamente tornare! Così ci vediamo sia quando risalgo a Milano, sia quando verrai qui! 🙂 Chissà se troverai cambiata Villa Borghese, adesso ha aperto la Casa del Cinema, un bel posto dove ti porterei subito! E devi vedere anche il giardino della Galleria Borghese… ti faccio volentieri da guida + merenda + chiacchiere! 🙂
Un abbraccio a te!
Anna Maria Pischedda
19 Ottobre 2014 at 19:19
Mi hai fatto venire una voglia di rivedere Roma..ci son stata 14 anni fa, per circa due mesi e l'ho vissuta in pieno, girando sempre e solo a piedi e respirando arte e cultura in ogni angolo, mi è rimasta nel cuore!
Non conoscevo le madelaines, (solo dai vecchi libri di letteratura francese :D) ma già mi piacciono 🙂
Un abbraccio!
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 20:26
Anche tu, Anna, devi organizzare un viaggetto! Così finalmente ti abbraccio, vieni a casa e conosci la cucina e i gatti… 🙂 L'aria di cultura c'è sempre, provano a ridurla, ma per fortuna iniziative, mostre ed eventi non mancano mai…
Davvero mai viste le madelaines? Se decidi di prendere lo stampo, scoprirai quanto è bello farle… avviene come un incantesimo quando si forma la "gobbetta" per lo shock termico… dai, magari le prepariamo in diretta qui! 😉
Mimma e Marta
19 Ottobre 2014 at 19:41
La tua prima passeggiata emotiva, quella io la faccio ancora 🙂 zaino in spalla e giù per le scale, che l'ascensore è troppo lento e in discesa non mi stanco troppo. Fuori dal portone, la classica indecisione per quale strada prendere, quella (apparentemente) più lunga e frequentata o quella breve e più deserta? La pigrizia (e il ritardo) prendono il sopravvento e via, a passo spedito verso la scuola. E mentre cammino, gli occhi pronti a captare tutto. La testa girata di fronte ad ogni bar aperto, dove la gente fa colazione, ma dove io non riesco mai a sentire quell'odore di casa, quel profumo di burro e amore che mi coccola e mi rincuora. Mi chiedo se anche io ricorderò con affetto queste immagini, queste strade, i sentimenti. Certo è che uno di questi giorni devo fissare la memoria addentando una madeleine 🙂
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 20:30
Eh sì, tu questa strada la percorri ancora e provo tenerezza a pensarlo… come quando passo davanti al liceo e vedo tutti gli studenti all'uscita, magari che si fermano a parlare negli stessi punti dove ero anche io, vicino ad un lampione o sull'aiuola… finchè "ci sei dentro" avrai una percezione diversa rispetto a quella che cambierà quando invece il tempo della scuola sarà lontano… ma il ricordo di quella passeggiata ripetuta per anni ogni mattina non andrà mai via…
ps: sai che anche io non faccio quasi mai colazione al bar perchè mi piace bere il mio tè o il mio latte (con dolcetti!) a casa? 🙂
Mimma e Marta
21 Ottobre 2014 at 5:45
Sto percorrendo la mia solita e pigra (anche se non sono in ritardo) strada per andare a scuola e penso a te. E sai cosa? Qui da te è tutto molto pieno e rotondo e molto poco quadrato, e la cosa mi piace un sacco 🙂
lagattacolpiattochescotta
21 Ottobre 2014 at 9:26
Grazie per essere tornata a dirmi questo, mi hai disegnato un sorrisone sul volto! Piena e rotonda, proprio così vedo e voglio la vita… 🙂
Federica
19 Ottobre 2014 at 20:20
è una vita che non ripercorro più la via che va da Casa alla mia vecchia scuola, quando torno dai miei. ho la sensazione che se lo facessi mi verrebbe un nodo in gola e gli occhi mi si riepmpirebbero di lacrime così come il mio cuore si è gonfiato d'emozione ai ricordi che mi hai suscitato
e ricordo ancora con emozione la prima volta che ho assaggiato le madeleine. sono uno di queli dolci che porto nel cuore con affetto e che da troppo tempo non ripropongo
l'idea del tè matcha con quei semini che mi mettono allegria sarebbe davvero un'ottima scusa per rispolverare il vecchio stampo 🙂
un bacione e grazie per regalarmi sempre l'occasione di rispolverare qualche prezioso ricordo
buona settimana ^_^
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 20:37
Fede, credo che ricordare sia uno dei "passatempi" più belli, perchè colpisce dritto il lato delle emozioni e risveglia in noi qualcosa, sempre e comunque… quando mi soffermo a ripensare ad alcune cose, sono preda di doppie sensazioni: nostalgia-piacere, dolore-gioia… ma è questo che ci rende vive, no? Se non provassimo nulla, saremmo spente…
Sono contenta di averti fatto tornare la voglia di infornare madelaines, per me sono i dolci più poetici ed evocativi in assoluto, sembrano conchiglie… spero di rivederle presto nel tuo blog! 🙂
Grazie a te…
paneamoreceliachia
19 Ottobre 2014 at 20:51
Che bello! Credo che ognuno di noi abbia le sue passeggiate emotive che non sempre coincidono con quelle estetiche anche se spesso si incontrano.Io da questa estate ne ho una speciale, fatta insieme al mio cane. Un percorso che ormai amiamo fare anche se faticoso ed in salita… il rientro però è sempre diverso, di corsa nel bosco, con i colori i suoni e le sfumature che cambiano.
Belle le tue madelaines.
ti abbraccio
alice
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 20:59
Il bello è che alle vecchie passeggiate si uniscono quelle nuove, come è successo a te… percorsi che nel tempo diventeranno familiari e torneremo a farli ricordando le prime volte che li abbiamo scoperti…
In città scappare nei parchi è fondamentali, io lo faccio da sempre, è l'unico polmone verde e puro che ho vicino… salutami il bosco, in autunno deve essere pieno di profumi e foglie cadute con cui giocare… 🙂
Grazie!
Chiara Giglio
19 Ottobre 2014 at 21:11
ho lo stampo da madelaines ma l'ho usato poco, erano ricette che non mi convincevano…adesso non ho scuse devo provare la tua !Buona settimana, un bacione
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 21:27
Sìììì, Chiara, posso giurare che viene benissimo! Dolcetti soffici come nuvole! 😉
An Lullaby
19 Ottobre 2014 at 21:22
Fra quanto mi manca Roma!!! Mi mancano da morire le mie passeggiate! E' vero che forse vedo i miei amici romani più spesso di quanto non facessi prima (i miei week end sono quasi tutti romani), ma abitarci è diverso, abitarci è un'altra cosa…so che capisci, ehhhhhh! La visione di una tua madeleine mi ha riportato indietro con la memoria, alla ricerca di un tempo vicino, ma ormai perduto, hihi, che nostalgia! Allora è vero che le madeleines risvegliano i ricordi! 🙂 Io trovo questi dolcetti, oltre che deliziosi, elegantissimi ^_^ Possiedo ben due stampi per farle, eppure non mi sono mai cimentata, so che lo farò, ma nel frattempo mi gusto le tue, eleganti e classiche, ma con quel tocco di esuberanza, di originalità e di esotismo che le rende speciali e me le farà ricordare a lungo 🙂 Nel frattempo, per vincere la voglia di madeleines, addento un piccolo muffin, ma non è assolutamente lo stesso è!
lagattacolpiattochescotta
19 Ottobre 2014 at 21:32
Ma se qualche passeggiata la facciamo insieme, durante uno di questi weekend? Perchè Villa Borghese in autunno è ancora più magica, secondo me… al verde si unisce il giallo delle foglie, conosco a memoria alcuni angoli dove sarebbe perfetto anche organizzare un pic nic! Dai, pensiamoci… 🙂
Devi usare quei due stampi, senza aspettare ancora! Scommetti che dopo la prima volta o dopo che hai "tarato" bene il forno (ognuno ha le sue stravaganze e funziona a suo modo, si sa) non smetti più di mangiarle e farti trascinare dalle epifanie? 🙂 Ti divertiresti anche a fotografarle, non ho dubbi!
Un abbraccio, Anto!
lapetitecasserole
20 Ottobre 2014 at 4:15
Rivivere i luoghi attraverso le parole di altri, attraverso un libro o un film é una cosa che mi emoziona molto. Conosco bene Roma, ma non così bene da girarla con le mani in tasca, io sono piuttosto quella da naso all'insù. Penso alla mia Firenze, penso a questo mi piace tornarci e notare che alcune cose, alcuni dettagli sono sempre al loro posto, esattamente come quando le ho lasciate. Le madeleines sono di casa, il tè verde invece é un nuovo arrivato, mi pare però che vadano molto d'accordo insieme. Proverò e ti farò sapere. Buona settimana Francesca.
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 16:40
Io amo tenere le mani in tasca perchè le ho spesso fredde ma gli occhi, come te, sono rivolti in sù data la mia passione per palazzi e finestre… c'è tutto un mondo a pochi metri da noi, in direzione cielo… 🙂
Dovrei tornare a Firenze, ci credi che non ci vado dalla gita della scuola? Evito di dirti quanti anni sono passati, se no mi deprimo, ahaha! Urge nuovo sguardo, magari con una guida doc come te, sarebbe bello!
Il tè matcha lo desideravo tantissimo, non mi pare vero di aver messo quel vasetto vicino agli altri delle spezie e della frutta secca!
Buona settimana a te, Marghe, vedrai, queste madelaines si faranno amare subito!
Ho Veg
20 Ottobre 2014 at 6:05
Per anni per me il matcha è stato, causa il mio amore atavico per il tè verde e le meravigliose ricette che sfornava Cavoletto, l'oggetto del mio desiderio per un bel po'; qui non si trovava, ovviamente, e a Firenze l'unico posto che lo vendeva lo faceva pagare caro asserpentato, facendomi desistere ogni volta che ero li li per comprarlo, essendo presa da sensi di colpa inauditi. Finalmente mi è capitato tra le mani, grazie ad un'amica che non lo voleva più e devo dire che è unico.
Adoro Roma,mi piace sempre tanto sentirne parlare da chi ci vive, figurarsi da un'autoctona come te..scrivi altri post sulla tua città?DaidaiDai
Comunque, son contenta di "rivederti" anche io.
Buona giornata
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 16:47
Stessa storia qui con questo tè così prezioso… tanto desiderato e cercato, ma ho sempre desistito a prenderlo per il prezzo, così tornavo a casa a mani vuote, sconsolata… finchè un'amica, conosciuta proprio grazie al blog, ha capito quanto lo volessi e mi ha fatto una sorpresa, dato che lo usava poco… e io ho il sorriso stampato sulle labbra tutte le volte che lo osservo, in cucina, in bella mostra! 🙂
Sì, scriverò ancora della mia città… o meglio, parlerò della "mia" Roma, quella che fa parte di me in modo radicale e che mi culla… tante zone non le conosco neanche, ma di alcune so a memoria tutto, anche come cade la luce…
A presto!
Chiarapassion
20 Ottobre 2014 at 6:41
Francesca abiti in un posto di Roma incantevole, nel tuo racconto ti immagino piccola con la cartella sulle spalle ed il grembiule che vai alle elementari…ricordi sbiaditi di cose belle.
Alla fine le mandorle in guscio le ho trovate a casa di mamma 🙂 e quando le ho viste ti ho pensato. Un abbraccio e prendo a volo una tua madeleine per gustarla con il mio caffè.
Buona settimana ragazza dolce
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 16:51
Sì, sono fortunata ad essere cresciuta – e rimasta – in un quartiere tranquillo, con tanti parchi, con case belle e un'atmosfera tra l'elegante e il vintage che amo… e sono sempre andata a scuola a piedi, altra fortuna, perchè ho potuto davvero fare mie alcune strade che inevitabilmente sono diventate speciali…
Contenta abbia trovato le mandorle! Sono curiosa di come le userai… 😉
Un abbraccio, ragazza solare!
Virginia @ Zucchero e zenzero
20 Ottobre 2014 at 6:53
Ripercorrendo la strada che porta da casa al liceo sento ancora le chiacchiere e le risate che le mie amiche ed io facevamo sul percorso. Si parlava di primi amori, film e a volte di scuola, quando ci si prospettava una giornata pesante. Queste sono le strade che ci hanno segnato ed è vero che non si dimenticano…
Villa Borghese è un posto speciale per una passeggiata, ma anche per tirare il fiato e per immaginare di essere fuori città. Mi manca Roma, è tanti anni che non ci vengo e ora i motivi per tornare aumentano ogni giorno di più 🙂
Vedo il matcha e penso che il mio è ancora sigillato in cucina aspettando l'occasione giusta per essere aperto: quando ho qualcosa di prezioso faccio fatica ad usarlo per paura che finisca. Dovrei solo buttarmi ed aprirlo!
Sapevo che prima o poi avresti fatto le madeleines e sapevo anche che avresti fatto una versione originale. Con il matcha e i semi di papavero sono un concentrato di allegria e colori 🙂
Buona giornata e un abbraccio
V
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 16:57
C'è tutto un mondo oltre le mura della scuola, prima e dopo il suono della campanella… la strada di andata e ritorno era un bel momento di leggerezza, è vero, ci si faceva compagnia… quando vedo dei ragazzi fare il mio stesso tragitto di allora non posso che intenerirmi e avere voglia di mangiare tante madelaines per onorare i ricordi… 🙂
Questo dolcetto francese credo mi rappresenti molto e forse ho aspettato fin troppo per pubblicarlo… ora che c'è stato il debutto, seguiranno altre ricette! Il libro da cui ho preso questa merita di essere approfondito! 🙂
MARI Z.
20 Ottobre 2014 at 7:01
Anch'io ho dei posti speciali dove andare a camminare a seconda delle stagioni: lungo il fiume Brenta in estate a cercare la frescura dell'acqua e dell'aria della Valsugana; sulle colline intorno alla mia città in autunno, per i colori , le castagne e i cachi dei casali abbandonati; nei prati incolti per il freddo d'inverno, con le sterpaglie gelate dalla brina, e lungo i viali di tigli in primavera, allo spuntare delle tenere foglie verdi.
Piacerebbe moltissimo assaggiare una di queste madeleine! perchè non conosco il sapore del tè mancha, perchè mi ricordano sempre Proust …alla ricerca del tempo perduto…e perchè questa delizia che si scioglie in bocca faciliterebbe senz'altro l'intensità del tempo ritrovato! 🙂
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:46
Verrei con te a fare qualche passeggiata in questi posti, soprattutto adesso, in autunno, fermandomi a raccogliere castagne e cachi, un'immagine bellissima che mi è subito balenata agli occhi… 🙂
Il tè matcha ha un gusto particolare, non saprei spiegarlo a parole… è delicato ma "tipico", una volta che l'assaggi capisci cosa intendo, connota biscotti e dolci in un modo tutto suo… l'amore per la madelaines è nato prima tra le pagine di Proust che dentro al forno, la suggestione parte tutta da lì, per questo credo di amarle tanto, per ciò che rappresentano… 🙂
ilmondodiortolandia.com
20 Ottobre 2014 at 8:26
Ciao Francesca, queste madelaines sono meravigliose! Thè matcha e semi di papavero, originali e profumate… proverò a prepararle!
grazie per l'idea, una buona giornata
Manu
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:48
I semi di papavero possono sembrare un "vezzo" o magari un'aggiunta non importante, invece segnano molto il sapore e si amalgamano benissimo, o almeno secondo il mio gusto è così… prova e dimmi! 😉
Grazie, Manu!
Alelunetta
20 Ottobre 2014 at 8:34
Adoro le passeggiate a piedi o in bici perché ti lasciano il tempo di osservare, pensare e aprire il cassetto delle emozioni. Ogni percorso porta dei ricordi e per accompagnarli non c'è nulla di meglio delle madeleines, coccolose ed empatiche al punto giusto! :)))
P.s. adoro il matcha nei dolci!
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:51
Usare la bici a Roma non è facile e ammetto che mi manca non averla più, perchè lo trovo un mezzo di trasporto così vintage e poetico… se abitassi in una provincia, l'avrei di sicuro! Sono le passeggiate "lente" a permetterci di goderci quello che abbiamo intorno… prendere tempo per noi e per osservare… e interiorizzare!
Ciao Ale, bello rileggerti!
ps: arriveranno altri dolci verdi, me lo sento… 😛
conunpocodizucchero Elena
20 Ottobre 2014 at 9:52
una polvere magica nelle tue magiche mani dà vita a queste magiche madeleinettes. solo tu puoi renderle così. solo tu!
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:52
Anche tu sapresti creare una versione magica tuttapuraessenzadiElena! Ci provi? 🙂
Lilli nel Paese delle stoviglie
20 Ottobre 2014 at 11:07
Bella la Roma, la mia città, vivo a Milano ma a Roma ci sono nata, ci vado spesso, città splendida per passeggiare, mi hai fatto venire nostalgia! di questo post amo tutto, Roma, il the matcha che mi piace un sacco, le madeleinettes che trovo ottime, adoro la forma, splendido! grazie
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:55
Da romana come ti trovi a Milano? Te lo chiedo perchè pur adorando la mia città a volte in questo periodo penso-sento di voler cambiare aria, di conoscere anche altre realtà…
Grazie, contenta ti piaccia tutto! Ti lascio da parte qualche madelaines… 🙂
antonella de andreis
20 Ottobre 2014 at 11:17
Sono fra i miei dolcetti preferiti che adoro anche preparare: quando lo facciamo insieme? Buon festival del cinema amica mia
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:56
Presto, Anto, quando vuoi! Così scappa pure qualche foto alle mani durante e dopo la preparazione, mentre parliamo di creme al mascarpone… 🙂
Ileana Pavone
20 Ottobre 2014 at 11:56
Ogni volta che arrivo qui mi meraviglio della tua delicatezza, della tua bellezza.
Oggi voglio solo dirti grazie, perché ci regali degli istanti pieni di luce e colore..e questa è una cosa bellissima… emozioni che in pochi sanno trasmettere.
Aspettami per la merenda…:)
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 17:59
Tu sai sempre dire frasi belle che mi scaldano… anche questo è un dono! :****
La luce la devo assorbire prima io, per poi poterla trasmettere… la ricerca è continua, non mi stanco mai… così come di accendere il forno… 🙂
Ti aspetto, ma arriva presto! Voglio abbracciarti!
giochidizucchero
20 Ottobre 2014 at 12:50
Uniche e perfette… sei sempre bravissima, cara Francesca. Non ho altre parole da aggiungere. E che delicatezza queste fotografie in tinta pastello, adorabili davvero. Un abbraccio cara, e buon inizio settimana. (scusa se sono sempre di corsissima!!)
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 18:01
Grazie mille… io non mi sento brava, anzi, a volte mi arrabbio perchè vorrei saper fare molte più cose e molto meglio! Ma con le madelaines vado sul sicuro, da quando ho preso lo stampo le faccio anche una volta a settimana, per quanto mi piacciono… esistono i cosiddetti "dolci del cuore"…
Buona settimana a te, apprezzo i tuoi commenti perchè so quanto si corre ogni giorno…
Little Miss Book
20 Ottobre 2014 at 12:51
Direi che un post quasi proustiano: le strada verso casa e le madelaines, gli elementi ci sono tutti. Persino il tè anche se declinato in una nuova ricetta.
A me le madelaines ricordano mia nonna: c'è stato un periodo che me le regalava sempre…
Io adoro il tè ma non l'ho mai mescolato agli ingredienti più vari per ottenere qualcosa sia diverso dal liquido ambrato o giallo paglierino.
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 18:03
Ero indecisa su quale versione di madelaines proporvi, ne ho varie di preferite, ma appena ho avuto in dono questo tè sono spariti i dubbi… dovevo fare questa ricetta, già da tempo in attesa! 🙂
Con il tè puoi fare ottime panne cotte aromatizzate, ad esempio… come con la lavanda, basta lasciarlo in infusione… prometto che ti farò vedere altre ricette, questa bevanda è una costante della mia vita da sempre!
Little Miss Book
24 Ottobre 2014 at 10:41
Del tè non potrei farne a meno, proprio come te. Attendo altri suggerimenti.
Mirtillo E Lampone
20 Ottobre 2014 at 15:32
A volte mi dimentico di ritagliarmi del tempo per fare queste cose. Le passeggiate intendo. Nei posti che amo, che mi rilassano, mi emozionano o semplicemente rispondono ai miei passi a loro modo. E ora vorrei essere lì e smettere di immergermi in questi pensieri, navigare su una madelaine e sorridere con te, sapendo che ogni momento sarà custodito con grazia e delicatezza.
Un abbraccio forte forte!!!!
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 20:44
Vorrei avere tante caselle in cui mettere tutte le cose da fare con piacere… aprirne una ad una, avere tutto il tempo di godermi la prima, prima di passare alla seconda… la casella della passeggiata l'aprirei quotidianamente, perchè quando cammino mi sento bene, soprattutto quando so che posso farlo con la mente libera, concentrata, leggera…
Di momenti preziosi da custodire tu ne avrai sempre di più, ogni volta che vedo "la collina" mi emoziono per te, per voi… tu devi mangiare più del solito, quindi arrivo con almeno 5 ciotole piene di madelaines! 🙂 E ti faccio compagnia mentre le finisci tutte!
Anna Rita Granata
20 Ottobre 2014 at 15:58
Sai Franci, ultimamente ho tanta malinconia di Parigi…guardo e riguardo le mie foto estive e poi c'è la pubblicità di Calzedonia con la Roberts…beh, mi fa sognare ad occhi aperti! E che dire delle tue madelaines…aggiungono ai miei sogni quel dolce in più che, per i miei gusti, non basta mai! 🙂 buona settimana <3
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 20:47
Io ho sempre nostalgia di Parigi, anche tre giorni dopo che ci sono appena stata… 🙂 Con alcune città è così, è come non andarsene mai via… e basta nulla per tornare lì, almeno con la mente… la cucina francese la amo anche per questo, rafforza il legame con questo paese che adoro! Quindi madelaines a tutto spiano, fatti sotto! 😀
Ely Mazzini
20 Ottobre 2014 at 18:25
Sai Francesca, mi hai ricordato quando lavoravo a Milano, e tutti i giorni passavo davanti ad una casa che aveva un cortile interno con un bel giardino ( a Milano non è così facile trovare una casa con giardino). Sbirciavo dentro ogni giorno, mi permetteva di godere del volgere delle stagioni anche in mezzo a tutto quel cemento, e ti dirò di più, facevo un pezzo di strada in più per poterci passare davanti 🙂
Non so che sapore abbia il tè matcha, ma le tue madelaines mi sembrano deliziose e perfette…sempre bravissima!!!
Un abbraccio, buona settimana…
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 20:51
Milano ha pochi giardini ma ha belle case di ringhiera… le guardo sempre quando ci vado! 🙂 Sono sicura che in ogni città saprei trovare strade "emotive", perchè abbiamo bisogno di punti di riferimento piacevoli, da vedere e rivedere…
Davvero non conosci il tè matcha? Spero possa rimediarlo perchè sarebbe perfetto sulle tue raffinate tavole, dentro qualche ricetta romantica delle tue!
Un abbraccio a te, Ely!
Pincofifì
20 Ottobre 2014 at 19:20
Apro il link per il tuo blog, seguendo una "strada" ormai imparata a memoria, e sotto al titolo del post mi si apre un'immagine: un bouquet di madelaines … e mi sfugge un sorriso.
Perchè oggi ero in libreria e, mentre cercavo qualcosa d'interessante, mi è caduto l'occhio su una nuovissima edizione dell'Isola del tesoro: improvvisamente mi sono ritrovata indietro nel tempo, davanti agli occhi immagini del mio vecchio volumetto, talmente consunto da aver perso alcune pagine, e nella mente ricordi di pomeriggi passati a divorarlo e a fantasticare su quelle meravigliose avventure, neanche che Proust mi fosse passato accanto reggendo un sacchettino di madelaines appena sfornate.
Poi vengo qui e scopro che mi parli di "passeggiate emotive", di memoria, di percorsi quotidiani che si sono costruiti e hanno senso perchè vivificati dal tuo ricordo.
Era saggio Proust, basta un niente: le madelaines sono un gatto nero che dorme in un vaso, una casa col muro ricoperto d'edera, un libro su uno scaffale …
O anche una ricetta golosa e profumata che racchiude e schiude come una magia momenti del passato e un pizzico di presente, pronto a diventare il prossimo tassello della memoria, della passeggiata "emotiva" di domani 🙂
Buona settimana, Franci
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 20:57
Un bouquet di madelaines… sei unica, Fra! Giuro che non ci avevo pensato… e se prima immaginavo di poter usare un bouquet di carciofi per un eventuale mio (im)possibile matrimonio, adesso credo che ripiegherei su questi dolcetti! 🙂
Il fascino dei libri della nostra infanzia è imbattibile, nessuna nuova edizione può competere… ricordo Marcovaldo, ad esempio, le sue pagine un po' stropicciate, qualche macchia sulla copertina… quei libri sono vivi, come i ricordi…
Ti leggo rapita tutte le volte, anzi, mi pare che i tuoi commenti diventino più belli e intensi volta dopo volta… non vorrei mai peccare di presunzione e sostituirmi a Proust, ma se vuoi posso passare io accanto con quel sacchetto, in cui puoi infilare subito la mano destra, quella che non regge il libro… 😉
Un abbraccio speciale!
piccola mela
20 Ottobre 2014 at 20:13
La mia passeggiata è per meglio dire un percorso che faccio in auto, a piedi probabilmente avrei troppo tempo per ritrovarmi a piangere.
E' la strada davanti alla casa di mia nonna, quella costruita con le fatiche appena dopo la guerra. Da lì arrivo alla madonnina dove lei ci portava sempre "Per un saluto", io a queste cose davo poca importanza perchè dietro c'era lo stagno con le anatre e i cigni e mi bastava gridare un po' più forte per farmi sentire da mia madre, che guardava dall'alto della finestra del palazzo, quando ancora la casa era più piccola,ma le parole suonavano più calde.
Se devio, giro attorno al campo dove giocavo so che posso ritrovrti seduta nel prato, la coperta, qualche madeleine e la macchina fotografica… 🙂
lagattacolpiattochescotta
20 Ottobre 2014 at 21:02
Grazie per questo ricordo, sono diventata anche io bambina come te e ho guardato con la stessa fascinazione quello stagno… perchè è vero che adoro da sempre le papere, animale "venerato" in casa mia quasi come i gatti, ma ancor di più amo i cigni, con la loro bellezza immensa…
Hai visto bene, sono proprio lì, sul prato, con i jeans sporchi di erba (perchè non resisto a non ruzzolare) e la macchina fotografica che ha già fatto qualche scatto, perchè un posto così va subito immortalato… 🙂
Claudia
21 Ottobre 2014 at 8:10
Mannaggia Francesca, a volte leggerti mi fa salire una nostalgia canaglia che non hai idea…sì perché la tua città era anche la mia città, perché certi luoghi ce li abbiamo in comune, seppur legati a ricordi diversi e personalissimi, perché ripercorrere certi cammini mi riporta davvero a un'altra vita, legata a persone di cui sento la mancanza e a eventi importanti del mio percorso. E ora sono qui che sospiro e sogno una delle tue madelaines per accompagnare questa dolce malinconia…
lagattacolpiattochescotta
21 Ottobre 2014 at 9:22
Claudia, posso capirti… sarebbe lo stesso per me se fossi andata via, chi siamo-da dove veniamo-dove abbiamo camminato-cosa abbiamo vissuto non si cancellerà mai e ci segue ovunque… sto vivendo una fase strana in cui dopo 36 anni sarei anche curiosa di immergermi in altre realtà, ma so per certo che il mio cuore resterebbe comunque qui e in tutto questo mondo… la nostalgia è pari all'amore che si prova, per come la vedo io…
Spero tornerai presto, così una bella passeggiata insieme non ce la toglie nessuno! 🙂
cucinaincontroluce
21 Ottobre 2014 at 10:35
E' un periodo in cui stiamo pensando alle stesse ricette perché anche questa volta a casa sto pasticciando su delle madeleines (le mie arriveranno con la consueta calma placida) e allora ho riflettuto sulle affinità che talora si evidenziano nei nostri racconti….
Pensavo che anch'io ho dei percorsi fissi, quelli che caratterizzano le mie giornate tipo, come quello che conduce alla scuola elementare e media del mio quartiere, che io percorrevo da bambina fermandomi solo al panificio per "il panino con la Galak che poi passa la mamma a pagare" o al massimo in cartoleria per l'acquisto dell'ultimo momento. La stessa strada oggi la percorro di rado a piedi, più di frequente in scooter, mentre ora è mio figlio a percorrerla ogni giorno, lui che frequenta le stesse scuole che ho frequentato io, che invece di fermarsi per il panino prima del campanello la sosta la fa al supermercato dopo le lezioni e spesso mi porta qualche caramella in regalo…. Carino lui, che va al discount perché costa di meno o se proprio si trova costretto a frequentare le cooperative presenta sempre il tesserino dei punti per farmi avere i buoni spesa… Sono veramente dei percorsi del cuore e mi si intenerisce il cuore quando lo vedo scendere lungo la strada che arriva diritta alla scuola, con quello zaino più grosso di lui e la cartella da disegno nella mano, poi ripenso alla mia cartellina rossa e al mio panino con il cioccolato e mi rendo conto che sembra sia accaduto ieri.
Queste piccole magie verdi che hai realizzato sono una meraviglia, pensa che il matcha non l'ho mai provato, ma visti così sarebbero perfetti anche per la nostra domenica mattina sul divano…
Un abbraccio forte! 🙂
lagattacolpiattochescotta
21 Ottobre 2014 at 16:54
Tatiana, il nostro scambio è bello perchè ricordiamo cose assolutamente vintage… in questo caso il Galak, che mi piaceva anche più del Ciokorì, ero attratta dal bianco già da bambina! 😀
Come sempre, quando tu racconti io immagino le scene, riesco proprio a "vedere" quello che succede… immagino tuo figlio con quella cartella in mano, il sorriso dolce mentre ti porge le caramelle, un pensiero tenerissimo, che metterei subito in una sceneggiatura, se scrivessi un film… certe strade non sono semplici strade, c'è tutto un mondo che vibra e si muove, un mondo di gesti quotidiani e ripetitivi che ci forma… e che ci apparterrà sempre. Sai che anche io ho fatto lo stesso liceo di mia madre? E anche la stessa università e ci siamo laureate con lo stesso professore in letteratura moderna… i fili, i rimandi, vite intrecciate…
Aspetto le tue madelaneis, con tutta la calma che vuoi, magari farcite di altri ricordi… sono sicura che farai un bel post, pieno di te…
Ti raggiungo sul divano, eccomi!
panelibrietnuvole
22 Ottobre 2014 at 15:03
E' bello ripercorrere con te le passeggiate del tuo cuore. 🙂
E anche vedere queste madeleines, dolcetti che adoro e che ho fatto in mille versioni senza mai stancarmene. Però il tè matcha mi manca, e mi fa tanta gola perchè il sapore mi piace molto, ricordando con particolare piacere dei cioccolatini che ho fatto con una mia cara amica e nel ripieno c'era una ganache aromatizzata al tè matcha… Mi sa che a questo punto me ne devo procurare un po'. 😉
lagattacolpiattochescotta
22 Ottobre 2014 at 17:57
Ce ne sono anche altre, magari ne parlerò in future occasioni… Roma la vivo spesso a piedi, appena posso cammino… 🙂
Io non ho mai fatto i cioccolatini, possiamo scambiarci le ricette! Devo essere brava e selezionare, non vorrei che quel vasetto prezioso finisca subito, conoscendomi… 😉
Betulla
22 Ottobre 2014 at 22:17
mi piace questo abbinamento tra semi di papavero e tè…e mi chiedo come può essere addentare una di queste verdissime emozionanti madeleines!
lagattacolpiattochescotta
23 Ottobre 2014 at 17:35
L'idea dei semi di papavero mi è venuta come un lampo quando ho poggiato il vasetto di tè vicino a quello con i piccoli pois… e l'incontro è così subito avvenuto!
La sensazione che ho avuto assaggiandole è stata la grande morbidezza, il burro e le uova hanno fatto il loro dovere… 😀
Sara e Laura-PancettaBistrot
23 Ottobre 2014 at 10:30
Buondi Franci, in qusti giorni siamo sempre in ritardo ma l'importante è arrivare… e quidi eccoci; in realtà avevamo già letto le tue righe ormai diventate una irrinunciabile droga settimanale ma ora finalmente ci si ferma per scrivere un po' senza fretta! Ogni tanto abbiamo nostalgia di una città mai vissuta che però conosciamo bene per come ce la siamo immaginata nel dettaglio. E' una città in pianura (non come la tortuosa Perugia che devi percorrere con l'ossigeno in borsetta), attraversata da un fiume che si respira dai ponti che lo sovrastano con lampioni e tramonti accesi. Quante camminate abbiamo fatto in questa città, che poi è la sintesi di tante che ci sono rimaste nel cuore nel corso del tempo. Ci manca un luogo dove camminare, senza pensare al parcheggio, solo uscendo di casa e cominciando a mettere un piede davanti all'altro! Sai che visto che la mamma di Laura sta per tornare in Giappone le abbiamo chiesto di riportarci il matcha?! Siamo in astinenza e abbiamo una pagina di quaderno piena di ricettine da voler provare e naturalmente abbiamo aggiunto anche queste deliziose madeleines!Buon pomeriggio d'autunno e un grande abbraccio
lagattacolpiattochescotta
23 Ottobre 2014 at 17:39
Pensare ai miei post come un droga positiva, che fa solo bene, mi piace taaaaaantissimo! 🙂
Spesso è il sogno che alimenta l'amore per un luogo, quando non si può vivere… a me succede come si è capito con Parigi e capisco quello che mi dite… si immagina, si sente che lì staremmo bene, che quel luogo sarebbe perfetto per noi…
Posso andare anche io in Giappone con la mamma di Laura? Ahaha, ogni scusa è buona per viaggiare! 😀 Spero di scoprire presto quante chicche golose ha quella pagina di quaderno, io ho già almeno altre 3 idee per usare il tè matcha! Adesso che finalmente lo ho, la sfida è aperta! 🙂
Un abbraccio a voi!
Fausta Lavagna
23 Ottobre 2014 at 18:52
Già il fatto che la polverina arrivi dalla Francia ai miei occhi le dà subito una marcia in più e poi… che meraviglia queste maddalenette! Forse anche tu sei à la recherche du temp perdu :). Un abbraccio
lagattacolpiattochescotta
23 Ottobre 2014 at 19:48
Fausta, è esattamente così… sono in piena, pienissima ricerca! 😉 E tutti i dolci francesi, chissà perchè, accompagnano bene questo momento…
Grazie, ti abbraccio anche io!
Fausta Lavagna
24 Ottobre 2014 at 20:57
:*
Angie
24 Ottobre 2014 at 13:02
Eccomi a gustare le tue madeleines e le tue parole.
Mi fermo qua per un po', ho portato il tè, prepara il bollitore. 🙂
A presto cara
lagattacolpiattochescotta
24 Ottobre 2014 at 18:05
Io allora prendo le tazze a pois, un po' di miele e ci gustiamo un bel momento… 🙂
elenuccia
24 Ottobre 2014 at 16:00
Non ho mai assaggiato ne ovviamente utilizzato in cucina questo famoso tea matcha. E' una di quelle cose su cui ho sognato, vagheggiato, immaginato ricette esotiche, profumi sconosciuti, insomma ho viaggiato con la mente e la fantasia 🙂
Anche le madeleines sono una di quelle cose che mi fa sognare, sono secondo me l'espressione massima dell'essere francese: eleganti, raffinate e non pacchiane, piccole e delicate, soffici e suadenti.
lagattacolpiattochescotta
24 Ottobre 2014 at 18:06
Ho immaginato le tue stesse cose per tutto questo tempo, più vedevo ricette e più sognavo… ora finalmente posso dire di conoscere questa polverina verde bellissima e spero possa rimediarla al più presto, per toglierti la curiosità come me e per liberare la fantasia! 🙂
Sulle madeleines concordo, "francesità" al 100% e anche "franceschità" pura… 😀
marifra79
24 Ottobre 2014 at 19:55
Io quella strada, tra casa e scuola, la evito sempre. E' stato davvero un bel periodo, tutto più tranquillo, più sicuro e si andava avanti con la sicurezza di un domani altrettanto sereno. Di cose me ne sono capitate e quando ripenso a quei tempi, mi sale un pò di nostalgia, perciò evito. Adoro le madeleines, sono terribilmente belle!! Un abbraccio Francesca e buon fine settimana!
lagattacolpiattochescotta
24 Ottobre 2014 at 20:01
Evitarla è una reazione comprensibile, forse anche per farla rimanere "congelata" nel ricordo, così com'era allora… io (con)vivo con la nostalgia, è la mia indole… aspetto che passi il momento più difficile e provo a trasformarla in sensazione positiva… a volte ci riesco, altre no, la partita è sempre aperta… 🙂
Un abbraccio a te e grazie di essere passata!
la gelida anolina
25 Ottobre 2014 at 6:54
che meraviglia la descrizione di quei luoghi, non avevo mai pensato a "raccontarmeli" per capirli meglio e ricordarli…li pensavo come una cosa naturale e invece trovo sia stupendo dargli questa importanza descrivendoli come hai fatto tu ^_^
delle madeleines cosa posso dire!?!?me ne mangerei un vagone 😛
ho fatto un giro tra i post vecchi ed è davvero tutto magnifico…
un abbraccio
lagattacolpiattochescotta
25 Ottobre 2014 at 14:07
Che bel commento, bentornata qui! :***
I ricordi a cui siamo più legati a volte aspettano solo di essere raccontati a voce alta, per dargli ancora più forza e intensità…
Costruiamo un treno intero di madeleines? Io ci sto! 😀
Grazie mille, ricambio l'abbraccio!
Simona (Biancavaniglia Rossacannella)
26 Ottobre 2014 at 6:27
Franci mi hai fatto riaffiorare ricordi… Quello che hai scritto capita anche a me quando percorro luoghi, vie, quartieri che percorrevo sempre da bambina. Avendo cambiato casa (non città, ma solo quartiere) poco più di una decina di anni fa, provo le tue stesse sensazioni tornando in quei posti… Purtroppo molti simboli e punti di riferimento di quegli anni non ci sono più. Sembra banale ma i ricordi sono fatti anche di piccolezze… la vecchia villa del mistero disabitata dietro casa, che io assieme ai miei amichetti chiamavamo "la casa dei gatti" perchè era piana di gattini, e le storie che fantasticavo adesso non c'è più da anni ed ogni volta che passo di lì faccio mente locale cercando di ricordarla sostituendola al complesso residenziale che c'è adesso. Mii faccio assalire dalla malinconia, come quando passo davanti il mio liceo (che è in un'altra città). Emozione.
Prendo una madeleine e vado a fare colazione, il tè matcha lo devo ancora scovare, ce la farò a trovarlo prima o poi <3
lagattacolpiattochescotta
26 Ottobre 2014 at 13:39
I ricordi sono fatti di frammenti, quando la memoria non rammenta tutto tutto, si fanno largo dettagli e particolari che come sensazioni non vanno via… gli occhi assorbono ogni cosa e ci rimandano l'immagine collegata alla mente, è un gioco di sguardi ed emozioni…
Mi incuriosisce la villa del mistero, abitata solo da felini… ci inventi una storia/favola e me la racconti davanti al camino? 🙂
Il tè matcha ti conquisterebbe, anche usato per budini e panna cotta… le sfide esistono per essere vinte, quindi ce la farai a trovarlo e come me, dopo tanta attesa, ti scatenerai con le ricette! 🙂
Un abbraccio, adoro leggerti!
Cecilia Cavallini
26 Ottobre 2014 at 8:56
Amo il tuo ricordare, perchè mi ci rivedo anch'io. Sono molto legata a quei ricordi che mi riportano profumi, sensazioni e sorrisi. E quando ti leggo rivedo un po' me
lagattacolpiattochescotta
26 Ottobre 2014 at 13:43
Cecilia, quello che mi dici mi ha trasmesso una bellissima sensazione di vicinanza e dolcezza… grazie… continueremo a ricordare, insieme…
Daniela Tornato
26 Ottobre 2014 at 17:40
Mi vergogno un pò a dirlo ma non ho mai visto Roma purtroppo, ogni tanto io e Andre facciamo progetti per un weekend ipotetico ma poi non riusciamo mai ad organizzarci, il tuo racconto e i tuoi ricordi mi fanno ancora di più venir voglia di di partire!
Le mie passeggiate emotive sono sicuramente quelle in campagna, mi piace fare lunghe camminate con Oreste il mio cane, passare in mezzo a sentieri che percorrevo fin da bambina, fermarmi vicino a quella pianta di pero dove io e la mia amica d'infanzia ci davamo sempre appuntamento il pomeriggio per chiacchierare, quanto tempo è passato… Ho anche nel mio cuore passeggiate emotive legate a ricordi di viaggi passati che spero di rifare.
Questo fine settimana sono stata a Torino al salone del gusto ho cercato il tè matcha ma niente non l'ho trovato, sono curiosa di sentirne il sapore, ho visto alcune ricette che vorrei fare ma per il momento sono li… mi segno anche la ricetta di queste Madeleines che devono essere buone buone!! 🙂
lagattacolpiattochescotta
26 Ottobre 2014 at 18:34
Immagino lo stupore quando finalmente verrai e vedrai… e lo dico non perchè sono di parte o perchè amo la mia città, ma perchè noto l'impatto che questo luogo ha sulle persone… la luce, tanti quartieri belli, il centro, l'atmosfera, tutto conquista! Persino il caos passa in secondo piano… 🙂 Quando organizzerete un weekend, dimmelo in anticipo e vi faccio da guida felina!
Le passeggiate in campagna mi mancano, perchè ne ho fatte così poche… e come tutto quello che non si conosce bene, provo voglia e attrazione… il profumo della campagna nel tuo blog arriva forte e quando fai le foto ai fiori degli ortaggi spalanco gli occhi!
Il sapore del tè matcha è delicato ma tipico, non ti svelo altro perchè lo scoprirai appena riuscirai ad averlo… la suspance fa aumentare il desiderio… 🙂
Günther
29 Ottobre 2014 at 11:28
una merenda gradevolissima dal sapore molto originale e piacevole del thè matcha e dei semi di papavero
lagattacolpiattochescotta
29 Ottobre 2014 at 14:13
Grazie! Questo tè abbinato ai dolci è stato una bella scoperta… 🙂